27 April, 2024
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William Hatcher. Foto Ufficio stampa Dinamo Banco di Sardegna.

E’ una Dinamo dai due volti quella che nell’anticipo di mezzogiorno ha superato la Virtus Bologna (82 a 74) al PalaSerradimigni, nella quarta giornata di ritorno della regular season del campionato di A1: brutta, bruttissima, nei primi due quarti, dominati dalla Virtus Bologna, che ha lasciato alla Dinamo solo 25 punti (18 nei primi 19′!), andando al riposo avanti di ben 13 punti: 38 a 25; bella, bellissima, nei restanti due quarti, nel corso dei quali, trascinata da uno straordinario William Hatcher, ha colmato il divario, prendendo letteralmente il volo nell’ultimo quarto, con un parziale di 32 a 17 (57 a 36 nel secondo tempo).

I primi 20′ non hanno avuto storia, la Virtus li ha dominati, raggiungendo un vantaggio massimo di 16 punti, su una Dinamo irriconoscibile che ha limitato il ritardo a 13 punti grazie ad un’autentica magia da oltre metà campo di William Hatcher: 25 a 38!

Senza Federico Pasquini in panchina, espulso dopo il secondo tecnico, la squadra s’è ritrovata e letteralmente scatenatam trascinata da Scott Bamforth (16 punti, 3 assist), William Hatcher (17 punti), Shawn Jones (7 punti, 11 rimbalzi), Darko Planinic (10 punti) e Achille Polonara (8 punti, 5r rimbalzi). Il break di Jonathan Tavernari ha segnato il sorpasso e ha fatto esplodere il PalaSerradimigni. Il finale è stato entusiasmante, con una Virtus incredula ed incapace di reagire.

Il presidente biancoblu Stefano Sardara ha sottolineato a fine partita che «il vero Mvp della sfida è stato il pubblico del PalaSerradimigni che ha risposto compatto e che ha sostenuto con energia la squadra nel momento di maggiore difficoltà, chiedendo a gran voce il rispetto che un campo corretto come il nostro merita».

«Partita dura, da playoff – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. Lo sapevamo, c’era una grande posta in palio e soprattutto era importante per noi continuare a vincere in casa giocando partite solide. Abbiamo avuto problemi nei primi due quarti a livello offensivo, perché giocavamo accelerati nell’esecuzione ma quando loro ci chiudevano la possibilità di andare in transizione facevamo fatica a raggiungere i nostri obiettivi. Questo ci ha fatto calare in alcune situazioni a livello difensivo e abbiamo subito alcune transizioni molto semplici. Nel secondo tempo è cambiato tutto, abbiamo fatto 4-5 difese rapide veramente toste nel terzo quarto, da lì abbiamo preso fiducia anche a livello offensivo. Molto bravi i ragazzi a tenere duro nel momento in cui c’era da fare lo step per portarsi avanti e poi ci siamo davvero sciolti, abbiamo giocato la nostra pallacanestro. E’ stato molto bravo Baioni dalla panchina – ha concluso Federico Pasquini -, bravi i giocatori a fare in modo che nell’ultimo quarto si vedesse quello che è il nostro potenziale quando giochiamo liberi di testa.»

Dinamo Banco di Sardegna 82 – Virtus Bologna 74

Parziali: 11-15; 14-23; 25-19; 32-17.

Progressivi: 11-15; 25-38; 50-57; 82-74.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Bostic 4, Bamforth 16, Planinic 10, Devecchi, Pierre 4, Jones 7, Stipcevic 6,  Hatcher 17, Polonara 8, Picarelli, Tavernari 7. All. Federico Pasquini.

Virtus Bologna: A. Gentile 19, Umeh 8, Pajola, Baldi Rossi 5, Ndoja, Lafayette 7, Aradori 8, S. Gentile 13, Lawson 11, Slaughter 3. All. Alessandro Ramagli.

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Al termine della partita persa con l’Orlandina Capo d’Orlando (la quarta consecutiva, tra campionato e Champions League), ieri sera, negli spogliatoi del PalaSerradimigni, il coach della Dinamo Banco di Sardegna ha rassegnato le dimissioni ma il presidente Stefano Sardara le ha respinte.

«Contrariamente a quella che è l’abitudine comune del club di tenere al proprio interno le vicende societarie ritengo sia corretto condividere con voi cosa è successo dopo la partita – ha detto Stefano Sardara nella conferenza stampa post partita -. Al termine del match coach Federico Pasquini ha rassegnato le dimissioni perché riteneva che, sia per l’economia sia per il bene del club, fosse giusto dare una smossa alla squadra. Il compito del presidente è quello di verificare tutte le soluzioni e vi dico onestamente che io non avrei mai pensato di cambiare il coach, perché quando si inizia un percorso bisogna portarlo avanti con convinzione e l’abbiamo fatto nei momenti passati, lo rifarei oggi e anche domani. Quindi ho parlato con la squadra spiegando in maniera trasparente le intenzioni dell’allenatore e aggiungendo che da parte mia non c’era nessun tipo di problema: se avessero voluto seguire questa strada li avrei seguiti ma con un punto fermo e cioè che da domattina avremmo dovuto cambiare atteggiamento, perché con questo timore non si va nessuna parte. Hanno parlato tra loro e dopo un lungo faccia a faccia mi hanno comunicato che la squadra è una, la barca è la stessa e si va avanti tutti insieme. Quindi ho respinto le dimissioni di Federico Pasquini, si procede in questa direzione tutti insieme e si troveranno le soluzioni adatte. Voglio ringraziare doppiamente Federico per la scelta che ha fatto perché lui non pensava di essere il problema ma voleva provare a essere la soluzione: ci vuole grande coraggio a fare un gesto del genere che dimostra un grande affetto per il club, e lui ne ha da vendere.»

«Il presidente nello spogliatoio ci ha spiegato la situazione – ha detto il capitano Jack Devecchi -, noi abbiamo parlato e non c’è stato un solo giocatore che volesse Federico fuori dalla panchina. Siamo tutti consapevoli che non lo stiamo ripagando con la giusta grinta alla fiducia che ci dà ogni partita. Sappiamo che non stiamo rendendo al 100 per cento ma neanche al 70 per cento, abbiamo dimostrato in alcune partite che se giochiamo con entusiasmo e voglia di fare possiamo davvero fare bene. Lo sappiamo e siamo consapevoli, e nessuno di noi ritiene che sia un problema tecnico ma di noi giocatori che non stiamo rispondendo come si deve alla fiducia che ci stanno dando il coach e lo staff tecnico che lavorano al massimo e ci ascoltano sempre per trovare sempre nuove soluzioni. Questo è quello che è emerso dalla riunione in spogliatoio: tutti noi giocatori – compreso Rok che oggi non c’è – vogliamo uscire da questa situazione insieme a Federico e allo staff tecnico e ripagarli dell’energia e dell’entusiasmo che ci danno ogni giorno. Dobbiamo tutti dare di più a partire da me, stiamo rendendo sotto le nostre potenzialità: da domattina si torna a lavorare a testa bassa – ha concluso Jack Devecchi –, piegando le gambe e mettendo il sedere per terra.»

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Venerdì 6 ottobre, dalle 18.00, il Forte Village, Santa Margherita di Pula, ospita la cerimonia di consegna dei Premi Ussi Sardegna 2017. L’evento, realizzato grazie al supporto del resort, prevede riconoscimenti per atleti e club isolani e nazionali che si siano messi in evidenza nel corso delle stagioni agonistiche 2016 e 2017. Madrine della serata le neoelette Miss Italia Cinema, Francesca Ena, e Miss Sardegna, Francesca Carrucciu.

Tra i premiati la campionessa olimpionica di windsurf e vicepresidente Giunta nazionale Coni Alessandra Sensini, la medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio 2016 Giovanni Achenza, Fabio Pisacane del Cagliari, il coach della Dinamo Banco di Sardegna Federico Pasquini, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il giornalista Franco Bragagna (Rai), Vittorio Lai, presidente Federazione pugilistica italiana, il campione mondiale Laser 4.7 Cesare Barabino, i nuotatori di fondo Marcello Guidi (campione italiano 2,5 km) e Kai Schirrmacher, Alessandro Bonan, Luca Marchegiani e Fayna (Sky tv), il presidente del Comitato regionale Fip Bruno Perra, il giornalista Luigi Garlando (Gazzetta dello sport), i velocisti Filippo Tortu, Wanderson Polanco e Dalia Kaddari, gli hockeisti su prato approdati in serie A1 della Juvenilia Uras, il campione italiano di surf Under 16 Matteo Calatri, il direttore sportivo del triathlon Challenge Forte Village Sardinia Andrea Mentasti, All’evento prendono parte, tra gli altri, la sindaca di Pula Carla Medau e l’assessora al Turismo Ombretta Pirisinu, l’assessore regionale Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, gli assessori comune Cagliari allo Sport e alla Comunicazione, Yuri Marcialis e Claudia Medda, i presidenti del Coni Sardegna, Gianfranco Fara e della Dinamo Banco di Sardegna, Stefano Sardara, il coordinatore televisivo Sky Davide Bucco. Attesi, a sorpresa, anche alcuni campioni del calcio internazionale.

I Premi Ussi – su “Sport: tra diritti, doveri e buone pratiche”, oltre a riconoscere gli exploit sportivi ed etici in ambito regionale – sono un’occasione per riflettere e ampliare il confronto su temi d’attualità, con forti riverberi mediatici locali e nazionali. I Premi hanno, tra gli altri, il patrocinio di presidenza Giunta regionale, assessorato regionale Sport, Coni, Coni Sardegna, Ussi nazionale, Università di Cagliari, corso laurea Scienze comunicazione. La manifestazione è supportata da Banco di Sardegna, Coni Sardegna, Fondazione Banco di Sardegna, Intesa San Paolo e Ordine dei giornalisti Sardegna. L’evento prevede i premi “Ussi-Joseph Vargiu” per Vittorio Lai, “Ussi-Banco di Sardegna” per Federico Pasquini, “Ussi-Intesa San Paolo” per Fabio Pisacane, “Ussi – Sportivi per diletto” per Antonello Cabras e Ordine degli ingegneri di Cagliari.

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Terzo nuovo arrivo in casa Dinamo Banco di Sardegna. Dopo la guardia statunitense Scott Douglas Bamforth e l’ala della Nazionale Achille Polonara, la società guidata dal presidente Stefano Sardara ha concluso l’ingaggio dello statunitense Levi Randolph. Guardia, classe 1992, 198 centimetri per 95 chilogrammi di peso, è un giocatore eclettico, dotato di grande atletismo e fisicità. A suo agio in diversi spot, sia al college sia in DLeague è stato impiegato nei ruoli di play, guardia e ala. Visto nella passata stagione in maglia Sidigas Avellino, Randolph ha chiuso il suo anno da rookie nel campionato italiano con 9.6 punti, 3.1 rimbalzi, il 48,0% da due e il 43.6% da tre.

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Dopo aver ufficializzato l’ingaggio di Scott Douglas Bamforth, la Dinamo Banco di Sardegna sta definendo i dettagli per l’arrivo di Achille Polonara, ala della Grissin Bon Reggio Emilia e della Nazionale. Ora la società guidata dal presidente Stefano Sardara sonda il mercato per un playmaker di stazza e un’ala piccola molto atletica, valutando alternative a Deron Washington se non riuscirà a convincere l’ex Torino, mentre per la cabina di regia un profilo considerato è quello di Julyan Stone se il 29enne esterno non dovesse trovare l’accordo di rinnovo con Venezia. La Dinamo, intanto, ha proposto una proposta biennale ad Andrea Zerini (1988), il lungo che attende l’offerta di rinnovo da Avellino, prima di sciogliere la riserva.

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La Dinamo ha ufficializzato il tesseramento del play David Bell, secondo arrivo del mercato autunnale dopo quello del centro Gani Lawal.

Nato a Oakland (California) il 20 giugno 1981, 188 cm per  86 chilogrammi, nelle ultime 4 stagioni – dall’estate 2012 a oggi – David Ashanti Bell ha giocato nel campionato tedesco in forze al Phoenix Hagen, viaggiando su una media di 18.3 punti e 6.1 assist a partita. Cifre che anche quest’anno lo hanno visto come quarto miglior marcatore della lega tedesca e quinto nella classifica degli assist, in una  continuità che già nelle stagioni precedenti (2013-2014 e 2015-2016) lo aveva portato sul podio, rispettivamente al terzo e al secondo posto, dei migliori marcatori.

«Sono davvero entusiasta di iniziare questa avventura con il coach e i miei nuovi compagni – ha detto al suo arrivo a Sassari David Bell -. Ho sentito tante cose positive su Sassari e la sua gente, non vedo l’ora di cominciare a lavorare con loro.»

David Bell è stato presentato alla stampa questa mattina e dovrebbe esordire già sabato sera, al PalaSerradimigni, contro la Dolomiti Energia Trentino.

«Le prime impressioni sul club e sulla città sono molto positive – ha detto il play statunitense – ieri ho incontrato il coach e i miei compagni e sono stati tutti molto gentili e disponibili, così come tutte le persone che ho conosciuto in questi giorni. L’ambiente mi sembra molto accogliente e stimolante. So che la squadra sta attraversando un momento difficile ma quello che mi ha colpito e che ho visto io stesso in allenamento, è che sono tutti molto focalizzati ed hanno grande voglia di lavorare e riprendersi. Penso che per i miei anni di esperienza potrò portare leadership ma anche aiutare la squadra, come gruppo, a fare bene.».

Al termine della conferenza stampa di presentazione di David Bell, il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara ha fatto il punto della situazione sul momento della squadra.

«Come ho detto più volte abbiamo iniziato un nuovo ciclo, e come per ogni nuovo ciclo ci vuole il tempo per amalgamarsi e trovare la giusta intesa su tante nuove situazioni – ha detto il presidente biancoblu -. Questa non è una situazione nuova. Se bene ricordate, quando ho iniziato questa presidenza nel 2011, ci eravamo trovati in un momento di difficoltà nei risultati. Avevamo fatto 5-7 finché non è arrivato Tony Easley, poi con lui abbiamo fatto 7-9 con cui abbiamo chiuso il girone di andata e poi con la forza di tutti abbiamo fatto un buon girone di ritorno. Oggi siamo 4-6, quindi non vedo molta differenza rispetto a quello che abbiamo già vissuto. Dobbiamo stare calmi e sereni. L’analisi io la vorrei fare solo dal punto di vista concreto, senza parlare di sfortuna e di arbitraggi sarebbe anche troppo facile, perché queste sono solo giustificazioni da perdenti, noi lì non ci dovevamo trovare in quelle condizioni, a prescindere dai passi sul 78 pari o dei 7-1 fischiati nei primi minuti del quarto quarto. Io mi voglio riferire a quello che vedo tutti i giorni, a una squadra che ci tiene – e non mi riferisco soltanto alle lacrime di Olaseni – al lavoro che fanno squadra e staff, a come soffrono ogni minima defiance. Questo è quello che ci serve, come ci servono i tifosi, quelli che ci seguono in allenamento, che ci fermano per strada o che ci aspettano fuori alla fine della partita. Abbiamo perso diverse occasioni all’ultimo secondo ma questo fa parte del basket, abbiamo anche vinto uno scudetto con tiri all’ultimo secondo.»

David Bell - Fonte: http://www.dinamobasket.com .

David Bell – Fonte: http://www.dinamobasket.com .

Il presidente Stefano Sardara.

Il presidente Stefano Sardara.

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Dopo l’ufficializzazione dell’arrivo del centro Gani Lawal, proveniente da Cantù, la Dinamo resta sul mercato alla ricerca di un nuovo playmaker che sostituisca Darius Johnson Odom (in panchina negli ultimi 15’ del match di martedì in Champions League a Belgrado). Dopo quello di Nate Robinson, è circolato il nome di Jordan Taylor, 26enne statunitense (1.87 m, 89 kg) visto a Roma dal 2012 al 2014 e già in coppia con Lawal nel 2012-13, ma il giocatore è reduce da un’operazione all’anca destra – che lo affliggeva da anni – e la sua disponibilità non è immediata. A questo punto la società guidata dal presidente Stefano Sardara potrebbe anche valutare qualche giocatore in uscita da altri club europei, pronto a subentrare in tempi rapidissimi a Darius Johnson Odom.
Il nuovo arrivato Gani Lawal, intanto, è un centro di 206 centimetri per 106 chilogrammi, americano di nascita ma di passaporto nigeriano, nato a College Park il 7 novembre 1988.

«Sono onorato di fare parte di questo grande club – ha detto Gani Lawal alla vigilia del suo arrivo a Sassari – e non vedo l’ora di lavorare sodo per la città e con i miei nuovi compagni di squadra.»

Dopo i brillanti anni del college, Gani Lawal ha maturato importanti esperienze in NBA ed in alcuni top club europei. Visto in Italia nella stagione 2012-2013 con la Virtus Roma – con cui è stato protagonista assoluto della magnifica stagione capitolina fino alla finale scudetto, poi persa contro la Mens Sana Siena – ha chiuso l’annata come miglior rimbalzista, secondo per stoppate, ottavo per valutazione e secondo per minuti giocati. In 47 partite disputate ha messo a referto 13.7 punti, 8.4 rimbalzi e 1.5 stoppate.

Nel 2013-2014 è stata l’ EA7 Milano a strappare il lungo nigeriano alla concorrenza di diversi team europei: con la maglia dell’Olimpia ha terminato la stagione regolare al primo posto ed ha trionfato nei playoff dando il suo grande contributo nel riportare il tricolore in casa lombarda. Con i biancorossi ha fatto il suo esordio anche in Eurolega, avventura che si è chiusa ai quarti di finale. Nel mese di luglio 2015 è tornato a Milano, dove è rimasto per due mesi ed ha disputato 5 partite di serie A e 3 di Eurolega. Quest’anno ha iniziato la stagione con la Red October Cantù, che ha appena lasciato per raggiungere Sassari e iniziare una nuova sfida in campionato e Champions League con la Dinamo.

Stefano Sardara 33 copia

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La Dinamo ritorna sul mercato e mette nel mirino l’asso Nate Robinson, 32 anni, playmaker (1.75 m, 84 kg, Washington’05) con alle spalle 10 stagioni NBA (11.0ppg in 618 gare con 8 diverse maglie). Il tre volte campione dello Slam Dunk Contest (All Star Game 2006, 2009 e 2010) aveva chiuso la stagione 2015/2016 all’Hapoel Tel Aviv (16,0ppg e 2,8apg in 14 gare) dopo aver disputato le prime 2 gare della stagione ai New Orleans Pelicans.

La Dinamo ha sottoposto all’atleta statunitense una proposta contrattuale articolata, ma Robinson avrebbe preso tempo, in attesa di esplorare le possibilità di un ritorno in NBA, oppure una collocazione più lucrosa in Cina; in attesa di una risposta positiva del giocatore, profilo similare per propensione offensiva a Darius Johnson Odom (vicino a chiudere con una formazione straniera), il club del presidente Stefano Sardara continua parallelamente la ricerca di un regista puro; considerato Chasson Randle (BDA Sports-MVP), ma fra stipendio e costo del D-league out ai Westchester Knicks, è al momento fuori portata.

Stefano Sardara 33 copia

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E’ stato presentato stamane il 100° Giro D’Italia che partirà il 5 maggio 2017 da Alghero e prevede le prime tre tappe in Sardegna: partenza da Alghero ed arrivo a Cagliari, passando per Sassari, Olbia, Nuoro e Tortolì. Hanno partecipato alla presentazione, nella sede degli organizzatori di RCS Sport, a Milano, on l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi, il direttore del Giro, Mauro Vegni, il ciclista di Villacidro, Fabio Aru, il presidente del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini con il capitano della squadra, Marco Storari, il presidente della Dinamo Basket Stefano Sardara e il capitano Jack Devecchi. #Giro100 è l’hashtag ufficiale della manifestazione.
«Ospitare la partenza del Giro d’Italia nella straordinaria coincidenza della centesima edizione è per la Sardegna non solo un grande onore, ma anche un’occasione speciale per raccontare in modo diverso il nostro territorio – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Le tre tappe in programma offriranno una vista privilegiata sulle coste come sui percorsi dell’interno: paesaggi famosi, amati dai turisti di tutto il mondo, sfileranno accanto a scenari molto meno noti ma di altrettanto fascino. Stiamo investendo molto nel settore del cicloturismo, ben consapevoli di quanto la bicicletta sia un mezzo privilegiato per conoscere un territorio immergendosi nella sua bellezza. Mi piace pensare che i ciclisti di tutto il mondo, vedendo il Giro d’Italia, si innamorino dei nostri percorsi e abbiano voglia di venire qui da noi per scoprire la Sardegna pedalando.»
«L’evento simbolo dello sport italiano sceglie gli scenari unici della Sardegna per l’edizione numero cento – commenta l’assessore Morandi -. Con la partenza del Giro 2017, assicuriamo al nostro territorio la massima visibilità internazionale e importanti ricadute sotto il profilo economico grazie a una straordinaria iniziativa di promozione della destinazione, della sua qualità della vita e del suo nuovo modello di sviluppo sostenibile. Le tre tappe isolane a inizio maggio, subito dopo Pasqua, rappresenteranno l’apertura della stagione turistica, tassello fondamentale del piano di destagionalizzazione messo in atto per il triennio 2016-2018. Un’iniziativa coerente con la strategia dell’assessorato, che punta con decisione sul turismo attivo e sportivo, sulla strutturazione dell’offerta attraverso grandi eventi e sulla creazione di nuove motivazioni di viaggio. Si inserisce perfettamente, inoltre, nelle politiche regionali di valorizzazione del cicloturismo, su cui l’assessorato ha investito e investirà con convinzione, e di realizzazione della rete ciclabile della Sardegna.»
Alghero-Olbia di 203 chilometri, Olbia-Tortolì di 208 e da Tortolì con l’arrivo a Cagliari, di 148 chilometri. Percorsi mossi, ondulati, saliscendi, montagna e non mancheranno le lunghe salite con la più dura verso il centro di Nuoro. La probabile volata finale avverrà nelle strade del capoluogo. Oltre alle città di partenza e di arrivo, la corsa rosa attraverserà Sassari, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Palau, Nuoro, Barisardo, Muravera, Villasimius, e altri centri isolani.
Tappa 1 Alghero – Olbia. Mossa, ma non troppo: costantemente ondulata e caratterizzata da una interminabile sequenza di saliscendi lungo la costa nord dell’isola. Si contano alcune salite catalogabili GPM e decine di brevi strappi. Ultima asperità a meno di 20 chilometri dall’arrivo la salita di San Pantaleo, che potrebbe favorire i finisseur rispetto ai velocisti. Si tratta di una salita di circa 5 chilometri con 3 attorno all’8% e pendenze massime superiori nella prima parte. Finale ancora ondulato fino a Olbia per l’eventuale volata tutta da conquistare.
Tappa 2 Olbia – Tortolì. Di media montagna che però potrebbe terminare con uno sprint di gruppo. La prima parte si svolge nell’entroterra Nuorese con saliscendi e tre lunghe salite: la prima per Bitti e Orune (non catalogata GPM), la seconda più dura verso il centro di Nuoro (GPM) e la terza per scollinare il Passo di Genna Silana (GPM). Gli ultimi 50 km sono prevalentemente in discesa o pianura, ma su percorso molto articolato che potrebbe creare difficoltà ai ricongiungimenti. Anche qui una volata, probabile, ma da conquistare.
Tappa 3 Tortolì – Cagliari. Praticamente pianeggiante con lievi ma blande ondulazioni lungo l’intero percorso. Dopo Villasimius si incontrano alcune brevi salite lungo la strada costiera. Segue l’avvicinamento – completamente piatto – alla città di Cagliari fino alla probabile volata finale.
Quella del 2017 sarà l’88esima partenza dall’Italia, 12 sono state quelle dall’estero. La prima volta che il Giro è sbarcato in Sardegna era il 1961. L’occasione fu il centenario dell’Unità d’Italia. La Corsa Rosa, partita da Torino, arrivò sull’isola alla quarta tappa con una frazione Cagliari-Cagliari, vinta da Oreste Magni. Quel Giro, conclusosi a Milano, fu vinto da Arnaldo Pambianco. Trent’anni dopo ecco la prima Grande Partenza. Era il 1991. Furono effettuate due tappe in linea oltre a due semitappe tra cui una a cronometro. Quel Giro fu vinto da Franco Chioccioli.
Nel 2007 con una spettacolare cronosquadre Caprera-Maddalena prese il via il Giro d’Italia edizione numero 90 con l’incredibile presentazione delle squadre sull’incrociatore della Marina Militare, Garibaldi. A 10 anni di distanza la Corsa Rosa ritrova le strade dell’isola.
La Sardegna sarà raccontata in 192 paesi del globo, da 400 testate, 265 portali web, e oltre 2.000 giornalisti. Numerosi eventi collaterali coinvolgeranno tutto il territorio regionale.
Fabio Aru 1

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Dopo la conferma di Rok Stipcevic e gli arrivi del centro lituano Tautvydas Lydeka, dell’ala piccola Joshua “Josh” Carter, e della giovane guardia italiana Diego Monaldi, la Dinamo Banco di Sardegna ha messo a segno un altro colpo di mercato, la guardia statunitense Trevor Lacey, 25 anni, ex Vuelle Pesaro.

Giovane, duttile e con grande voglia di migliorare, già leader nei 3 anni collegiali a North Carolina State, trova la sua consacrazione in NCAA con 15.7 punti, 4.6 rimbalzi e 3.5 assist di media con il 43.6% dal campo e il 39.2% da tre, cifre che gli hanno garantito l’ingresso nel secondo miglior quintetto di conference. E’ uno dei migliori rookie arrivati lo scorso anno in Europa, il suo apporto è stato fondamentale per la salvezza conquistata nell’ultima stagione dalla Vuelle Pesaro, dove ha chiuso con 14.5 punti, 4.8 rimbalzi e 2.6 assist di media in 34.2 minuti di utilizzo di media. Ora è pronto ad affrontare questa nuova avventura e a cogliere la sfida lanciata dalla Dinamo del presidente Stefano Sardara e del coach Federico Pasquini.

Stefano Sardara 979 copia