15 December, 2025
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Certo, non si può dire che anche questa estate Teulada non stia riservando piacevoli, e graditissime, sorprese a chi, abitante o turista che sia, di sera si trovi a fare quattro passi per le strade, le piazze ed i giardini del paese: musica, balli, presentazioni di libri, spettacoli teatrali… Già, anche spettacoli teatrali, come quello che ha visto proprio le strade quali principali protagoniste! Uno spettacolo, per meglio dire una rappresentazione teatrale itinerante, che ha voluto proporre, mettendoli in scena, episodi di tanti anni fa, rinverdendo, insieme, la memoria di personaggi che a quelle strade “appartengono” per esserci nati o per esserci vissuti.

Un’idea originale, indubbiamente, nata dalla lettura del libro di Salvatore Loi, “Le strade parlanti”, che l’autore, di certo non nuovo ad iniziative culturali di spessore, ha voluto dedicare alla comunità teuladina, allo scopo di recuperare ricordi e memorie di fatti e personaggi dall’oblio in cui si stavano perdendo, nell’inesorabile fluire del tempo. Fatti e personaggi che rischiavano di trasformarsi, nella maggior parte dei casi, in mito e leggenda, dove la realtà vera rischiava di soccombere alla fantasia interpretativa di chi si fosse accinto a narrarne. Un espediente fuori dal comune, dunque, quello di far parlare le strade che videro accadere i fatti o videro nascere ed agire personaggi che contribuirono a costruire l’identità di una comunità: uno stratagemma geniale in onore alla memoria storica!

Un libro, quello di Salvatore Loi, tanto coinvolgente da suscitare il vivo interesse da parte dell’Amministrazione comunale di Teulada e della Fondazione di Sardegna, che ne hanno permesso, con interventi concreti, la stampa, nonché la riuscita del progetto ad esso legato: sul libro, la regista Anna Pina Buttiglieri ha potuto lavorare con intelligenza e buon gusto, per un adattamento teatrale che merita ogni lode possibile! Altrettanto meritatissima va una lode alla Compagnia Teatrale “Is Sinnus”, tutta di attori ed attrici dilettanti, che di dilettantesco hanno ben poco, vista la qualità delle pièces che hanno messo in atto, in piazza di Chiesa e nelle strade vicine, veramente riuscite, evidenziando una autentica passione per il teatro, espressa con spontaneità recitativa. Soprattutto con tanta voglia di dare il meglio di sé nell’interpretare personaggi che hanno fatto la storia del paese, di cui hanno messo in luce, con sicura efficacia, tutta la portata sociale, umana e simbolica, suscitando evidente interesse nei numerosi spettatori che li seguivano negli spostamenti lungo le strade. Come non pensare ad una versione attuale dei medievali “plays”, dei “pageants” itineranti che segnarono, in tempi lontani, la nascita del teatro moderno?

Sono molte le vicende, alcune anche tragiche, di cui l’autore scrive nel suo libro e sono molti i personaggi che le sue meticolose ricerche hanno consentito di riesumare dai fondali del dimenticatoio, restituendoli alla memoria collettiva. Un modo, la messa in scena del contenuto di questo originalissimo libro, per far sapere di eventi che hanno contribuito a costruire il genius loci di Teulada, per far conoscere personaggi che meritano decisamente di essere ricordati per aver lasciato impronte significative nella storia del paese. Personaggi di cui si è inteso, anche, garantire il perpetuarsi della memoria con mattonelle in ceramica, opera delle artiste Serena Salis e Chiara Loi, apposte sui muri delle case in cui nacquero o abitarono: un grazie deciso, ma anche un memento per chi, incuriosito, si fermi a leggere! Una comunità, dunque, quella teuladina, che si è voluto celebrare con una rappresentazione che ha inteso mettere in luce i valori che hanno contribuito a farla crescere negli anni: grazie ad un gruppo teatrale i cui attori hanno interpretato il proprio ruolo con assoluta credibilità e consapevolezza: meritatissimi i tanti e calorosi applausi!

Lucia M. Tanas

Oggi 25 aprile 2025 ricorre l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dal NaziFascismo. Nella storia della Repubblica del nostro Paese segue l’affermazione della democrazia e della libertà, la fine della guerra e la riconquista dell’indipendenza. Un conflitto che subì numerose perdite umane tra civili e militari che si sono sacrificati per la libertà.

La festa della Liberazione quest’anno è circondata da un clima di lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco, i cui funerali si svolgeranno domani nella basilica di San Pietro, a Roma. Anche nella città di Carbonia, così come in tutte le altre città italiane, si sono svolte le cerimonie di commemorazione, nel rispetto della dipartita della massima autorità ecclesiastica, il Sommo Pontefice.

Colore e calore hanno animato piazza Roma, a Carbonia, per la cerimonia del 25 aprile, organizzata dal comune di Carbonia con la collaborazione del cerimoniere Alessandro Saba. Tanti i cittadini presenti, così come le associazioni, le autorità civili e militari, volontari e il parroco della chiesa di San Ponziano don Giampaolo Cincotti. A fare da cornice la Banda Musicale Vincenzo Bellini di Carbonia che con le sue note ha reso il tutto più emozionante e commovente.

Nei numerosi interventi da parte di diversi interlocutori non sono mancati i commenti riferiti alla pace e alla sua importanza, un valore da preservare e per cui lottare senza mai demordere. È una responsabilità civile ed umana che ognuno di noi deve impegnarsi ad ottemperare. Noi tutti dobbiamo impegnarci per portare avanti l’ideale di libertà che é costato tante vite umane. Un clima di speranza quello che è apparso oggi in città, speranza nella generazioni future portatrici di “recupero” di valori umani che cancellino l’odio e la sopraffazione per lasciar spazio all’uguaglianza, al rispetto, alla pace e alla democrazia. Che possano presto finire tutti i conflitti di guerra che stanno martoriando il mondo in virtù di un clima sereno e disteso dove tutti possano avere il loro posto e possano veder rispettati i propri diritti. Possa l’uomo comprendere il grande errore che commette ogni giorno nel “comandare guerra” e possa presto redimersi per una pace a portata di tutti.

Gli interventi sono stati aperti dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, al quale sono seguiti quelli del presidente del Consiglio comunale Federico Fantinel; di Riccardo Pietro Cardia, presidente della sezione ANPI di Carbonia; del delegato dell’Unione Autonoma Partigiani Sardi (UAPS) Mauro Pistis; di due giovani che hanno partecipato all’iniziativa del “Promemoria Auschwitz”, Riccardo Boni e Valentina Diana; del segretario della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale (CGIL) Franco Bardi; di Anna Pina Buttiglieri, Francesca Puddu e Omar Soddu de “La Clessidra Teatro”.

Il sindaco Pietro Morittu, nel suo intervento, ha espresso grande vicinanza e ha trasferito l’abbraccio di tutti i presenti all’ex sindaco Ugo Piano e alla sua famiglia, per la perdita della figlia Marzia.

Nadia Pische

Con il concerto di Enzo Favata al Teatro Centrale di Carbonia si è chiusa, domenica 22 dicembre, la 39ª edizione del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, la rassegna musicale internazionale che, oltre alla città mineraria, sulle ali degli eventi itineranti di “Jazz Around”, ha toccato diversi centri in una sorta di viaggio tra i luoghi più suggestivi del Sulcis Iglesiente, la sua storia millenaria, la natura incontaminata e le sue ricchezze enogastronomiche.

Filo conduttore dell’intera rassegna, dedicata a Euterpe “La Musa della Musica”, è la figura della donna. E da lei, partendo dalla ispiratrice di musicisti e poeti, l’associazione culturale Punta Giara è voluta partire dedicando tutti gli eventi al tema dei temi dei giorni nostri: la donna, tra passato e futuro, il suo ruolo nella musica e l’ancora più difficile ruolo che ricopre nella società tra passato e presente, nell’eterna lotta per l’emancipazione e la parità. E, soprattutto, la donna di oggi che riesce ad essere lo specchio del passato, ma anche la proiezione del futuro.

Un intenso mese di appuntamenti che, da novembre a dicembre, oltre ad Enzo Favata, ha visto alternarsi musicisti quali Dalila Kayros e Danilo Casti, Denise Gueye con Simone Faedda, Marco Occhioni, Bruno Brozzu e Francesco Lento, Silvia Cristofalo, Manuela Ragusa e Mario Pierno, Marta Loddo e Alessandro Cau, Roberto Tangianu e Peppino Bande, Chiara Effe e Alain Pattinoni ed Elisa Carta. Musicisti che, oltre al Teatro Centrale, palcoscenico principale del festival, si sono esibiti anche in suggestivi scenari come la Tomba dei giganti di Barrancu Mannu, il parco archeologico di Pani Loriga e la Cantina Santadi, tutti a Santadi, la chiesetta campestre di San Leonardo a Perdaxius, l’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, Piazza Marconi a Narcao, Villa Salazar a Piscinas, la spiaggia di Is Solinas a Masainas, il Muma (Museo del mare) di Sant’Antioco e il Macc, il Museo d’arte contemporanea di Calasetta, la Grande miniera di Serbariu e il villaggio di Sirri, a Carbonia. Luoghi che sono stati anche scenario di visite guidate, escursioni e trekking tra storia e natura.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz”, sul filo della rassegna interamente dedicata alle donne, oltre ad aver celebrato il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha ospitato anche il reading letterario “Ricordatemi come vi pare” di Michela Murgia con Lia Careddu e Francesco Medda “Arrogalla”, la presentazione del libro “Non è lei” della giornalista e scrittrice Maria Francesca Chiappe, la giornata di sensibilizzazione e screening a cura della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e una tavola rotonda al tema “Note di donna: Empowerment al femminile: visioni, esperienze professionali e personali di donne” che, moderata dalla giornalista Francesca Arrius, ha visto la partecipazione di musiciste e artiste quali le cantanti Elisa Carta e Natascia Capurro, l’attrice e regista teatrale Anna Pina Buttiglieri, la fotografa e regista Giulia Camba e Carlo Cabula, chirurgo senologo e presidente della Lilt Cagliari. Un momento di confronto, di riflessione e di sensibilizzazione sulle donne, le loro storie fatte di pregiudizi e ostacoli da abbattere e piccoli e grandi successi, non solo in campo musicale.

«In questa edizione del festival abbiamo voluto dare risalto alla figura femminile. Nel corso degli anni abbiamo sempre lavorato con grandi artiste donna, ma spesso ha evidenziato Paolo Sodde, presidente dell’Associazione culturale Punta Giaranon gli si dava la giusta attenzione. Basilio Sulis, lo storico fondatore della rassegna scomparso alcuni anni fa, voleva che ciò non accadesse più e intendeva dedicare un festival solo ed esclusivamente alla figura della donna, delle cantanti, delle musiciste e delle artiste e non solo che lavorano tra mille difficoltà e ostacoli in tutti i settori della musica e dell’arte. Nel mio caso posso dire che sono proprio le donne che, sin dalla giovane età, mi hanno dato la forza per portare avanti le mie passioni, tra cui la musica. Ecco perché abbiamo voluto dedicare a tutte loro il nostro festival.»

Il festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2024” è stato realizzato grazie al contributo della Presidenza del Consiglio e della Giunta regionale, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna, del Mibac – Ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con il Comune di Carbonia e altri main sponsor come la Cantina sociale di Santadi e la Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e la Fondazione del Cammino minerario di Santa Barbara.

Oltre alla rassegna itinerante “Jazz Around”, il festival ha dato spazio anche ad un’altra rassegna collaterale denominata “Extra Jazz”, con serate all’insegna di Dj set negli spazi del Nuovo Caffè del Portico di Carbonia.

 

Un bellissimo evento coreografico e spettacolare per celebrare la Natività con il Presepe Vivente. Oggi, lunedì 23 dicembre, alle ore 19.00, al Teatro Centrale di Carbonia, appuntamento con “La Natività: il presepe vivente”, un’iniziativa organizzata da La Clessidra Teatro, Batuca Dance, Parrocchia di San Ponziano, con il patrocinio del comune di Carbonia. Coreografie di Omar Soddu, regia di Anna Pina Buttiglieri.
L’iniziativa, che inizialmente si sarebbe dovuta svolgere presso il sagrato della Chiesa di San Ponziano, è stata spostata, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, presso il Teatro Centrale di piazza Roma.

Domenica 16 giugno, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia andrà in scena lo spettacolo intitolato “Momo”, dall’omonimo testo dello scrittore tedesco Michael Ende, organizzato da “La Clessidra Teatro” con il patrocinio del comune di Carbonia e la collaborazione artistica di Batuca Dance. La performance si inserisce nell’alveo della rassegna “Tutti in scena 2024”, con la regia di Anna Pina Buttiglieri.

«Siamo orgogliosi di poter assistere a un bellissimo spettacolo a tutto tondo con tanti giovani che si cimenteranno sul palco del nostro Teatro
Centrale, divenuto sempre più un polo di aggregazione culturale della nostra città», ha dichiarato l’assessora della Cultura e dello Spettacolo Giorgia Meli.

Lo spettacolo vede come protagonista Momo, una ragazzina di origine misteriosa che vive presso le rovine di un anfiteatro e ha la straordinaria abilità di saper ascoltare le persone per aiutarle a risolvere i loro problemi. Momo ha tanti amici che le vogliono bene. Una situazione che verrà mutata dall’arrivo dei Signori Grigi, strani individui che promuovono l’idea del “risparmio del tempo” tra la popolazione.

 

Domenica 6 agosto alle ore 21.30, l’Arena Mirastelle ospiterà lo spettacolo “Senti chi parla”, organizzato da “La Clessidra Teatro” con il patrocinio del comune di Carbonia e la collaborazione artistica di Batuca Dance. La performance si inserisce nell’alveo della X edizione della rassegna “Tutti in scena”, con la regia di Anna Pina Buttiglieri.
L’evento rientra nell’ambito degli appuntamenti inseriti nel cartellone “Estiamoinsieme Carbonia 2023”.
“Senti chi parla”, commedia in due atti di Derek Benfield, vedrà la partecipazione di Denise Concas, Martina Garau, Davide Maringiò, Francesca Puddu, Omar Soddu.

Proseguono i saggi di danza che stanno caratterizzando l’estate nella suggestiva cornice dell’Anfiteatro di piazza Marmilla. «Dopo il bellissimo spettacolo che venerdì scorso ha visto esibirsi le ballerine dell’ASD Tersicore, oggi si replica con il saggio dalla Batuca Dance del maestro professionista Omar Soddu. Assisteremo a performance di alto contenuto tecnico ed elevata spettacolarità», ha detto l’assessora della Cultura Giorgia Meli.
Lo spettacolo “Dancing Dream – Le mille e una notte”, organizzato dalla Batuca Dance con il patrocinio del comune di Carbonia, si inserisce nell’ambito del cartellone di eventi estivi denominato “Estiamoinsieme Carbonia 2023”. L’appuntamento è fissato per le ore 22.00.
Le coreografie sono curate da Omar Soddu, Alice Cardia & Benedetta Deriu, Nadia Gastaldi. L’adattamento dei testi è ad opera di Anna Pina Buttiglieri. È prevista la partecipazione straordinaria di Martina Garau nel ruolo di Shahrazad.

Lunedì 19 giugno, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia, si svolgerà lo spettacolo “Bertoldo a corte”, organizzato da “La Clessidra Teatro” con il patrocinio del comune di Carbonia e la collaborazione artistica di Batuca Dance. La performance si inserisce nell’alveo della X edizione della rassegna “Tutti in scena”, con la regia di Anna Pina Buttiglieri.

“Bertoldo a corte” racconta la storia di Bertoldo, che vive in campagna con Marcolfa, sua moglie, e Bertoldino, suo figlio, e tiene testa ai potenti e sopraffattori. Bertoldo è un uomo libero che, a difesa della sua libertà e dei suoi ideali, non cede alle provocazioni della corte.

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Serata di grande teatro domani, martedì 25 agosto, alle ore 21.30, all’Arena Mirastelle, dove andrà in scena lo spettacolo “La Notte delle Fiaccole” di Enzo Giacobbe, a cura della Compagnia “La Clessidra Teatro”, in collaborazione con la Batuca Dance e con il patrocinio del comune di Carbonia.
Lo spettacolo avrà in cabina di regia Anna Pina Buttiglieri, con la supervisione del regista Orlando Forioso del TeatrEuropa di Corsica. Le musiche originali saranno a cura di Martina Garau e Gianluca Tozzi.
L’evento si inserisce nell’ambito delle manifestazioni inserite nel cartellone “E…State a Carbonia 2020”.

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E’ stata presentata ieri mattina, a Carbonia, la stagione di prosa, musica e danza che si terrà al Teatro Centrale dal 18 gennaio al 4 aprile 2020. 9 appuntamenti organizzati dal CEDAC (Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo della Sardegna) con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia.

Il programma completo è stato presentato ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza degli assessori comunali Sabrina Sabiu, Gian Luca Lai e Loredana La Barbera, e di Valeria Ciabattoni, in rappresentanza del Cedac.

Il primo evento in cartellone è previsto per il 18 gennaio, con la performance musicale “Il Lago dei Cigni” sotto il segno di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Si replica il 23 gennaio con “La Cena delle Belve” ed il 1° febbraio con “Quartet”.

L’8 febbraio sarà la volta della storia ispirata dal famoso romanzo di Cesare Pavese, “La luna e i falò”, mentre il 15 febbraio andrà in scena “Riccardo 3”, il dramma di William Shakespeare. Il 14 Marzo spazio a una “Serata romantica” a cura della Compagnia Balletto del Sud, mentre il 19 marzo ad occupare la scena saranno i protagonisti di “Un Tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams.
Di rilievo anche la pièce “Frammenti di tempo” in programma il 4 aprile, un omaggio a Giulio Angioni e Primo Levi, regia di Monica Porcedda.
Il gran finale della rassegna teatrale targata CEDAC sarà il 24 aprile 2020 con “Le Bugie hanno le gambe corte“, regia di Anna Pina Buttiglieri.

La campagna abbonamenti si svolgerà a partire da martedì 7 gennaio, al Teatro Centrale di Carbonia (I biglietti per il “Lago dei cigni” saranno in vendita da mercoledì 15 gennaio).