28 March, 2024
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«Alla Portovesme srl si potrebbe procedere a nuove assunzioni. Oltre il 20% dei lavoratori, infatti, sono over 55 ed intervenendo sulla norma pensionistica, i metallurgici aventi i requisiti di età e contributivi, sarebbero compresi fra i lavoratori gravosi e potrebbero andare in pensione, liberando posti di lavoro. Intervenire su questo è un impegno che ho preso con i sindacati.»

Lo ha assicurato la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, oggi in visita allo stabilimento della Portovesme Srl, dove ha incontrato l’Ad Davide Garofalo e le rappresentanze sindacali. Successivamente, presso la Camera del Lavoro di Carbonia la parlamentare ha approfondito con le rappresentanze sindacali allargate le situazioni di Euroallumina e di Sider Alloys.
«In un territorio come il Sulcis lacerato da anni di crisi e bloccato da lentezze burocratiche ha osservato Romina MuraPortovesme srl è una realtà vitale mentre Euroallumina e Sider Alloys, nel momento in cui partiranno, rappresenteranno l’eccellenza italiana nella produzione di alluminio. Possiamo recuperare posizioni di vertice ma oggi ci sono lavoratori che vivono con indennità di neanche 500 euro, a causa di cervellotici meccanismi che decurtano gli importi. Una stortura che considero doveroso correggere.»
In merito alla sicurezza sul lavoro, Romina Mura ha evidenziato che «Portovesme è una delle prime realtà industriali che ha adottato, concordato e applicato un protocollo di sicurezza nel periodo Covid» mentre, rispetto alla realizzazione del Piano di transizione territoriale a valere sulle risorse del Just Transition Fund, per la parlamentare «è importante che la Regione definisca il proprio Piano di transizione, che potrebbe essere un vero e proprio piano di rilancio di un nuovo e sostenibile sviluppo industriale del Sulcis e della Sardegna».

La sala riunioni dello stabilimento della Portovesme srl, ha ospitato stamane la cerimonia di consegna delle borse di studio istituite dall’azienda per contribuire alla formazione di alcuni studenti figli dei dipendenti. Nello specifico, per il nono anno consecutivo sono state assegnate borse di studio a tre studenti universitari per la formazione di un anno in un paese dell’Unione europea e, per il secondo anno, a due studenti delle Superiori, per il completamento del corso di studi e la preparazione ad una successiva esperienza universitaria in un paese dell’Unione europea.

Gli studenti destinatari delle borse di studio (Alessia Frau, Gaia Murgia e Mattia Cani universitari; Gaia Biggio e Anna Sicilia studenti delle Superiori) si sono collegati in videoconferenza mentre i genitori hanno ritirato gli assegni in presenza.

I tre studenti universitari hanno raccontato l’esperienza maturata finora, in termini entusiastici.

      

           

Presso lo stabilimento di Portoscuso della Portovesme s.r.l., questa mattina sono stati consegnati dispositivi protettivi Covid-19 alle scuole del territorio del Sulcis e di San Gavino Monreale. L’intervento completa un programma stilato all’inizio della fase emergenziale per la diffusione del Covid-19, reso possibile dai contributi volontari dei dipendenti e dalle risorse stanziate dalla società.

Di seguito un breve riepilogo del lavoro svolto:
La società Portovesme s.r.l., agli inizi del lockdown, ha deciso di avviare un’attività di sostegno per il territorio focalizzata sulla fornitura di presidi e beni che potessero aiutare la popolazione ad affrontare tutti i disagi derivanti dall’emergenza in corso ed in generale dalla convivenza con la minaccia del virus. Nel complesso saranno investiti circa 275.000 €.
A tal fine, è partita una raccolta fondi tra tutte i lavoratori dipendenti, promossa in accordo cn la RSU di fabbrica, che ha portato a reperire € 19.000 circa ai quali si è aggiunta l’offerta societaria, che ha integrato con un importo di tre volte superiore per un totale di € 80.000 circa.
La prima campagna di aiuti si è focalizzata su tutte le strutture sanitarie del territorio (Sulcis) e del comune di San Gavino Monreale (dove insiste il nostro stabilimento di Raffinazione Termica piombo e produzione preziosi). Così è stata attivata un fornitura di beni che ha coinvolto gli ospedali di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale.
Ai 3 presidi ospedalieri sono state donate 2.000 maschere protettive, 150 occhiali protettivi, 150 visiere di protezione, 200 sovracamici, 30 termoscanner, 3 monitor multiparametrici, 30 saturimetri, 3 macchine dell’ozono, 5.000 sovrascarpe, 1.000 litri di gel sanificante.
Sempre nella prima campagna, sono stati coinvolti anche gli enti di volontariato impegnati in attività di primo intervento e 118 ed anche le RSA degli stessi territori, esattamente 34 associazioni e 12 case di cura. L’offerta ha comportato la distribuzione di 4.500 maschere protettive, 80 occhiali protettivi, 80 visiere protettive, 325 sovracamici, 65 tute Tivek, 17 termoscanner, 5 monitor multiparametrici, 12 saturimetri, 4 sfigmanometri, 750 paia di guanti, 410 lt. di gel disinfettante, 27 macchine dell’ozono, 3.700 sovrascarpe ed anche sterilizzatori, flussimetri, pulsossimetri, collari cervicali, defibrillatori, glucometri, ghiaccio istantaneo, radiografi, bombole ossigeno, tablets, lavatrici, armadietti spogliatoio, gel disinfettante, candeggina.
La seconda campagna di aiuti ha visto il sostegno delle Caritas del territorio. In questo modo, con l’impegno di ulteriori 40.000 € circa, sono stati consegnati 2.150 pacchi alimentari alle sedi Caritas di Iglesias, Carbonia e Ales (San Gavino).
La terza campagna, anch’essa chiusa nella prima parte, è stata indirizzata ad un bando Glencore rivolto a tutte le associazioni no profit e alle scuole, per ulteriori finanziamenti.
In questo bando sono stati accolti i progetti di 16 soggetti tra le associazioni e 16 istituti scolastici.
Ai primi, con un ulteriore impegno di € 20.000 sono stati devoluti 225 litri di gel disinfettante, 19 termoscanner, 5 macchine per l’ozono, sanificazioni di locali e automezzi ed anche lavatrici, visiere, occhiali, maschere e sterilizzatrici.
Alle scuole, e la consegna avverrà il 16 settembre, alle 10.30, sono stati consegnati su loro richiesta nella partecipazione al bando, 1.000 pezzi tra mascherine, visiere ed occhiali protettivi, 10 potenziatori di segnale wi-fi, 40 espansioni ram, 14 termoscanner, 268 notebooks, 21 distributori di gel disinfettante, gel disinfettante, cartellonistica informativa, con un impegno, solo per le scuole, di circa 135.000 €.
Con riferimento a quest’ultima campagna ed alla manifestazione odierna, hanno partecipato i dirigenti in rappresentanza dei seguenti istituti scolastici:

  1. Istituto Beccaria – Carbonia;
  2. IIS Asproni – Fermi – Iglesias;
  3. IC V Angius – Portoscuso;
  4. Liceo Scientifico Emilio Lussu – Sant’Antioco;
  5. Istituto Comprensivo Nivola – Iglesias;
  6. IC Statale Eleonora d’Arborea – San Gavino Monreale;
  7. IC Deledda Pascoli – Carbonia;
  8. ITCG G.M. Angioy – Carbonia;
  9. IC Satta – Carbonia;
  10. IPIA G. Ferraris – Iglesias;
  11. IPIA Emanuela Loi – Carbonia
  12. IC Don Milani – Carbonia;
  13. IIS Gramsci – Amaldi – Carbonia;
  14. IC P. Allori – Iglesias;
  15. IC Narcao;
  16. IS Giorgio Asproni – Iglesias. Erano presenti anche l’amministratore straordinario ed il vice commissario della provincia del Sud Sardegna.

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Si è svolta mercoledì 29 luglio, presso lo stabilimento della Portovesme srl, la cerimonia di consegna di 1.500 pacchi alimentari destinati alla Caritas diocesana di Iglesias. Hanno partecipato, con l’A.D. della Portovesme s.r.l., ing. Davide Garofalo ed il vescovo della diocesi di Iglesias mons. Giovanni Paolo Zedda, le RSU di fabbrica, una folta rappresentanza di lavoratori ed i vertici della Ecotravel azienda del Gruppo Eco Eridania, co-sponsor dell’iniziativa che in totale ha fornito circa 2.200 pacchi di sostegno alimentare per un valore complessivo pari a circa 50.000,00 euro.
La consegna rientra nel bando di concorso istituito, a seguito della diffusione pandemica del virus Covid-19, dalla Portovesme s.r.l., con il sostegno della capogruppo Glencore plc, aperto ad enti ospedalieri, strutture per anziani, associazioni caritevoli e di volontariato senza scopo di lucro, istituti scolastici, ecc.…, mirato a sopperire, per quanto possibile, alle necessità materiali ed immateriali delle fasce di popolazione più deboli e/o esposte al virus. In tal senso, le Caritas diocesane delle diocesi di Iglesias e Ales-Terralba, oltre a diverse altre associazioni, hanno presentato dei progetti articolati, funzionali ad attenuare le ricadute del fenomeno pandemico, con l’obiettivo di raggiungere le fasce meno abbienti della popolazione dei territori ove esse insistono. Tutti i progetti sono stati valutati e successivamente accolti dal Comitato Liberalità della Portovesme s.r.l., che ha disposto di beneficiare la Caritas Diocesana di Ales-Terralba e quella di Iglesias, rispettivamente di 500 e 1.500 pacchi di sostegno alimentare, da distribuire alle famiglie che maggiormente hanno patito i disagi della pandemia. La consegna dei 500 pacchi alimentari, destinati alla Caritas Diocesana di Ales-Terralba, si è svolta martedì 28 luglio, presso lo stabilimento della Portovesme s.r.l. di San Gavino Monreale, alla presenza del vescovo, mons. Roberto Carboni.

                         

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E’ in programma mercoledì 29 luglio, alle 10.30, presso lo stabilimento della Portovesme srl, la cerimonia di consegna di 1.500 pacchi alimentari destinati alla Caritas Diocesana di Iglesias. Parteciperanno, l’A.D. della Portovesme s.r.l., ing. Davide Garofalo, le RSU di fabbrica, una folta rappresentanza di lavoratori ed i vertici della Ecotravel azienda del Gruppo Eco Eridania, co-sponsor dell’iniziativa che in totale ha fornito circa 2.200 pacchi di sostegno alimentare per un valore complessivo pari a circa 50.000,00 euro.

La consegna rientra nel bando di concorso istituito, a seguito della diffusione pandemica del virus Covid-19, dalla Portovesme s.r.l., con il sostegno della capogruppo Glencore plc, aperto a enti ospedalieri, strutture per anziani, associazioni caritevoli e di volontariato senza scopo di lucro, istituti scolastici, ecc.…, mirato a sopperire, per quanto possibile, alle necessità materiali ed immateriali delle fasce di popolazione più deboli e/o esposte al virus. In tal senso, le Caritas Diocesane delle Diocesi di Iglesias e Ales-Terralba, oltre a diverse altre associazioni, hanno presentato dei progetti articolati, funzionali ad attenuare le ricadute del fenomeno pandemico, con l’obiettivo di raggiungere le fasce meno abbienti della popolazione dei territori ove esse insistono. Tutti i progetti sono stati valutati e successivamente accolti dal Comitato Liberalità della Portovesme s.r.l., che ha disposto di beneficiare la Caritas Diocesana di Ales-Terralba e quella di Iglesias, rispettivamente di 500 e 1.500 pacchi di sostegno alimentare, da distribuire alle famiglie che maggiormente hanno patito i disagi della pandemia. La consegna dei 500 pacchi alimentari, destinati alla Caritas Diocesana di Ales-Terralba, si è svolta martedì 28 luglio, presso lo stabilimento della Portovesme s.r.l. di San Gavino Monreale, alla presenza del Vescovo, Sua Eccellenza mons. Roberto Carboni.

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Si è svolta all’interno della “Portovesme s.r.l.” una grande iniziativa di solidarietà che ha visto protagoniste l’azienda di Portoscuso e le Associazioni di volontariato del 118 e delle medicalizzate del Sulcis Iglesiente. Durante la manifestazione è stato consegnato, ad ogni associazione, un generatore d’ozono per la sterilizzazione delle autoambulanze. Presenti alla manifestazione 23 ambulanze in rappresentanza di altrettanti paesi del territorio, da Narcao fino a Fluminimaggiore e San Gavino Monreale. Un forte segnale di sensibilità, oltre che di solidarietà, quello giunto dalla Portovesme s.r.l., che vede l’azienda di Portoscuso fortemente attiva nel sostegno al volontariato, in questa fase di crisi dovuta al Covid – 19.
Davide Garofalo, Amministratore Delegato della Portovesme s.r.l. parla della bella iniziativa: «Siamo partiti con l’idea di aiutare il territorio iniziando dagli ospedali, in particolare da quelli che operano nell’area in cui siamo presenti noi: Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale. Quando sono scoppiati i casi nelle case di cura per anziani abbiamo deciso di allargarci anche a loro. In seguito, abbiamo voluto aiutare chi è sul fronte immediato della crisi, ovvero i 118. Abbiamo preso contatto col dottor Fois che coordina il settore per il Sud Sardegna e insieme abbiamo concordato un progetto comune che riguardasse tutte le strutture».
Da sempre molto sensibile alle problematiche del territorio, la Portovesme s.r.l. questa volta ha deciso di partecipare in prima linea sul fronte della crisi.
«Abbiamo dato in donazione alle strutture sanitarie del territorio e di volontariato tutti i dispositivi di sicurezza per poter andare avanti, visto il momento di crisiafferma Salvatore Zuddas, Rsu della Cgil e dipendente della Portovesme s.r.l. -, Abbiamo distribuito guanti, mascherine, sanificatori e quant’altro.»

Un momento di solidarietà, di coesione sociale, tra il territorio e l’industria, che si manifesta non soltanto come esempio di virtù lavorativa, con i suoi 1.500 dipendenti, ma anche come grande esempio di sensibilità. Prosegue Salvatore Zuddas: «Sì, unione sociale tra noi e queste grandi realtà che ogni giorno sono con noi».
In questo momento, in cui la pressione della crisi si fa particolarmente pesante, il volontariato e la solidarietà diventano un punto di riferimento fondamentale. Vincenzo Lai, segretario Femca (Cisl) Sulcis Iglesiente, ribadisce questo concetto.
«Il mondo del lavoro si sposa con tutto il resto. Siamo tutti cittadini di questo territorio ed è un atto doveroso cercare di dare una mano per combattere questo disastro. Nel nostro piccolo siamo forse riusciti a fare qualcosa. La Portovesme s.r.l. ha partecipato a braccia aperte e ci ha aiutato moltissimo ma il ringraziamento va a tutti, in primo luogo ai lavoratori, che sono stati partecipi dell’iniziativa ed alla Portovesme s.r.l. che non si è mai tirata indietro.»
Anche dalla sede distaccata di San Gavino Monreale arriva il sostegno al gesto di solidarietà. Durante la pandemia, l’azienda del Medio Campidano ha subito la perdita di un proprio dipendente.
«Abbiamo partecipato a questa bellissima iniziativa per poter aiutare le associazioni di volontariato che sono state molto attive durante quest’emergenza sanitariaspiega Cristiano Lixi, Rsu della sede di San Gavino -. Siamo contenti dei risultati ottenuti. Nel nostro stabilimento siamo stati colpiti dal Covid, col decesso di un nostro caro collega. Quindi, per noi, questo rappresenta anche un momento di ricordo in onore del collega venuto a mancare.»

Al termine della cerimonia, i volontari del 118 e delle medicalizzate hanno ringraziato per il gesto di solidarietà azionando tutti insieme le sirene delle ambulanze.

Federica Selis

 

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La Portovesme s.r.l. e le RSU delle fabbriche di Portovesme e San Gavino Monreale hanno iniziato nel primo pomeriggio la consegna alla ASSL di Carbonia ed alle associazioni di volontariato che operano in campo sanitario nel territorio, dei dispositivi sanitari di protezione individuale e collettivi acquistati con la raccolta fondi promossa ed avviata alcune settimane fa, che ha consentito di mettere insieme la somma complessiva di 76.000 euro, 19.00o dei quali provenienti dalla donazione di una parte delle ore di lavoro effettuate ed i restanti 57.000, esattamente il triplo dell’importo devoluto dai lavoratori, messi a disposizione dalla direzione aziendale. I destinatari delle donazioni sono gli ospedali di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale, le RSA operanti nei medesimi territori e ad altre associazioni operanti nell’ambito sanitario e assistenziale. Ogni acquisto è stato frutto di espressa e documentata richiesta da parte dei responsabili dei presidi ospedalieri.

Le prime consegne odierne, a Carbonia, sono state effettuate dall’amministratore delegato della Portovesme srl ing. Davide Garofalo e da una rappresentanza degli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale e delle RSU degli stessi, al Centro direzionale della ASSL di Carbonia direttamente al direttore Ferdinando Angelantoni e, successivamente, alle associazioni di volontariato operanti in città nell’ambito sanitario ed assistenziale. Le fotografie ed i filmati allegati, sono stati realizzati da Manolo Mureddu.

 

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In una fase storica di straordinaria difficoltà determinata dalla diffusione del Coronavirus, dalla Porovesme srl nasce un’iniziativa di solidarietà nei confronti dei presidi ospedalieri del territorio.

«Carissimi, da circa un mese, tutti insieme, siamo impegnati in una battaglia finalizzata a garantire ogni forma possibile di protezione dal contagio da Covid-19, in un’ottica di tutela assoluta della nostra salute, dei nostri familiari e di tutta la popolazione che interagisce, in maniera più o meno diretta, con i nostri stabilimenti. Siamo consci del fatto che si tratti di una battaglia difficile, non foss’altro per l’invisibilità del nemico, e siamo altrettanto consapevoli dei disagi che questa situazione sta imponendo a ciascuno di noi. Dobbiamo, però, continuare e, soprattutto, dobbiamo ricordare di essere ancora in una posizione di assoluto privilegio, garantiti nella retribuzione e nella possibilità di espletare, quotidianamente, il nostro lavoro», si legge in una lettera firmata dalle RSU di Portovesme e San Gavino Monreale e dall’amministratore delegato Davide Garofalo, che hanno deciso di pensare a qualche forma di sostegno da destinare ai presidi ospedalieri di Iglesias, Carbonia e San Gavino Monreale.

La proposta consiste nel coinvolgere ogni lavoratore che, volontariamente, potrà donare l’equivalente di 1 ora del proprio lavoro o multipli della stessa; al ricavato, la Società ,aggiungerà quanto necessario per pareggiare l’offerta dei lavoratori.

«Crediamo che la nostra proposta possa essere un modo per partecipare al meglio al dramma che sta colpendo il nostro paese e nel contempo un modo per consentire a coloro che sono più esposti di tutti, ossia il personale sanitario, di continuare la loro meritoria attività attraverso la disponibilità dei giusti presidi e delle giuste attrezzature – si legge ancora nella lettera -. La somma raccolta sarà utilizzata per l’acquisto e la consegna diretta di materiali, attrezzature e presidi in favore delle organizzazioni sanitarie di riferimento.»

Le RSU e l’Amministratore delegato concludono la lettera, dichiarandosi «sicuri che ancora una volta la Portovesme srl ed i suoi lavoratori riusciranno a dare un grande segnale di sensibilità ed umanità verso i territori in cui operano».

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L’Amministratore delegato della Portovesme srl, Davide Garofalo, ha inviato stamane un messaggio alle colleghe e ai colleghi, nel quale ha fatto il punto sulla situazione d’emergenza venutasi a creare con la diffusione del Coronavirus. Alleghiamo il testo integrale.

Care colleghe e cari colleghi,

volevo darvi un aggiornamento sulla situazione in azienda in queste circostanza difficili per tutti dove ogni giorno ci vengono chiesti sacrifici per poter contrastare in maniera efficace il propagarsi del virus Covid-19 ed evitare i terribili impatti in termini di decessi.

Le sempre più stringenti misure di contenimento emanate dal Governo hanno l’obiettivo di diminuire il rischio di contatti tra la persone e di conseguenza il propagarsi del contagio per evitare di impattare in maniera irreversibile sulla nostra sanità ovvero sulla capacità di curare chi del virus si è ammalato in forma grave e ha bisogno di cure intensive. Anche in Sardegna oramai i contagi sono saliti a 421 di cui 15 contagiati nel Sulcis.

Alla Portovesme srl da metà febbraio abbiamo introdotto tutta una serie di provvedimenti e azioni per proteggerci tutti da questa eventualità e continuiamo ogni giorno a sviluppare nuove azioni ed idee (anche da suggerimenti che vengono da tutti i reparti) per migliorare ancora di più.
Ogni passo tra l’altro viene concordato e condiviso con la nostra rappresentanza sindacale e con i rappresentanti delle categorie che operano nel nostro sito. Da più parti abbiamo ricevuto plausi sia per la tempestività nell’introdurre azioni di contenimento sia per la loro estensione e per ora efficacia.

E’, comunque, innegabile che molte di queste azioni possono essere vane se qualche singolo individuo in stabilimento decide di non seguirle.
Tra tutte le principali sono il rispetto delle distanze tra le persone di almeno un metro per evitare che il virus si possa trasmettere da persona a persona con le goccioline della nostra saliva (ovviamente in alcune attività di produzione o di manutenzione in reparto la distanza può diventare anche minore ma in quel caso usiamo comunque la nostra maschera semi-facciale che è una barriera perfetta per questa situazione) e l’altra è la cura e igiene di noi stessi (lavarsi le mani accuratamente più volte al giorno e disinfettare le aree dove soggiorniamo anche regolarmente).

Sabato il nostro Presidente del Consiglio Conte ha annunciato un provvedimento che prevede la chiusura temporanea di tutte le attività commerciali e produttive non essenziali, di nuovo per ridurre il numero di persone in giro con la possibilità di potersi contagiare a vicenda.

La Portovesme srl è una realtà produttiva strategica che opera essenzialmente a ciclo continuo e la cui fermata per la maggior parte degli impianti potrebbe comportare un rischio di incidente rilevane e richiederebbe un periodo così lungo e un numero di risorse umane tali da rendere vano l’obiettivo del decreto del Presidente che prevede una validità di 14 giorni fino al 3 di aprile.

La nostra azienda ha comunque valutato approfonditamente come poteva contribuire oltre a quello già implementato fino allo scorso week end per perseguire l’obiettivo di ridurre temporaneamente la presenza di persone in giro per il paese e ha deciso di fermare le aree produttive che non comportavano rischi o aumento di risorse. Da domenica si è fermato lo stabilimento di San Gavino, da ieri l’area Waelz e da domani pomeriggio l’SX si fermano comportando una riduzione di carico in sala celle da 114 kA a 90kA sostenuta dall’arrostimento e dalla lisciviazione.
Questo livello di marcia comporterà la riduzione di un turno in Fusione, polvere di Zinco e in sgranellatura mentre rimarrà a regime il Kivcet.

Come risultato l’organico medio che operare ogni giorno in stabilimento scenderà dalle attuali 1100 persone (già ridotto grazie alle azioni precedenti dalle normali 1350) ad un livello prossimo di 700 persone circa.

Volevo inoltre comunicarvi che l’azienda ha sottoscritto la settimana scorsa una polizza assicurativa aggiuntiva per tutti i dipendenti (di Portovesme, San Gavino ed Etjca) relativa al Coronavirus che in caso di infezione al virus e di ricovero in ospedale garantisce due tipi di indennità (sperando non ve ne sia la necessità).

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i colleghi che nelle ultime settimane si sono adoperati per organizzare tutto quello che era necessario per questo piano di contenimento del virus che sta diventando in alcuni casi un secondo lavoro a tempo pieno per tanti di noi.

E’ ferma intenzione della Portovesme srl riuscire ad operare in questo periodo buio proteggendo il nostro personale e delle ditte terze e aiutando la Regione ed il territorio a sconfiggere in sicurezza questo virus invisibile e subdolo.

Abbiamo bisogno dell’aiuto e del sacrificio di voi tutti per poterne uscire il prima possibile più forti e duraturi.

In allegato trovate i dettagli delle azioni che abbiamo implementato fino ad oggi e i contenuti della polizza assicurativa sperando di aver fatto cosa gradita a tutti nella sua sottoscrizione.

Non mancherò di aggiornarvi sull’evoluzione della situazione.

Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie di rimanere in piena salute

Ci vediamo in stabilimento nei prossimi giorni

Davide Garofalo
Amministratore Delegato Portovesme srl