20 April, 2024
HomePosts Tagged "Desirè Manca" (Page 2)

[bing_translator]

Al via, in Consiglio regionale, l’esame degli articoli e degli emendamenti sulla riforma sanitaria sul Testo unificato della “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”. I lavori si sono aperti sotto la presidenza del presidente Michele Pais. Dopo gli adempimenti di rito e la comunicazione all’aula che la consigliera Rossella Pinna ha aderito al gruppo “Partito Democratico”,  il Consiglio è stato sospeso per un’ora, fino alle 12.00. Alla ripresa dei lavori, il Presidente ha sospeso i lavori fino alle 12,45 per consentire alla commissione Sanità di ultimare l’esame degli emendamenti presentati al Testo unico. I lavori della Commissione si sono conclusi alle 13.30. Il presidente Michele Pais ha quindi aggiornato la seduta alle 16.00 per consentire agli uffici di ordinare gli emendamenti.

Alla ripresa pomeridiana, il presidente Michele Pais, constatata la presenza molto ridotta in aula dei consiglieri, ha rinviato la seduta alle 17.00. E’ quindi cominciata la discussione dell’art. 1 e dei relativi emendamenti. Sull’ordine dei lavori è intervenuto Massimo Zedda che ha chiesto di sapere perché non era stata firmata la relazione tecnica e chi ne fosse l’autore. Il presidente Michele Pais ha risposto che era stata firmata dalla  direzione generale della presidenza della Regione.

Rossella Pinna, sempre sull’ordine dei lavori, ha detto di aver bisogno di alcune delucidazioni dall’assessore: «Essendo entrata in Consiglio da pochi giorni, non volendo fare ostruzionismo e quindi non chiedendo i 5 giorni previsti per poter studiare gli atti, vorrei fare all’assessore alcune domande».  

Il relatore di maggioranza Domenico Gallus ha dato parere contrario su tutti gli emendamenti fuorché sul 765. La Giunta ha dato parere conforme.

Nel dibattito generale, all’articolo 1 è intervenuta Rossella Pinna (Pd) che ha detto che questa riforma è un bluff.  Per la consigliera Pd l’articolo 1 è condivisibile ma c’è qualcosa che non convince. C’è una incongruenza tra le finalità ed i mezzi scelti per realizzarli. La consigliera ha affermato di non voler pensare che con questa riforma si tenda solo a fare 48 nuove nomine. Ma i dubbi sono tanti: il sistema delle 8 Asl non ha già nel passato dato risposte ai sardi. Perché allora buttare via il sistema di governance attuale? Perché ripristinare le vecchie ASL?

Massimo Zedda (Progressisti), facendo rilevare la presenza in aula del presidente della Regione, ha sottolineato che quando si tratta di poltrone Christian Solinas c’è sempre. Per Massimo Zedda, leggendo questo testo, si capisce qual è lo scopo della legge: creare nuove poltrone ad un prezzo elevatissimo. Per benefici, cure e per il personale zero. Inoltre, in un periodo di emergenza come questo, nonostante il ritorno del Covid, anziché rafforzare il nostro sistema sanitario, lo rendiamo più debole mettendo mano al sistema sanitario. Insomma, unici nel pianeta, smantelliamo il sistema anziché rafforzarlo. L’unica grande strategia di questa riforma, per il consigliere progressista, è arrivare poco prima delle elezioni comunali ed alle suppletive con la possibilità di promettere incarichi.

Per Daniele Secondo Cocco (Leu) questa riforma è sbagliata nel merito e per tempistica. La gente – ha detto – non vi chiede di fare 8 ASL ma vuole risposte, servizi, cure all’avanguardia ed assistenza. L’esponente di Leu ha parlato dell’ospedale di Ozieri che ha avuto la possibilità di mantenere i servizi esistenti ed ha avuto anche qualche servizio in più.

Gian Franco Satta (Progressisti) ha ricordato che sul piano normativo spetta allo Stato definire principi e finalità, alla Regione spetta di dare attuazione ai principi. Per Gian Franco Satta l’articolo 1 è un articolo “intruso” che deve essere abolito. Per l’esponente dei Progressisti, con questa riforma si ritorna al passato con l’aggravante che si prepara il terreno per una ulteriore offerta da parte dei privati per gestire il sistema sanitario pubblico. Inoltre,  i costi saranno fuori controllo ed aumenterà il tempo di ospedalizzazione.

Per Gianfranco Ganau (PD), con questo testo unificato la scelta che si fa è riproporre un modello che in passato ha dimostrato di essere inefficiente ed inadeguato. Si vuole smantellare un’altra riforma che era ancora in essere. Se è vero che l’ATS ha creato delle difficoltà – ha detto – bastava modificare e dare autonomia gestionale a livello territoriale. L’unico effetto di questa riforma è moltiplicare le poltrone. Ci saranno 48 nuove nomine che costeranno ai sardi circa 3,5 milioni.

Francesco Agus (Progressisti) ha sottolineato che l’articolo 1 contiene dei principi che nulla hanno a che vedere con la legge. Inoltre c’è poca chiarezza. L’invito fatto da Francesco Agus alla maggioranza è quello di fermarsi, perché nella sanità se si sbaglia è difficile tornare indietro senza creare disastri.

Sull’emendamento 738, soppressivo dell’articolo 1, sono intervenuti: Piero Comandini (Pd) che ha detto all’assessore che questa non è una riforma ma l’elencazione di promesse elettorali e ha illustrato la situazione all’Oncologico di Cagliari, dove anche stamattina i pazienti erano costretti a sostare al sole, con 39 gradi, per aspettare di entrare in ospedale per fare le visite; Alessandro Solinas (M5S) che ha affermato che si sta tornando indietro e che si sta scombinando la sanità sarda in un momento in cui potrebbe tornare il Covid. Per Laura Caddeo (Progressisti) l’articolo 1 è condivisibile ma è pleonastico. Una riforma di tale importanza doveva essere condivisa; Massimo Zedda (Progressisti) ha espresso voto favorevole all’emendamento 738 e ha esaminato comma per comma l’articolo 1, dicendo che è un articolo ridondante e che non serve a nulla. Di nuovo non c’è niente, solo poltrone; Michele Ciusa (M5S) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento. I principi dell’articolo 1 sono condivisibili ma qui dobbiamo ragionare sulla carenza di medici, di infermieri, di oss, delle liste di attesa infinite; Francesco Agus (Progressisti) ha parlato ancora di moltiplicazione di poltrone e della grande confusione che si creerà negli ospedali; Antonio Piu (Progressisti) ha sollevato il problema anche dell’opportunità politica. E’ opportuno in questo momento così grave – ha chiesto – riformare la nostra sanità? C’è il virus che certo non è sconfitto; Giuseppe Meloni (PD) ha espresso voto favorevole all’emendamento; Desirè Manca (M5S) ha posto l’accento sull’inutilità di una riforma che serve solo a creare 48 nuove poltrone; anche Maria Laura Orrù (Progressisti) voterà a favore dell’emendamento, perché l’articolo 1 è condivisibile ma poi non viene messo in pratica; Eugenio Lai (Leu) ha detto che questa riforma non avvicina per niente la sanità ai cittadini.

L’emendamento 738 è stato bocciato.

Sull’emendamento 144 (uguale all’articolo 565), soppressivo dell’articolo 1, sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti), secondo il quale dal 15 agosto il virus andrà in crescendo e poi a settembre esploderà. Ed è un paradosso che in Aula si discuta di riforma sanitaria con una situazione così grave; Laura Caddeo (Progressisti) ha fatto rilevare che nella Riforma mancano la profilassi, l’educazione alla salute, la ricerca. Una buona riforma dovrebbe tener presente questo. Una governance che non si occupa dei bisogni non ci serve; Desirè Manca (M5S) si è soffermata sulla lettera B dell’articolo 1; per Francesco Agus (Progressisti) questo modo di legiferare non è produttivo né chiaro. Rossella Pinna (Pd) ha ricordato il caso dell’ospedale di San Gavino; Piero  Comandini (PD) ha dichiarato di votare a favore dell’emendamento 144; Alessandro Solinas (M5S) ha espresso la convinzione che l’articolo 1 vada cassato, perché contiene promesse che poi il testo non mantiene: «Si scrive governance si legge poltrone». Eugenio Lai (Leu), secondo il quale anche la lettera G (prevenzione ed attività sportiva) dell’articolo 1, non lascia presagire nulla di buono.

L’aula è quindi passata all’esame dell’emendamento n. 343, sostitutivo totale dell’art. 1, presentato dai consiglieri di Leu Eugenio Lai e Daniele Cocco. A favore si sono espressi i consiglieri dei Progressisti Francesco Agus, Massimo Zedda, Maria Laura Orrù e Gianfranco Satta, del PD Giuseppe Meloni ed il capogruppo di Leu Daniele Cocco. Messo in votazione, l’emendamento n. 343 è stato respinto con 32 voti contrari e 18 a favore.

Stessa sorte per gli emendamenti soppressivi parziali nn. 170 e 564. A favore sono intervenuti i consiglieri dei Progressisti Francesco Agus, Laura Caddeo, Gian Franco Satta, Massimo Zedda, del M5S Desirè Manca, Michele Ciusa e del PD Rossella Pinna.

Sull’ordine dei lavori ha preso la parola il consigliere del PD Roberto Deriu: «Per ragioni tattiche, la maggioranza non si esprime. Il popolo sardo merita un dibattito più esplicito. La maggioranza faccia un calcolo per capire quanti giorni occorreranno, procedendo in questo modo, per approvare la legge. Se si ordinasse un dibattito più composto e complesso, potremmo avere una discussione più interessante per il popolo sardo. Il dibattito rischia di essere unilaterale. Rivolgo quindi un appello alla maggioranza anche se credo che cadrà nel vuoto.»

A Roberto Deriu ha replicato il consigliere di Sardegna 20Venti Stefano Tunis: «Non si scorge l’ambito all’interno del quale questo dibattito si dovrebbe articolare. Sentiamo parlare di poltrone e subiamo accuse sul tema della riorganizzazione. Diteci qual è l’ambito di discussione. Vediamo per il momento solo un atteggiamento ostruzionistico. Noi siamo disponibili ad accogliere proposte».

Si è poi passati all’esame degli emendamenti nn. 171 e 563, soppressivi parziali dell’art 1. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato all’aula la scadenza dell’ordinanza n. 35 sul distanziamento nei luoghi di lavoro, sollecitando un nuovo intervento chiarificatore da parte della Giunta. Gli emendamenti sono stati respinti con 29 voti contrari e 18 a favore.

Bocciati anche i soppressivi parziali nn. 172 e 562. Massimo Zedda ha ricordato la scadenza dei termini dell’ordinanza sulle sale da ballo: «Un intero settore tra poche ore non saprà cosa fare. E’ dovere di chi governa assumersi, ogni tanto, un briciolo di responsabilità». A favore degli emendamenti soppressivi sono intervenuti i consiglieri del M5S Alessandro Solinas, dei Progressisti Laura Caddeo, Gianfranco Satta e Francesco Agus.

Ha quindi preso la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere dei progressisti Massimo Zedda che ha chiesto un chiarimento sulla programmazione della seduta e il rispetto degli orari concordati (10-20). L’ex sindaco di Cagliari, si è poi espresso a favore degli emendamenti soppressivi nn. 173 e 561. «Vi occupate di governance anziché preoccuparvi di migliorare i servizi ai cittadini – ha detto Massimo Zedda – oggi si può prenotare una visita intra moenia in pochi giorni mentre non è ancora ripartita l’attivintà ambulatoriale ordinaria». Favorevole agli emendamenti anche la capogruppo del M5S Desirè Manca. Messi in votazione gli emendamenti sono stati respinti con 33 no e 21 sì.

Disco rosso anche per i soppressivi parziali nn. 174 e 560. A favore sono intervenuti Desirè Manca ed Alessandro Solinas del M5S, Francesco Agus, Gianfranco Satta dei Progressisti e Giuseppe Meloni del Pd. Per la maggioranza ha preso la parola il consigliere di Udc-Cambiamo Antonello Peru: «Mi dispiace che l’appello degli onorevoli Deriu e Tunis non sia stato accolto. Il dibattito è strano. In campagna elettorale i candidati del centrosinistra e del M5S si erano espressi contro la Asl unica. Zedda disse che la Asl unica avrebbe lasciato il posto alle aziende nel territorio. Mentre il candidato dei Cinque Stelle Desogus affermò “l’Asl unica è stata un fallimento”. Il centrosinistra era contrario alla sua stessa riforma. Noi stiamo realizzando ciò che avete detto in campagna elettorale. I casi sono due: o il centrosinistra rinnega il passato oppure l’assessore Mario Nieddu ha scritto il testo della riforma su suggerimento dell’opposizione». Ad Antonello Peru ha replicato Zedda: «Peru cita un articolo dell’Unione Sarda durante la campagna elettorale. Ma nel 2016 sulla riforma del centrosinistra dissi: “Si pensa alla sede dell’Ats e non alla salute dei cittadini”. In campagna elettorale affermai che dovevano essere fatte delle verifiche sull’Ats. Qualcuno della sua parte politica mi chiese di far fuori l’assessore Luigi  Arru dalle liste elettorali. Non accettai».

Anche il consigliere del M5S ha respinto le considerazioni di Antonello Peru: «Evidentemente ha letto male. Noi volevamo affrontare i problemi della sanità. Voi invece vi occupate solo di poltrone, questa è la verità».

L’Aula ha poi esaminato gli emendamenti nn. 175 e 559, soppressivi della lettera e) del comma 1 dell’art. 1. A sostegno delle due proposte si sono espressi Massimo Zedda, Francesco Agus, Maria Laura Orrù e Laura Caddeo dei Progressisti, il capogruppo del M5S Desirè Manca ed il consigliere Alessandro Solina dello stesso M5S. Contro invece si è pronunciato il consigliere Stefano Tunis (Sardegna20Venti). Il consigliere Giorgio Oppi (udc-Cambiamo) è intervenuto sull’ordine dei lavori, ricordando l’impegno a chiudere la seduta entro le 21.00.

Messi in votazione gli emendamenti soppressivi nn. 175 e 559 sono stati respinti con voti 33 contrari e 18 favorevoli.

Il presidente Michele Pais ha quindi dichiarato chiusa la seduta ed aggiornato i lavori dell’Aula a domani mattina alle 9.00.

[bing_translator]

Sarà scontro aperto con la maggioranza anche sul Dl 162 della Giunta regionale che prevede azioni si sostegno a imprese e lavoratori colpiti dall’emergenza Coronavirus.
Ad annunciarlo questa mattina, in una conferenza stampa, sono stati i gruppi di opposizione del Partito Democratico, Progressisti, Movimento Cinque Stelle e Liberi e Uguali Sardigna.
«Il ritardo con il quale si procede per gli aiuti al sistema economico sardo – ha sottolineato Gianfranco Ganau, capogruppo del PDsono tutti della Giunta e della sua maggioranza, basta considerare che le opposizioni hanno rinunciato anche ai dieci giorni regolamentari per la relazione di minoranza, e lunedì, dopo aver favorito un iter veloce nelle commissioni, saremo in Aula con una serie di proposte migliorative per tentare di dare ai sardi le risposte che attendono da mesi.»
«L’esecutivo regionaleha aggiunto Desirè Manca, capogruppo del M5S ha impiegato 132 giorni per portare in Aula il testo che punta ad aiutare l’economia dell’Isola per fronteggiare la crisi da Covid, ma piuttosto che concentrarsi sulle emergenze, non ha mancato di inserire norme e aiuti che niente c’entrano con le difficoltà e i drammi provocati dalla pandemia.»
«Il centrodestra ha rimarcato Eugenio Lai, capogruppo di LeU Sardigna cerca di scaricare sulle minoranze le responsabilità e i ritardi che gli appartengono, per provare a nascondere le divisioni interne e le spaccature tra e nei partiti che la compongono».
Calendario alla mano, Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, afferma: «Il Dl 162 è stato approvato dalla giunta lo scorso 17 aprile ma è stato trasmesso al Consiglio soltanto un mese fa, con una formulazione irricevibile per la stessa maggioranza che, infatti, l’ha riscritto in commissione».
Nel mirino di centrosinistra e pentastellati finisce l’ipotesi di un click day per catturare gli aiuti, la scarsa efficacia e la poca tempestività della maggior parte delle misure proposte e in particolare, gli stanziamenti per i proprietari dei cavalli (450 euro a puledro), i fondi per gli indigenti destinati però alle imprese di trasformazione del latte (5 milioni) e la scarsità di risorse per la Cultura, gli operatori culturali e dello spettacolo.
Alcune di queste, sostengono Piero Comandini (Pd), Roberto Li Gioi (M5S) e Laura Caddeo (Progressisti), possono essere condivise ma sono «pochi 65 milioni per il fondo “resisto” ed è impensabile stanziare un solo milione per il sociale e la cultura. Troppe le risorse sottratte a Lavoras»
«La verità – ha concluso Massimo Zedda, dei Progressisti – è che giunta e maggioranza dimostrano di non avere la percezione della profondità della crisi che attraversa la Sardegna, mentre a noi è facile comprendere che l’intero sistema rischia di andare per aria, con la fine del blocco dei licenziamenti, con il Pil regionale precipitato a meno 12 per cento e un crollo del turismo quantificato nell’80 per cento in meno delle presenze.»
Antonio Caria

[bing_translator]

«L’assessore Roberto Frongia intervenga per garantire ai cittadini un servizio idrico efficiente e a costi contenuti.»
A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, che chiama nuovamente in causa Abbanoa. «Da tempo immemore queste le parole di Desirè Manca l’assenza di diverse figure apicali, sia tecniche che amministrative, è stata individuata come una delle principali cause dei gravi ritardi nel completamento delle opere idriche affidate ad Abbanoa. Se poi consideriamo i continui cambi al vertice dei Responsabili Unici del Procedimento e la mancata rotazione nell’affidamento degli incarichi, otteniamo il quadro completo di inefficienze che continuano a manifestarsi in termini di spreco di risorse nella gestione ordinaria.»
L’esponente pentastellata cita anche «i cospicui finanziamenti per la realizzazione degli interventi sulle reti maaggiunge Desirè Manca – tuttavia risulta che sino allo scorso settembre addirittura il 90 per cento dei fondi CIPE ricevuti non fosse stato speso e che gran parte degli interventi si fossero arenati nella fase di progettazione o nelle fasi immediatamente successive. Per un ammontare di oltre 357 milioni di euro bloccati.»
«L’amministratore unico ed il direttore generale di Abbanoa ha proseguito Desirè Manca addebitavano i ritardi nella spesa dei fondi alla carenza di personale qualificato e a una qualità progettuale spesso scarsa, dichiarando inoltre di aver posto rimedio attraverso l’avvio di diverse selezioni di personale per le figure di responsabile unico del procedimento e assistente. Eppure, nonostante le promesse, a settembre risultavano in servizio soltanto 32 persone delle 48 persone contrattualizzate, nonostante ne fossero previste 71.»
«Chiedo quindi all’assessore Roberto Frongiaha concluso Desirè Manca quali siano gli indirizzi che l’assemblea dei soci abbia impartito al nuovo consiglio di amministrazione insediatosi di recente per la messa in atto della riorganizzazione della società. Chiedo quali iniziative intenda intraprendere per garantire la tempestiva realizzazione delle opere delegate al Gestore idrico e la realizzazione del previsto programma Gare 2020. Alla luce delle gravi carenze organizzative, inoltre, chiedo che la Regione valuti l’opportunità di dotare Abbanoa di un organico fisso da impiegare nei ruoli di responsabilità e, se non ritenga utile incentivare i dipendenti che ricoprono incarichi professionali specifici, che invece troppo spesso hanno preferito dare le dimissioni per cercare condizioni lavorative migliori.»
A.C.

[bing_translator]

«Disoccupati, lavoratori dipendenti, autonomi, Partite IVA. Non si contano le famiglie sarde che ancora attendono di ricevere il bonus da 800 euro della Regione Sardegna, mai arrivato a destinazione a causa della mancata erogazione dei fondi ai Comuni da parte della Regione. Una misura di carattere emergenziale, fondamentale per consentire in alcuni casi la sopravvivenza stessa del nucleo familiare, che non è stata ancora attuata del tutto. Le promesse del presidente Christian Solinas, purtroppo, sono state vergognosamente disattese ancora una volta, a discapito di tutti coloro che, economicamente più fragili, confidavano e ancora oggi confidano nel bonus regionale per far fronte a questo durissimo periodo di crisi.»

La denuncia arriva dalla capogruppo del M5S Desirè Manca, prima firmataria di una mozione sottoscritta dai consiglieri Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas, che impegna il Governatore e la Giunta a garantire il razionale utilizzo delle risorse disponibili, incentrato sul fabbisogno del singolo nucleo familiare e rimesso all’ente locale per quanto riguarda la capacità di individuare i beneficiari ed erogare il sussidio con maggiore rapidità.

«La legge regionale n. 12 sulle misure straordinarie urgenti a sostegno delle famiglie risale all’8 aprile scorso – ricorda Desirè Manca – giorno in cui la stampa ha dato la notizia di uno stanziamento pari a 120 milioni di euro. Peccato che la cifra elogiata da Presidente e Giunta in realtà sia molto lontana da quella effettivamente messa a disposizione dei Comuni per sostenere i cittadini in difficoltà. Al netto delle lodi di parte, quello che è stato definito “il primo urgente intervento per affrontare l’emergenza economica e sociale in atto” non è stato portato a compimento. Pertanto, chiedo al presidente Christian Solinas e alla Giunta di attivarsi con urgenza per sbloccare immediatamente e definitivamente le procedure di trasferimento dei fondi ai Comuni senza ulteriori dubbi o fraintendimenti. I sardi attendono ormai da troppo tempo il sostegno promesso.»

«Dei 120 milioni di euro promessi – aggiunge Desirè Manca – 31 milioni erano già presenti nei bilanci dei singoli comuni, mentre gli altri 89 avrebbero dovuto essere trasferiti dalla Regione alle casse comunali sulla base del fabbisogno dichiarato. Gli aventi diritto al sussidio, secondo quanto affermato dalla Regione, una volta presentata la domanda, avrebbero dovuto ricevere l’indennità (cumulabile con altre forme di sostegno al reddito) entro 48 ore. Tempi che non sono stati assolutamente rispettati, al punto che diversi comuni hanno inviato più volte la richiesta di ulteriore fabbisogno alla Regione per ricevere le somme necessarie ad evadere tutte le richieste, senza però aver ricevuto il trasferimento di ulteriori fondi – conclude Desirè Manca -. Adesso è il momento di agire, basta con i vuoti proclami che non danno alcun ristoro a chi è realmente in difficoltà.»

[bing_translator]

Un protocollo per la gestione dei casi sospetti di Coronavirus nelle strutture ricettive della Sardegna. A chiederlo è la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, che insieme ai colleghi Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas ha presentato una mozione al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore della Sanità, Mario Nieddu.

«Anziché ottenere rassicurazioni da parte della Regione, gli albergatori continuano ad essere estremamente preoccupati per la mancanza di protocolli regionali specifici che consentano loro di gestire eventuali casi sospetti di Coronavirus e di proseguire nel contempo l’attività in totale sicurezza. Per questo ha dichiarato la capogruppo pentastellataè urgente che le indicazioni fornite dall’OMS in ambito internazionale e da Confindustria Alberghi, Federalberghi ed AssoHotel su quello nazionale, vengano recepite e adattate al contesto regionale e alle peculiari caratteristiche del comparto turistico- alberghiero sardo, già gravemente danneggiato dai limiti di circolazione imposti dall’emergenza Covid e dalle misure organizzative a cui è subordinata la ripartenza.»

A suo modo di vedere «è fondamentale che gli albergatori conoscano le procedure da seguire per segnalare al servizio sanitario regionale la presenza di una persona con sintomi da Covid all’interno dell’hotel, come comportarsi in attesa dell’intervento del servizio sanitario, quali protocolli seguire per sanificare ed igienizzare i locali e soprattutto quali misure adottare nei confronti delle persone che sono venute a contatto con la persona eventualmente affetta dal virus».

«Le conseguenze di una falla nelle procedure di sicurezza potrebbe – conclude Desirè Manca compromettere ulteriormente e definitivamente la ripartenza delle strutture ricettive della Sardegna. Auspico che il presidente Christian Solinas si attivi con urgenza affinché d’intesa con i rappresentanti del settore si possa redigere un documento valido che tuteli gli imprenditori del settore e tutti i turisti che sceglieranno la Sardegna come meta sicura. Non c’è tempo da perdere, la Regione si attivi per evitare il verificarsi di situazioni ad alto rischio.»

Antonio Caria

[bing_translator]

La capogruppo del M5S Desirè Manca ha presentato una mozione urgente (sottoscritta dai consiglieri Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas) che impegna il presidente della Regione, Christian Solinas, e la Giunta, a scongiurare l’annullamento di tutti quegli appuntamenti di spettacolo imprescindibili per l’economia e la vita delle comunità della Sardegna.

«Ripensare l’organizzazione delle manifestazioni, delle feste, delle sagre e dei concerti in un’ottica diversa e del tutto nuova, che metta al centro la sicurezza delle persone, è un’attività che la Regione Sardegna deve prevedere con urgenza e che non può essere ulteriormente rimandata. Non possiamo rassegnarci all’idea che tutte le manifestazioni che tengono viva l’identità e le tradizioni della nostra isola vengano rinviate a data da destinarsi per mancanza di organizzazione dice Desirè Manca -. Ma, soprattutto, la Regione in questo momento deve prevedere degli aiuti mirati per tutti gli ambulanti e i giostrai che vivono di questi eventi, e che dall’inizio dell’emergenza Covid, sin dal primo DPCM del 4 marzo, sono stati costretti a rimanere a casa e per i quali ancora oggi non sono state previste delle valide misure economiche di sostegno a fronte delle spese già sostenute per gli eventi annullati. Nonostante l’ingresso nella fase 2 e l’allentamento delle restrizioni ancora oggi la Regione non ha dato alcuna rassicurazione a questi lavoratori messi in ginocchio dalla pandemia che si sono ritrovati sotto il Consiglio regionale per far sentire la loro protesta.»

«La Regione Sardegna deve impegnarsi con urgenzasottolinea la capogruppo del M5S e lavorare da subito alla riattivazione di tutte le tipologie di eventi secondo le indicazioni concertate tra le Regioni e approvate come linee guida in sede di conferenza Stato Regioni. Inoltre occorre erogare degli indennizzi in favore di tutti i soggetti titolari di esercizi commerciali itineranti, come giostrai e titolari di luna park, per il mancato reddito causato dall’annullamento di tutti gli eventi programmati per il 2020.»

«Manifestazioni come sagre e festeprosegue Desirè Manca sono diventate negli anni un appuntamento imprescindibile per l’economia e la vita delle comunità della Sardegna. Dobbiamo inoltre ricordare che le amministrazioni comunali, i comitati e le associazioni hanno già sostenuto importanti spese per poter programmare gli eventi dell’estate alle porte. Sono circa mille le celebrazioni religiose e laiche che ogni anno si svolgono in tutta l’isola e che testimoniano le antichissime e variegate tradizioni sarde, grazie alle quali possiamo ancora oggi immergerci in una cultura antica alla scoperta di suoni e di armonie sconosciute, di balli con ricchi costumi tradizionali, di gare poetiche fuori dal tempo oltre a poter gustare una grande varietà di prodotti agroalimentari ed agropastorali della nostra isola.»

«La Regione deve impegnarsi affinché le feste della tradizione possano essere organizzate nel rispetto delle misure di sicurezza previste in questa delicata fase 2. Occorre, pertanto, fornire subito direttive certe per quanto riguarda la riorganizzazione degli spazi che possono essere delimitati anche attraverso un’apposita segnaletica e cartellonistica in modo da evitare assembramenti. Negli spazi espositivi dedicati alle manifestazioni fieristiche (al chiuso o all’aperto), la postazione dedicata alla reception e alla cassa può essere ad esempio dotata di barriere fisiche, e le modalità di pagamento adottare potrebbero essere soltanto elettroniche. Inoltre, è anche possibile mantenere un registro delle presenze per una durata di 14 giorni. Le misure al vaglio sono tante e di diverso tipo ma occorre mettersi subito al lavoro per ridisegnare le feste del dopo Covid. Per quanto riguarda l’oggi, invece, la priorità dev’essere aiutare i lavoratori in difficoltàconclude la capogruppo del Movimento 5 stelle -. Non dimentichiamo i nostri giostrai, i nostri ambulanti, come ribadito più volte, nessuno deve essere lasciato indietro.»

[bing_translator]

Opposizione all’attacco dopo l’ennesimo rinvio dei lavori della Commissione “Lavoro e Cultura” del Consiglio regionale. Ieri, il parlamentino guidato da Alfonso Marras (Riformatori sardi) aveva in programma una serie di audizioni con i sindacati confederali e dirigenti scolastici sulle problematiche della cassa integrazione in deroga e sull’impatto dell’emergenza Covid-19 sul sistema dell’istruzione. La seduta, prima aggiornata per tre volte a causa della mancanza del numero legale, è stata rinviata a data da destinarsi.

«Quanto accaduto ieri è gravissimo ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle Desirè Manca il comportamento della maggioranza è inammissibile e denota una totale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini sardi. L’assenza del centrodestra in commissione ha impedito di affrontare temi importanti come la cassa integrazione in deroga e l’emergenza scuola.»

«Sindacati e dirigenti scolastici hanno subito un sonoro schiaffo istituzionaleha aggiunto il consigliere del Pd Piero Comandini la cosa più grave è che nessuno della maggioranza abbia ritenuto opportuno scusarsi con i rappresentanti di sindacati e scuola chiamati in audizione e lasciati ad aspettare nei corridoi del Consiglio. Questo dimostra quale sia l’attenzione del centrodestra sui temi del lavoro e dell’istruzione. Credo che a questo punto sia necessario un intervento autorevole del Presidente del Consiglio con un richiamo ufficiale ai componenti di maggioranza della Seconda Commissione.»

«Finora siamo stati noi della minoranza a garantire il numero legaleha rimarcato il consigliere di Italia Viva Francesco Stara ritengo urgente una presa di posizione forte anche da parte del presidente della Commissione Alfonso Marras, persona che ha la nostra stima, per assicurare il regolare svolgimento dei lavori.»

Laura Caddeo (Progressisti) ha invece un’altra idea: «Credo che dietro l’atteggiamento della maggioranza ci sia una precisa strategia politica: con le assenze in Commissione, il centrodestra vuole evitare di scoperchiare la pentola delle inefficienze e dell’inadeguatezza delle risposte all’emergenza lavoro e alle difficoltà del sistema scolastico. Su quest’ultimo punto abbiamo chiesto a più riprese di indicare un percorso a tutela degli studenti e del personale docente. Se non si fa nulla, a settembre non saremo in grado di garantire il regolare svolgimento delle lezioni. La crisi ha amplificato le disparità tra i ragazzi e innalzato il rischio di una crescita della dispersione scolastica».

[bing_translator]

Il Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle terrà una conferenza stampa domani, giovedì 28 maggio, alle ore 10.30, nella sala stampa del Consiglio regionale «per presentare l’insostenibile situazione di difficoltà in cui si trova a operare la II Commissione permanente del Consiglio regionale» (Commissione Lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione) a causa della costante mancata partecipazione di alcuni componenti della maggioranza alle sedute convocate.

La conferenza si terrà nel rispetto delle misure di distanziamento sociale indicate dall’Ufficio di Presidenza.

[bing_translator]

E’ saltata per la mancanza del numero legale la riunione della 2ª commissione, convocata questo pomeriggio alle 15.30 per svolgere una serie di audizioni in materia di scuola e lavoro (accordo sulla cassa integrazione). Il presidente Alfonso Marras (Riformatori sardi) per ben tre volte ha dovuto constatare l’assenza dei componenti appartenenti ai gruppi della maggioranza e incalzato dagli esponenti delle minoranze ha dovuto prima rinviare alle 16.32 e quindi alle 17.15, per annunciare poi, non senza disappunto, la convocazione della commissione a data da destinarsi.

Dure le proteste dei consiglieri dei gruppi delle opposizioni. «Sono indignata e perplessaha dichiarato Laura Caddeo dei Progressisti per la scarsa attenzione che la maggioranza riserva alla commissione e ai suoi lavori». Franco Stara (Progressisti) ha evidenziato «l’assenza di rispetto per la commissione nella sua interezza ed in particolare nei riguardi degli ospiti, invitati in audizione su temi assai rilevanti e pertinenti, come lo sono la situazione della scuola e l’attuazione dell’intesa sulla cassa integrazione.»

Gli altri due consiglieri della minoranza Piero Comandini (Pd) e Desirè Manca (M5S) hanno invece invitato esplicitamente il presidente della commissione a rassegnare le immediate dimissioni: «Non è la prima volta che il presidente Marras viene abbandonato in solitudine dalla sua traballante maggioranza di centro destra».

I gruppi del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle hanno quindi preannunciato la convocazione di una conferenza stampa, domani (giovedì 28 maggio) alle 10.30, per denunciare «l’incresciosa situazione di crisi in seno alla Seconda commissione consiliare».

[bing_translator]

Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge per il rinvio delle elezioni amministrative in 160 comuni sardi.

Il presidente Michele Pais ha aperto la seduta e dopo le comunicazioni di rito sulle proposte di legge e sulle interrogazioni presentate ha sospeso i lavori per consentire ai capigruppo una breve riunione.

Alla ripresa il presidente del Consiglio regionale ha aperto la discussione generale ai sensi dell’articolo 102 del Regolamento sulla proposta di legge 139 del 30 aprile 2020 intitolata: “Rinvio del termine per lo svolgimento delle elezioni comunali previste per il 2020”, firmata da tutti i capigruppo.

Prima, però, ha preso la parola sull’ordine dei lavori l’onorevole Daniele Cocco (Leu), che ha sollecitato il presidente della Regione a dare risposte alle richieste delle famiglie che chiedono di poter incassare l’indennità previste dalla legge 12 approvata durante l’inizio dell’emergenza Covid dal Consiglio  regionale. «I sindaci ci stanno sollecitando e non  hanno più risposte da dare ai cittadini».

L’on. Francesco Agus (Progressisti) ha ricordato che «a nulla è servito chiedere l’accesso agli atti venti giorni fa ma credo che attendere trenta giorni per un consigliere regionale per avere documenti sia davvero troppo». L’oratore è tornato sul tema della legge 12 introdotto dal collega Cocco e ha chiesto che l’interpretazione normativa sia «fornita con legge e non con atti di rango inferiore come quelli che stiamo notando in queste settimane».

Anche l’on. Laura Caddeo (Progressisti) ha sollecitato un intervento sulla legge 12 mentre l’on. Massimo Zedda, dello stesso gruppo, ha detto: «Sarebbe stato più opportuno che il presidente Conte fosse passato in Parlamento sin da principio, questo penso. Ma lamentarsi del fatto che il presidente Conte non lo abbia fatto e poi emanare ordinanze regionali senza coinvolgere in nessun modo il Consiglio regionale sembra solo a me una cosa strana? Tutto questo contrasto tra le norme sta generando una grande confusione e questa mattina a Cagliari, a Marina Piccola, la Capitaneria di porto si è trovata in difficoltà con l’applicazione delle norme. Sarebbe giusto, per rispetto dei sardi, non attivare confusione a danno delle persone. Probabilmente è necessario che da subito si mettano al lavoro per correggere provvedimento che sono capaci di mettere in difficoltà migliaia e migliaia di sardi».

Della stessa opinione l’on. Desirè Manca, capogruppo del Movimento Cinque Stelle: «Dove sono finite le proposte di legge a sostegno delle imprese sarde? Sono passati 48 giorni dalla promessa fatta dalla Giunta e ancora nulla. Avete capito o no che molte imprese ormai non riapriranno?». Per l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, «gli assessori competenti stanno valutando la possibilità di aumentare le risorse e la platea di beneficiari della legge di aiuto alle famiglie. Ma a chi oggi si lamenta vorrei dire che l’atto di coraggio del presidente Christian Solinas, che inaugura la fase Covid 2, è stato sollecitato anche da voi sui media. Certo che ci sono cose da chiarire, come il diritto di andare a pesca anche a favore di chi non è residente nei comuni costieri. Serve un po’ di coraggio e ci abbiamo messo un po’ di coraggio».

L’on. Piero Comandini (Pd) ha preso la parola e «a nome dei migliaia di cassintegrati in deroga che ancora attendono quanto loro dovuto» ha chiesto al presidente del Consiglio regionale «se si può occupare del pagamento del contributo negli sportelli del Banco di Sardegna». Il presidente Michele Pais ha promesso il suo impegno.

L’Aula è quindi passata all’esame della proposta di legge di rinvio delle elezioni amministrative in 160 comuni sardi all’autunno 2020 (in una domenica ricadente nel periodo compreso tra il 24 ottobre e il 29 novembre) a causa dell’emergenza Covid-19 in deroga alla disciplina ordinaria contenuta nell’articolo 2 della legge regionale 17 gennaio 2005, n. 2 (Indizione delle elezioni comunali e provinciali).

Il presidente Michele Pais ha chiarito che la legge non ha relatore perché è arrivata in Aula in base all’art.102 del regolamento con l’accordo di tutti i capigruppo, ed ha invitato la Giunta ad esprimere il suo parere. A nome dell’esecutivo, l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna ha espresso parere favorevole.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.

Il presidente ha aperto quindi la discussione sull’art. 1 e gli emendamenti collegati.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato che in occasione dell’approvazione della legge sugli amministratori straordinari delle Province, poi impugnata dal Governo, era stato fissata la loro scadenza per il primo luglio per cui sarebbe necessaria la correzione del testo in esame.

Il consigliere Stefano Tunis (Misto) ha chiesto se la proposta di Agus deve intendersi come emendamento orale.

Francesco Agus ha replicato chiarendo di aver voluto intervenire nella discussione sull’art.1 segnalando una incongruenza che a suo avviso dovrebbe essere corretta.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha presentato un emendamento orale per una correzione di dettaglio del testo.

Il presidente ha messo dunque in votazione l’art. 1 con gli emendamenti collegati, che sono stati approvati, e a seguire gli articoli 2 e 3 della legge. In sede finale, la legge è stata approvata all’unanimità con 50 voti.

Dopo lo scrutinio, la seduta è stata sospesa per una conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha sollecitato l’intervento del Consiglio per chiarire i problemi di applicabilità della legge sul sostegno alle famiglie approvata l’8 aprile scorso. Sappiamo, ha ricordato Giorgio Oppi, di una serie di incontri fra gli assessori Mario Nieddu e Giuseppe Fasolino, i sindacati ed i Comuni ma occorre fare piena luce sulle procedure e spianare la strada all’applicazione della legge. In particolare, ha aggiunto Giorgio Oppi, è necessaria una risposta chiara sia sulla compatibilità dell’intervento della Regione con quello del Governo, sia sulle risorse necessarie perché rispetto allo stanziamento di 90milioni i Comuni sostengono che ne servirebbero 135, però sta di fatto che i cittadini sono senza risposte e, se occorre, il Consiglio deve provvedere ad una interpretazione autentica.

Il presidente, nel condividere l’intervento del consigliere Giorgio Oppi, ha sostenuto la necessità di una interpretazione univoca della norma che ne garantisca la piena applicazione. Sono problemi, ha detto, dei quali si stanno occupando gli assessorati, anche con una circolare ma, se non dovesse essere sufficiente, il Consiglio è pronto a fornire una interpretazione autentica.

Il consigliere Eugenio Lai, di Leu, ha detto che Giorgio Oppi ha ragione e che l’annunciata circolare sarebbe del tutto inefficace. Occorre invece, a suo giudizio, l’interpretazione autentica della norma del Consiglio, per cui si può troviamo subito una data utile per approvarla, dicendo basta una volta per tutte al blocco degli assessorati ed alle faq che non chiariscono: lavoriamoci come capigruppo per dare ai sardi i benefici di cui hanno diritto e non perdiamo altro tempo.

Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni si è occupato invece della vertenza dei lavoratori Air Italy di fatto oscurata dall’emergenza sanitaria, col rischio che la Regione arrivi troppo tardi e a cose fatte, nonostante gli impegni assunti dal Consiglio e dal presidente della Regione. Giuseppe Meloni ha parlato di una lettera dei liquidatori della compagnia ai sindacati per un incontro in calendario per il 7 maggio prossimo al quale le due Regioni interessate, Lombardia e Sardegna, non sono state nemmeno invitate. La richiesta, ha concluso, è che Governatore ed assessore dei Trasporti riferiscano quanto prima al Consiglio.

Il consigliere Stefano Tunis, riprendendo il problema della legge a sostegno delle famiglie sarde, ha detto di condividere la necessità di una precisazione in modo che le norme perché producano effetto nel modo più efficace possibile anche perché la nostra Regione è la prima in Italia per l’investimento di risorse proprie e la prima per la cifra pro capite. Tuttavia, ha osservato, dobbiamo fare una interpretazione generale ed astratta e andare avanti caso per caso che sarebbe lo stesso di fare una nuova norma. Lavoriamo sui principi, ha suggerito, e seguiamo le buone pratiche del passato, quando si è intervenuti sulla struttura amministrativa.

Il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha auspicato una verifica puntuale sull’entità del fabbisogno senza però restringere le maglie del provvedimento.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, ha tolto la seduta del Consiglio annunciando la riconvocazione a domicilio e convocando una nuova conferenza dei capigruppo.