5 December, 2025
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Un’isola è per definizione una porzione di territorio circondata dal mare, quindi separata dal resto del Paese o del continente. Può far pensare a un confine, un limite, quasi una prigione; ma, rovesciando la medaglia, è facile immaginare approdi, porti, accoglienza, multiculturalismo. ‘Isole’ è il tema della settima edizione di Angolazioni, il festival cinematografico che ogni estate si tiene nel Sulcis, a Sant’Anna Arresi.
Ascoltare il mare… per raccontare le isole, che, a dispetto del significato dell’aggettivo ‘isolato’ che ne deriva (privo di contatti, di collegamenti, di comunicazioni), non lo sono mai davvero. Sono luoghi dove il tempo sembra scorrere con un ritmo diverso, e quello stesso bacino acqueo che le circonda dialoga con esse e diventa legame. Una relazione che verrà indagata e raccontata durante le tre serate di festival, in programma il 12, 13 e 14 settembre in piazza Martiri.
Come spiega il direttore artistico Stefano Obino: «Quest’anno il festival è un viaggio che parla di isole: terre di approdi e partenze, di resistenza e trasformazione, luoghi in cui il mare divide ma al tempo stesso unisce. Un racconto che attraversa l’arcipelago di arti che compongono il cinema – parole, musiche, recitazione – trovando un approdo comune, dove le storie diventano memoria e visione».
Una rassegna che alimenta un programma culturale eterogeneo. L’assessore comunale della Cultura Fabio Diana spiega che «il comune di Sant’Anna Arresi, promotore di Angolazioni 2025, rinnova il suo impegno culturale con uno sguardo che nasce dal territorio e si apre al Mediterraneo. L’iniziativa si inserisce in un’ampia serie di proposte culturali di qualità che hanno animato il nostro territorio durante l’estate, raccontando storie e mondi artistici differenti».
La settima arte si prende la scena sulcitana: dalle parole che ispirano i suoi mondi alle musiche che ne accendono la magia, fino alla recitazione, che ci permette di vestire i panni di altre vite e magari indagare altre culture. Tanti gli ospiti di cartello in arrivo a Sant’Anna Arresi: attori, registi, musicisti del panorama regionale e nazionale, ma anche internazionale: da Noemi Medas a Fabrizio Lai, da Gavino Murgia a Sergio Scavio e Alessandro Gazale, fino a Miguel Eek. Direttore del MajorDocs di Maiorca.
Le tre pellicole proposte durante la rassegna, una per ogni serata, saranno infatti sempre precedute da incontri, dialoghi, concerti, per un cartellone completo e coinvolgente. E in apertura di serata ci sarà spazio anche per le degustazioni di cibo e vini locali.

Il festival cinematografico Angolazioni è promosso dal Comune di Sant’Anna Arresi, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Ras – Regione Autonoma della Sardegna Assessorato P.I. BB. CC. Il coordinamento organizzativo è affidato all’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

Il programma
Per inaugurare il viaggio di quest’anno un saluto speciale. Dopo essere stata la madrina di Angolazioni 2024, Noemi Medas rinnova il suo rapporto con il festival aprendo l’edizione 2025, venerdì 12 settembre. L’attrice – di recente sul set dell’ultimo film diretto da Johnny Depp – sarà sul palco di Sant’Anna Arresi con Isole, un reading in musica accompagnato dalle note di Fabrizio Lai. A seguire la proiezione di Nemos – Andando per mare, di Marco Antonio Pani, una rilettura originale dell’Odissea – storia di isole per antonomasia -, realizzata in Sardegna con attori non professionisti: un film capace di far riflettere e divertire, tra radici ancestrali e sguardi contemporanei.
Uno dei principi che rende il cinema indimenticabile è la sua connessione con la musica. Sabato 13 settembre la serata si aprirà con Bisajos: il polistrumentista Gavino Murgia proporrà al pubblico un concerto per immagini che esplora le radici della musica sarda, un viaggio filmico proiettato durante l’esecuzione musicale, tra luoghi, volti e attimi evocativi, dove immagini e suoni si fondono in un’esperienza unica. Nella seconda serata di Angolazioni sarà poi proiettato un film che è il caso cinematografico dell’anno in Sardegna:
La guerra di Cesare di Sergio Scavio. Un racconto autentico e potente, che porta sullo schermo la dignità e la memoria operaia della Sardegna mineraria segnata dalla crisi industriale. Sarà anche un’occasione imperdibile per scoprire i dietro le quinte dell’opera: saranno infatti presenti il regista, alla prima esperienza nel lungometraggio, e l’attore Alessandro Gazale, ormai uno dei volti più riconosciuti del cinema sardo.
Domenica 14 settembre ultima tappa del percorso 2025. Si aprirà con l’esito scenico del laboratorio di teatro sociale diretto da Camilla Vargiu. ‘Le sfumature della mente’ è una produzione locale che è anche esperienza di comunità, di rinascita e di bellezza condivisa, con nove attori provenienti da percorsi e storie diverse che hanno creduto in un progetto realizzato tra il teatro e la casa di riposo. A seguire spazio al grande protagonista della serata: Miguel Eek, Direttore del MajorDocs Festival del documentario di Maiorca. Il cineasta, che ama raccontare personaggi forti – eroi sconosciuti, utopisti e soggetti emarginati -, sul palco di
Sant’Anna Arresi condividerà la sua esperienza alla guida di uno dei festival più importanti del Mediterraneo per la capacità di raccontare le isole, in un dialogo con Stefano Obino. A chiudere la tre giorni il film ‘Magaluf Ghost Town’, di Miguel Angel Blanca, che racconta la realtà della celebre località turistica di Maiorca e invita lo spettatore a riflettere sul prezzo del turismo quando è gestito senza limiti o senza attenzione per l’identità dei luoghi. Una riflessione particolarmente importante e sentita per ogni isola che si apre al turismo, chiamata a bilanciare le opportunità economiche con la salvaguardia della propria identità e della comunità.

Continua il viaggio musicale in giro per l’Italia di Guido Coraddu per raccontare, attraverso le note del suo pianoforte, il jazz sardo. Dopo le prime tappe del tour 2025, il pianista arriva a Giba venerdì 25 luglio alle 22.00 nella suggestiva cornice di Casa Ibba, con un concerto che si configura come un vero e proprio percorso di ascolto e riflessione sulla memoria musicale di un territorio. Il concerto è inserito nella cornice delle “Notti del vino”, organizzate dall’associazione nazionale “Città del Vino”, e in occasione della consegna della Bandiera delle Città del Vino al Comune di Giba, alla presenza del presidente nazionale e del coordinatore regionale dell’associazione.

Un appuntamento che è un’occasione preziosa per immergersi in una visione originale e intensa del jazz isolano degli ultimi vent’anni, filtrata attraverso l’interpretazione pianistica di Coraddu. In scaletta, una selezione di brani firmati da alcuni degli autori sardi più rappresentativi: da nomi più affermati come Paolo Fresu, Enzo Favata, Gavino Murgia e Paolo Angeli, fino alle voci più giovani ed emergenti.

Al centro della ricerca di Guido Coraddu c’è, infatti, l’idea – portata avanti negli ultimi anni – della ricerca di un filo rosso che accomuna le diverse sfaccettature del jazz sardo: una musica capace di riflettere l’insularità e l’identità della Sardegna evocando paesaggi, storie e suoni che appartengono profondamente all’isola, ma che, al contempo, sa parlare di orizzonti lontani. Un racconto in musica che parla tanto ai sardi quanto a chi la Sardegna la conosce solo da lontano, con un’intenzione affine a quella letteraria di Salvatore Cambosu, autore di “Miele Amaro”, opera che ha ispirato anche il titolo dell’album pubblicato da WMusic nel 2022 e che contiene parte del repertorio eseguito dal vivo nei concerti, a partire dalla serata del 25 luglio.

Il rito antico e crudele della pesca del tonno si traduce in musica con L’Ultima Mattanza”, il concerto che vede protagonista il sassofonista e polistrumentista nuorese Gavino Murgia insieme con Fabio Giachino al pianoforte e alle tastiere e Patrice Heral alla batteria e alle percussioni – in cartellone sabato 25 gennaio, alle 21.00, al Teatro Comunale di San Gavino Monreale per la Stagione 2024-2025 di Prosa | Musica | Danza e Circo Contemporaneo organizzata dal CeDAC Sardegna – per un suggestivo itinerario sonoro sulle tracce dell’album omonimo, ispirato a una storia millenaria intrisa di violenza e cupa bellezza.

Sotto i riflettori il Trio Mattanza, affiatato ensemble in cui s’intrecciano voci e strumenti, tra echi ancestrali e sonorità contemporanee, reinterpretati in chiave jazz, per evocare una importante e plurisecolare tradizione, un’arte marinaresca dove trionfano l’abilità e la forza, ma anche il fascino della natura selvaggia incarnata dai grandi predatori, dalle forme eleganti e allungate, imprigionati nella camera della morte. Il sapore epico della lotta si sposa agli aromi salmastri, sulle note di “Prima della Battaglia”, come della title track “L’Ultima Mattanza”, accanto a “Tabarka”, tra paesaggi africani, suoni e luci della città della Tunisia, patria dei genovesi esuli a Carloforte tra il mito de “I Danzatori delle Stelle” per un omaggio a Sergio Atzeni e la profondità degli “Abissi”, e ancora brani come “Rais” e “Cascà”, in un percorso sonoro che rimanda alle grandi civiltà mediterranee e agli orizzonti sconfinati del mare, simbolo di libertà.

 

Il Festival Culturale LiberEvento 2024, manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale ContraMilonga, dal 3 all’8 agosto approda a Calasetta, davanti alla Torre Sabauda, cuore pulsante della manifestazione culturale e sede storica del festival. «LiberEvento rappresenta un centro di propulsione che abbina libri, autori e musica – commenta Claudio Moica, ideatore del festival e direttore artistico degli eventi di Calasetta -. Lo abbiamo dimostrato negli anni passati, con la partecipazione di centinaia di persone ad ogni evento, e lo stiamo confermando anche quest’anno. Ma non possiamo dimenticare da dove tutto questo è partito: dal comune di Calasetta. Nel 2012 fu varata la prima edizione ed è consuetudine che i primi dieci giorni di agosto il festival ritorni nel suo luogo originario. Una sei giorni in cui LiberEvento si riappropria del suo vero carattere che lo ha contraddistinto e che lo rende unico nel suo genere. Il cuore della manifestazione resta nella cittadina lagunare, in quel luogo dove le emozioni si fanno parola e musica, dove ogni momento diventa mistico e dà un’iniezione di forza a tutto il territorio.»

Anche quest’anno, oltre alle tante presentazioni di libri, ritorna l’appuntamento con un festival nel festival. Prenderà avvio la seconda edizione di “Musichevento”, il festival musicale del festival Liberevento, nel comune di Calasetta, che porterà tanti ospiti prestigiosi del panorama musicale, per una serie di concerti nei luoghi più suggestivi della cittadina.

Gli appuntamenti calasettani del Festival Liberevento partono il 3 agosto alle 22.00, con la serata di premiazione dei vincitori della quarta edizione di “A vuxe de Câdesédda, concorso letterario intitolato a Bruno Rombi, poeta, scrittore, critico letterario e artista nato a Calasetta nel 1932, vissuto a Genova per oltre 60 anni e venuto a mancare nel 2020. Gli interventi musicali saranno a cura di Gavino Murgia (Sassofono).

Nelle locandine allegate, tutti gli altri appuntamenti.

  

Ieri sera, nel suggestivo scenario dell’Arena Mirastelle è stata inaugurata la 1ª edizione del Festival letterario Carta Carbonia, promosso dal Comune, con il sostegno della Regione Sardegna, assessorato Pubblica istruzione, Sport e Spettacolo, della Fondazione di Sardegna e del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, e il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Davanti ad un pubblico numeroso, introdotti dal direttore artistico del Festival, Giovanni Follesa, si sono alternati sul grande palco allestito sotto al maxischermo gli autori Paolo Restuccia con l’avvincente thriller “Il sorriso di chi ha vinto” (edito da Arkadia) e, Federico Palmaroli con l’irriverenza e la satira sferzante de “Er pugno se fa co la destra o co la sinistra?” – #lepiùbellefrasidiosho (edito da Rizzoli). Entrambi hanno dialogato con Andrea Fulgheri.

A chiudere la prima serata del Festival è stato un momento particolarmente emozionante, il reading “Difficili gli amori”, una lettura scenica musicata dedicata a Italo Calvino. Michela Atzeni, voce recitante, e Francesca Viero, che ha suonato oboe e corno inglese, hanno guidato il pubblico a scoprire pagine poco note del celebre scrittore, che rivelano, fra gli altri aspetti, la sua grande ironia.

A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e presentato la manifestazione: «Carta Carbonia, il primo Festival letterario della città di Carbonia, nasce ufficialmente oggi 26 luglio 2024 – ha dichiarato – e proseguirà il 27 e il 28.  Saranno tre serate ricche di eventi, di autori, di presentazioni di libri, ma anche di tanti emozioni. La nostra città è ricca di autori ma soprattutto di lettori, di librerie e ha un sistema bibliotecario molto importante e opere di educazione alla lettura rivolte alle piccole e nuove generazioni».

«Quindi creare un momento che sia ben definito nel corso dell’anno, della stagione estiva, quando ritornano tanti carboniesi da fuori, quando arrivano le turiste e i turisti a visitare la nostra città, credo sia un momento di aggregazione sociale importante», ha aggiunto il primo cittadino.

Con lui era presente anche l’assessora alla Cultura, Giorgia Meli«Oggi mettiamo in pratica quello che è il nostro obiettivo perseguito sin dai primi giorni del nostro mandato, ovvero dare alla nostra programmazione quell’elemento culturale del quale si aveva bisogno – ha sottolineato – Insieme alla trattazione dei libri e agli aspetti culturali vi sarà anche la trattazione di tematiche sociali importanti quali quelle relative ai diritti umani e all’omosessualità».

Per la vendita dei libri e i firma copie era presente, come lo sarà anche stasera e domani, la libreria Lilith.

La serata è stata aperta dall’aperitivo culturale, con le bontà culinarie e i drink del servizio catering curato da “Il nuovo caffè del portico” disponibili per il pubblico al costo di 15 euro, e la presenza di Roberto Ziranu, che ha allestito per l’occasione una piccola mostra delle sue opere in ferro. L’artista ha dialogato con il pubblico e parlato del libro autobiografico “Anima ferrosa”, che racconta 50 anni della sua vita, del suo lavoro e delle sue mostre e dialogherà con il pubblico.

Il programma del Festival letterario Carta Carbonia prosegue questa sera alle 20.30 con il momento aperitivo animato dal Dj set e percussioni “Origins” di Ricky Em feat Andrea Tuveri. Alle 21.00 sarà una delle legali della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, in dialogo con Francesca Spanu, a presentare “Cercando Emanuela”, edito da Rizzoli. Il libro è un viaggio alla ricerca di Emanuela, scomparsa il 22 giugno 1983, al fianco del fratello Pietro, che vuole andare fino in fondo per trovare delle risposte. L’autrice svela nell’opera verità nascoste e analizza le nuove indagini sul ruolo del Vaticano sul caso Orlandi.

Alle 21.45 Tiziana Ferrario dialogherà con Aurora Cacciapuoti e parlerà del suo romanzo “Cenere”, edito da Fuoriscena, e ambientato nella Milano del 1898. L’autrice, attraverso le vicende di due bambine, Giovannina e Mariuccia, racconta la storia del capoluogo lombardo negli anni della rivoluzione industriale e dell’ascesa del socialismo.

La seconda serata del Festival proseguirà, a partire dalle 22.30, con un momento musicale,, “Sulle onde di Marconi”, un progetto sviluppato dal sassofonista nuorese Gavino Murgia che si propone di omaggiare la creatività italiana, congiuntamente alla valorizzazione della bellezza naturale e artistica del Paese.

Ad ispirare il musicista è la figura di Guglielmo Marconi e la sua inventiva unica che trasformò per sempre il modo di comunicare. Tutti i brani sono inediti e composti ed arrangiati da Gavino Murgia (sassofoni). Con lui ci saranno Fabio Giachino (piano e tastiere), Salvatore Maiore (contrabbasso) e Daniele Russo (batteria). La voce narrante sarà quella di Marco Spiga.

 

L’Arena Mirastelle è pronta ad accogliere venerdì sera la prima delle tre serate della 1ª edizione del Festival letterario Carta Carbonia, promosso dal Comune, con il sostegno della Regione Sardegna, assessorato Pubblica istruzione, Sport e Spettacolo, della Fondazione di Sardegna e del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, e il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo. Il programma del 26 luglio sarà aperto alle 20.30 dall’aperitivo culturale, che caratterizzerà tutte le serate. Il servizio catering sarà curato da “Il nuovo caffè del portico”: il pubblico potrà avere un aperitivo con finger food e calice di vino/bibita al costo di 15 euro.

Durante la prima serata il momento aperitivo sarà arricchito dalla presenza di Roberto Ziranu, che allestirà una piccola mostra delle sue opere. L’artista presenterà il libro autobiografico “Anima ferrosa”, che racconta 50 anni della sua vita, del suo lavoro e delle sue mostre e dialogherà con il pubblico.

Alle 21 seguirà Paolo Restuccia, che farà un po’ da apripista al Festival e, dialogando con Andrea Fulgheri, presenterà il suo ultimo romanzo, il thriller “Il sorriso di chi ha vinto”, edito da Arkadia. La filmaker Greta Scacchi e Tommaso Del Re, un dirigente di polizia sospeso dall’incarico che collabora con il canale televisivo Crime Net, indagano sulla scomparsa misteriosa di due giovani ragazze, Daria Gentile e Carla Ferrara, e di un giovane attore, Casemiro Rocco. La trama è ricca di colpi di scena, dinamica e incalzante come se ci si trovasse di fronte alle sequenze di un film.

Alle 21.45 il programma proseguirà con Federico Palmaroli, che, sempre in un dialogo con Andrea Fulgheri, presenterà “Er pugno se fa co la destra o co la sinistra?” – #lepiùbellefrasidiosho, edito da Rizzoli. L’autore con irriverenza e toni politicamente scorretti colpisce senza distinzione tutte le forze politiche, cogliendo le contraddizioni e le stravaganze della politica contemporanea, sempre più distante dai bisogni reali delle persone.

La prima serata si chiuderà con il reading “Difficili gli amori”, una lettura scenica musicata dedicata a Italo Calvino. Protagoniste Michela Atzeni, che sarà la voce recitante, e Francesca Viero, che suonerà oboe e corno inglese. Le pagine scelte per questo suggestivo viaggio nell’universo letterario spaziano tra alcune delle sue opere più celebri come “Gli amori difficili”“Il cavaliere inesistente”“Palomar”“Le città invisibili”“Lezioni americane”“Marcovaldo”,etc.

Attraverso i contributi testuali tratti da questi capolavori, lo spettacolo invita il pubblico a esplorare i labirinti dell’esistenza umana, scoprendo le sfumature più profonde e coinvolgenti della produzione di Italo Calvino, non ultima la sua grande ironia. La scelta musicale, che spazia da un repertorio settecentesco a brani contemporanei, è stata selezionata in dialogo con le opere, creando un filo conduttore che lega in un unicum parola e musica.

Sabato 27 luglio il momento aperitivo alle 20.30 sarà animato dal Dj set e percussioni “Origins” di Ricky Em feat Andrea Tuveri. Alle 21.00 sarà una delle legali della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, in dialogo con Francesca Spanu, a presentare “Cercando Emanuela”, edito da Rizzoli. Il libro è un viaggio alla ricerca di Emanuela, scomparsa il 22 giugno 1983, al fianco del fratello Pietro, che vuole andare fino in fondo per trovare delle risposte. L’autrice svela nell’opera verità nascoste e analizza le nuove indagini sul ruolo del Vaticano sul caso Orlandi.

Alle 21.45 Tiziana Ferrario dialogherà con Aurora Cacciapuoti e parlerà del suo romanzo “Cenere”, edito da Fuoriscena, e ambientato nella Milano del 1898. L’autrice, attraverso le vicende di due bambine, Giovannina e Mariuccia, racconta la storia del capoluogo lombardo negli anni della rivoluzione industriale e dell’ascesa del socialismo.

La seconda serata del Festival proseguirà, a partire dalle 22.30, con un momento musicale,, “Sulle onde di Marconi”, un progetto sviluppato dal sassofonista nuorese Gavino Murgia che si propone di omaggiare la creatività italiana, congiuntamente alla valorizzazione della bellezza naturale e artistica del Paese.

Ad ispirare il musicista è la figura di Guglielmo Marconi e la sua inventiva unica che trasformò per sempre il modo di comunicare. Tutti i brani sono inediti e composti ed arrangiati da Gavino Murgia (sassofoni). Con lui ci saranno Fabio Giachino (piano e tastiere), Salvatore Maiore (contrabbasso) e Daniele Russo (batteria). La voce narrante sarà quella di Marco Spiga.

L’ultima serata della 1ª edizione del Festival Carta Carbonia, domenica 28 luglio, partirà alle 20.30 con l’aperitivo culturale animato dalla voce di Martina Garau e dalla chitarra di Gianluca Tozzi. Alle 21 lo scrittore romano Valerio La Martire dialogherà con Marco Corrias e presenterà la novità editoriale Stranizza.

Il romanzo, edito da Rizzoli, affronta il tema dei diritti LGBT. Tratto da una storia vera, racconta l’amicizia di due ragazzi siciliani, figli di due famiglie totalmente diverse ma molto conosciute, che sfocerà in una relazione amorosa e darà luogo a scandalo e omofobia, fino all’assassinio dei due protagonisti. Il titolo del romanzo prende spunto dal brano di Battiato “Stranizza d’amuri”, cantato dai due ragazzi nei loro incontri in un Ape scassato.

La serata proseguirà alle 21.45 con la scrittrice bolognese Caterina Bonvicini, che, sempre in dialogo con Marco Corrias, porterà all’Arena Mirastelle il suo romanzo autobiografico Molto molto tanto bene, pubblicato da Rizzoli. Il libro affronta il tema del dramma dell’emigrazione e nasce da una storia vera su una nave Ong.

Il titolo è l’espressione tenerissima e sgrammaticata che una bambina ivoriana di cinque anni, Amy, imparerà a dire a Caterina, che non è altro che l’autrice, durante un difficile salvataggio a trenta miglia a nord di Zawiya. Amy era sul gommone insieme alla giovanissima madre Chantal (22 anni), originari della Costa d’Avorio, provenienti dalla Libia. Mentre la madre sviene per la paura, Amy, seduta davanti a Caterina, la prima ad incrociare il suo sguardo, accoglie e ricambia sorrisi.

La terza e conclusiva serata del Festival terminerà, a partire dalle 22.30, con il reading Sette bambine ebree. La lettura, curata da Agnese Fois con le musiche di Luca Spanu, è tratta dai testi di Caryl Churchill, pluripremiata drammaturga inglese. Il testo è composto da sette brani, sette canti, sette brevi composizioni, che raccontano il tema caldissimo della Shoah e della situazione arabo israeliana, mettendole a confronto, con durezza, verità disarmanti.

All’Arena Mirastelle sarà presente in tutte le tre serate del Festival anche la libreria Lilith per la vendita dei libri e i firma copie.

«Stiamo investendo sulla cultura con un festival di grande interesse, certi che tante persone giungeranno a Carbonia per assistere a tutte le tre giornate di eventi. Con Carta Carbonia ambiamo creare un vero e proprio circuito culturale anche a beneficio del settore ricettivo e turistico locale – ha detto il sindaco di Carbonia Pietro Morittu –. Benché questa sia solo la prima edizione siamo certi che Carta Carbonia arricchirà l’offerta culturale a livello regionale a beneficio di tutto il settore. Il nome Carta Carbonia nasce dal fatto che con l’amministrazione comunale stiamo costruendo un percorso che parte dalla prima carta disegnata in un periodo storico particolare, con alcune delle firme, di origine ebraica, poi scomparse dopo l’approvazione delle Leggi razziali. L’idea di ripartire da questa connotazione ben chiara, di partire dalla prima carta, dalla prima pietra di Carbonia, all’interno di un processo di valorizzazione culturale più ampio della città, ci è sembrato un bel modo per valorizzare la nostra identità. Dando anche il significato che attraverso la lettura, la riscoperta della storia locale, assieme alla Cooperativa Lilith.»

«Esprimiamo grande soddisfazione per essere riusciti a programmare quest’anno un importante festival letterario a Carbonia, con la presenza di altrettanto importanti ospiti – ha aggiunto Giorgia Meli, assessora della Cultura del comune di Carbonia – L’offerta del festival letterario Carta Carbonia sarà completata da aperitivi culturali, intrattenimento musicale e reading letterari che lo rendono maggiormente attrattivo anche per chi si approccia ad un festival letterario per la prima volta. Vogliamo provare così ad avvicinare alla cultura anche quelle persone che in questo momento la vedono distante dai propri interessi. Carta Carbonia sarà il più importante appuntamento culturale della programmazione estiva.»

«L’aspetto più significativo per me, a livello personale, è far parte del gruppo che ha fatto nascere l’edizione numero zero di questo festival – ha sottolineato Giovanni Follesa, direttore artistico Carta Carbonia -. Da subito si è creato un clima di piena collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti. Un altro aspetto rilevante per la collettività è incontrarsi di nuovo in piazza, come veniva in passato nella nostra regione e non solo, per raccontarsi delle storie. Il Festival letterario restituisce un rito collettivo ad un atto personale come quello della lettura, e Carta Carbonia ha tutte le carte in regola per coinvolgere la cittadinanza. Nel programma c’è un po’ di tutto. Al di là dei nomi importanti, quello che ho cercato di privilegiare in questa edizione numero zero sono le storie, che in qualche modo hanno un’attinenza con la realtà e con la cronaca. Questo lo ritroviamo ad esempio nell’incontro con Federico Palmaroli e lepiùbellefrasidiosho, ma ancora con Laura Sgrò, una delle legali della famiglia Orlandi. Tiziana Ferrario ci porta nel mondo delle donne e del lavoro con un libro appena uscito, così come domenica c’è un doppio appuntamento: Valerio La Martire ha dato le parole, con Stranizza, al delitto di Giarre, una coppia di ragazzi che si amano, non accettati dalle famiglie e dal paese, che verranno uccisi, e poi Caterina Bonvicini, una bravissima giornalista e scrittrice di Einaudi che vive quasi ogni anno l’esperienza delle navi ONG che vanno a salvare i profughi in mare.»

Trenta candeline per Bötti du Shcöggiu, l’associazione che tra teatro, circo, cinema e musica ha portato a Carloforte, nell’isola di San Pietro, nuovi venti di cultura proponendo negli anni artisti del calibro di Ralph Towner, Gavino Murgia, Gianluca Petrella, Antonello Salis, Daniela Pes, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Frey Faust, Circus Klezmer.

Per festeggiare l’anniversario è stata costruita una proposta estiva straordinaria. Dopo Le isole si accendono, una giornata dedicata alla poesia organizzata il 21 giugno in occasione del solstizio d’estate, ora è la volta della musica con Sun d’aixia in ti canti, cinque appuntamenti da non perdere dal 14 luglio al 3 agosto nello spettacolare scenario naturale della spiaggia di Lucaise, dove a dominare sono acque cristalline e scogli che scendono a picco sul mare.

Diretta dall’attrice, regista e drammaturga Susanna Mannelli, la rassegna il cui nome è traducibile come “suoni d’aria negli angoli” si svolgerà nella residenza A Cova, dove ciascun concerto prenderà il via alle 19,30 così da regalare al pubblico un’esperienza in cui la musica abbraccia i colori del tramonto.

«Abbiamo iniziato a portare la musica nei “carruggi” gli stretti vicoli tipici del centro storico di Carloforte – racconta Susanna Mannelli -. Da qualche tempo abbiamo lasciato il paese e ci siamo spostati nei luoghi naturali dell’isola ed uno in particolare ha incontrato il nostro interesse per la sua bellezza: “A Cova” in località Lucaise. Il nostro lavoro è molto semplice, perché gran parte la fa lo scenario naturale, consiste nel montare un piccolo palco e nel posizionare le sedie e scegliamo l’orario in modo tale che il concerto inizi con la luce naturale e finisca al tramonto.»

Domenica 14 luglio l’inaugurazione dell’edizione 2024 della rassegna è affidata a Maristella Patuzzi, talentuosa violinista di Lugano, vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali e chiamata a esibirsi nelle più prestigiose sale da concerto al mondo. A Carloforte l’artista proporrà un concerto in cui eseguirà Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, l’opera più conosciuta del compositore e violinista veneziano.

E conosciuto in tutto il mondo è anche l’ospite della serata di giovedì 18 luglio: Paolo Angeli, uno tra i più importanti nomi del panorama musicale, considerato tra i maggiori innovatori della scena internazionale. Con la chitarra a 25 corde da lui ideata (uno strumento ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile) il musicista nato a Palau si esibirà in un concerto che vuole essere la summa della sua lunga carriera, cominciata nel 1995.

Domenica 21 luglio si prosegue con la voce magnetica e misteriosa Dalila Kayros, cantante, ricercatrice vocale e compositrice, la cui opera spazia tra spirito, territori reali e immaginari. Sarà sul palco insieme al compositore elettronico Danilo Casti con cui proporrà i brani del loro ultimo album Animami. Pubblicato nel 2022 per Subsound Record il disco è elettronica spinta, accompagnata da un tribalismo vocale che pone il lavoro in un ipotetico equilibrio tra il reale e il visionario.

Quattro è l’ultima fatica del Nanni Gaias duo (Nanni Gaias, batteria ed effetti, Giuseppe Spanu, chitarra elettrica) che sarà presentato domenica 28 luglio: un viaggio interiore che prende forma nello sviluppo delle 12 tracce, scandite in interludi che seguono, nei nomi, il processo alchemico.

Il sipario su questa edizione di Sun d’aixia in ti canti si chiude sabato 3 agosto sulle note del pianoforte suonato da un talento dello strumento: Maria Josè Palla, vincitrice di diversi premi nazionali e internazionali. L’artista si esibirà in un concerto costruito sulle note di F. Schubert, C. Debussy, M. Ravel e altri.

 

Terza serata per il 38° festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in corso a Sant’Anna Arresi fino al 2 settembre, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara, sotto l’ insegna “Tra Musica e Musica – (B-side)”, volta all’autenticità e l’originalità del “B-side” a cui si ispira il ricco e eterogeneo cartellone.

La musica inizia come sempre alle 21.00 in Piazza del Nuraghe, con un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe. Aprono questa terza serata Andrea Grossi Blend 3 & Beatrice Arrigoni.

Sul palco insieme ad Andrea Grossi (contrabbasso, composizioni) e Beatrice Arrigoni (voce), Manuel Caliumi (sax contralto) e Michele Bonifati (chitarra elettrica).

Secondo set alle 21,30 con Clairvoyancetrio guidato da Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù (contrabbasso) e Gianni Mimmo (sax soprano).

Chiusura di serata alle 22.00 con Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), Luciano Biondini e Patrice Heral (batteria, percussioni), che portano in scena L’Ultima Mattanza” opera consegnata alle tracce dell’omonimo album nel 2014 (Quinton Records), ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Per tutta la durata del festival sarà visitabile la mostra “Note a Margine” di Luciano Rossetti, fotografo bergamasco classe 1959.

 

Al via domani, 29 agosto, il trentottesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e jazz”, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara. Sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi dal 29 agosto al 2 settembre, si avvicendano nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Luciano Biondini e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli in duo con Marco Mezquida, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

“Tra Musica e Musica – (B-side)” è il titolo di questa edizione, che si ispira, ancora una volta, all’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita. In questa edizione si vuole dare spazio anche al “B- side”, il lato B” dei dischi 33 e 45 giri che permetteva agli artisti di sperimentare, concedendosi di andare oltre le logiche commerciali.

Taglio del nastro il 29 agosto e, fino al 2 settembre, dalle 21.00, 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità.

Inaugura questa trentottesima edizione il pianista Alberto Braida, classe 1966, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vedrà in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

 A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con  Luciano Biondini e Patrice Heral, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22.00, con l’ensemble “Pipeline 8” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del Top Jazz 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano, moog), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Simone Soro (violino, elettronica), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), Andrea Ruggeri (batteria, live electronics, composizione), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebi Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono)e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’ interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Per tutta la durata del festival sarà visitabile la mostra “Note a Margine” di Luciano Rossetti, fotografo bergamasco classe 1959.

Biglietti e abbonamenti:

Per le 5 serate del festival Ai confini tra Sardegna e Jazz – “Tra Musica e Musica (B- Side)” in Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi, dal 29 agosto al 2 settembre:

  • 15 euro il biglietto intero per ogni singola serata, 12 euro il ridotto (over 65 – under 14)
  • 50 euro è il prezzo dell’abbonamento interoalle cinque serate, 35 euro l’abbonamento ridotto (over 65 – under 14)

Le prevendite dei biglietti del festival sono acquistabili sul Circuito Box Office.

 

Prende il via da Calasetta la prima edizione di “MusikEvento”, il festival musicale del festival LiberEvento, organizzato dall’associazione culturale ContraMilonga. Per l’occasione si alterneranno tanti ospiti prestigiosi del panorama musicale, per una serie di concerti nei luoghi più suggestivi della cittadina.

Il sipario su MusikEvento si alzerà martedì 1 agosto presso il suggestivo scenario della Torre Sabauda. Sul palco salirà il sassofonista Gavino Murgia con il suo consueto e strepitoso mood, a corredo della sera di premiazione della III edizione del Premio Letterario A vuxe e Caddesedda, dedicato a Bruno Rombi  Il giorno dopo, a partire dalle ore 20.00, seguirà una nuova esibizione musicale con il concerto d’estate della banda musicale “G. Puccini di Calasetta”.

Il 3 agosto, alle 23.00, seguirà il concerto con Natasha Capurro Gold Pink Band dal titolo “Ispirazioni sonore”. Lo spettacolo si terrà presso il panoramico scenario della Torre Sabauda. La cantante replicherà con “Contaminazioni” nell’ambito della programmazione decentrata del Festival MusikEvento, in programma a Teulada sabato 12 agosto alle 22.30, presso la Casa Baronale.

Per gli amanti del genere, da non perdere l’appuntamento con Gavino Loche che farà sognare il pubblico con la sua chitarra. Sabato 5, alle ore 23.00, si esibirà presso la Torre Sabauda in “Guitar Fingerpicking”.

La prima edizione di MusikEvento prevede anche alcuni eventi decentrati che si svolgeranno negli scenari più suggestivi del Sulcis, al termine degli incontri “a tu per tu” con l’autore già in programma nella rassegna culturale LiberEvento.