26 April, 2024
HomePosts Tagged "Giacomo Guadagnini" (Page 2)

Il circolo culturale Soci Euralcoop, in piazza Marmilla, a Carbonia, ha ospitato ieri sera un dibattito sulla transizione energetica per l’ambiente ed il lavoro, organizzato dal Partito Democratico del Sulcis Iglesiente.

In oltre 4 ore di dibattito, si è parlato di energie rinnovabili come un bene per la comunità da sottrarre alla speculazione; comunità energetiche; metano nella transizione; problematiche legate alla chiusura della Centrale Grazia Deledda che Enel non intende riconvertire; il Piano per la giusta transizione. 

Il dibattito, coordinato da Giorgia Meli, assessore della Cultura del comune di Carbonia, è stato introdotto da Daniele Reginali, segretario della federazione e dal sindaco Pietro Morittu.

Dopo la relazione di Alfonso Damiano, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari, sono intervenuti Claudio Atzori, presidente della Lega delle cooperative, che ha illustrato le iniziative in corso per le comunità energetiche; Samuele Piddiu, segretario regionale della Cgil; Salvatore Vincis, segretario territoriale Cisl; Fabrizio Floris, lavoratore della Portovesme srl; Alessio Dessì, ingegnere industriale; Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa; Giacomo Guadagnini, consigliere comunale di Carbonia e consigliere d’amministrazione del Consorzio industriale; Piero Comandini, consigliere regionale; Alberto Bionducci, ingegnere, già direttore di una centrale elettrica a Portovesme; Emanuele Madeddu, segretario territoriale Filctem Cgil; Roberto Forresu, segretario regionale Fiom Cgil; Francesco Garau, segretario regionale Filctem Cgil.
Hanno concluso gli interventi, il deputato Andrea Frailis ed il senatore Gianni Marilotti, prima delle conclusioni di Tore Cherchi.

La posizione del PD sulle materie trattate, può essere così sintetizzata, come riportato in un documento:
• Piena condivisione dello sviluppo delle energie rinnovabili. Le Istituzioni, a partire dal Governo e dalla Regione, devono garantire che sole, vento, acqua, territorio e paesaggio siano considerati come beni della collettività per il suo benessere sociale e non come merci per la speculazione a profitto di pochi gruppi, come, spesso, attualmente accade.
• Sostegno alle comunità energetiche. Queste costituiscono una modalità di utilizzazione delle energie rinnovabili con effetti economici molto positivi sui cittadini. I Comuni devono dare impulso alla loro organizzazione.
• Agire per soddisfare interamente con fonti rinnovabili l’intero fabbisogno energetico pubblico a partire da quelli dei Comuni.
• Programmare i grandi impianti di energia rinnovabile in funzione degli interessi economici e sociali della collettività cioè cambiare metodo rispetto all’attuale mercato selvaggio.
• La filiera dell’idrogeno sia sviluppata nel Sulcis. Anche Enel vi abbia un ruolo attivo.
• Il gas naturale liquefatto nella transizione energetica è indispensabile. Senza la disponibilità del GNL, aziende rilevanti sono destinate alla chiusura e la già pesante situazione sociale si aggraverà.
• La sicurezza degli impianti per il GNL deve essere sempre ricercata. Per questo fine, sono indispensabili valutazioni pubbliche e trasparenti delle soluzioni più idonee, come del resto prevedono le leggi e come si è fatto in altre parti d’Italia e di Europa. In ogni sede devono esserci atteggiamenti responsabili e costruttivi.
• Il Governo e la Regione impediscano che l’Enel chiuda la centrale e scappi. il problema non si risolve accompagnando alla pensione gli attuali dipendenti e costruendo un parco batterie. Altrove, anche in Sardegna, le aziende elettriche, quando chiudono un impianto a carbone, propongono investimenti per la riconversione a gas. In altri casi nazionali ed
europei, sviluppano la filiera energia rinnovabile/idrogeno.
• Nella situazione di alti prezzi dell’energia cittadini ed imprese soffrono mentre le aziende energetiche italiane, comprese Enel e Eni, realizzano extra profitti stimati in 26 miliardi euro. Governo e Parlamento agiscano per risolvere la situazione della Portovesme che assicura il lavoro a 1500 persone non dimenticando che Enel ha nel Sulcis la sua più grande centrale eolica.

• Si denuncia, una volta di più, il grave ritardo nella predisposizione del “Piano territoriale per la giusta transizione” per il quale l’Unione Europea ha messo a disposizione centinaia di milioni di euro di finanziamenti. La Regione è perfettamente latitante.
La Giunta regionale guidata dal presidente Solinas si è rivelata incapace di affrontare questioni cruciali come la transizione energetica, il piano per la giusta transizione, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Ha abbandonato il piano Sulcis. Nel vuoto di iniziative della Giunta regionale, è necessaria una forte iniziativa politica e sociale nel territorio. Un ruolo cruciale di progettazione del futuro e di guida unitaria spetta alle Amministrazioni locali in raccordo con le organizzazioni sociali a partire da sindacati.
Il Partito Democratico, direttamente e attraverso sindaci e amministratori, parlamentari e consiglieri regionali, agirà ricercando l’unità con l’insieme delle forze che vogliono contribuire seriamente ad affrontare questioni cruciali come la transizione energetica, a difendere le aziende pesantemente colpite da una congiuntura dei prezzi alti dell’energia e a cogliere le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Fondo per la giusta transizione.

 

 

Giacomo Guadagnini è stato nominato capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Carbonia.

«Rivolgo un ringraziamento sincero e doveroso ai miei compagni di gruppo Ivonne Fraternale ed Alberto Pili che mi hanno attribuito questo importante ruolo, che svolgerò avvalendomi sempre del loro supporto e consultandoli passo passo perché solo attraverso il lavoro di squadra si possano raggiungere risultati ragguardevoliha detto Giacomo Guadagnini -. Ci tengo a ribadire inoltre la mia disponibilità e quella del gruppo che rappresento, all’ascolto della popolazione, perché il confronto e il rapporto con il cittadino costituiscono il nutrimento per la democrazia.»
«Durante la campagna elettorale abbiamo presentato ai nostri concittadini un programma complesso ed ambizioso del quale io e il mio gruppo ci facciamo garanti supportando la Giunta attraverso proposte e lavoro nelle diverse commissioni nelle quali saremo presentiha concluso Giacomo Guadagnini -. Buon lavoro a noi, quindi, e a tutta la Giunta, ci spettano anni impegnativi quanto importanti.»

Ufficializzata la composizione del nuovo Consiglio comunale, il neo sindaco di Carbonia Pietro Morittu ha fatto gli auguri ai 24 consiglieri eletti.
«A seguito delle operazioni di verifica inerenti i risultati delle elezioni da parte degli uffici competenti, è stata ufficializzata la composizione del Consiglio comunale di Carbonia, dopo la proclamazione a Sindaco di Pietro Morittu, avvenuta mercoledì scorso con il relativo passaggio di consegne.»
«Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli elettiha dichiarato il primo cittadinoa partire da Luca Pizzuto e Daniela Garau che hanno dato, e sono certo daranno, il loro contributo. I miei auguri si estendono a tutti coloro che siederanno nei banchi del Consiglio e che hanno manifestato tutto il loro impegno nel corso di questi mesi. Sono convinto che porteranno buone idee, osservazioni e input facendosi interpreti delle istanze dei cittadini. Auspico la massima collaborazione per lavorare insieme per la comunità.»
«Oraha aggiunto il sindacolavoreremo alla composizione della Giunta, attraverso un confronto con la coalizione Carbonia 2021 ed i rispettivi referenti, per individuare le migliori risorse che compongano la squadra di governo al servizio della città.»
Il Consiglio comunale di insediamento verrà convocato nei prossimi giorni e si riunirà ai primi di novembre, entro i 20 giorni dalla proclamazione degli eletti, come prevede il Testo Unico sull’ordinamento degli Enti locali, riunione che sarà presieduta dal consigliere anziano Federico Fantinel, incaricato di guidare l’Assemblea in attesa dell’elezione dell’effettivo presidente del Consiglio.

La composizione del Consiglio comunale di Carbonia è la seguente.
Per la lista “Carbonia Avanti”: Federico Fantinel, Gianluca Arru, Giacomo Floris, Alessia Cadoni e Giovanni Spanu.
Per il Pd: Alberto Pili, Giorgia Meli, Giacomo Guadagnini.
Per la lista “Pietro Morittu Sindaco”: Diego Fronterrè, Luca Grussu, Manuela Caria.
Per la lista “Sviluppo & Ambiente”: Michele Stivaletta, Valentina Diaferia.
Per la lista “Ora x Carbonia”: Giuseppe Vella, Giuseppe Giganti.
Per la lista “Uniti per rinascere”: Pierangelo Porcu, Rita Vincis.
Per il gruppo di liste PCI, Movimento 5 Stelle, Articolo 1 e Psi: Luca Pizzuto (candidato alla carica di Sindaco).
Per Articolo 1: Matteo Sestu, Sandro Mereu.
Per il Movimento 5 Stelle: Gian Luca Lai.
Per il gruppo di liste Lega, Patto civico Daniela Garau, Noi con voi FI-FDI-Riformatori: Daniela Garau (candidata alla carica di Sindaco).
Per la lista “Lega Salvini Carbonia”: Monica Atzori.
Per la lista “Patto Civico Daniela Garau Sindaco”: Daniele Mele.

I 24 candidati della lista “Partito Democratico”, una delle 6 liste in campo a sostegno della candidatura a sindaco del capogruppo uscente del Partito democratico, Pietro Morittu, per le elezioni amministrative di Carbonia del 10 e 11 ottobre 2021.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Lucia Caddeo, Anna Cani, Lorenzo Congia, Paola Deiana, Velio Diana, Ivonne Fraternale, Cinzia Grussu, Giacomo Guadagnini, Giovanni Mannai, Giorgia Meli, Angelica Mocci, Alessandra Multineddu, Roberto Murgia, Alberto Pili, Manuela Piras, Sandro Piras, Giovanni Sabiu, Manuela Sanna, Antonio Scano, Alberto Straullu, Veronica Tedeschi, Alessio Tidu, Maria Laura Tuveri, Nancy Ziranu.

A sei mesi dall’appuntamento con le urne, a Carbonia la campagna elettorale per le prossime elezioni Amministrative è già iniziata da tempo e ci sono i primi candidati alla carica di sindaco. A muoversi per primo, nello schieramento del centrosinistra, oggi all’opposizione, l’ex assessore e consigliere del comune di Carbonia e della provincia di Cagliari, Giacomo Guadagnini, dirigente regionale del Partito democratico.
Giacomo Guadagnini, perché ha presentato la sua candidatura e con così largo anticipo?
«Oggi fare il Sindaco è una scelta a dir poco azzardata spiega Giacomo Guadagnini -. I Comuni hanno sempre meno risorse a fronte di maggiori competenze, di innumerevoli problemi da affrontare. I cittadini sempre più delusi, spesso a ragione, si sono allontanati dalla politica e hanno perso fiducia nelle Istituzioni. Carbonia, la nostra città, è il cuore di un territorio che soffre di una crisi divenuta ormai strutturale. Tutto ciò addolora ancor più, considerato il ruolo rilevante che Carbonia ha ricoperto in passato.»
Lei è uomo di lunga esperienza, il centrosinistra mostra segnali di ritardo nel rinnovamento della sua classe dirigente…
«Siamo stati miopi e poco lungimiranti, non siamo stati capaci di far crescere una nuova classe politica di giovani donne e uomini che potessero prendere il testimone ed arrivare oggi ad essere pronti a guidare la cittàammette Giacomo Guadagnini -. È per questo che, nonostante non sia stata una scelta facile, ho sentito il dovere di mettermi a disposizione, nonostante l’età, la condizione di privilegio raggiunta in anni di impegno politico e di duro lavoro prima da operaio nelle imprese d’appalto, poi come tecnico in fabbrica, e poi in Somica… Una posizione, che mi consentirebbe di stare tranquillamente a guardare. Ma non sono capace di ragionare in termini di interesse personale, mi interessa di più il bene comune, per questo mi piacerebbe impegnarmi in prima persona, per restituire tutto ciò che la politica e il lavoro mi hanno dato. Mi piacerebbe guidare la nostra città dandomi cinque anni per far crescere una squadra di giovani, donne e uomini, che poi possa prendere le redini di Carbonia e del territorio. Un giusto connubio tra esperienza e giovani menti brillanti e preparate che possano traghettare Carbonia fuori dalla nebbia che sembra avvolgerla e talvolta soffocarla.»
«Con onestà e competenza, che il miraggio della sola onestà ha mostrato tutta la sua inefficacia e oggi, i disastrosi risultati prodotti, sono sotto gli occhi di tuttiaggiunge Giacomo Guadagnini -. Sarebbe una bella sfida che sono pronto a cogliere con entusiasmo, a disposizione della mia comunità, con un progetto condiviso, ricco di quei valori incarnati da sempre dal Centro-Sinistra. Ci sono le soddisfazioni personali, le legittime ambizioni, le sfide avvincenti, ma soprattutto per me esiste il gioco di squadra e il campo di gioco è quello nel quale albergano valori non negoziabili.»
Spesso, chi lancia la sua volata da lontano, nel ciclismo ma anche in politica, rischia di subire la rimonta degli inseguitori…
«Non ho intenzione di nascondermi, pertanto, paleso le mie intenzioni in modo da poter aprire una discussione franca e costruttiva con tutti coloro i quali abbiano voglia di confrontarsi apertamente, senza dietrologia, fuori da dinamiche di bottega o pollaio, checché ne dicano i commentatori male informati e schierati da tempo in campo avverso.
Da oggi sono a disposizione
conclude Giacomo Guadagnini -: di una coalizione di centro sinistra, della società civile e dei singoli cittadini, sono pronto ad ascoltare le donne e gli uomini che amano questa città e che hanno voglia di costruire un progetto solido ed inclusivo, capace di proiettarci nel futuro che le nostre figlie e i nostri figli meritano.»

[bing_translator]

Giacomo Guadagnini (PD) aderisce alla proposta di Articolo 1 per un’assemblea pubblica del centrosinistra in vista delle Amministrative 2021.

«Ringrazio Articolo 1dice Giacomo Guadagniniper l’invito a partecipare ad un’assemblea pubblica che si terrà nel mese di settembre, per discutere su idee e proposte per la città di Carbonia in vista del vicino impegno elettorale. Partecipo molto volentieri a questo incontro, convinto che il centro sinistra, allargato alle forze sociali ed alle associazioni, abbia molte proposte che lo uniscono e su queste, assieme, dobbiamo lavorare, confrontarci e programmare il nuovo futuro della nostra città.»

[bing_translator]

L’avvocato cagliaritano Massimo Melis, 57 anni, è il nuovo presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias. Subentra a Federico Strina, carlofortino, rimasto in carica 4 anni.

Il nuovo presidente, già consigliere in rappresentanza delle imprese, è stato eletto dal CDA, nel quale c’è stato un avvicendamento, con l’ingresso di Paola Massidda, sindaco di Carbonia, subentrata ad Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu, dimessasi volontariamente, nel rispetto degli accordi siglati ad inizio mandato 4 anni fa, per fare posto alla collega.

Fanno parte del CDA, inoltre, Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso; Hansel Cristian Cabiddu, sindaco di Gonnesa; e, infine, Giacomo Guadagnini, rappresentante della provincia del Sud Sardegna.

[bing_translator]

Le elezioni amministrative sono ancora lontane (primavera 2021) ma a Carbonia c’è già un candidato alla carica di sindaco. E’ Giacomo Guadagnini, ingegnere meccanico in pensione (Eurallumina di Portovesme), 72 anni, dirigente del Partito Democratico, una lunga carriera politica (iscritto al PCI dal 1980) ed amministrativa alle spalle, da consigliere ed assessore al comune di Carbonia, da consigliere ed assessore alla provincia di Cagliari, ex direttore e presidente della SOMICA, oggi è consigliere d’amministrazione del SICIP (Consorzio industriale Sulcis Iglesiente).

Giacomo Guadagnini ha rotto gli indugi ed è pronto a dare battaglia per conquistare la leadership del Centrosinistra, anche attraverso le primarie. «Sono pronto a partecipare alle primarie di coalizione – spiega – ma non alle primarie limitate al mio partito.»

La sua iniziativa non è stata concordata all’interno del partito e sa bene che in questo momento il Partito Democratico, benché non attraversi il periodo più brillante della sua storia, non solo a livello nazionale ma anche regionale e cittadino, ha diverse anime ed almeno altrettanti aspiranti alla candidatura a sindaco per le amministrative del prossimo anno.

Giacomo Guadagnini, non solo ha lanciato la sua candidatura, ma ha anche già iniziato la sua campagna elettorale, concentrandosi su uno dei temi che più appassionano in queste ultime settimane addetti ai lavori e non, la sanità e, più specificamente, il progetto per la realizzazione dell’ospedale unico del Sulcis Iglesiente.

«Appare chiara a tutti la necessità di una riorganizzazione radicale del sistema  sanitario compreso il comparto ospedaliero nel Sulcis Iglesiente; innanzitutto, bisognerebbe rafforzare con molta urgenza quantitativamente e qualitativamente i servizi per eliminare la mobilità passiva e le lunghe liste di attesa. E’ anche necessario ripensare l’infrastruttura ospedaliera, i relativi siti, sia amministrativi che ambulatoriali, in modo da dare una risposta di qualità, con tempi e costi adeguati, alla numerosa utenza servita. Stiamo parlando di un bacino di 127.800 utenti che raddoppiano nel periodo estivo, in particolare nelle località turistiche.

L’orientamento degli esperti sembra andare verso la realizzazione dell’ospedale unico, perché questo consentirebbe di ottimizzare l’utilizzo del personale, una riduzione dei costi delle infrastrutture e un migliore e più adeguato servizio all’utenza. Se questo è l’obiettivo bisogna discuterne con razionalità e avendo di mira esclusivamente l’interesse generale dei cittadini.»

Il comune di Villamassargia ha messo a disposizione il proprio territorio per ospitare un ospedale unico baricentrico per il territorio…

«La riunione promossa dal comune di Villamassargia a metà febbraio avente come ordine del giorno la realizzazione dell’ospedale unico nel proprio territorio comunale ha avuto il merito di aprire questa discussione ma non ha offerto ragioni solide per fare quella scelta. L’unica ragione prospettata è che bisogna scegliere un Comune terzo per evitare la guerra di campanile fra Iglesias e Carbonia. Ma questo non dovrebbe essere un argomento da usare quando si fanno scelte di così grande importanza per l’interesse generale. Io penso che possa essere una buona scelta quella di un ospedale e che la scelta del sito debba essere fatta senza guerre di campanile e senza spinte della politica che potrebbero non corrispondere ad un’analisi corretta dei fattori che concorrono a individuare, in maniera obiettiva, la nuova sede dell’ospedale unico. Se, per esempio, il nuovo ospedale venisse collocato a Villamassargia, come proposto in quella riunione, la stragrande maggioranza della popolazione del Sulcis Iglesiente dovrebbe spendere più tempo e percorrere distanze maggiori per arrivarci. Quindi avremmo minore tempestività nel soccorso, più disagi e costi quasi raddoppiati per i cittadini. Si tratterebbe, inoltre, di un sito nuovo da acquistare e completamente privo di infrastrutture, il cui costo non risulta indifferente. La scelta dovrebbe fatta sulla base di parametri oggettivi.»

«Affinché la scelta non sia condizionata da intuiti non approfonditi, ritengo che, in prima analisi, sia necessario esaminare anche la possibilità di altri siti, mettendoli a confronto con solide basi tecniche e scientifiche. Solo un approccio di questo tipo potrà portare alla scelta migliore sotto il profilo costi/servizi offerti – aggiunge Giacomo Guadagnini -. Un possibile sito è, senza dubbio, l’area nella quale sorge l’attuale struttura dell’ospedale Sirai e, allo scopo, si riportano di seguito alcune considerazioni.

– Area già di proprietà. L’area su cui sorge l’attuale struttura, molto vasta e idonea per la realizzazione di un centro ospedaliero unico,  è di proprietà dell’azienda sanitaria, quindi si avrebbe una iniziale economia e una maggiore celerità della procedura, non essendo necessario procedere all’esproprio delle aree.

– Sito infrastrutturato. Il sito di Sirai è già completamente infrastrutturato: energia elettrica, acqua, sistema fognario, viabilità.

– Costi accesso alla struttura. I comuni serviti sono 24 (comuni della ex provincia Carbonia-Iglesias + Teulada).

Oltre al fattore economico si deve tener conto dei seguenti aspetti:

– inquinamento atmosferico dovuto ai chilometri percorsi;

– riduzione dei tempi di raggiungimento della struttura in caso di gravi emergenze.

– Posizione baricentrica rispetto all’utenza

La posizione è baricentrica rispetto all’utenza ed è facilmente raggiungibile dal Basso Sulcis e da Sant’Antioco e Calasetta, attraverso la SS 126. In futuro lo sarà ancora di più in quanto è stato finanziato il collegamento dell’ospedale con la rotatorio del PIP di Carbonia lungo la SS 126.

Da Carloforte, Portoscuso e Gonnesa è raggiungibile sempre attraverso la SS 126.

Da Domusnovas, Musei, Villamassargia e Iglesias attraverso la SP 2 (4 corsie).

Esiste, inoltre, il collegamento ferroviario verso Iglesias-Villamassargia-Cagliari, con frequenza oraria delle corse.

– Eventuale utilizzo di struttura di recente ristrutturazione/realizzazione (strutture modulari)

L’ospedale Sirai è stato recentemente oggetto di una radicale ristrutturazione e ampliamento con un costo importante – conclude Giacomo Guadagnini -. Questa struttura potrebbe essere ancora utilizzata, con conseguente grande risparmio nella realizzazione dell’intero complesso ospedaliero.»

[bing_translator]

Tre incontri in 4 giorni, a Carbonia e Sant’Antioco. Si anima il dibattito sulla riforma degli Enti locali della Sardegna. Il primo si è svolto giovedì sera, a Carbonia organizzato dall’associazione Sinistra-Autonomia-Federalismo. Il tema in discussione è stato quello del commissariamento della provincia che si protrae ormai da oltre sette anni. Dopo il saluto di Andrea Corrias, rappresentante dell’associazione che cura l’attività del Circolo soci Euralcoop che ha sede in Piazza Marmilla ed ha ospitato l’incontro, sono stati numerosi gli interventi, nel corso dei quali sono state sviscerate tutte le conseguenze, negative per il territorio, scaturite dalla cancellazione della provincia di Carbonia Iglesias ed è stata sottolineata l’inadeguatezza della provincia del Sud Sardegna, che pure ha come capoluogo Carbonia, su una superficie complessiva abnorme di 6.530 kmq e ben 107 Comuni per 354.554 abitanti, priva, soprattutto, delle risorse necessarie per svolgere anche l’ordinaria amministrazione nei principali settori di intervento, strade, scuole ed ambiente…

La relazione introduttiva è stata svolta da Tore Cherchi, presidente della provincia di Carbonia Iglesias al momento dello svolgimento del referendum, che ha rimarcato il fatto che solo all’area di Cagliari è stato dato un assetto democratico, con la costituzione della Città metropolitana ed il Sulcis Iglesiente non ha una sua piena rappresentanza democratica, perché i Comuni hanno funzioni ed obiettivi distinti rispetto a quelli del governo complessivo di un territorio. Quando una comunità territoriale è impedita per così lungo tempo di scegliere autonomamente la sua rappresentanza, si producono gravi danni sul piano della democrazia innanzitutto. E’ stata sottolineata, in particolare, la necessità di superare subito il commissariamento, anche con il ricorso alle elezioni di secondo livello, in attesa di poter tornare alle urne per eleggere democraticamente un presidente ed i consiglieri provinciali.

I lavori, coordinati da Mauro Esu ed Elio Sindaco, sindaco di Santadi ed ex presidente del Consiglio della provincia di Carbonia Iglesias, hanno visto poi gli interventi di Stefano Rombi, assessore del comune di Carloforte; Piero Comandini, vice presidente del Consiglio regionale; Ilaria Portas, assessore e vicesindaco del comune di Masainas; Gloria Dessì, dipendente della provincia del Sud Sardegna e sindacalista della Cisl funzione pubblica; Giacomo Guadagnini, consigliere di amministrazione del Consorzio industriale di Carbonia Iglesias; Laura Cicilloni, ex consigliere comunale di Iglesias; Antonangelo Casula, ex sindaco di Carbonia; Mauro Pistis; il professor Gianfranco Sabatini; il segretario regionale di Articolo Uno Luca Pizzuto; l’ex segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu.

Tutti gli intervenuti hanno rimarcato l’importanza di sostenere la re-istituzione della provincia di Carbonia Iglesias, per contribuire concretamente all’avvio di una nuova stagione di sviluppo per un territorio in grande difficoltà, con una situazione acuitasi negli ultimi anni anche per la manca di uno strumento di governo qual era la provincia di Carbonia Iglesias, perché con la sua cancellazione, sono stati tagliati drasticamente anche i trasferimenti e quindi i servizi.

I lavori sono stati conclusi da Tore Cherchi.

   

                                   

[bing_translator]

Resta vivace, tra maggioranza e minoranza in Consiglio comunale, a  Carbonia, il confronto sulla gestione della Somica. Dopo i recenti botta e risposta registrati tra l’ex direttore e presidente Giacomo Guadagnini ed il vicesindaco ed assessore dell’Ambiente, Servizi di Pubblica Utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Lavori Pubblici Gian Luca Lai, ieri se n’è parlato in Consiglio comunale per un’interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Fabio Usai.

«Sono ormai quasi due anni che chiediamo bilanci, obiettivi da raggiungere da parte dell’amministratore delegato Somica per percepire la premialità variabile, costi dei pareri legali, solidità della società, programmazione dei lavori – dice Fabio Usai -. Ho chiesto l’istituzione di una commissione d’indagine sulla società partecipata Somica, utile per approfondire, chiarire e dissipare ogni genere di dubbio.»