15 December, 2025
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Grande partecipazione, a Carbonia, alla proiezione del film Cagliari 1943 – Memorie di uno sfollamento, di Giampaolo Salice e Stefano Sernagiotto, mercoledì 25 giugno, presso la Sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema. La serata è stata organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, diretto da Moreno Pilloni, in collaborazione con il comune di Carbonia, SBIS, Amici della Miniera e Lutec.
Nel 1943 pesanti bombardamenti anglo-americani si abbatterono su Cagliari: i morti furono migliaia, i danni materiali incalcolabili, tragico l’impatto sulla vita dei superstiti. In poche settimane, quasi centomila cagliaritani abbandonarono la città e si riversarono disordinatamente negli entroterra isolani. Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento, il documentario realizzato da Stefano Sernagiotto e Giampaolo Salice per Khorakhané, ricostruisce lo spopolamento della città e la dispersione dei suoi abitanti nella campagna sarda, attraverso le testimonianze di alcune decine di sfollati che nel 1943 erano giovani, in molti casi giovanissimi.
Il film, frutto di due anni di lavoro, con oltre 40 ore di registrazione, è stato presentato la prima volta nel 2015 e da allora, purtroppo, anno dopo anno, presentazione dopo presentazione, molti degli intervistati sono mancati, come hanno sottolineato Stefano Sernagiotto e Giampaolo Salice.
Stefano Sernagiotto e Giampaolo Salice hanno ringraziato, sia in presenza sia sui social, tutte le persone che hanno visto la proiezione del documentario “Cagliari 1943 – Memorie di uno sfollamento”, e Moreno Pilloni, il Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria Carbonia e il comune di Carbonia per aver organizzato una serata meravigliosa.
Allegata l’intervista realizzata con Giampaolo Salice e Stefano Sernagiotto

 
 

Mercoledì 25 giugno, alle ore 18.30, presso la Sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, è in programma la proiezione del film Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento, alla presenza degli autori Stefano Sernagiotto e Giampaolo Salice. La serata è organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, insieme al Comune di Carbonia, SBIS, Amici della Miniera e Lutec.

Nel 1943 pesanti bombardamenti anglo-americani si abbatterono su Cagliari: i morti furono migliaia, i danni materiali incalcolabili, tragico l’impatto sulla vita dei superstiti. In poche settimane, quasi centomila cagliaritani abbandonarono la città e si riversarono disordinatamente negli entroterra isolani. Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento, il documentario realizzato da Stefano Sernagiotto e Giampaolo Salice per Khorakhané, ricostruisce lo spopolamento della città e la dispersione dei suoi abitanti nella campagna sarda.

La menzione speciale a Marta Fontana, è stata conferita nel corso dell’annuale Conferenza Italiana di Public History, svoltasi dal 3 al 6 giugno 2025, a Modena, per il progetto d’arte pubblica “Formiche di mare. Ai galanzieri, alla loro fatica di mare e di piombo, al nostro orizzonte,”, dedicato ai lavoratori della galena di Carloforte, realizzato con la collaborazione del Comune di Carloforte, della Fondazione Cammino Minerario di Santa
Barbara e della Fondazione di Sardegna, oltre a tutta la comunità di Carloforte a Enti e associazioni del territorio.
Particolarmente coinvolgente la motivazione del riconoscimento AIPH al progetto, scelto a livello nazionale tra molti altri: «Una menzione speciale va a Formiche di mare. Ai galanzieri, alla loro fatica di mare e
di piombo, al nostro orizzonte, di Marta Fontana: un progetto di arte pubblica partecipativa che ha coinvolto tutta la comunità territoriale di Carloforte (isola di San Pietro) riscoprendo il mestiere antico e poco noto dei galanzieri (marinai addetti al trasporto di minerali di piombo), riportato alla coscienza comunitaria. Il dialogo con cittadini e maestranze è stato finalizzato a un intervento artistico attorno a cui convogliare attività diverse. L’opera d’arte visiva (un “monumento permanente attraversabile”) è realizzata insieme alla popolazione sin dalla fase progettuale e rimane stabilmente non solo a testimonianza del lavoro svolto ma anche come elemento caratterizzante del paesaggio isolano e dello spazio pubblico».
Il riconoscimento è stato una grande soddisfazione per un’artista poliedrica come Marta Fontana, che ha relazionato a distanza, durante la manifestazione, sintetizzando, con immagini e parole, tre anni di lavoro intenso tra azioni partecipative e lavoro sui materiali, mostrando come arte contemporanea pubblica partecipata e storia del territorio abbiano potuto navigare assieme. Il rapporto sinergico tra Marta Fontana e la Public History, che
ha permesso all’artista di acquisire una consapevolezza ancora più profonda del proprio lavoro, è nato in occasione della Summer School of Public History tenutasi a Carloforte lo scorso settembre 2024, grazie a LUDiCa, il laboratorio di Umanistica Digitale dell’Università degli Studi di Cagliari, con il contributo del prof. Giampaolo Salice di UNICA e il supporto del Comune di Carloforte. È stato formulato l’invito a Marta Fontana, in questo contesto, a inviare, per la sezione CANDIDATURA MIGLIORI PROGETTI, “Formiche di mare. Ai galanzieri, alla loro fatica di mare e di piombo, al nostro orizzonte”, per la conferenza nazionale AIPH di giugno 2025, per la coincidenza delle sue finalità, nelle azioni partecipative e di raccolta di testimonianze orali registrate in digitale, alle pratiche di Public History.
Marta Fontana, artista visiva ha dato vita al progetto partecipativo con storici locali, maestri d’ascia, modellisti, naviganti, appassionati di cultura locale, testimoni, scuole locali, associazioni e archivi del territorio in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Carloforte e la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (FCMSB).
Il progetto è stato inaugurato il 30 giugno 2024 a Carloforte. Per la sua opera d’arte, il Comune di Carloforte ha destinato l’antico molo San Carlo a un monumento in memoria dei galanzieri, marinai addetti al trasporto di minerale di piombo – detto in dialetto locale “galanza” (galena) – che da metà 1800 a metà 1900, fecero spola tra il porto dell’isola di San Pietro e la costa mineraria del sud ovest Sardegna. Questo duro lavoro attivò economie e ispirò i primi moti sociali sardi in difesa dei diritti dei lavoratori.
La finalità che ha reso il progetto particolarmente aderente al manifesto della Public History è stato il coinvolgimento partecipativo delle comunità di Carloforte e del territorio minerario costiero, in modo che l’opera realizzata fosse un simbolo condiviso, “abitabile”, di una memoria collettiva consapevole del passato, rinnovata nel presente e stimolo per una coscienza comunitaria aperta all’incontro con la complessità del territorio e di chi lo abita, in continua evoluzione. A tale componente si aggiungono la sua multidisciplinarietà, la realizzazione all’esterno di ambienti accademici, la destinazione a un pubblico estremamente vario, anche grazie a media digitali di comunicazione, la sua originalità.

 

Lunedì 29 aprile, dalle ore 17,30, l’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, ospiterà il convegno promosso dall’assessorato della Cultura del comune di Sant’Antioco, quest’anno imperniato sulla fede e la partecipazione popolare alla processione di Sant’Antioco nella storia e nei nostri giorni. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività legate alla Festa di Sant’Antioco Martire, con il comune obiettivo di approfondire maggiormente la conoscenza sugli aspetti storici e culturali che caratterizzano la solenne processione.
«La cultura, a Sant’Antioco, ha una forte radice identitaria che si esprime compiutamente, da 666 anni, grazie alle celebrazioni del Martire Antioco, Patrono della Sardegnaha detto l’assessore della Cultura Luca Mereu -. Come Amministrazione comunale, quindi, sentiamo la grande responsabilità di celebrare al meglio questo momento importantissimo per la nostra cittadinanza nel quale, l’identità e lo spirito di un popolo, si manifestano appieno. In questo solco si innestano importanti iniziative divulgative e di approfondimento culturale come il convegno “Sant’Antioco, devozione e tradizioni popolari tra storia e attualità”. Sarà un momento importante, che darà il La a Sa Festa Manna, dove rinomati esperti della materia parleranno di tradizioni radicate, dell’importanza del folklore nella nostra Festa, di devozione popolare: un patrimonio identitario che si rinnova nel tempo e che, dopo seicentosessantasei anni, non smette mai di emozionare.»
Il convegno rappresenta un’importante opportunità di condivisione della festa del Santo Patrono della Sardegna con le associazioni culturali e folcloriche che, attraverso l’apparato vestimentario del proprio centro di provenienza, segnano la presenza delle comunità del territorio isolano.
La Festa di Sant’Antioco, per la sua grandiosità, sarà al centro delle riflessioni sul tema stimolate dagli autorevoli relatori e partecipanti.
Interverranno:
Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco
Luca Mereu, Assessore Cultura e Coesione, Parco archeologico
Relatori:
Marco Massa, responsabile archivio storico comunale Sant’Antioco, su “666 anni di festa”
Giampaolo Salice, professore associato Storia Moderna Università degli Studi di Cagliari, su “Il consumo delle appartenenze nell’arcipelago di Sant’Antioco (XVIII-XX sec).
Roberto Milleddu, docente di Etnomusicologia, Conservatorio “G.P. da Palestrina” di Cagliari, su “I suoni della festa, paesaggi sonori tra storia e attualità”
Bachisio Bandinu, antropologo, su “L’attualità del rito e la partecipazione popolare”

Moderatore: Ottavio Nieddu, direttore artistico della Festa di Sant’Antioco Martire

Cosa spinge uomini e donne di ogni momento storico a vivere in comunità? Come nascono le città, come interagiscono, perché vengono abbandonate? Queste e altre domande sono al centro del Sardinia Archeo Festival, evento divulgativo di archeologia (e non solo) giunto quest’anno alla sua quarta edizione ideato e organizzato dall’associazione Itzokor.
Il Festival ha esordito venerdì e sabato a Cagliari, negli spazi del Ghetto, con una riflessione attorno al tema “Ritorno a Itaca”: «Una riflessione sottolineano gli organizzatorisulla mitica città omerica simbolo di viaggi e ritorni ma soprattutto di sapere e conoscenza». Il calendario si concluderà sabato 17 giugno all’ExMe di Carloforte

Dopo gli interventi di studiosi e studiose di archeologia, storia, geografia, antropologia provenienti dal mondo dell’università e della ricerca che hanno fatto il punto sulle indagini più affascinanti e aggiornate attorno alle nostre città, il festival si chiuderà sabato 17 giugno, dalle 16.30, a Carloforte con l’intervento degli storici Lorenzo Benedetti “La Livorno delle nazioni: una città cosmopolita nel Mediterraneo in età moderna” e Giampaolo Salice in “Fondatori di città nel Mediterraneo delle diaspore”. In chiusura concerto del musicista Battista Dagnino. L’ingresso è libero e gratuito.

L’evento è realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna e il patrocinio del comune di Cagliari e in partenariato con i comuni di Allai, Carloforte e Samugheo.

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Inizieranno domani e si concluderanno il giorno successivo (giovedì 9 luglio), dalle 9.00 alle 12.00, le due giornate di orientamento sulle lauree magistrali e sul post lauream della Facoltà di Studi umanistici.
Un’iniziativa che vedrà coinvolti docenti, studenti, specializzandi e dottorandi che illustreranno l’offerta formativa, con gli annessi sbocchi professionali, sulla piattaforma Microsoft Teams dell’Università di Cagliari.
La giornata di domani sarà aperta alle 9.00, dai saluti della presidente della facoltà Rossana Martorelli e dalla presentazione dei corsi di laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’arte, Filologie e letterature classiche e moderne, Filosofia e Teorie della comunicazione, Lingue e letterature moderne europee e americane, Scienze della formazione primaria, Storia e società, Traduzione specialistica dei testi.
Alle 15.00, invece, spazio all’illustrazione dei corsi magistrali in Scienze della produzione multimediale, Scienze Pedagogiche e dei servizi educativi, Psicologia clinica e di comunità. Alle 16.30, spazio alle scuole di specializzazione in Beni archeologici e in Psicologia della Salute. Chiuderà il pomeriggio la presentazione del Cediaf, il Centro istituito dall’Ateneo per l’alta formazione delle professionalità educative e del management della scuola.
Il 9 luglio, sarà la volta dei dottorati di ricerca: dalle 9.00, saranno presentati i percorsi dei dottorati in Storia, Beni culturali e Studi internazionali, Studi Filologico Letterari e Storico Culturali e in Filosofia, Epistemologia, Scienze Umane.
A chiudere, quattro seminari tematici dal titolo “La Psicologia in pillole” con Ferdinando Fornara, Jessica Lampis e l’introduzione di Cristina Cabras (coordinatrice del corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e di comunità); “Lo scavo di Nora. Didattica, ricerca e valorizzazione” con Romina Carboni; “Scienze umane e Professioni digitali” con Gianni Fenu, Giampaolo Salice, Simone Ciccolone introdotti da Immacolata Pinto (coordinatrice dei corsi di laurea magistrale in Filologie e letterature classiche e moderne e Storia e società) e, infine, “La formazione alle professioni della comunicazione” con Antioco Floris ed Elisabetta Gola.
Antonio Caria

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Venerdì 28 giugno, dalle 18.00 alle 20.00, presso Corso Repubblica (fronte Casa Pirinu), a Domusnovas, si terrà l’incontro di divulgazione scientifica dei lavori del prof. Giampaolo Salice dell’Università degli Studi di Cagliari in merito ai fenomeni migratori e coloniali in Sardegna e, nello specifico, nel paese di Domusnovas.

«L’occasione è stata ben accolta dal prof. Salice in quanto spera di riuscire ad avere la collaborazione della comunità di Domusnovas al fine di recuperare maggiori informazioni grazie alla memoria storica del paese, per le sue ricerche. Ne siamo davvero entusiasti», ha detto Alessio Siciliano, presidente dell’associazione APS Progetto Giovani.

«La promozione culturale della storia e della ricerca nel territorio del Sulcis Iglesiente è da considerarsi momento di approfondimento sul nostro passato e sulle nostre radici. I focus sulle comunità locali portano sempre a grandi ed importanti avanzamenti in ambito scientifico e storico-documentale». ha detto Luca Biggio, segretario generale dell’associazione Ersulo.

L’evento è organizzato dall’Associazione Elda Mazzocchi Scarzella, l’APS Circhiola, l’Associazione Francesco Lamieri e la Libera Università della Terza Età di Domusnovas (L.U.T.E.D.), con la collaborazione dell’associazione culturale studentesca Ersulo ed il patrocinio dell’Università degli Studi di Cagliari ed il comune di Domusnovas.

A fine incontro, APS Progetto Giovani e le altre associazioni partecipanti saranno liete di invitare i presenti ad un piccolo rinfresco post conferenza.

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Sono iniziati ieri gli appuntamenti culturali inseriti nel programma della 660ª edizione della Festa di Sant’Antioco Martire, in programma dal 4 al 6 maggio. Nel Palazzo del Capitolo (piazza De Gasperi), è stata inaugurata la mostra pittorica dell’artista Angelo Maggi. Angelo Maggi vive e lavora a Sassari. Un artista la cui attività spazia attraverso diversi campi: pittura, scultura, scenografia, decorazione, pubblicità. Allievo di diversi maestri sassaresi: Stanis Dessy, Aldo Contini, Gavino Tilocca, studia nel locale istituto d’arte muovendosi poi negli anni ’70 alla ricerca di un proprio stile in diverse esposizioni nazionali: Milano, Firenze, Roma, Lucca, Berlino sono alcune di queste. Nella serata di inaugurazione della mostra pittorica, in Piazza De Gasperi, si è tenuta una sfilata di moda con gli abiti creati in collaborazione con lo stilista Tore Oppes ed ispirati alle stampe dei quadri che compongono l’esposizione.

Oggi 1° e domani 2 maggio, sono possibili visite guidate al Museo Ferruccio Barreca, al Tofet, al Villaggio Ipogeo, al Museo etnografico e al Forte Sabaudo, al costo ridotto di 10 euro, comprensivo di: mercoledì primo maggio aperitivo al museo “Il vino nell’antichità” presso il MAB; giovedì 2 maggio aperitivo al museo “Il vino nella tradizione” presso il Museo Etnografico ed il Villaggio ipogeo. Venerdì 3 maggio, alle 18.00, presso la sala conferenze de I Sufeti, in Piazza De Gasperi, si terrà una conferenza storica sul Santo Antioco, tenuta da Giampaolo Salice. A seguire, alle 19.30, importante momento culturale con l’inaugurazione della mostra “Italo Diana: ordito e trama di un’arte antica”. La mostra verrà allestita negli spazi del Museo Archeologico di Sant’Antioco Ferruccio Barreca.

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Domani, sabato 13 aprile, a Cagliari si chiude con un doppio appuntamento “Musica e Storia”, la rassegna organizzata dalla Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto dedicata quest’anno ai genocidi perpetrati tra l’Ottocento ed il Novecento.

Si comincia la mattina, alle 9,30, nel Palazzo Siotto di via dei Genovesi 114, con “Raccontare la storia”, un incontro rivolto alle scuole in cui insigni studiosi spiegheranno ai giovani e alle giovani i massacri che hanno colpito interi gruppi di popolazioni.

Dal genocidio armeno alla Shoah, sino al genocidio in Rwanda, gli studenti percorreranno un pezzo di storia recente insieme ai docenti di Storia dell’Università di Cagliari Aldo Accardo e Giampaolo Salice, al presidente dell’Associazione delle istituzioni di cultura italiana (già ministro dell’Ambiente, sottosegretario agli Esteri e sottosegretario alla Difesa) Valdo Spini, e a Nicoletta Zannier, assistente legale ai richiedenti protezione internazionale.

La manifestazione prosegue alle 19, sempre nel Palazzo Siotto, con Hotel Rwanda, una serata dedicata alla lotta tra Hutu e Tutsi e il genocidio del Ruanda del 1994. Saranno ospiti per l’occasione Francoise Kankindi, ed Eric Wibabara, dell’associazione Bene Rwanda Onlus, che faranno il punto su uno dei più sanguinosi fatti che hanno segnato la storia dell’Africa nel ventesimo secolo. Eric Wibabaraparlerà in particolare della sua esperienza di combattente nei ranghi del fronte patriottico rwandese.

In occasione della giornata di sabato da ieri notte, nel quartiere Sant’Elia, sono esposti di fronte allo stadio dei poster curati da Alonso Crespo e Giulia Casula del collettivo Home. Si tratta di lavori che indagano i concetti di “confine” e “genocidio culturale”.

 

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Sabato 13 aprile a Cagliari si chiude con un doppio appuntamento Musica e Storia, la rassegna organizzata dalla Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto dedicata quest’anno ai genocidi perpetrati tra l’Ottocento ed il Novecento.

Si comincia la mattina alle 9,30, nel Palazzo Siotto di via dei Genovesi 114, con Raccontare la storia, un incontro rivolto alle scuole in cui insigni studiosi spiegheranno ai giovani ed alle giovani i massacri che hanno colpito interi gruppi di popolazioni.

Dal genocidio armeno alla Shoah, sino al genocidio in Rwanda, gli studenti percorreranno un pezzo di storia recente insieme ai docenti di Storia dell’Università di Cagliari Aldo Accardo e Giampaolo Salice, al presidente dell’Associazione delle istituzioni di cultura italiana (già ministro dell’Ambiente, sottosegretario agli Esteri e sottosegretario alla Difesa) Valdo Spini, e a Nicoletta Zannier, assistente legale ai richiedenti protezione internazionale.

La manifestazione prosegue alle 19.00, sempre nel Palazzo Siotto, con Hotel Rwanda, una serata dedicata alla lotta tra Hutu e Tutsi ed il genocidio del Ruanda del 1994. Saranno ospiti per l’occasione Francoise Kankindi ed Eric Wibabara, dell’associazione Bene Rwanda Onlus, che faranno il punto su uno dei più sanguinosi fatti che hanno segnato la storia dell’Africa nel ventesimo secolo. Eric Wibabara parlerà in particolare della sua esperienza di combattente nei ranghi del fronte patriottico rwandese.

In occasione della giornata di sabato da ieri notte, nel quartiere Sant’Elia, sono esposti di fronte allo stadio dei poster curati da Alonso Crespo e Giulia Casula del collettivo Home. Si tratta di lavori che indagano i concetti di “confine” e “genocidio culturale”.