5 December, 2025
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Settimana conclusiva per gli appuntamenti culturali che accompagnano il cammino della quarantesima edizione del Premio Letterario Giuseppe Dessì.

Ad aprire la settimana, giovedì 2 ottobre a Cagliari, sarà la presentazione del romanzo di Laura Pariani, Primamà (La nave di Teseo). L’appuntamento è alle 10.00, nell’Aula Magna Aresu dell’Università (via San Giorgio, 12), con la partecipazione della scrittrice e il contributo dei docenti universitari Irene Palladini e Duilio Caocci.

Laura Pariani è artista e scrittrice, già giurata e vincitrice del Premio Dessì è stata recentemente insignita del Campiello alla carriera. Dopo gli esordi nella pittura e nel fumetto ha privilegiato, dagli anni Novanta, l’attività di narratrice. Autrice di numerosi romanzi e opere teatrali, è stata premiata con riconoscimenti come il Grinzane Cavour, il Premio Chiara, il Premio Morante e il Mondello. Ha collaborato alla sceneggiatura del film di Gianni Amelio, Così ridevano (Leone d’oro 1998).

La programmazione prosegue a Villacidro, dove, alle 18.00, all’ex Mulino Cadoni, si terrà l’incontro Ricordando Gianni Filippini, storico direttore de L’Unione Sarda (1977-1986), successivamente editorialista e, dal Duemila, più volte direttore editoriale della testata. La serata, dedicata alla memoria del giornalista scomparso nel 2022, sarà condotta da due suoi compagni di strada: Lorenzo Paolini, attuale direttore editoriale e condirettore de L’Unione Sarda e la giornalista e scrittrice Maria Francesca Chiappe.

La giornata si chiuderà alle 21,30 con lo spettacolo teatrale Quando la neve cadde su Norbio, messo in scena dagli studenti del Liceo Piga di Villacidro, con la regia di Emanuele Bosu.

Venerdì 3 ottobre, a Casa Dessì, alle 18.00, si terrà l’incontro Giuseppe Dessì uno scrittore moderno: sarà un momento volto a raccontare e rileggere in chiave attuale l’opera dello scrittore villacidrese. Parteciperanno alla tavola rotonda gli scrittori Nicola Turi, Laura Pariani, Matteo Porru e Melania Muscas, con letture a cura degli studenti del Liceo Piga.

 

I libretti di piccolo formato sono realizzati artigianalmente e riflettono gli incontri dell’editore con intellettuali e artisti del panorama italiano

Ogni libro nasce come una piccola opera artistica: brevi testi stampati su pregiata carta tedesca, in tiratura limitatissima. E’ una storia da cui trasuda arte e poesia quella della Pulcinoelefante, casa editrice fondata nel 1982 a Osnago (in Brianza) da Alberto Casiraghy, artista, editore e aforista.

Parte delle sue meraviglie è ora visitabile a Carloforte dove, per celebrare il decennale dell’Isola dei libri, rassegna letteraria tra arte e caruggi organizzata dall’associazione culturale Saphyrina, l’artista ed editore ha voluto portare una sua mostra: Alberto Casiraghy, l’Arte dell’incontro.

Curata da Oriana Bassani, l’esposizione propone una trentina di libretti della Pulcinoelefante, così chiamata per indicare il suo proprietario che è allo stesso tempo il più piccolo editore italiano, ma anche il più illustre tra i giganti. Pubblicazioni che si distinguono per la stampa manuale su macchina piana Nebiolo e l’uso degli antichi caratteri mobili di piombo, con preferenza per i Bodoni e Garamond. I libretti stampati e poi cuciti a mano sono quasi sempre il frutto dei numerosi incontri di Casiraghy con i massimi esponenti della letteratura e dell’arte a lui contemporanei, e spesso contengono illustrazioni degli stessi artisti. Al 2023 il catalogo della Pulcinoelefante contava 11mila titoli per circa settemila autori. Nel 2019 il comune di Milano ne ha acquisito l’archivio.

Scrive Oriana Bassani nel testo di introduzione a questa esposizione: “La piccola mostra di Carloforte vuole proporre un assaggio del vasto catalogo di Casiraghy, formato da più di undicimila libri stampati e composti a mano con tutta la sua sapienzale operosità e il suo magico e poliedrico mondo espressivo fatto di acquerelli, grafiche e aforismi. Un mondo poetico, surrealista, a tratti dadaista, quello di Alberto che con i suoi aforismi fa aprire occhi e cuore sul mondo”

Tra i libriccini esposti si trovano quelli del poeta Sebastiano Vassalli, di Oliviero Ponte Di Pino, della poetessa Curzia Ferrari con un testo dedicato a Puccini, del poeta Guido Oldani e di Benedetta Centovalli. C’è spazio anche per due fotografi: Marcello Mencarini, con un interessante omaggio a Italo Calvino, e Leonardo Cendamo che omaggia i colleghi Francesco Grazioli e Oliviero Toscani. In questa affascinante galleria non poteva mancare neppure il libretto realizzato da Casiraghy apposta per L’Isola dei libri. Ad arricchire la mostra sono gli aforismi dell’artista che, lungo il suo percorso, ha incrociato anche Alda Merini (con lei l’amicizia fu fortissima), Bruno Munari, Guido Ceronetti, Maurizio Cattelan sino a Franco Loi, Mario Luzi, Giorgio Manganelli, Fernanda Pivano.

“Alberto Casiraghy, l’arte dell’incontro” è visitabile sino all’8 agosto dal martedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, il venerdì dalle 9.00 alle 13.00, sabato e domenica, invece, dalle 20.00 alle 22.00.

Cominciata il 19 luglio con un incontro con lo scrittore Roberto Mandracchia, L’isola dei libri prosegue sino al 4 agosto con altri autori: Claudia Lanteri, Giampaolo Simi, Matteo Porru, Cristina Bellemo. Ad Alberto Casiraghy sarà dedicata anche la serata di mercoledì 30 luglio quando, sempre nell’Exme sarà proiettato Il fiume ha sempre ragione (Italia- Svizzera, 2016, 72’), documentario di Silvio Soldini che ripercorre due storie legate al mondo del libro: quella di Josef Weiss, tipografo e rilegatore svizzero, e quella di Alberto Casiraghi, aforista e fondatore della casa editrice Pulcinoelefante. Un film dove la manualità e la tipografia vengono esaltate come forme d’arte, e riportano all’essenzialità delle parole e dei pensieri.

 L’Isola dei libri è patrocinata dal comune di Carloforte ed è sostenuta da Biblioteca comunale di Carloforte e numerosi sponsor privati.

Info: 333 2872796 (solo Whatsapp) e Facebook (Associazione culturale Saphyrina).

 

Questa sera, alle ore 18.00, presso la  Sala Remo Branca di Piazza Municipio a Iglesias, il giovane autore Matteo Porru presenta il suo nuovo romanzo “Il volo sopra l’oceano” edito da Garzanti Libri.
Il Libro: “Se l’eterno ha un colore, è un tono di blu”. Questo pensa Michele mentre l’aereo cerca il cielo e si solleva. Ha con sé solo un bagaglio leggero, ma in realtà è il più pesante che abbia mai avuto.
Perché in quel biglietto di sola andata c’è tutto quello che lo ha portato fino a lì. Ha paura di volare, ma qualcuno gli ha detto che l’aria si storce come la vita e quella torsione non le dà un senso, né la rende peggiore.
Su quel volo incrocia lo sguardo del ragazzo seduto a fianco. E così, Michele e Jonathan iniziano a parlare riconoscendo qualcosa di sé nell’altro. C’è qualcosa, però, che Michele vorrebbe rivelare: il segreto che lo ha fatto salire su quell’aereo e che rimanda a un incontro di molti anni prima.
L’Evento, organizzato da Argonautilus, è parte della FieraOFF della Fiera del Libro di Iglesias 2025 “Chiavi di Volta”

La consulta dei giovani di Villacidro e Il club di Jane Austen Sardegna hanno organizzato la prima edizione di “Talent Kids”: una competizione artistica dedicata ai bambini e alle bambini tra i 5 e i 13 anni. Danza, musica, recitazione e musica le categorie in cui i bambini dovranno cimentarsi esibendosi domani, venerdì 27 dicembre, dalle ore 17.30, al teatro don Bosco in via Asproni, a Villacidro. I piccoli virtuosi saliranno sul palco e si contenderanno il premio di “miglior talento” della cittadina, giudicati da tre esperti: Claudia Tronci (maestra di danza, conduttrice e coreografa), Federica Putzolu (maestra di canto e componente della nota band “Le Balentes”) e Matteo Porru (scrittore, giornalista e sceneggiatore).
A condurre e ad arricchire la serata con interventi musicali sarà la cantautrice Claudia Aru.
L’idea che ha guidato la consulta dei giovani e il club di Jane Austen Sardegna è stata quella di mettere al centro i bambini, i ragazzi e la loro creatività, permettendo a tutti e tutte coloro che si sono iscritti di sentirsi protagonisti e liberi di poter esprimere il loro modo di essere attraverso le forme dell’arte.
La serata è aperta al pubblico. L’ingresso è libero e gratuito.
L’evento è patrocinato e sostenuto dalla Regione Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo.

 

Si ricorda un poeta per ritrovare valori ed ascoltare in emozioni e versi la profondità di cuore dell’esistenza, con tutte le creazioni personali espresse e rappresentate nella suggestione della “funzione poetica”. La poesia comunica suggestioni e riflette i significati di ogni vita e di ogni vivere con la potenzialità selezionata della parola, mediata ed elaborata per essere trasmessa e fatta veicolare all’interno di un processo comunicativo che rivela l’intimo del poeta e la realtà.
E realtà dialogante, con se stesso e i sentimenti essenziali ed esistenziali, è gran parte della poetica sviluppata da Efisio Collu (Quartu Sant’Elena 1932 – Iglesias 2006). Trasferitosi bambino a Iglesias, iniziò ben presto a lavorare (condizione infantile assai frequente negli anni Quaranta e Cinquanta) e dover interrompere gli studi. Ebbe una significativa esperienza di emigrazione, che segnò profondamente anche la sua elaborazione poetica, evidenziata criticamente da Aquilino Cannas nelle pagine della rivista “S’Ischiglia” del gennaio 1980: «… Siamo infatti dinanzi a un testimone del dramma dell’emigrazione. Dell’emigrato che prende coscienza del suo stato, dell’ingiustizia sociale che lo ha proscritto dalla sua terra, che lo condanna alla disperazione. Una vicenda umana, dunque, che si consuma in un arco di nostalgie e di angosce, e che coinvolge tutti gli affetti, che si alimenta di ribellioni e di rassegnazione, e che apre al canto caricandosi di tutte le tensioni riflesse nella voce della madre, o verso la stessa sua terra che non è più la stessa». Una Sardegna dove «risuonano solo passi di gente che non ritornerà più». Successivamente si dedica al commercio itinerante tra le diverse e amate località del Sulcis Iglesiente.
Numerose le sillogi pubblicate – con prefazioni prestigiose di Fernando Pilia, di Matteo Porru, di Enrico Cabiddu e Leonardo Sole – dal Collu in lingua iglesiente: Su soli strangiu (Edizione 3T, Cagliari, 1978), S’urtimu meli (Edizione 3T, Cagliari, 1980); Sa matta de su tempus, Ouverture po dexi balladas, Amai ti depu amai, tra il 1984 e 1985 per le Edizioni Ramagraf di Iglesias, e le raccolte Prima de a mengianu (1990) e Vu cumprà (994) per le Edizioni Cte di Iglesias. Nel 2004, nella sua nativa Quartu Sant’Elena trionfa al premio “Michelangelo Pira” e la silloge , titolata Coment”e un’arriu, verrà pubblicata nel 2006 da Tema a Cagliari; la giuria aveva riconosciuto “l’eterno dialogare del poeta con se stesso”, in una caratterizzante “fusione tra paesaggio e sentimento” e l’impiego di un “linguaggio asciutto e dolente, alieno da rimpianto”.
Il prestigioso critico, e uomo di cultura letteraria qual era Nicola Tanda, considerava la poetica di Efisio Collu «di una originalità sorprendente e di una modernità tanto attuale»; un amalgamo di «lirismo amaro, senza miele, di un accorato e asciutto lamento che esalta le sofferenze dei poveri e degli emarginati, di nostalgie per i sogni tramontati e di consapevolezza per un impegno civile, sociale e umano».
A Efisio Collu, riconosciuto tra i cittadini iglesienti illustri, la Città di Iglesias, nel 2016, gli ha intitolato la piazza del Centro Culturale e collocato una targa per iniziativa dell’associazione culturale Logos, fondata e presieduta dalla poetessa Marinella Sestu, e con il patrocinio del Comune.

Coment’e un’arriu

Solitaria coment’e un’arriu,
casi lòmpiu a sa foxi de sa vida mia
s’innestat in s’orrorosa sa notti chene acabu.
S’indi andat da suncunas a s’inv’ingurtiri
intru de is orus desertus de su disimparu.
Totu’ is canzonis mias facci a su mari nieddu
s’inci portat cun su turmentu de una musica lèbia
aguantada in vida cun is ogus de sa billa;
buccali de una boxi de meli e de prantu.
Arrìu
no m’hap’a perdiri prus a ti castiai
mentras curris a su spentumu de is acabus,
segau a ferrus de su sonniu e de is amostus.
Mi ‘ollu preniri su coru de froris e sprabaxai
mentras ti perdu in fua cun sa musica tua.
E bosatrus
no m’indi pigheas su soli de is ogus
nemancu cun su prantu de una nui passillera
e lassai chi dogna nea bengat a mei
coment’e un’isposa.

Fuedda

Fuedda,
ma fuedda a pagu;
e chi intrit sa boxi tua
chen’’e zerriai.
Ascurta:
s’aria est prena de boxis.
Chini podit narri
cal’est sa boxi tua,
si nisciunus prus ascurtat!?
Fuedda,
ma fuedda a pagu;
a ita serbit zerriai
e fai su biccicconi
in signu de forza,
si ses ominis chi no contat,
chen’’e passau;
chen’è benideru
chen’’e presenti?
Fuedda
ma fuedda a pagu;
cun chistionu seguru,
chen’’e zerriai,
ne zicchirriai sa bucca
e ne cun boxi spantada;
di pustis dì,
ma chen’’e ti firmai;
po ndi scidai sa storia,
po un’atru incras.

Stiddieddu

Stiddieddu chi tremis
e curris
imbriagu in su filu
finzas a ti perdi:
affannu e speranza
de s’anima mia,
finzas a s’urtimu
pendi-pendi.

Accosta o fradi

Accosta o fradi!
Beni accant’’e su fogu…
E cantu hasi camminau
tui pudu
in su frius de sa storia
cun sa bertula prena
de abettus e de prumissas?…
Ahiò! Ca moveus impari!
Andaus in circa
de unu mengianu diversu:
chi non si siat prus de alimentu
custu si domanadai marigosu.

Pungi o spina

Pungi o spina
siast ‘e monti
o siast ‘e pranu …
Pungimidda ancora
e prus forti:
faimi ‘ntendiri
ca seu torrau.

Vù cumprà

Incrubu sa schina casi a toccai sa terra
carrigu che’ una matt’e mangrovia in sa spund’e su Niger;
arrefudau in i’ seculus,
cun s’anima sola
camminu in sa jungla velenosa de sa cittadi.
Sa brenti, sbuida, mi sonat
che croccoriga siccada po is tam-tam
chi una borta biaxant in sa Savana.
Bivu
ma su surcu miu est giai stetiu signau
cun is cadenas e sa frusta de su “Karibu” biancu.
Bengu de sa terra de is datteris e de is cocodrillus,
aundi is dìis “atomicas” allarnpant su coru;
aundi is nottis appena alluttas, tremint fogus

in is ogus de is mammas ch’interrant is :fillus.
Dì e notti
bandu circhendi riscattu po su color’e sa peddi
offerendi cannacas, arrelogius e accendinus a sa genti
chi mi sighit cun castiadas suspettosas
chi mi pesant in i’ zigumus abbumbaus
e in sa pezza stanca morta.
Seu unu “karibu” nieddu, senz’e perdonu
portu ainnantis sa sorti mia dolorosa
cantendi “spirituals” a mesu boxi.
Unu centimetru a sa di
bandu ainnantis desolau coment’e una piroga
senz’e pisca, sanziau, e a rezzas mortas
cun sa vida chi mi sangunat de is murrus grussus
e de is cari.gas affannadas.
E sa boxi mia est spuma,
est tam-tam
e malva cun sudori;
est box’e aniu,
box’e pezza strumpada,
de schina spollinca
e de cadena tragada:
sa boxi mia est boxi:
est boxi di Africa!

Bentu Estu

Deu, in custu bentu mi ci seu sèzziu.
Chen’e nai nudda
hapu cantau a pagu sa musica sua
cun s’aspa sonada de is fueddus mius.
Cun su fosili in s’ ‘azzichidu:
surda sa genti,
surda sa mattixedda,
surdu s’arriu bessiu.
Deu, in custu bentu mi ci seu sèzziu.
Cainu curriat avattu a Abeli, abboxinendi
nd’arziada de dogna parti.
Strumpada is femminas, is pipias spolincas
in is lettus, in is taulas, in s’argidda sudada

pighendinceddu coment’ ‘e una bestia arrabiada.
Nudda est abbarrau prus in su logu giustu,
scetti arrastu o prus de s’arrastu
de chini si fiat stimau.
E beniant a susu sordaus,
medas sordaus;
beniant a susu sordaus coment’ ‘e muaxa;
prus de sa muaxa,
ma medas prus pagu de is mortus boccius.
Deu in custu bentu mi ci seu sèzziu.
Hapu pappau,
hapu buffau,
hapu cobertu e dormiu tranquillu.
Ma apustis mi ndi seu scidau e hapu prantu .
A is peis de una domu arrumbiada,
a pizzus de sa perda sua niedda,
in s’arroga sua ammantada de ludu e de sanguini;
accanta de una femmina oberta,
accanta de unu pipiu mort’abbruxau,
accanta de unu sordau passau de balla
cun is ogus scarancaus,
su prantu miu disarmau.

Tienanmen

Piccioccus fidaus truncaus de su Dominigu
in su fogu goliardicu de una mai morta speranzia,
alimentaus de floris e floris chene cambu,
alimentaus in is ogus de s’urtimu basidu de sa terra,
mortus in s’illacanamentu de un’arrisiu stramancàu.
Coment’e un’arrìu de steddus e paris a un’unda
s’appiccheddat su sanguni di ‘osatrus de celu in su sbuidu
in circa de is coloris de s’amori po is coloris de sa vida
ancora non bivia in sa nea pipia.
Accabedda de morri! Accabedda!
E bosatrus mortus, torrendi! Torrendi innias
aundi hat a morri custu bentu de ballas e cingulus.

E tui, mamma terra
chi nei pesas a traballu custu Maju in s’atra perra de mundu
arendi a s’apprapidu su scurìu tùu in su coru miu:
comenti bolis chi innoi si scaresciat?
E tui puru Morti:
matta de tot’is ogus nostrus in pena,
hasi scurigau su celu puru a s’anima mia.
Tancada sa porta e is ventanas de s’arrenegu,
prus coidados de su fogu calicuna cosa m’abbruxat su tempu
su tempus chi abbarrat a su poberu fiori miu.
Unu scurìu furiosu nd’hat furau su soli a medas fillus:
tengu sidi de cussa luxi e de mei e totu po cumprendi.
Curzu, troppu curzu est totu cantu su chi bivit?
I est aici estremada sa morti chi si fait ghettai a pari.
Approntai unu fueddu chi bandit pustis su scaresci,
s’arrefudu de su prantu chi non prangit sa vida:
aici coment’e su prexu obertu sconnotu a s’aria libera.
Mi caminant aintru e deu puru no m’intendu prus bìu;
camminu e ascurtu cun issus ma su coru insoru est studau:
a Tien-An-Men, arrosa est sa luxi, prantu totu s’arrestu.

Candu accanta m’as abbarrai

Candu
accanta m’as abbarrai
cun cussu corpus lebiu
de coronamentus
chi immaginariu e vergini
profumu mandat,
gosendi e penendi
po su essiri tuu dilicau,
su sanguini miu alluinau
aintru de is ogus tuus nieddus
a cambiai i’ sonus de sa passioni.
In is lavras tuas finis
totu s’abbramiri de is basidus
chi m’ant abbruxai.

E insaras,
tui pudu ti nd’as a pesai a bivì
cund’unu coru mannu de palpitus;
a su sprigu
chen’ ‘e prus nudda domandai;
chen’ ‘e prus strumpai
su passu a sa vida mia,
aundi sa boxi tua intrada,
finas a s’ossu de s’anima,
laru arrembombu si fait
ind’unu celu chen’ ‘e bessidas.

 

Dal 22 aprile al 25 aprile ritorna anche quest’anno, nelle piazze del centro storico di Iglesias, con un ricco programma di appuntamenti, la Fiera del Libro di Argonautilus,  che nella sua ottava edizione conferma la sua unicità nel panorama italiano: nove anni di incontri, scambi e confronto per diffondere la cultura e la lettura in Sardegna. Il tema 2023, comune a tutti i Festival della RetePYM è ‘MAPPE’ da intendersi in senso geografico, storico, emozionale, concettuale. Tra le novità dell’ottava edizione il ritorno degli stand degli editori nelle ‘casette’ nel centro di Iglesias.

Le giornate interamente dedicate agli  alunni degli istituti scolastici partner con laboratori quotidiani si terranno invece dal 17 al 21 aprile 2023.

Il Progetto di Argonautilus è arrivato al suo nono anno di attività, ed è unico in Sardegna. In questi nove anni la Associazione Argonautilus ha dimostrato capacità di costruire reti di collaborazione trasversali, che operano per tutta la durata dell’anno e non solo nei giorni della manifestazione dando vita a un vero e proprio EFFETTOFIERA.

Nel dettaglio in questi anni Argonautilus ha creato:

Una rete di comuni partner (Iglesias, Portoscuso, Gonnesa, VIllamassargia, Domusnovas e Quartu Sant’Elena), sui quali si svolge per tutta la durata dell’anno la FieraOFF, e che avranno un ricco programma di Fiera dedicato a ciascuno, con nomi importanti del panorama editoriale e letterario nazionale.

Un patto intercomunale per la lettura (unico in Sardegna) che Argonautilus ha coordinato dalla fine del 2022 tra cinque comuni del territorio (Gonnesa, Portoscuso, Iglesias, Villamassargia e Domusnovas) e che è valso a tutti e cinque i comuni il riconoscimento di “Città che Legge” da parte del CEPELL Centro per il Libro e la Lettura – sotto i cui auspici, non a caso, si svolge la Fiera

La costituzione di una Rete di Fiere e Festival, la RetePYM, che coordina, collabora e diffonde l’operato di ciascun festival sui propri canali di promozione

La co-progettazione con gli Istituti Scolastici Partner sul territorio, che vedono la partecipazione ai laboratori di lettura nei giorni della Fiera di oltre 1000 alunni

Il coinvolgimento attivo delle Bibliotechedellassociazioni del territorio, delle attività commerciali, degli operatori turistici, degli operatori culturali per una promozione della cultura, che comprenda anche la promozione del territorio e della cultura del territorio a largo raggio.

La partecipazione della Fiera del Libro al Salone del Libro di Torino come uno dei Festival dell’iniziativa “Luci sui Festival”.

Una co-progettazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino.

«EFFETTOFIERA significa mettere insieme tutte le componenti del territorio e portare avanti un’azione di rinascimento culturale, che in questi anni ha agito in profondità sul tessuto sociale, culturale ed emotivo dei luoghi che abitiamo. Non facciamo solo cultura, ma cultura che serve al sociale e all’esistenza in generale», ha detto Eleonora Carta, ideatrice della Fiera.

Tra gli ospiti della Fiera Argonautilus 2023 saranno presenti: Andrea Maggi, Maurizio Molinari, Mirko Campochiari, Dario Fabbri, Fabio Stassi per le quattro serate, cui si aggiungono, nelle giornate, moltissimi altri nomi: Claudia Aloisi, Ciro Auriemma, Marco Belli (Elba Book Festival), Antonio Boggio, Doan Bui, Riccardo Cavallero, Valeria Corciolani, Fausto De Poi, Raffaella Fenoglio, Lino Fioretto, Matteo Giusti, Stefano Lamorgese e altri giornalisti di Report per il Premio Morrione, Giorgio Lupo, Roberto Mandracchia, Giuseppe Marino (Alosha), Livio Milanesio, Gianmarco Parodi, Nadia Paddeu, Barbara Perna, Rocco Pinto, Matteo Porru, Piergiorgio Pulixi, Luca Occhi (Officine Wort), Rosario Russo, Susanna Trossero.

L’evento è sotto gli auspici del CEPELL Centro per il Libro e la Lettura.

La Fiera del Libro è un progetto dell’Associazione Argonautilus, la Progettazione è a cura di 011solution, la Direzione Artistica è di Maurizio Cristella, e il Coordinamento generale di Eleonora Carta.

Martedì 23 agosto, dalle ore 21.30, presso l’area archeologica di Nuraghe Seruci, Matteo Porru sarà protagonista di una serata in esclusiva per Argonautilus.

Il quarto appuntamento di Connessioni Festival delle Idee – Gonnesa 2022 – terza edizione, sarà la prima rappresentazione di “India nove tre sette cinque”, il nuovo monologo di Matteo Porru, basato sulla sua esperienza di pilota e sulla sua grande passione per il volo.

Matteo Porru, nato a Roma nel 2001, è stato vincitore della sezione Giovani del Premio Campiello; è sceneggiatore, saggista, ed editorialista per i quotidiani del gruppo SAE. Nel 2023, uscirà il suo nuovo, attesissimo romanzo per Edizioni Garzanti.

Connessioni Festival delle Idee, con il patrocinio del comune di Gonnesa, è un progetto 011solution, organizzato in collaborazione con Associazione Argonautilus. Giunto alla sua terza edizione, ha visto negli anni autori di grande prestigio e popolarità incontrare il pubblico in località del territorio di Gonnesa di particolare fascino, in un’azione congiunta di promozione della lettura e del territorio.

L’Associazione Argonautilus ed il Comune di Gonnesa presentano il programma della terza edizione di Connessioni – Festival delle Idee Gonnesa 2022, con cinque appuntamenti presso alcuni dei luoghi più suggestivi del territorio.
Il debutto è previsto il 3 luglio, alle ore 21.30, con Francesco Abate, che insieme a Federica Musu racconterà il suo ultimo libro “Il complotto dei Calafati” (Einaudi Editore), nel meraviglioso Villaggio dei Pescatori di Porto Paglia.
Il 5 luglio, a partire dalle 21.30, Piergiorgio Pulixi presenterà insieme a Federica Musu il suo libro “La settima luna”, (Rizzoli), presso il Nuraghe Seruci.
Il 6 agosto sarà invece il turno di Massimo Carlotto e del suo “Il Francese” (Mondadori), in dialogo con Eleonora Carta e Federica Musu, presso il Villaggio dei Pescatori di Porto Paglia, alle 21.30.
Matteo Porru intratterrà il pubblico con il monologo inedito “India nove tre sette cinque” – il 12 agosto, al Nuraghe Seruci, a partire dalle 21.30.
Ultima data prevista è quella del 27 agosto, quando il Museo Etnografico di Nuraxi Figus vedrà Joshua Wahlen ed Alessandro Seidita protagonista della serata con il loro libro e docufilm “Voci dal silenzio – Un viaggio tra gli eremiti d’Italia” (TEA), proiettato alle 21.00 e commentato dagli stessi autori.
La serata sarà preceduta da una degustazione di pane appena cotto nel forno del Museo, a cura dell’Associazione Culturale Ricreativa Nuraxi Figus.

Un’importante iniziativa ha animato le numerose celebrazioni nel Sulcis in occasione dell’8 marzo. A Villamassargia il convegno “Donne straordinarie”, organizzato dalla sezione territoriale della FIDAPA, in collaborazione con il Club Jane Austen Sardegna, ha voluto dedicare la Giornata Internazionale della Donna a grandi personalità della storia sarda.

La manager culturale Giuditta Sireus e lo scrittore prodigio Matteo Porru, menzione speciale al Premio Costa Smeralda e Premio Campiello Giovani, hanno affascinato il pubblico presente in platea, e gli appassionati collegati da remoto, tracciando un suggestivo itinerario al femminile alla scoperta di otto indimenticate donne straordinarie che hanno rivoluzionato la società, l’arte e la scienza: Francesca Sanna Sulis, Maria Manca, Ninetta Bartoli, Paola Satta, Eva Mameli Calvino, Maria Lai, Maria Carta e Grazia Deledda.

Nomi rappresentativi della Sardegna evoluta ed emancipata che sottolineano, come affermato dalla presidente del Distretto Sardegna della Fidapa BPW Italy Anna Rita Cogoni, «la straordinarietà della donna anche nell’intimità e nella personalità».

Per Maria Gemma Moi, Past Presidente del Club, «le grandi donne straordinarie che hanno fatto la storia spesso sono andate contro corrente e contro stereotipi ancora oggi duri a morire».

Nonostante le celebrazioni in Consiglio regionale non è voluta mancare all’appuntamento la consigliera della Commissione Pari opportunità della Regione, Maria Chiara Basciu, medico dentista ed impegnata in numerose attività di volontariato, tra le fondatrici della Fidapa Sulcis e già past President del Club, che «ritiene fondamentale in questo momento storico ricordare al mondo intero cosa ci accomuna e non ciò che ci divide».

«Il vero progresso che è insito nel cambiamentoha sottolineato la consigliera Maria Chiara Basciu sta nell’evoluzione culturale che deve portare al superamento dei pregiudizi tra i quali quelli legati al gender gap, che non è orientamento alla parità assoluta tra sessi bensì ha come punto di arrivo l’equiparazione sociale, ovvero il riconoscimento delle specificità, capacità, inclinazioni proprie della persona indipendentemente dal genere.»

«Non ci sono lavori da donna e lavori da uominiha spiegato Maria Chiara Basciuci sono attività per le persone che sono portate, hanno capacità e abilità in quel tipo di professioni, a dispetto del genere.»

«In ogni parte del Mondo le donne hanno però lottato e combattuto per i propri diritti fondamentali, si sono distinte ed hanno conseguito importantissimi risultati umanitari, sociali, culturali, scientifici e professionaliha aggiunto la componente del massimo organo in Sardegna preposto alla tutela delle pari opportunitàquindi il motto da proporre universalmente, non oggi per oggi ma oggi per il futuro, visto il momento cruciale del conflitto in essere tra Russia e Ucraina, potrebbe essere: lavoriamo su ciò che ci accomuna per superare le barriere, di qualunque tipo, che ci dividono.»

«Se ciò fosse alla base del dialogo comune tra le potenze mondiali ha concluso la dentista sulcitanaforse sarebbe più semplice giungere a soluzioni che tengano realmente conto del bene comune e degli equilibri internazionali, riportando immediatamente la pace nel cuore dell’Europa e restituendo la libertà e la dignità ad un popolo ingiustamente occupato che oggi piange tante vittime e immani sofferenze.»

Nella foto uno scatto di gruppo al termine del convegno “Donne Straordinarie” a Villamassargia (da sinistra Giuditta Sireus, Anna Rita Cogoni, Matteo Porru, Maria Chiara Basciu, Maria Gemma Moi, Anna Rita Pisu e l’assessore di Villamassargia Sara Cambula).

Sarà la Festa Internazionale della Donna l’importante occasione per una nuova iniziativa in presenza della Fidapa Sardegna che vuole celebrare questa ricorrenza con un momento di riflessione dedicato ad alcune “Donne Straordinarie” della storia sarda.

Ad organizzare il convegno, in programma martedì 8 marzo presso l’Oratorio di Villamassargia con inizio alle 10.30, la sezione Sulcis dell’Associazione internazionale delle donne impegnate nelle arti, nelle professioni e nell’economia.

Dopo due edizioni online, il sodalizio sulcitano, in collaborazione con il Club letterario Jane Austen, ha pensato ad una manifestazione in presenza con la possibilità di seguire l’evento anche da remoto attraverso il collegamento zoom attivato per l’occasione dalla Fidapa.

Il parterre è di tutto rispetto perché dopo il saluto della Presidente della sezione locale, Anna Rita Cogoni, interverrà la Presidente del Distretto Sardegna, Maria Lucia Fancellu, che sarà anche protagonista alla fine della giornata per la conclusione dei lavori.

Si entrerà nel vivo con la prima relazione affidata a Maria Chiara Basciu, fondatrice e Past President della Fidapa Sulcis, medico dentista impegnato nel volontariato e nelle cure dei carcerati in tutta l’Isola e componente della Commissione Pari Opportunità della Regione Sardegna.

Dopo di lei la scena vedrà protagonista la fondatrice del Club Jane Austen, Giuditta Sireus, socia Fidapa, che intervisterà il giovane scrittore Matteo Porru, uno dei grandi talenti della letteratura sarda: sarà lui a parlare della vita di grandi personaggi al femminile, da Francesca Sanna Sulis, a Maria Manca, da Paola Satta alla straordinaria Maria Lai fino al Premio Nobel Grazia Deledda.

Per assistere sarà necessario il green pass rafforzato e l’utilizzo obbligatorio della mascherina FFP2.