3 May, 2024
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Elio Cancedda_AssembleaGeneraleMovimentoPartiteIva-17gen2016

Elio Cancedda, agente di assicurazione di Carbonia, è il nuovo coordinatore del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente. Lo ha eletto l’Assemblea Generale nel corso della riunione svoltasi al Lù hotel domenica 17 gennaio.

A presiedere il Congresso una compagine tutta femminile. Il presidente uscente Paolo Bullegas ha proposto alla presidenza dell’assemblea la socia Daniela Garau, avvocato di Carbonia, e alla vicepresidenza le socie, imprenditrici del commercio, Caterina Bove e Marisa Muntoni. Un plauso generale ha sottolineato unanime approvazione della proposta.

Ha aperto i lavori la relazione del Consiglio direttivo uscente presieduto da Paolo Bullegas. Una relazione fortemente critica sull’inerzia delle istituzioni politiche di governo, nelle varie articolazioni, ma in particolare verso il governo regionale definito irresponsabile.

«L’aumento dell’Irpef e dell’Irap è un insulto per tutti i sardi – ha detto il presidente Bullegas -. Mentre alla Sardegna spetta la Zona franca, c’è chi si ostina a taglieggiare le imprese con provvedimenti infausti.»

Condivisa e approvata tutta la linea politica del Direttivo, ma soprattutto la scelta di non portare in assemblea una lista preconfezionata.

«Fin dalla nascita del Movimento abbiamo ricercato la massima democrazia – ha aggiunto Paolo Bullegas -. Con il medesimo spirito tutto il Consiglio direttivo uscente si è espresso affinché l’Assemblea Generale potesse esprimere mozioni programmatiche e liste di candidati, frutto del più ampio confronto.»

Un modello chiaramente non comune, che mette in evidenza il presupposto partecipativo di ogni singolo nella costruzione della programmazione politica dell’associazione di riferimento per il lavoro autonomo nel Sulcis Iglesiente.

Per questo si è volutamente rinunciato a presentare una lista per il rinnovo del Consiglio direttivo, ed è stata votata all’unanimità una mozione affinché l’Assemblea restasse aperta. Tuttavia, per non lasciare l’associazione priva di operatività è stata approvata una seconda mozione che istituisce la temporanea figura del “coordinatore”, il quale opererà con i poteri del presidente per tutto il periodo di vacatio. Le votazioni a scheda segreta hanno dato esito unanime, eleggendo uno dei soci fondatori: Elio Cancedda. Sarà nelle sue mani la responsabilità di proseguire tutte le attività fino alla nuova convocazione assembleare.

«Ringrazio per la fiducia riposta sulla mia persona – ha dichiarato il coordinatore Cancedda -. Sento su di me un’elevata responsabilità; ma so anche di poter contare di ampia collaborazione. Il Movimento è impegnato per sostenere la mobilitazione generale del territorio, e sarà un compito che non trascurerò, non nell’interesse delle Partite iva ma come sempre, nell’interesse di tutta la comunità del Sulcis Iglesiente.»

Il Congresso del Movimento è stato caratterizzato anche da altri importanti momenti, l’intervento degli Ospiti: Giovanni Sanna, economista di Capoterra, e Gaetano Balsamo, presidente dell’associazione Partite Iva Unite. Giovanni Sanna, ha evidenziato le opportunità del territorio.

«Sui mercati internazionali – ha detto Sanna – le vostre eccellenze trovano ampi spazi, in particolare sul food, riteniamo di poter accompagnare imprese e consorzi verso l’internazionalizzazione. A livello locale molti prodotti sono mortificati dall’assenza di domanda, nonostante il loro intrinseco valore.»

Gaetano Balsamo, ha voluto imprimere una iniezione di fiducia. «Siamo oltre 6,5 milioni di Partite Iva attive, che devono unirsi per far ripartire l’Italia! Con il vostro presidente Paolo Bullegas, ci siamo confrontati, e con il suo importante contributo di esperienza associativa lavorerò per unirci in un unico soggetto: la Confederazione nazionale delle Partite Iva».

Al termine degli interventi degli ospiti, il presidente Bullegas ha consegnato alcuni riconoscimenti dedicati a personalità distintesi nella valorizzazione del territorio e per l’opera di informazione.

Una targa e una pergamena sono state donate a:

• ai promotori dell’Associazione Primavera Sulcitana, Alessia Littarru, Ivan Scarpa, Luciano La Mantia, con la seguente motivazione: «… per aver sapientemente coniugato le risorse ambientali, culturali, enogastronomiche del territorio, valorizzando le sue eccellenze nelle kermesse “Primavera Sulcitana” e “Invitas”; eventi di straordinario successo che hanno regalato infinite emozioni».

• agli chef, Manuele Fanutza e Tony Porseo: “…ambasciatori gastronomici, costantemente dediti alla valorizzazione e divulgazione delle straordinarie eccellenze produttive, patrimonio del Sulcis Iglesiente”.

• al fotoreporter Fabio Murru: “…per lo sua eccelsa capacità di trasferire in immagini la realtà del territorio, tra informazione professionale attenta ai temi sociali, e le bellezze naturali del Sulcis Iglesiente”.

• ai giornalisti: Stefania Piredda e Andrea Scano (L’Unione Sarda); Gianfranco Nurra (La Nuova Sardegna); Massimo Carta (La Gazzetta del Sulcis); Giampaolo Cirronis (La Provincia del Sulcis Iglesiente); Luca Gentile (Videolina); Tito Siddi (Tentazioni della Penna), Simone Spiga (Cagliari Pad); Carlo Martinelli (Sardiniapost); Stefano Ambu e Davide Madeddu (Ansa Sardegna); Ugo Bulgarelli e Luciano La Mantia (Radio Luna); Franco Airi (Radio Arcobaleno); Elvira Usai e Giacomo Desole (Radio Star); Francesca Arrius, Alessia Pinna e Giovanna Dessì (Canale40 Tv), con la seguente motivazione: “… per l’incessante opera di informazione professionale, attenta ai temi sociali del territorio e premurosa nel difendere i diritti con obiettività e indipendenza”.

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Norina Pitzalis

Sulcis, terra di centenari. Il 12 novembre Sant’Antioco ha festeggiato Norina Pitzalis, nella casa di Via Roma, dove abita con la figlia e il genero che gestisce un negozio di calzature. La nuova centenaria antiochense ha anche cinque nipoti e cinque pronipoti.

Nata a Guasila l’11 novembre del 1915, Norina Pitzalis si è sposata a 22 anni con Giuseppe Branca un sottufficiale dei carabinieri che ha poi seguito, dopo l’ultimo trasferimento per motivi di servizio, a Sant’Antioco da dove non si è più allontanata. Ha avuto due figlie, di cui una scomparsa prematuramente, ed è rimasta vedova a 49 anni. Ricorda che il marito, più anziano di lei di 18 anni, le ha fatto la corte e poi l’ha sposata dopo il rientro a casa dalla prima guerra mondiale, mentre la prima volta che l’aveva vista era stato il giorno in cui era stata battezzata.

Ancora abbastanza autosufficiente e di buona salute, Norina Pitzalis si muove e mangia da sola. Aiuta talvolta la figlia in qualche lavoretto in cucina. «Si siede – racconta la nipote Betta – e l’aiuta a sbucciare fave e piselli. Guarda la televisione però solo i programmi che piacciono al genero, partite di calcio comprese».

Tito Siddi

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Savina Piroddi centenaria nonnina-Villaperuccio

La comunità di Villaperuccio ha festeggiato la scorsa settimana una nuova centenaria, “tzia” Savina Piroddi, nata il 10 novembre del 1915. Rimasta orfana all’età di 11 anni, ha lavorato presso una famiglia di minatori a Carbonia, sino ai 15 anni. Successivamente i suoi si sono trasferiti in Toscana ma lei è rimasta nel Sulcis, dove per tanti anni ha sempre lavorato nei campi. Savina Piroddi si è sposata nel 1940 e rimasta vedova nel 1975. Ha avuto 6 figli, tre maschi e tre femmine che le hanno dato 11 nipoti.

Tito Siddi

 

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negozio Manca

Tradizione e modernità. Un binomio che a Sant’Antioco, da 84 anni, è il marchio di qualità di un antico emporio ubicato nel centro storico. E’ l’“Emporio Manca” di via Regina Margherita, aperto nel 1923 da Tommaso Manca, può fregiarsi della targa assegnata dalla Regione di “Negozio Storico”. Oggi l’attività commerciale è gestita dal nipote Pierandrea che è subentrato alla gestione nel gennaio del 2005.

L’“Emporio Manca” un negozio antico e moderno insieme. Sul banco ancora l’antica bilancia e l’affettatrice. Sugli antichi scaffali di legno dalle ampie vetrine è esposto di tutto e di più. Un negozio che dall’inizio della sua attività ha offerto sempre i più svariati prodotti: dalla ferramenta alla merceria, da qualsiasi genere alimentare ai prodotti per l’agricoltura, dai colori per l’edilizia alle forniture per le pompe funebri e addirittura, sino agli anni ’50, una pompa di benzina davanti al negozio. Così tra i tanti articoli, di cui l’emporio è fornitissimo, si possono trovare ancora prodotti che oggi pochi conoscono l’utilizzo come le “maripose”: dischi di sughero dotati di piccoli stoppini che anticamente costituivano le lucerne o le lampade ad olio di fortuna alimentate per secoli con “s’ollu ‘e stincu”.

«Non mancano “is lucchittus”, i dischetti di zolfo che servono a disinfettare le botti – racconta Pierandrea Manca – come le guarnizioni per le torte e gli estratti per liquore che, prima dell’avvento delle moderne tecniche di colorazione e di aromatizzazione erano l’unico modo per preparare i dolci le cui ricette ancora oggi vengono tramandate da madre a figlia.»

Ma negli scaffali del secolare negozio si possono trovare anche “allume di rocca” e le grandi candele per l’altare della chiesa. La rafia sintetica usata in campagna per gli innesti o l’amido di riso in scaglie usato ancora per inamidare centrini e, soprattutto, “polanias” e colletti dei costumi tradizionali che si indossano in occasione delle processioni.

Insomma, se qualcuno deve acquistare qualcosa che in commercio al giorno d’oggi è difficile reperire può essere sicuro che “da Manca si trova” come si usa dire a Sant’Antioco.

Tito Siddi

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Si è concluso sabato scorso, a Sant’Antioco, il 1° Memorial di calcio per Giorgio e Luca, un torneo di calcio esordienti e giovanissimi che è stato disputato nello stadio comunale. Il torneo è stato organizzato in memoria di gestori di un noto locale del Corso, per molti anni impegnati nel mondo dello sport cittadino.

I risultati.

Categoria Giovanissimi.

1° (a pari merito) Fermassenti e Antiochense 2013

3° Portoscuso

4° Gonnesa

 Categoria Esordienti.

1° Antiochense 2013

2° Gonnesa

3° (a pari merito) Fermassenti e Portoscuso.

Tito Siddi

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Daniela Ibba 2

Daniela Ibba, medico di medicina generale di Sant’Antioco entra in Giunta con delega alla Pubblica Istruzione. Lo ha deciso stamane il sindaco Mario Corongiu che ha consegnato la delega evidenziando il prezioso lavoro svolto da Daniela Ibba nella precedente amministrazione comunale. L’accento, da parte del primo cittadino, è stato messo proprio sugli importanti provvedimenti relativi a Pubblica Istruzione e Cultura.

L’ingresso in Giunta è stato reso possibile dal fatto che Paolo Garau ha messo a disposizione il suo mandato, favorendo così il rispetto delle quote rosa previste dalla vigente normativa. Proprio per questo, il sindaco ha espresso un grande ringraziamento per il lavoro svolto con particolare dedizione e puntualità in tutti questi anni. Di fatto, Paolo Garau continuerà ad occuparsi come consigliere delegato di Amministrazione Generale, Patrimonio, Demanio e tributi, Personale e protezione civile. In buona sostanza, non cambia nulla, come competenze, rimangono le stesse.

«D’altronde – ha detto il sindaco Mario Corongiu – lo spirito che anima questo gruppo, non è quello del titolo ma la concreta voglia di lavorare per la Comunità.»

Tito Siddi

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Si rinnova il domenica 6 settembre, a San Giovanni Suergiu, l’appuntamento con “Sfila la tradizione: colori e musiche di Sardegna”. La manifestazione, giunta alla dodicesima edizione, si svolgerà in piazza IV Novembre, a partire dalle 18,30, presentata da Emanuele Garau, sarà un momento piacevole e colorato nel quale si respirerà aria di Sardegna, con i costumi tradizionali, i canti e i balli tradizionali che saranno al centro della scena.

Organizzato dal gruppo Acli gruppo “Le Mani Amiche”, in collaborazione con alcune associazioni e tanti cittadini,  le Acli, con il patrocinio del comune di San Giovanni Suergiu e l’apporto del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà del Consiglio regionale, l’appuntamento con le tradizioni e la cultura sarda quest’anno ha una valenza particolare. Si avvale, infatti, della formula “S’aggiuru torrau”, per la disponibilità dimostrata da tanti gruppi e associazioni, non solo del territorio, che hanno assicurato la loro partecipazione.

Tito Siddi

Sfila la tradizione

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Sono iniziati, a Sant’Antioco, con l’inaugurazione di una mostra su Sant’Antioco Martire, i festeggiamenti estivi del Santo protettore della Sardegna. Con il taglio del nastro da parte del vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, infatti, è stata inaugurata martedì sera nel Museo Diocesano di Iglesias, ricca di una cinquantina di documenti storici, statue, reliquiari e statue, la mostra intitolata: «Iter sanctitatis gaudium ecclesiae. Fede, tradizione e memoria nello storico pellegrinaggio delle reliquie di Sant’Antioco». «Nel progetto espositivo risulta centrale la riflessione sul significato del viaggio devozionale – ha spiegato Silvia Medde direttrice del Museo Diocesano -. Un viaggio che ha origini ben più antiche del rinvenimento delle reliquie nel 1615, risalendo verosimilmente almeno al XIV secolo».

La visita alla mostra, disposta nelle tre sale della struttura di vico Duomo, offre il confronto con numerosi documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano e con le opere di maggiore significato fra quelle legate al culto di Antioco sul territorio diocesano, su tutti i simulacri rappresentanti il santo nelle chiese parrocchiali di Fluminimaggiore, Teulada e Villamassargia. Ma, soprattutto, accoglie il visitatore la più antica statua conservata nell’altare ligneo della cappella dedicata a Sant’Antioco nella Cattedrale di Iglesias, presentata nella sua fattezza originale senza i vestiti, probabilmente databili tra la fine del Settecento ed il primo Ottocento ed esposti a parte su un manichino.

Di sicuro interesse, è anche il grande dipinto realizzato intorno al 1766 dal pittore romano Pietro Bombelli sulla base di un originale ormai perduto, ma il pezzo in assoluto di maggior pregio, anche dal punto di vista devozionale, è sicuramente il reliquiario contenente il cranio del Santo, realizzato dopo il rinvenimento delle reliquie dall’argentiere cagliaritano Sisinnio Barrai e dalla sua bottega. Il reliquario è esposto a conclusione del percorso di visita e viene presentato al pubblico per la prima volta dopo il recente restauro che gli ha restituito l’originaria doratura. Completano l’esposizione, interamente curata dall’equipe del Museo Diocesano con la supervisione del Comitato scientifico presieduto dal Vescovo, alcuni pannelli che illustrano gli aspetti più inediti ed originali del culto di Sant’Antioco, a partire dalla sua ricca diffusione nel territorio.

Un’attenzione speciale merita la ricostruzione della solenne processione annuale – la cosiddetta Festa Manna che si svolge quindici giorni dopo la Pasqua – che accompagnava le reliquie alla basilica, presentata in una chiave storica moderna che suggerisce un itinerario di fede e cultura da vivere come un pellegrinaggio sulle orme di Antioco e della storia del cristianesimo in diocesi. L’evento si inquadra nel programma della festa d’agosto del martire sulcitano, quest’anno poi impreziosita dalla coincidenza del IV centenario del ritrovamento delle reliquie del santo.

«Una mostra che segna un momento importante che va oltre le difficoltà di lettura della realtà della vita – ha sottolineato il vescovo dopo il taglio del nastro -, ripercorrere la sua testimonianza è molto preziosa per riscoprire un percorso di fede». Sant’Antioco, la città dove il medico taumaturgo predicò la nuova fede in Cristo e ricevette la palma del martirio, intanto, si prepara a festeggiare il suo patrono e protettore con un programma tutto religioso. Dopo tridui, messe e la processione a mare di venerdì, sabato primo agosto la città sulcitana renderà omaggio al proto martire sardo. Alle 11.00 in Basilica si svolgerà la celebrazione solenne presieduta da monsignor Corrado Melis, nuovo parroco di Ozieri, altra città sarda che ha per patrono Sant’Antioco martire. Alle 17.00, invece, a presiedere sempre in Basilica la Santa Messa, sarà il vescovo di Iglesias, Monsignor Giovanni Paolo Zedda. La celebrazione precederà la solenne processione, che porterà per le vie e le piazze dalla città il simulacro del santo e le sue reliquie, con la partecipazione della banda musicale, numerosi gruppi folk provenienti da tutta l’isola, cavalieri, traccas e suonatori di launeddas. I festeggiamenti si concluderanno martedì in cattedrale dove, alle 2.00, si terrà il concerto “Gloria et honore coronasti, Eum Domine”: melodie dell’antica liturgia e canti in onore di Sant’Antioco Martire.

Tito Siddi

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Eccellenti risultati per alunni e docenti dell’Istituto Comprensivo di Sant’Antioco e Calasetta. Mentre prodotti tipici della cucina locale saranno esposti all’Expo 2015, alunni dei diversi istituti saranno presenti ai giochi matematici dell’università Bocconi di Milano e al progetto Comenius dove renderanno al visita ai colleghi in Germania. Gli alunni della terza A delle medie Fermi invece si godono il secondo posto conquistato al progetto nazionale “testimone dei diritti” promossa dal Senato della Repubblica e dal Miur. Mentre le focacce di “pani ‘e saba”, realizzate dai piccoli alunni della scuola per l’infanzia, sono già partite all’esposizione internazionale, tra qualche giorno partiranno per Milano anche i sei alunni che il 16 maggio parteciperanno alla Bocconi ai giochi matematici. Sono gli alunni di seconda e terza media Chiara Aino della scuola Media Oberdan di Calasetta; Marco Basciu, Riccardo Marini e Gianluca Sessa della scuola media Mannai; Francesca Cabras e Sara Perna della Media Fermi istituti ambedue di Sant’Antioco.

Altro fiore all’occhiello rimane la partecipazione al progetto Comenius che ha valorizzato, attraverso la storia, la tradizione e il patrimonio culturale delle nazioni che vi hanno partecipato, un cammino unitario di cittadinanza europea.

Si concluderà il 18 e il 21 maggio, nella cittadina tedesca di Esslingen, dove si svolgerà “Il Comenius Festival” alla presenza anche di una delegazione di docenti ed alunni delle scuole cittadine.

Soddisfatta la dirigente Salvatorina Vallebona per gli obiettivi raggiunti da docenti e alunni.

Tito Siddi

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Basilica Sant'Antioco copiaSant'Antioco Martire 1 copia Sant'Antioco Martire 3 copia  Basilica di Sant'Antioco copia

Si svolgerà oggi, a partire dalle 17.00, la solenne apertura del Giubileo straordinario per il 400°anniversario del rinvenimento delle spoglie di Sant’Antioco Martire. La Basilica dedicata a Sant’Antioco Martire, dunque, per un anno sarà al centro della cristianità.

Anticipando di qualche mese l’anno santo della misericordia, promulgato da papa Francesco, anche all’isola di Sant’Antioco è stato concesso di celebrare il suo anno santo. Sarà un giubileo straordinario in occasione del IV centenario del ritrovamento nella catacombe, sotto il tempio a Lui dedicato, del corpo di Sant’Antioco Martire. Il medico cristiano perseguitato nella Mauritania romana dall’imperatore Adriano poi martirizzato a Sulci, come si chiamava una volta l’odierna isola di Sant’Antioco.

L’inizio della celebrazione avverrà nella chiesa di Santa Maria Goretti, da dove partirà la processione verso la Basilica che sarà seguita da una solenne concelebrazione presieduta da mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias.  Al termine della messa il vescovo impartirà la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria che sarà possibile ottenere per tutto l’anno per coloro che visiteranno la Basilica e seguiranno le funzioni sacre come prescrivono le norme ecclesiali per questi eventi.

Le celebrazioni dell’anno santo straordinario di Sant’Antioco hanno preso inizio il 15 scorso con un triduo di preparazione all’evento dopo l’annuncio in Basilica, domenica scorsa, della decisione papale annunciata durante una messa in basilica da monsignor Carlo Cani, cancelliere della curia vescovile di Iglesias.

Ieri sera invece  dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco si è svolta una conferenza sulla “Ricognizione antropologica e conservazione dei resti mortali di Sant’Antioco”, curata da Nazzareno Gabrielli e Vittorio Mazzarello, che non è potuto essere presente per un impegno improvviso, i professori che hanno effettuatola ricognizione delle reliquie.

Il ritrovamento delle reliquie del martire sulcitano avvenne  nel 1615 quando l’arcivescovo cagliaritano Francisco Desquivel promosse la ricerca delle reliquie di Sant’Antioco nelle catacombe, luogo in cui, secondo la tradizione, il martire sarebbe stato sepolto.

Ora, dopo 400 anni, città e diocesi si apprestano festeggiare ancora una volta, con un giubileo straordinario, il loro protettore.

Tito Siddi