26 April, 2024
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Ospedale unico? È veramente questa la soluzione per i problemi che attanagliano la Sanità nel nostro Sulcis Iglesiente?

Alcune considerazioni per contribuire a fare discernimento sociale.

Prima considerazione: Ospedale unico, fra quanti anni e nel frattempo? Investire tanto per questo “Ponte di Messina”, ops. scusate, ho sbagliato, intendevo “Ospedale unico”; progetto faraonico che rischia di far perdere attenzione e risorse per affrontare l’attuale gravissima situazione dell’impostazione del Sistema sanitario del Sulcis Iglesiente. Oggi servono urgentissime scelte, perché la Sanità nel nostro territorio sia adeguata alle molteplici esigenze sanitarie di cui c’è necessità. Oggi tutto il sistema sanitario deve migliorare, evitando le “sirene ammalianti” di future ipotetiche soluzioni.
Seconda considerazione: Ancora una volta il nostro territorio verrà ulteriormente cementificato in modo sconsiderato, come tante volte è già capitato nei decenni passati. Le strutture sanitarie attualmente in funzione, come tante altre volte è capitato, sostituite da “sogni sanitari faraonici”, entreranno, nel prossimo futuro, nel novero delle tantissime strutture fatiscenti, diroccate, che deturpano e rendono insani i nostri centri abitati.
Terza considerazione: Ad ogni cittadino è richiesto di differenziare, perché buona parte dei rifiuti prodotti possano essere riciclati (pagando per questo e altro, sostanziose Tari), ma questo modello virtuoso non sembra valere per le grandi strutture istituzionali e, in questo caso, quelle sanitarie. Si educa ad un recupero-riciclo virtuoso anche non dismettendo l’immenso patrimonio delle strutture sanitarie già esistenti nel nostro territorio e rivalorizzandole. Si chieda ad ogni cittadino ciò, che in modo esemplare, le stesse Istituzioni che ci governano, progettano in modo competente, lungimirante e virtuoso, a favore della dignità delle persone e del bene comune.
Quarta considerazione: Ma chi ci governa, si rende conto che il problema è di rendere sempre più efficiente e coordinato, ciò che già esiste, soprattutto e prima di tutto, sostenendo e potenziando l’impegno di tutti coloro che operano nell’ambito della sanità, che tutti i giorni, con competenza, sacrificio e dedizione, in mezzo a tante difficoltà e ostacoli strutturali e anche istituzionali, svolgono la loro professione sanitaria a favore dei pazienti.
Quinta considerazione: E’ urgente, urgentissimo, oltre che rendere coordinati e sempre più efficienti gli ospedali già presenti nel territorio, altresì potenziare la Sanità di prossimità che richiede molto più personale nel territorio, nei nostri paesi. La prossimità è una delle risposte più significative per far sentire i pazienti, persone incontrate in modo dignitoso. Le cure hanno bisogno di una medicina scientificamente sempre più efficiente nelle analisi e nelle terapie, ma certamente non può mai mancare la relazione interpersonale tra operatori sanitari e pazienti. La relazione interpersonale si affianca alle cure mediche per sostenere la vita di ogni paziente.
Sesta considerazione: Non sembri strano, ma un efficiente sistema sanitario nel nostro territorio, necessita di un sistema infrastrutturale efficiente in tutto il Sulcis Iglesiente. È sotto gli occhi di tutti i cittadini del territorio, il disastroso sistema di collegamenti tra i nostri paesi e cittadine. Inoltre, non possiamo denunciare la carenza di un sistema di collegamento digitale incapace di evolversi a standard di alta efficienza per favorire il collegamento tra le varie tipologie di strutture sanitarie e per un monitoraggio costante ed efficiente con i singoli pazienti, sia nei tempi di ricovero ospedaliero, sia nei tempi in famiglia.
Settima considerazione quasi conclusiva: Mai si utilizzino le povertà di un territorio, proponendo progetti faraonici e spesso illusori, non valorizzando ciò che già esiste e con lo scopo di preparare piattaforme per le prossime campagne elettorali. Nessun elettore si fa invaghire da progetti faraonici che niente hanno a che vedere con l’esigenza di affrontare le tante problematiche che attanagliano la Sanità nel nostro territorio.
Ottava considerazione: Mi affido sempre alla capacità reattiva della coscienza di ogni cittadina/o perché nessuno sia succube di scelte prese in qualche Istituzione senza una chiara lettura del tessuto sociale attuale del Sulcis Iglesiente e senza una condivisa progettazione del futuro della nostra gente.

Don Antonio Mura
Resp. UPSL Diocesi di Iglesias

Persona, lavoro, politica e futuro… alcune considerazioni. «L’eguale dignità delle persone richiede che si giunga ad una condizione più umana e giusta della vita. Infatti, le troppe disuguaglianze economiche e sociali, tra membri e tra popoli dell’unica famiglia umana, suscitano scandalo e sono contrarie alla giustizia sociale, all’equità, alla dignità della persona umana, nonché alla pace sociale ed internazionale.» (GS 29).

Ormai molti studiosi hanno messo in evidenza, che negli ultimi anni, c’è stato un drammatico aumento delle disuguaglianze per le seguenti cause: un’eccessiva prevalenza della finanza sul mondo del lavoro; una crisi della sfera politica; una società sempre più individualistica e oligarchica. Per superare queste gravi derive, è urgente mettere al centro il principio che il lavoro è a servizio dell’uomo. Questo non vuol dire soltanto dare un giusto salario, ma significa riconoscere la dignità umana di quel lavoratore, che prima di essere un lavoratore è un essere umano e che, attraverso il lavoro, può esprimere la dignità della sua vita. Questo è un principio troppo spesso calpestato, alcune volte a causa dall’indifferenza, altre volte per una mentalità individualista che non riesce ad andare oltre un utilitarismo personalistico e senza alcuna “visione” del nostro futuro. Dobbiamo smettere di pensare il lavoro come ad un meccanismo totalizzante che “ingurgita” la vita delle singole persone fino a disumanizzarle. Ciò che conta più di tutto è la dignità umana. Le nostre società occidentali sono immerse in una diffusissima cultura basata su una certa idea di benessere che finisce per obnubilare la mente e il cuore delle persone, essenzialmente in due modi: innanzitutto, tramite una «nuova idolatria del denaro»; e in secondo luogo, attraverso la riduzione dell’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo. Questa analisi rappresenta la sfida concreta più importante lanciata dalla Laudato Si’ di Papa Francesco. Abbiamo una sfida epocale che si configura, soprattutto, come l’impegno a cercare di porre un freno politico a quella sorta di “potere ingovernabile” che Francesco ha chiamato a più riprese, il «paradigma tecno-economico», cioè un sistema di potere che riduce l’uomo e l’ambiente a semplici oggetti da sfruttare in modo illimitato e senza cura. Da ciò deriva anche la precarietà lavorativa a cui sono costretti moltissimi nostri cittadini, vittime di una “precarietà iniqua”.

In Sardegna e in particolare nel nostro Sulcis Iglesiente, è ormai da anni, ripartita una nuova forma di emigrazione che dobbiamo avere il coraggio di dirci che è una autentica sconfitta sociale! Occorre un nuovo patto sociale, capace di superare i vecchi conflitti sociali e le inutili diatribe ideologiche, fenomeni purtroppo ancora molto presenti. Possiamo uscire da questa drammatica situazione solo con l’aiuto di tutte quelle persone e Istituzioni di buona volontà che hanno veramente a cuore il “bene comune”. Per fare ciò, è necessaria una grande visione del futuro del nostro territorio, inoltre è necessario valorizzare con fiducia le energie nuove, valorizzando i talenti che sono presenti ovunque nei nostri paesi. Inoltre è urgente e fondamentale ripensare il rapporto tra l’uomo e l’oikos, tra lo sviluppo economico e la “casa comune”. Occorre ripensare un nuovo stile di vita all’insegna della sobrietà e non del consumismo e inoltre è urgente una nuova cultura del lavoro che si prefigga, sempre, di salvaguardare la dignità umana. Tutto questo per persone con il coraggio della buona volontà a servizio della dignità di ogni persona e quindi del bene comune.

Don Antonio Mura

Responsabile UPSL Diocesi di Iglesias

Carissimi cittadini del Sulcis Iglesiente, da qualche settimana mi sto mantenendo “a lato” rispetto alle vicende di grave crisi degli attuali modelli industriali, col desiderio di capire sempre più profondamente le prospettive e le dinamiche contorte di certa pseudo politica che non pensa al “bene comune”, ma sempre di più si rifugia in narcisistiche sociologie personalistiche che mai più son per il bene sociale. Mi sembra ci siano troppe “idee ideologiche” e poca politica che amministrando, sia capace di interpretare questo nostro tempo e le prospettive per il territorio. Manca il coraggio di delineare obiettivi chiari e manca, soprattutto, la capacità di amministrare con competenza, determinazione e soprattutto in modo unitario, la transizione e quindi il futuro del nostro territorio. Tante Istituzioni “navigano a vista”, vivendo, con altre Istituzioni, una sorta di incredibile competizione “campanilistica”.

Nel nostro Sulcis Iglesiente, profondamente parcellizzato, son pochissime le esperienze dove tutte le Istituzioni si sono messe insieme per pensare al futuro del nostro territorio con la generazione di obiettivi chiari, e progetti realizzabili. In questo tempo ambiguo e nebuloso, come sempre, pagano gravemente i lavoratori e sempre di più è evidente il rischio di perdita di ulteriori quote occupazionali. Tutto questo macera la vita e la dignità delle persone e delle famiglie e sempre di più determina immensi vuoti di lavoro… sempre di più si “fugge” dal nostro amato Sulcis Iglesiente. Sistemi economici precedenti e nuove ideologie economiche stanno depauperando la vita del Sulcis Iglesiente.

Don Antonio Mura (UPSL)

Si conclude questa sera la 51ª Sagra del tonno di Portoscuso, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco di Portoscuso, il patrocinio del comune di Portoscuso e di Tonnare Sulcitane.

Il programma prevede alle ore 18.00 e alle 19.00, Su Pranu, visita guidata nei locali della storica tonnara (richiesta prenotazione, max 10 partecipanti) a cura dell’associazione “Sa Fabbrica”; alle ore 20.00, sul Lungomare Cristoforo Colombo, degustazione di piatti tipici a base di tonno rosso. Sono presenti stand espositivi di artigiani e produttori locali; alle ore 21.30, sul Lungomare Cristoforo Colombo, concerto del Coro Polifonico di Cagliari, diretto dal maestro Fabrizio Gungui.

«Ho il piacere di sostenere, come Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Iglesias, l’importantissimo evento della Sagra del Tonno, al 51° anno di vitaha detto don Antonio Mura -. L’iniziativa è di grande rilievo, perché è l’occasione per fare memoria, per noi portoscusesi, per il territorio, e per i tanti turisti, delle radici storiche di Portoscuso: il tonno e le tonnare. Vivere una sagra di questa qualità, non è romanticismo, ma serve per rafforzare un’idea di quanto un territorio e il mare, possono dare in termini di vita, di lavoro e di alta qualità di ciò che si produce. Questa porzione dei nostri territori marinari, non può fare a meno della pesca più in generale e della pesca del tonno in particolareha concluso don Antonio Mura -. Grazie per l’impegno di coloro che col lavoro, complesso e faticoso, si fanno carico di pescare i tonni: è lavoro ed è porzione identitaria per la nostra gente.»

La Scuola Basket Carbonia Miners Visionottica ha perso sul filo di lana (80 a 78, primo tempo 40 a 32) anche Gara2 della finale playoff con la Dinamo BK Academy Alghero che così accede alla serie C Silver. La squadra di Marco Fae s’è fermata così per il secondo anno consecutivo in finale playoff, dopo l’amara Gara3 di un anno fa con la GSO Elmas.
Ivaldi e compagni hanno giocato una grande Gara2, controllandola con un buon margine di vantaggio nel primo tempo, condotto sempre avanti (21 a 15 nel primo quarto e 19 a 17 nel secondo con un +8 all’intervallo lungo). In avvio di terzo quarto la Dinamo Academy ha mostrato segnali di reazione, avvicinandosi a due sole lunghezze, ma ha poi subito un allungo straordinario della Scuola Basket Carbonia, arrivata rapidamente ad un vantaggio di 14 punti: 50 a 34′ al 4’36” e 53 a 39 al 4’58”. La partita sembrava avere preso una piega nettamente favorevole alla squadra di casa ma improvvisamente la “luce s’è spenta” e la Dinamo Academy ha impiegato meno di 4′ a riportarsi a -2 con tre “bombe” micidiali (55-53 all’8’35” ed ha effettuato anche il sorpasso al 9’31”: 55 a 56. La Scuola Basket Carbonia ha avuto un’impennata nei secondi finali del terzo quarto e lo ha chiuso avanti di un punto: 57 a 56.
A quel punto è iniziata un’altra partita della durata di 10′. I ragazzi di Marco Fae sono apparsi rinfrancati, capaci di un allungo sul +7, 65 a 58 al 3’16”, ma la speranza di arrivare ad impattare la serie allungandola a Gara3 è durata poco. Deliperi e compagni si sono innervositi caricandosi di falli e dalla lunetta la Dinamo Academy ha fatto la differenza, con un parziale di 9 a 0 è tornata avanti sul 67 a 65.
Il finale è stato equilibrato, in un clima di altissima tensione. La Scuola Basket Carbonia ha riagganciato la Dinamo Academy a 4″50 dalla sirena, accarezzando i supplementari. Nonostante i pochi secondi a disposizione, la Dinamo Academy ha saputo andare al tiro da 3 per chiudere i conti e un fallo di Diana ha mandato in lunetta Casu S. che con 2 canestri su 3 tiri ha fissato il risultato finale sull’80 a 78, dando il via ai festeggiamenti per la vittoria e la conseguente promozione in serie C Silver. Alla Scuola Basket Carbonia è rimasta molta amarezza, in particolare a Diana che a lungo non riusciva a darsi pace per il fallo commesso a 2′ dalla sirena finale.
Al termine sono state effettuate le premiazioni con il presidente regionale della FIP Salvatore Serra che, da noi intervistato, ha fatto i complimenti a entrambe le squadre e ha annunciato che anche la Scuola Basket Miners Visionottica Carbonia, per il lavoro fatto negli ultimi anni, merita la serie C e che se lo vorrà, la federazione sarà ben lieta di soddisfare la sua richiesta con un posto nel prossimo girone unico della serie C, in fase di costruzione.
La partita s’è giocata in un impianto strapieno, con una cornice straordinaria per numero di presenze ed entusiasmo.
Allegate le fotografie della finale, il video delle premiazioni e l’intervista al presidente federale Salvatore Serra.
Visionottica Carbonia – Dinamo Academy  78 a 80 (primo tempo 40 a 32)
Scuola Basket Carbonia: Diana 5, Boi 8, Angius 6, Ivaldi 17, Corvetto 2, Manca 2, Matteu 4, Secci 5, Deliperi 14, Cancedda n.e., Crobu 10, Deias 5.  Allenatore Marco Fae.
Dinamo BK Academy Alghero: Casu S. 22, Denti 3, Obino, Pitirra 10, Giua 2, Langiu 7, Cubeddu n.e., Casu E. 22, Dell’Erba 3, Macioccu, Altana, Pisano 11.  Allenatore Antonio Mura.
Parziali: 21-15;  19-17;  17-24;  21-24.
Arbitri: Michele Brancolini Michele di Quartu S.E. (CA) e Alessandra Seu di Quartucciu.

La Dinamo BK Academy Alghero s’è aggiudicata Gara1, a Sassari, nella finale playoff del campionato di serie D maschile di basket, con la Visionottica Scuola Basket Miners Carbonia, con il punteggio di 94 a 82 (primo tempo 45 a 34). La squadra di casa, seconda classificata al termine dalla “regular season” con gli stessi 44 punti della Innovyou Sennori, promossa direttamente in serie C Silver, ha fatto la differenza nei primi due quarti, chiusi con un vantaggio rispettivamente di 5 (21 a 16) e 6 punti (24 a 18). La squadra di Marco Fae ha cercato la reazione nella seconda parte dell’incontro, riuscendo a giocare alla pari ma non riuscendo a recuperare il ritardo accumulato fino al riposo (24 a 23 il terzo quarto, 25 a 25 l’ultimo).

La serie di finale si sposta ora a Carbonia, dove sul terreno di gioco della cupola geodetica di via Deffenu mercoledì 7 giugno, si giocherà Gara2, fischio d’inizio ore 20.00. Dirigeranno Michele Brancolini di Quartu Sant’Elena e Alessandra Sau di Quartucciu. Se la Visionottica Carbonia riuscisse ad imporsi, la promozione al campionato di serie C Silver si deciderebbe alla “bella”, sabato 10 giugno, sul terreno di gioco della Palestra Luca Simula, in via Poligono 2, a Sassari, fischio d’inizio alle ore 19.00.

Ricordiamo che la Dinamo BK Academy Alghero ha raggiunto la finale superando la Cantina Giba Astro in due sole gare. Di misura la prima, 73 a 71, più nettamente la seconda, 66 a 51.

La Visionottica Carbonia ha dovuto fare ricorso alla “bella” per avere la meglio in rimonta su la Casa del Sorriso Su Planu, 95 a 65, dopo aver perso Gara1 per 73 a 65 ed aver impattato la serie in Gara2 con un netto 81 a 62.

Dinamo BK Academy Alghero: Casu S. 16, Denti 3, Obino 4, Pitirra 7, Giua, Langiu 5, Casu E. 21, Dell’Erba 5, Fall 5, Macioccu 3, Altana 2, Pisano 23. Allenatore Antonio Mura.

Visionottica Scuola Basket Miners Carbonia: Diana 5, Boi 5, Angius 2, Ivaldi 21, Corvetto, Sanna 2, Manca 1, Matteu, Secci, Deliperi 18, Crobu 8, Deias 20. Allenatore Marco Fae.

Parziali: 21-16; 24-18; 24-23; 25-25.

Arbitri: Marco Mameli di Ittiri e Mario Manca di Sassari.

 

 

Sabato 10 e domenica 11 giugno la città di Carbonia sarà protagonista della 17ª Fiera dell’agroalimentare, dell’artigianato e del turismo, “Il Sulcis Iglesiente Espone 2023”. Un evento organizzato dal Consorzio Fieristico Sulcitano con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia, della Regione Autonoma della Sardegna e del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Saranno presenti oltre 300 espositori e standisti per due giorni all’insegna di musica, spettacolo, buon cibo e divertimento nel centro cittadino tra piazza Roma, via Manno, piazza Marmilla, via Fosse Ardeatine, via San Ponziano, via Gramsci e piazza Matteotti.

Tanti eventi tra cui spiccano il concerto di Enrico Ruggeri, la sfilata di gruppi folk provenienti da oltre 40 comuni della Sardegna, la sfilata dei mamuthones di Mamoiada, gli spettacoli di Giuliano Marongiu e di Demo Mura.

Tutti i dettagli dell’evento verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà martedì 6 giugno, alle ore 16.00, in sala polifunzionale. Interverranno il sindaco Pietro Morittu, l’assessore delle Attività produttive Michele Stivaletta, l’assessora della Cultura Giorgia Meli, il consigliere regionale Michele Ennas, il presidente del Consorzio Fieristico Sulcitano Mauro De Sanctis, il direttore artistico Giuliano Marongiu, l’artista Demo Mura, il responsabile della Pastorale per il Lavoro della diocesi di Iglesias don Antonio Mura.

13 squadre, oltre 250 ex calciatori, per un evento unico andato in scena sui campi del Centro federale di Sa Rodia, a Oristano. Sono i numeri del grande raduno andato in scena sabato 6 maggio 2023, organizzato per raccogliere fondi da destinare alla ricerca sulla sclerosi multipla.

Cagliari, Torres, Carbonia, Iglesias, Tharros, Alghero, Attilia, Nuorese, Sant’Antioco, Sorso, Thiesi, Decimoputzu, Guspini e Giornalisti sardi: quasi tutte le squadre che hanno scritto infinite pagine di storia del calcio sardo, hanno risposto all’invito degli organizzatori.

Tre partite in contemporanea, sulla distanza di due tempi di 20 minuti ciascuno, nelle quali il risultato è passato in secondo piano. Al termine di sette partite, tutti ancora insieme al Ristorante “Bentu de Mari” di Baratili San Pietro, per il pranzo. Alcune ore allietate dalla musica dei Barritas, gruppo sardo che ha scritto pagine indimenticabili della musica, soprattutto ai tempi in cui molti dei protagonisti scesi in campo, si esprimevano al meglio sulle principali platee calcistiche regionali, nazionali e internazionali…

Allegate le interviste ad Antonio Mura, ex calciatore del Carbonia, e alla dottoressa Agostina Puddu, affetta da sclerosi multipla.

   

E’ stato un 1° maggio molto difficile per i lavoratori della Portovesme srl, sia a Portovesme sia a San Gavino Monreale. A Portovesme per vivere la “Festa del Lavoro” come Speranza, rispetto alla grave crisi lavorativa che sconvolge il nostro territorio. Questa mattina, presso l’ingresso principale dello stabilimento della Portovesme srl, l’Amministratore apostolico della diocesi di Iglesias Cardinale Arrigo Miglio, e don Antonio Mura, direttore diocesano dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro e parroco delle due chiese di Portoscuso, hanno partecipato all’incontro con i lavoratori, CISL e UIL territoriali e regionali, amministratori locali. Una presenza come segno di speranza e incoraggiamento da parte della Chiesa diocesana, vicina ai lavoratori e alle loro famiglie in questo cruciale passaggio delle vertenze che coinvolgono il polo industriale di Portovesme e l’intero Sulcis Iglesiente.

Analoga iniziativa si è svolta a San Gavino Monreale, organizzata dalla Camera del Lavoro CGIl della Sardegna Sud Occidentale.

Allegate le interviste con il cardinale Arrigo Miglio e con don Antonio Mura.

«Sia a Portovesme che a San Gavino, per il Primo Maggio, mi aspetto un forte coinvolgimento di tutte le persone di buona volontà dei nostri territori. Mi aspetto una partecipazione “a testa alta”! Mi aspetto che nelle due manifestazioni che si svolgono a Portovesme e San Gavino, tutti ci si senta coinvolti. Questa ulteriore grave vicenda che sta “mettendo a terra”, senza più lavoro, centinaia e centinaia di persone, provocando il loro “schiacciamento sociale”, con conseguenze gravissime per le rispettive famiglie, ci deve coinvolgere tutti. Ancora una volta, come altre crisi lavorative, questa gravissima situazione ha e avrà gravi ricadute sociali nei nostri territori.»

A dirlo è don Antonio Mura, parrocco delle due chiese di Portoscuso e responsabile dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias.

«Non sono soltanto Portoscuso e San Gavino Monreale che devono reagire, ma le popolazioni dei rispettivi territori che stanno subendo, da decenni, il sopruso di essere utilizzati per produrre capitali che finiscono nelle tasche di altri al di fuori della Sardegnaaggiunge don Antonio Mura -. Non possiamo accettare l’idea che dal momento che per qualche decennio ci hanno dato lavoro, ora, perché i guadagni non sembrerebbero lauti per gli azionisti, possiamo essere, per l’ennesima volta, “scaricati”, come “stracci usati”. Tutti insieme obbiamo difendere il rispetto della dignità delle persone e delle nostre popolazioni – conclude don Antonio Mura -. Come altre vicende di questo genere, già sperimentate anche nei decenni precedenti, dobbiamo sentirci tutti coinvolti, partecipando numerosissimi al Primo Maggio a Portovesme e a San Gavino.»