20 May, 2024
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Il 1° marzo 2016, alle ore 13.00, scadrà la presentazione delle domande di contributo per la realizzazione di progetti di promozione della lettura e festival letterari di interesse regionale, nazionale e internazionale.
Le domande dovranno essere inoltrate preferibilmente via posta elettronica certificata (pec) all’indirizzo pi.benilibrari@pec.regione.sardegna.it
oppure tramite posta ordinaria, corriere postale o consegna a mano, ad uno dei seguenti indirizzi:
– Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – Servizio beni librari e documentari, biblioteca e archivio storico – Settore biblioteche e promozione della lettura in Viale Umberto n. 72 – 07100 Sassari;
– Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport -Servizio beni librari, biblioteca e archivio storico regionali in Viale Trieste 137 – 09123 Cagliari.

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È stato firmato oggi a Roma dall’Organismo pagatore nazionale in agricoltura (Agea) il decreto che autorizza una nuova tranche di pagamenti diretti della PAC (Politica Agricola Comune) per la Domanda unica 2015. «Lo attendevamo da giorni, soprattutto perché sblocca un ingente numero di pratiche degli agricoltori sardi che erano rimaste escluse dal decreto dell’8 febbraio» commenta l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. Il decreto, che andrà in pagamento il prossimo lunedì, infatti, interessa 3.247 produttori sardi per una cifra complessiva di 4.351.687,29 euro.

Rimangono ancora in sospeso i premi per le misure avviate dell’Asse 2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, già licenziate e inviate a Roma diversi mesi fa dagli uffici dell’Agenzia regionale Argea. «Siamo ottimisti, dovrebbe essere questione di pochi giorni ormai – dice Falchi – Agea ci ha garantito che i lavori di caricamento delle pratiche PSR già approvate in Sardegna negli scorsi mesi si è ormai concluso e i pagamenti ripartiranno entro la fine del mese».

Piantagioni di carciofi

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Prosegue, in V commissione, il ciclo di audizioni sulla proposta di riordino del comparto ippico della Sardegna. La commissione ha sentito in mattinata gli assessori del Turismo e dell’Agricoltura, Francesco Morandi ed Elisabetta Falchi, sulle rispettive parti di competenza. Entrambi hanno espresso una valutazione positiva sulla proposta di legge presentata  dal consigliere regionale de “La Base” Gaetano Ledda. «C’è la necessità di mettere ordine in un comparto da alcuni anni in forte difficoltà – hanno detto i due assessori – serve però una cabina di regia interassessoriale a cui affidare le funzioni di coordinamento in modo da affrontare in modo organico tutte le questioni in campo».

Elisabetta Falchi e Francesco Morandi hanno sottolineato la necessità di varare una norma che consenta al settore di tornare competitivo anche dal punto di vista economico. «Il cavallo rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo turistico – ha detto Morandi – si parla tanto di collegamenti tra mare e montagna, in questo caso invece si tratta di sostenere un settore che da solo potrebbe favorire i flussi turistici verso le zone interne». L’assessore è poi entrato nel merito della proposta di legge segnalando alcune incongruenze. Morandi, in particolare, si è soffermato sulla necessità di definire meglio la norma sulle ippovie e sulle strutture ricettive abilitate ad operare lungo i sentieri turistici. «Nel primo caso – ha detto l’assessore – occorre definire una segnaletica standard per evitare confusione. Nel secondo, sarebbe meglio non individuare nuove tipologie di strutture ricettive nelle zone rurali ma affidare il ruolo di stazioni di sosta a quelle già esistenti (agriturismo, alberghi rurali, campeggi, B&B, affitta camere, punti di ristoro)».   

L’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi ha suggerito alla commissione di rivedere il ruolo di Agris: «La proposta di legge si pone diversi obiettivi, Agris come agenzia di ricerca in agricoltura non può occuparsi di tutto, meglio individuare i compiti specifici da affidarle e lasciare il coordinamento complessivo a una cabina di regia interassessoriale». Secondo Falchi l’altro aspetto da sottolineare è la necessità di intervenire sul comparto per creare economia. «Gli allevatori chiedono di poter svolgere la loro attività in base alle esigenze di mercato – ha rimarcato l’assessore – il prodotto deve essere remunerato. Per questo motivo, sarebbe meglio non riservare gli interventi di tutela solo all’anglo-arabo sardo ma tenere conto anche di altre tipologie di cavalli». Falchi, infine, ha segnalato la recente approvazione del collegato all’Agricoltura da parte della competente Commissione parlamentare con l’impegno a un intervento legislativo per il comparto ippico. «Una norma a livello nazionale servirebbe a far chiarezza – ha concluso Falchi – la Regione intanto lavorerà per cercare di dare risposte alle richieste degli allevatori e di tutto il settore.  Presto reitereremo la richiesta per riportare in Sardegna la gestione dei libri genealogici».

La Commissione in mattinata ha sentito anche i rappresentati di Airvaas, Ancadus, Anag e dell’ippodromo di Chilivani.

Giovanni Cabitza, per l’Associazione Nazionale Allenatori Galoppo, ha sollecitato l’attivazione di corsi di formazione per fantini, artieri e maniscalchi e chiesto un intervento presso il ministero per le Politiche agricole per permettere agli ippodromi sardi di organizzare più giornate di corse nell’Isola.

Gavino Piras, presidente dell’Associazione nazionale cavallo arabo e derivati per uso sportivo, ha invitato la commissione a riflettere sull’opportunità di garantire tutele solo all’anglo-arabo. «E’ un limite della legge – ha detto Piras – oggi il mercato ci chiede anche altre tipologie come il purosangue arabo. La norma deve tenere conto di questo». Dubbi, da parte di Ancadus anche sull’incentivi alla produzione di pony. «Il Jarab, razza creata in Sardegna attraverso l’incrocio tra cavallini della Giara e cavalli arabi, non ha dato buoni risultati. Si è prodotto un pony troppo “nevrile”, non adatto per i bambini».

Sulle progetto delle ippovie, Piras ha suggerito un coinvolgimento dei comuni per il censimento dei sentieri. «La gran parte degli antichi camminamenti sono stati ora inglobati nei terreni privati, senza una collaborazione dei comuni e dei proprietari il progetto delle ippovie incontrerebbe ostacoli insormontabili». Il rappresentante di Ancadus, infine ha sollecitato più controlli nei porti sardi sui cavalli importati. «Attualmente operano in Sardegna solo tre veterinari di frontiera, un numero insufficiente per garantire un controllo efficace – ha concluso Piras – da noi arrivano cavalli da tutta Europa, non vorrei che si ripetesse il caso di alcuni anni fa quando uno stallone importato dall’Inghilterra infettò un gran numero di fattrici con danni ingenti al patrimonio equino».

Antonello Puligheddu, presidente dell’Airvaas, associazione intercomunale che riunisce diverse società ippiche, ha espresso apprezzamento per la proposta di legge che mira alla valorizzazione di corse, sagre e feste dove si registra una forte presenza di cavalli. «Noi organizziamo 12 palii in Sardegna – ha detto Puligheddu – in ogni corsa sono presenti almeno 15 cavalli. E’ un importante movimento, anche dal punto di vista monetario. Il cavallo crea economia, è positivo che la Regione  pensi ad incentivi per il settore. Una cosa da fare è l’apertura di corsi di mascalcia: attualmente i nostri ragazzi sono costretti a trasferirsi nelle penisola per imparare il mestiere».

Francesco Sionis, presidente dell’Ippodromo di Chilivani ed ex presidente dell’Istituto di Incremento Ippico, ha ripercorso le vicende che hanno determinato il declino di un settore che fino al 2000 ha rappresentato un fiore all’occhiello della Sardegna. «Nel ’97 il comparto ippico producevo il 9,2% del Pil zootecnico sardo. Oggi registriamo un’involuzione determinata dall’assenza di una linea di indirizzo. Eppure il settore ha grandi potenzialità, basti pensare che in Italia si continua ad importare la stragrande maggioranza dei cavalli destinati alle varie pratiche sportive».

Francesco Sionis, confermando quanto riferito nelle precedenti audizioni, ha espresso forti perplessità sulla proposta di riservare una tutela particolare all’anglo-arabo. «Dal punto di vista sportivo è un cavallo superatissimo – ha detto il presidente dell’ippodromo di Chilivani – appartiene ormai all’archeologia equestre. La Francia, che è la patria dell’anglo-arabo, lo ha abbandonato puntando sul cavallo da sella francese». L’ex presidente dell’Istituto di Incremento Ippico ha poi suggerito di puntare su un circuito tutto sardo. «Occorre che anche in questo settore si faccia valere il principio di insularità sul quale si è pronunciata recentemente anche l’Unione Europea riconoscendo la nostra condizione di svantaggio – ha sottolineato Sionis – in passato alla Sicilia è stata data la possibilità di organizzare più corse, l’auspicio è che la Sardegna possa ottenere lo stesso trattamento». Da rivedere, infine, anche il ruolo affidato ad Agris e l’entità della dotazione finanziaria prevista dalla proposta di legge. «L’Agenzia svolge un’attività di ricerca mentre gli interventi indicati dalla norma sono più di assistenza tecnica – ha concluso Sionis – per raggiungere gli obiettivi non bastano 1,8 milioni di euro, serve almeno il doppio».

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L’assessorato dello Spettacolo del comune di Carbonia comunica che, da oggi e sino al 2 maggio 2016, sarà possibile presentare proposte per eventi e spettacoli da inserire nel calendario di “Estiamoinsieme 2016”.

Le proposte dovranno essere presente all’Ufficio Protocollo, attraverso il modulo scaricabile dal sito web del Comune nella sezione Servizi Comunali – Servizio Cultura, Spettacolo e Turismo. Il modulo è disponibile anche presso l’ingresso (portineria) del Palazzo comunale, in Piazza Roma 1.

La raccolta delle proposte è finalizzata alla predisposizione della programmazione delle attività di spettacolo e intrattenimento per la prossima stagione estiva.

Per eventuali informazioni gli interessati potranno rivolgersi all’ufficio Cultura, Turismo e Spettacolo del Comune di Carbonia.

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«Nessun tratto di mare della Sardegna e del resto d’Italia sarà ceduto ai francesi». Lo ha assicurato oggi alla Camera, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, rispondendo ad un’interrogazione del deputato del Partito Democratico Emanuele Cani.

«Come ricordava appena adesso l’onorevole Meloni – ha detto il ministro Gentiloni -, l’accordo non è in vigore né per l’Italia né per la Francia, certamente non si tratta di un cedimento di tratti di mare pescosi o di cose di questo genere. Questo accordo è il frutto di un negoziato andato avanti dal 2006 al 2012, ha coinvolto diversi Governi e diverse amministrazioni tecniche all’interno dei Governi, come sempre avviene in questi casi. Il ministero dell’Ambiente per le questioni di protezione ambientale, la Difesa, lo Sviluppo economico e il ministero delle Politiche agricole per le questioni appunto legate alla pesca.

Con riferimento alla Sardegna vorrei chiarire che le linee già tracciate nell’unico accordo bilaterale in vigore, quello sulle Bocce di Bonifacio del 1986, resterebbero, se l’accordo entrasse in vigore, immutate. L’accordo non solo non cede nulla, ma anzi per la prima volta fissando in modo chiaro le aree di competenza tra Italia e Francia, potrà dare concreta attuazione all’obiettivo di proteggere i mari italiani anche oltre 12 miglia dalla costa, che costituisce attualmente il limite del mare territoriale. Anche in tema di risorse, infine, l’accordo tutela gli interessi nazionali, prevedendo la concertazione tra Italia e Francia per lo sfruttamento di giacimenti sui fondali a cavallo della linea di delimitazione.

Per quel che riguarda la Baia di Mentone in Liguria si seguono gli stessi criteri. La questione della pesca costiera, emersa recentemente, e non nei sei anni di discussione tra i vari governi e varie amministrazioni, sarà affrontata anche alla luce della pertinente legislazione europea in materia. Si stanno ora  raccogliendo eventuali valutazioni ed elementi tecnici dal ministero competente al fine di considerare eventuali strumenti integrativi dell’accordo. Solo allora il Governo potrà procedere e avviare l’iter di ratifica parlamentare. Quanto a eventuali fermi di pescherecci italiani da parte delle autorità francesi vorrei confermare che il Governo continuerà ad agire a protezione dei nostri interessi, come ha fatto in occasione del sequestro del peschereccio Mina, il “deprecabile errore” è stato riconosciuto per iscritto dai francesi e non solo ha assicurato il dissequestro del peschereccio ma ha anche posto le basi per l’avvio di un’azione risarcitoria su cui sarà chiamata a pronunciarsi la magistratura francese.»

«Ancora una volta – ha commentato Emanuele Cani – non resta che rimarcare la scarsa preparazione del deputato Pili che si lancia senza paracadute costruendo casi e scandali con il solo obiettivo di recuperare titoli sui giornali e sui telegiornali.»

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Il consigliere regionale Alessandro Unali è il primo firmatario dell’interpellanza depositata oggi sull’Avviso esplorativo per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per l’assunzione di 14 figure professionali tramite somministrazione di lavoro temporaneo presso l’Agenzia Regionale per il Lavoro. L’on. Unali interpella il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, e l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, per sapere se sia stata effettuata una puntuale verifica sulle 800 professionalità a disposizione del sistema dei servizi per il lavoro regionale, e se non non sia opportuno l’impiego dei lavoratori di ruolo delle Province e dei lavoratori precari attualmente operanti presso i CSL e CESIL.

«Ci chiediamo come sia possibile – sottolinea Alessandro Unali – non ricorrere alle 800 professionalità che hanno maturato pluriennale esperienza nei servizi per il lavoro presso le Province e i Comuni e si ricorra invece al reclutamento di personale esterno con inadeguate forme di selezione.»

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Il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa han presentato un emendamento alla legge finanziaria per la realizzazione del nuovo tronco di metropolitana leggera Sestu-Policlinico (costo stimato 40 milioni di euro).

«Si tratta di un’opera necessaria per alleggerire drasticamente il traffico in entrata e in uscita dalla città metropolitana da Nord – spiega Michele Cossa, – incoraggiando i cittadini a cambiare le proprie abitudini limitando il più possibile l’uso del mezzo privato, costoso e fonte di inquinamento. Quello di Sestu è il tratto più facile da realizzare e anche quello meno costoso, considerato che non ci sono da realizzare viadotti e le spese per gli espropri sono irrisorie, considerato che, a differenza di altre zone, il tragitto è quasi tutto in campagna e in aree non ancora antropizzate. Ecco perché è indispensabile procedere subito con la progettazione, in modo da salvaguardare il tracciato ed evitare che la situazione attuale, favorevolissima dal punto di vista della fattibilità, possa mutare rendendo le cose ben più complicate.»

A partire dal mese di ottobre, per la prima volta a Sestu, è stata attivata una linea di tipo urbano, che collega Sestu al policlinico con una frequenza di venti minuti durante tutto l’arco della giornata, servizio che la Regione finanzia come “prolungamento” della linea metropolitana. Un servizio che ha avuto successo al di là di ogni aspettativa, tant’è che l’ARST ha dovuto correre ai ripari sostituendo nelle ore i di punta i “pollinici” con autobus veri e propri. era bisogna fare un ulteriore salto di qualità, passando alla fase operativa per la metropolitana di superficie.

«Nel Patto per il Sud presentato nei mesi scorsi dal Ministro per le infrastrutture Del Rio molta rilevanza veniva data all potenziamento e alla modernizzazione del trasporto su rotaia in Sardegna: una scelta – ha concluso Michele Cossa – che rende la metropolitana di Sestu una prospettiva concreta.»

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L’assessore della Sanità Luigi Arru ha illustrato alla sesta commissione (Sanità-Politiche sociali) presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi), la delibera della Giunta riguardante gli interventi di prima accoglienza riservati ai minori.

«Con queste misure – ha spiegato Luigi Arru – diamo una risposta alla problematica particolare legata alla presenza di minori migranti non accompagnati e senza punti di riferimento famigliari, in stretta collaborazione con la Procura ed il Tribunale dei minori.»

«Si tratta in sostanza – ha aggiunto l’assessore Arru – di individuare le strutture in cui potranno essere ospitati i minori per un periodo massimo di 60 giorni in attesa, quindi, di una collocazione più stabile; oltre al censimento delle strutture, il provvedimento contiene anche i requisiti dei centri come i parametri relativi al rapporto fra spazi disponibili e numero di ospiti fino ad un massimo di 15 e del personale specializzato autorizzato ad operare (psicologi, educatori ed altri). Per quanto riguarda le risorse necessarie – ha concluso Arru – le nostre proiezioni si aggirano attorno ai 400.000 euro per il 2016; a questo impegno si farà fronte prevalentemente attraverso fondi specifici dello Stato assegnati alle Prefetture mentre una quota di circa un terzo sarà a carico della Regione e sarà coperta da risorse nazionali e comunitarie destinate alle politiche di inclusione attiva; in totale la spesa pro-capite sarà di circa 70 euro al giorno.»

Nel dibattito, hanno preso la parola i consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino e Rossella Pinna del Pd, Ignazio Locci ed Edoardo Tocco di Forza Italia, Peppino Pinna dell’Udc, Augusto Cherchi di Sdl ed Emilio Usula di Soberania-Indipendentzia.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Sono oltre 1.000 gli emendamenti presentati alla legge di Stabilità ed al Bilancio (rispettivamente 750 e 250). Da questo pomeriggio, alle 16.00, comincia in terza commissione l’iter dei principali documenti di programmazione economica, in vista dell’esame da parte del Consiglio regionale. Completata nelle precedenti sedute la discussione generale, la commissione lavorerà sul contenuto dei singoli articoli e degli emendamenti.

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Scuola Mineraria

L’Associazione Mineraria Sarda, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Iglesias, ha organizzato alcune iniziative per celebrare il 120° anniversario della sua fondazione.

Sabato 27 febbraio, alle ore 10.00, nel parcheggio antistante il Comando della Compagnia dei carabinieri, in via Cattaneo, sarà deposto un omaggio floreale sulla lapide in memoria dell’ingegnere Roberto Cattaneo, socio fondatore dell’Associazione Mineraria Sarda. L’iniziativa rappresenta un primo significativo passo per il recupero del monumento e la sua salvaguardia futura.

A seguire, alle ore 10.30, presso la sede sociale, in via Roma 39, verranno ricordati i 120 anni di storia del sodalizio e la sua persistente attualità. Insieme al presidente dell’A.M.S., Enrico Contini, interverranno le autorità cittadine ed i graditi ospiti. Concluderà la mattina una bicchierata augurale.