20 April, 2024
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Questa mattina è stata inaugurata (e issata sul pennone) la “Bandiera Azzurra” a Sant’Antioco, riconoscimento che la Federazione Atletica Leggera Italiana e Anci consegnano ai Comuni che si distinguono per l’impegno nella promozione della pratica della corsa e del cammino e, più in generale, della salute, quali strumenti di benessere e qualità della vita. Non solo: da oggi è “operativo” anche un percorso naturale di atletica leggera individuato dentro il Parco Giardino e intitolato a due storici atleti antiochensi attivi negli anni Quaranta e Cinquanta nelle discipline dei cinquemila e dei diecimila metri: Giovanni Lai e Peppino Nocco.

La giornata ha avuto inizio presso l’aula consiliare, alla presenza delle classi quinte delle scuole di istruzione di secondo grado di Sant’Antioco e di una rappresentanza di atleti “speciali” dell’associazione “ASD Stella Speciale Onlus”. Un momento di incontro che ha visto la preziosa partecipazione dell’atleta olimpico Maurizio Damilano, testimonial della Federazione e del progetto Bandiera Azzurra, che ha consegnato al Sindaco l’importante vessillo. Tra i relatori anche il nutrizionista Francesco Brai, il quale ha illustrato ai giovani le buone pratiche in termini di alimentazione. Presenti anche il presidente della Federazione Atletica Leggera della Sardegna Sergio Lai, e quello provinciale, Antonello Murgia.

Successivamente, la comitiva si è spostata nel Parco giardino, dove è stata issata la bandiera e inaugurato il percorso, lungo 2 km e segnalato da appositi cartelli. «Da oggi a Sant’Antioco sventola la Bandiera Azzurra, importante riconoscimento che quest’anno è stato consegnato a venti Comuni d’Italiacommenta il sindaco, Ignazio Locci -, e naturalmente ci fa enormemente piacere essere tra questi. Mi ha fatto molto piacere poter dare vita a questa festa dello sport con i ragazzi delle quinte classi delle scuole superiori antiochensi. Ringrazio tutti per la partecipazione, dalle scuole all’associazione “Stella Speciale”, dai parenti degli atleti Lai e Nocco ai cittadini. Un ringraziamento speciale al campione olimpico Maurizio Damilano, qui con noi per questa festa dello sport e per consegnarci la Bandiera Azzurra. Buono sport a tutti!».

 

Si può sognare, è vero, ma poi individuato il proprio sogno, si deve lottare giorno per giorno se lo si vuole realizzare e questo lottare implica tantissimi sacrifici senza la certezza di riuscire a realizzarlo ma è l’unica possibile, concreta possibilità, per avere una chance.
L’atletica è poi uno sport di grande sacrificio, dove non esiste un pallone che possa creare un diversivo. E’ applicazione costante, martellante, che lascia poco spazio all’inventiva. Eppure ha un fascino incredibile. Sarà perché è fatta di tantissime discipline diverse e tutti possono trovarne una che più gli si adatti.
Questa è la storia, forse meglio dire, l’inizio di quella che crediamo possa diventare una splendida storia di un probabile, futuro, grande atleta…
Andrea Cammilleri è un ragazzo esuberante, il classico casinista, sempre fuori dalle righe ma è intelligente e di pasta buona. Gli piace essere al centro dell’attenzione, a volte può sembrare un bulletto ma non è così. La sua esuberanza cela una grande sensibilità d’animo. Gli piace apparire, gli piace avere un pubblico che lo guardi. Andrea è dotato di grandi mezzi atletici ma nessuno glielo ha mai detto.
Andrea capita per caso su una pista di atletica perché due insegnanti di educazione fisica, notando le sue doti durante le lezioni, lo convincono a provare a fare atletica. Andrea lascia il calcio, entra nell’ASD Sulcis Atletica Carbonia. Viene affidato dall’insegnante di educazione fisica alla sapiente guida tecnica di Antonello Murgia che lo inserisce direttamente, lui categoria Ragazzi, nel gruppo categoria Allievi. Questo passo è decisivo e inizia un percorso di crescita incredibile, sia dal punto di vista motorio, sia dal punto di vista dell’applicazione, della maturità e serietà.
Il lavoro tecnico, i primi risultati, il grande supporto sul versante motivazionale e psicologico lo rendono consapevole del proprio valore e della necessità di una costanza nel rispetto della programmazione degli allenamenti.
Inizia una progressione incredibile che, nel giro di 6 mesi, lo porta a disintegrare i primati regionali di categoria in tante discipline compreso il titolo di Campione Regionale di Tetrathlon (4 discipline: 60 metri ostacoli, salto in lungo, getto del peso e 600 metri).
Questo titolo gli vale la convocazione nella selezione regionale per il Trofeo CONI che si svolge in questi giorni a Matera e la possibilità di competere con i migliori 20 atleti di categoria d’Italia.
Andrea, supportato dalla società e dal suo tecnico Antonello Murgia, si mette a disposizione. Interrompe le vacanze e riprende la preparazione, subito dopo Ferragosto, con un ritmo di lavoro incessante.
Il valore della concorrenza è elevatissimo. Tra gli avversari figura una ragazzo emiliano con personale nel tetrathlon nettamente superiore a quello di Andrea: circa 500 punti in più (l’abisso).
Eppure Andrea, Antonello e tutto lo staff tecnico della Sulcis sono convinti che possa fare un figurone.
Vincere? Chi può dirlo? E’ sempre la pista a decidere.
Siamo tutti pronti, lui di più e al mio ultimo incitamento prima della gara “Vai e spacca tutto”, risponde “Ovvio!”.

60 ad ostacoli. In questa prima gara (una delle preferite) non riesce ad esprimersi sui suoi livelli, in quanto in questo mese e mezzo è diventato talmente veloce che la distanza degli ostacoli della sua categoria lo penalizza (realizza 8”98 e aveva un record personale di 8”76). Totalizza quindi 950 punti contro i 999 del suo record personale, perdendo 49 punti sulla tabella prevista rispetto al suo avversario di riferimento.
Lancio del peso. Strabiliante prestazione di Andrea che distrugge il proprio personale portandolo a 13.63 metri (precedente 12.60 metri).
Al termine delle prime due gare la classifica lo vede secondo a 123 punti dall’emiliano Diego Ficarra.
Salto in lungo. Ancora una volta Andrea si supera realizzando la misura 5,71 metri, migliorando il suo personale 5.54 metri (perdendo però almeno 30 cm. di pedana e questi centimetri alla fine della gara si capirà essere decisivi, perché se avesse staccato dall’asse, avrebbe ottenuto una misura superiore ai 6 metri che gli avrebbe consentito di vincere il titolo).


Prima dell’ultima gara la situazione è questa:
Ficarra 2.738 punti
Castorina 2.728 punti
Cammilleri 2.685 punti
Dal Pont 2.604 punti
A seguire gli altri.
L’ultima gara sono i 600 metri piani. Si tratta di una specialità che non è proprio la preferita da Andrea che vanta un personale di ben 10” superiore a quello di parte dei concorrenti tra cui il leader Ficarra. Possibilità? Al botteghino giochi un euro vinci 1 centesimo. Praticamente nulle.
600 metri piani. E’ la gara conclusiva. Andrea parte davanti e mantiene un ritmo di gara pazzesco. Lo stesso Antonello resta basito chiedendosi cosa stesse facendo con una strategia da suicidio. Andrea tiene la testa per 400 metri fino ad essere sorpassato ai 150. L’impressione data ai presenti è stata quella di aver finito la benzina invece, inaspettatamente, parte con un rush finale che lo piazza al traguardo in quarta posizione con un clamoroso tempo: 1’36”95 (10” in meno rispetto al proprio personale).
Diego Ficarra che, fino a 1 mese e mezzo fa era nettamente più forte di Andrea, ha praticamente eguagliato il suo personale (3.600 punti). Andrea che aveva un personale nel tetrathlon di 3.087 punti è arrivato a 3.543 punti (solo 69 in meno del suo avversario diretto). I 6 metri di salto in lungo (che sarebbero valsi 77 punti in più avrebbero portato Andrea a vincere il titolo). Ma con i ma e i se non si va da nessuna parte e resta la grande impresa di essere vice campione italiano.
Quello che conta è che Andrea, Antonello, la ASD Sulcis, hanno inseguito il sogno con caparbietà, fiducia nel lavoro, dedizione, impegno, serietà. E le lacrime che accompagnavano le parole emozionate di Antonello che, al telefono, ci comunicava la spettacolare prestazione di Andrea e quelle di chi scrive, in quello stesso momento e in questo, sono la sintesi di tutto.

Giovanni Gianeri

Risultati finali.

 

Brillanti risultati per gli atleti dell’ASD Sulcis Carbonia Atletica nelle gare di qualificazione ai Giochi studenteschi 2022, svoltesi sabato 9 aprile allo Stadio Comunale dell’Atletica, a Cagliari. Soddisfatto il prof. Giovanni Gianeri, coordinatore rapporto-scuola: «I nostri studenti categoria cadetti e le nostre studentesse categoria cadette hanno gareggiato con grande impegno, dando il meglio in ogni competizione a cui hanno preso parte. Sono giunte vittorie di rilievo individuali, ottimi piazzamenti oltre alla splendida prestazione nelle due staffette giunte prima (cadetti) e terza (cadette), gara molto complicata, che normalmente si vince con la perfezione nei cambi e che quindi, da sempre, dà valore al lavoro fatto negli allenamenti».

Il professor Giovanni Gianeri non ha mancato di ringraziare i ragazzi che lo hanno accompagnato nel progetto e che hanno dato anima e cuore sia durante gli allenamenti sia durante la manifestazione. La collaborazione con l’Istituto Deledda Pascoli è stato un “must”, per l’attenzione posta nell’attento e formativo approccio allo sport.

Particolare stima e professionalità a chi è stato in grado di predisporre una collaborazione fra il dirigente Antonello Murgia, la sua società Sulcis Atletica Carbonia che collabora con l’Istituto, anche attraverso una convenzione, alla preparazione dei ragazzi in vista dei Giochi Sportivi Studenteschi di atletica e all’avviamento all’atletica anche con altri progetti.

I risultati.

Cadette:

80 metri: 1ª classificata Eleonora Grottesco

80 metri ostacoli: 2ª classificata Sara Moccia

1.000 metri: 4ª Gioia Motzo

Lancio del vortex: Camilla Monni

Salto in lungo: 9ª Alice Sanna

Salto in alto: 1ª classificata Lucrezia Mundula

Staffetta: 3ª classificata Grottesco-Moccia-Sanna-Monni

Riserve: Giulia Mereu, Martina Frau

Categoria cadetti:

80 metri: 7° Andrea Lindiri

80 metri ostacoli: 6° Michele

1.000 metri: Fabio Sartini (ritirato per infortunio) Si qualificano per le finali regionali del 3 maggio a Nuoro le prime due scuole nella classifica, derivante dalla somma dei punteggi ottenuti da ogni atleta nelle singole discipline.

Nella classifica finale si è qualificata alla finale regionale la squadra cadette (seconda classificata per 1 solo punto alle spalle della scuola Porcu-Satta di Quartu).

Lancio del vortex: 11° Michele Lobina

Salto in lungo: 2° classificato Emanuele Floris

Salto in alto: 1° classificato Fabio Cancedda

Staffetta: 1ª classificata Lindiri-Sciascia-Cancedda-Floris

La squadra maschile ha mancato di un soffio la qualificazione arrivando quarta, posizione condizionata dall’infortunio di Fabio Sartini, costretto al ritiro nella gara dei 1.000 metri, che ha portato zero punti nella casella della disciplina). Grande rammarico per l’infortunio, perché Fabio Sartini stava facendo una gran gara ed era quarto al momento.

Tra i cadetti, comunque, si è qualificato per Nuoro (3 maggio) l’individualista Fabio Cancedda, vincitore della gara del salto in alto.

re.

Giunto alla terza edizione, il campionato nazionale AICS indoor al Palalottici di Parma ha visto 500 atleti impegnati nelle gare su pista, con 9 regioni rappresentate, atleti dai 6 anni ai Master per proclamare i campioni nazionali AICS. La manifestazione, indetta dal dipartimento Sport della direzione nazionale AICS, in collaborazione con il Comitato Regionale AICS Emilia Romagna, il Comitato Provinciale AICS di Parma, la commissione tecnica nazionale di Atletica Leggera e la FIDAL, ha riscontrato un vivace interesse sportivo.
L’evento ha visto il saluto inaugurale del vice sindaco Marco Bosi e la presenza di autorità e tecnici AICS che hanno ribadito chiaramente a tutti quanto bisogno ci sia di atletica e come lo sport sia una leva importante anche in campo turistico e ricettivo, fermo restando, ovviamente, la sua principale componente formativa ed aggregativa.
La rappresentativa del Sulcis ha schierato in differenti competizioni ben 17 atleti accompagnati dai loro tecnici di punta: Antonello Murgia, Pietro Podda, Giovanni Gianeri e Laura Cancedda che, si sono “rimessi in gioco” nelle loro discipline, trainando l’umore e lo spirito della squadra e accumulando punti come atleti.
Ottimi i risultati ottenuti da tutta la numerosa pattuglia sarda che, partendo dai più giovani Emma Cisci Sacchitella, Davide Manai, Leonardo Malocci, Andrea Pitzalis (con un grande 4.55 metri nel salto in lungo), tutti classe 2008, hanno messo in campo grinta e coraggio, risalendo fino al più “attempato” campione della pattuglia sulcitana. Tutti, hanno contribuito con 11 vittorie, 30 medaglie e 231,5 punti utilissimi per la classifica a squadre, a portare i colori della Sulcis al quarto posto, raggiunto con un numero molto ridotto di atleti in gara rispetto alle altre formazioni. Ma la cosa che ha soddisfatto lo staff tecnico, al di là delle vittorie delle medaglie, è stato il numero di prestazioni personali migliorate.
Una grande prestazione per Alessandro Podda nel salto in lungo senior, giunto di poco al secondo posto, e vincitore della gara del salto in alto durante la quale, ormai solo a gareggiare, ha subito un grave infortunio con la rottura del tendine di Achille. Era il suo ritorno alle gare, dopo 10 anni di stop.
Secondo posto anche per l’allieva Ester Pitzalis, superatasi di 42 cm nel getto del peso kg 3,000 (7.33, prec. 6.91) e per Rebecca Mei in categoria Cadette (7.22) e personale migliorato nei 50 metri.
Podio più alto per il bravissimo classe 2004 Luca Manai nel getto del peso 5,000 kg che arriva alla distanza di 7.82. Nelle cadette Iris Chirigu ottiene due terzi posti nei 50 (realizzando il proprio personale in 7.26) e nei 300 metri piani.
Salto di categoria e avversarie molto agguerrite per Giulia Marongiu e le gemelle Giorgia e Rebecca Usai nel salto in lungo.
Nonostante ciò, la Marongiu arriva 1ª, realizzando il primato personale (4.93, prec. 4.77), le gemelle Usai arrivano al 2° e 5° posto. Ottime anche le prestazioni delle stesse nei 50 metri allieve, arrivate 3ª, 4ª e 5ª (tutte con primato personale).
Ottimo anche il rientro alle gare, ad un anno da un complicato intervento chirurgico, della junior Claudia Casu che vince il salto in lungo.
Da evidenziare, nel salto in alto Juniores, il primo posto e record personale dell’atleta sulcitano Marco Casu, con 1.96. Il tentativo per i 2.00 si sarebbe rivelato quasi vincente se l’asticella non fosse stata sfiorata dai talloni dell’atleta.
A questi risultati vanno aggiunti quelli ottenuti dai tecnici al seguito che si sono cimentati nelle gare master: Pietro Podda (1 oro e 2 argenti), Laura Elena Cancedda (2 ori) e  Giovanni Gianeri (2 argenti e 1 bronzo) che hanno contribuito con i loro piazzamenti a rendere ancora più pingue il risultato della spedizione.
Il sodalizio sulcitano non ha dispensato risultati e titoli che sono di ottimo auspicio per questa nuova stagione che crediamo risulterà piena di sorprese.
L.G.D.

Il Palalottici di Parma sabato e domenica ha ospitato i Campionati Italiani di atletica leggera indoor open. Lo svolgimento della manifestazione (la seconda indoor), organizzata dall’AICS, è rimasto in bilico fino all’ultimo a causa dei continui rinvii per l’emergenza Covid-19. Questa situazione ha creato notevoli problemi a tante società ma, soprattutto, alla Sulcis Atletica di Carbonia, sodalizio che è sempre stato presente alle competizioni nazionali, tra le quali anche quelle organizzate dall’AICS, con un gruppo nutrito di atleti, sempre capaci di ben figurare in un parterre che vede gareggiare i migliori talenti nazionali.

La pandemia ha decimato il gruppo di partecipanti che doveva essere costituito in partenza da 15 atleti e 4 tecnici e che, a causa del timore da parte delle famiglie, si è ridotto a 6: 4 atleti (le gemelle Giorgia e Rebecca Usai, Laura Cancedda e Giovanni Gianeri) e 2 tecnici (Antonello Murgia e Milena Scotto). Il risultato anche a ranghi ridotti, come sempre, è stato ottimo anche se un pizzico di amarezza lo si è avuto sulle prestazioni personali. 

Sabato, nella gara Master di salto in lungo: Giovanni Gianeri ha bissato il titolo conquistato un anno fa nella manifestazione outdoor, vincendo l’oro. A seguire secondo bis anche per Laura Cancedda che si è ripetuta ad un anno di distanza, vincendo anche lei l’oro nel salto in lungo Master e, non paga, nel pomeriggio ha bissato anche il titolo nel getto del peso Master. 

Chiuso il discorso Master per la Sulcis, nella categoria cadette si è iniziato con la gara di Giorgia e Rebecca Usai nei 50 metri di velocità. Giorgia si è inchinata solo alla perugina Binaglia. Al 10° posto Rebecca Usai su 25 atlete iscritte. 

Nel salto in lungo, Giorgia Usai, debilitata e disturbata da un problema personale, non è riuscita ad esprimersi sui suoi livelli e ha chiuso seconda, lontana dal suo personale, come anche la vincitrice. Domenica 31, Rebecca Usai nei 300 metri ha cercato di tenere il ritmo forsennato della vincitrice ma ha ceduto nel finale. Purtroppo, l’enorme sforzo prodotto in questa gara l’ha condizionata nella successiva prova dei 50 ad ostacoli, nella quale ha sfogato la delusione della prova nel lungo, imponendosi con merito.

Il bilancio della spedizione tricolore della Sulcis è, dunque, di 4 ori 2 argenti, sicuramente positivo, al di là di qualche rimpianto per le gare in cui si sarebbe potuto fare ancora meglio.

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RUAS – Rete Unitaria Antifascista Sulcis-Iglesiente, in occasione della Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ha organizzato la quarta edizione della giornata Antifascista “Ieri Partigian* Oggi Antifascist*”, che si svolgerà sabato 25 aprile, all’insegna della socialità e del divertimento.

Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid-19, l’evento si svolgerà con modalità diverse rispetto alle scorse edizioni e per questo abbiamo deciso di aggiungere al titolo il nome di “Streaming Resistente”.
Per noi Resistere vuol dire non fermarsi anche di fronte a situazioni di questo tipo, ma trovare comunque il modo, sperimentando nuovi strumenti e modalità, per festeggiare insieme, ricordare e costruire un futuro migliore.

Non ci incontreremo in un luogo fisico, ma il tutto verrà trasmesso attraverso una diretta streaming che potrete seguire da casa vostra, su qualsiasi dispositivo. Vi invitiamo a collegarvi e ad interagire, supportando con commenti ed emoticon, quanti interverranno alla diretta.

L’evento è organizzato in collaborazione con ANPI – Sezione di Carbonia, La Cernita Teatro, ASCE – Associazione Sarda Contro l’Emarginazione, Circolo Arci La Gabbianella Fortunata, Casa del Popolo Carbonia, Associazione Albeschida, ISSASCO – Istituto Sardo per la Storia dell’antifascismo e della società contemporanea.

Progframma

Primo blocco – Narrazioni e incontri

Mattina

– ore 11.20 Intervento di RUAS e ANPI Carbonia

– ore 11.30 “La nostra nuova normalità” Enrica Ena, insegnante, fondatrice del movimento “Il cambiamento nasce da dentro”

– ore 11.40 NarrAzioni: Omaggio a Luis Sepúlveda

– ore 11.45 “BAS per l’emergenza” Franco Mereu, coordinatore ASCE Carbonia [ Asce Sardegna ]

– ore 11.55 “I sardi nella Resistenza: il contributo del Comandante partigiano, Nino Garau” Walter Falgio, giornalista e ricercatore ISSASCO
– ore 12.05 NarrAzioni: Odio gli indifferenti” Lettura collettiva di Antonio Gramsci
– ore 12.10 “La salute tra responsabilità e solidarietàAntonello Murgia, presidente del Coordinamento provinciale ANPI Cagliari [ ANPI provincia Cagliari ] e Gisella Trincas, Presidente Unasam

– ore 12.25 “#iorestoacasa e… mi reinvento” La Cernita Teatro & Gruppo Teatro Albèschida

– ore 12.30 “Rinascere il 25 aprile” Vincenzo Calò, coordinatore ANPI Area Sud

Pomeriggio

– ore 16.30 “25 Aprile: una memoria solida. Un futuro incerto da costruire.”2Una chiacchierata con Francesco Filippi, storico dell’Associazione Deina

Secondo blocco – Musica resistente

– dalle ore 18.00, musica con:

Donato Cherchi

Hola la Poyana

– dalle ore 19.00, musica con:
Kento
Signor K.
Bakis Beks
Zeta Tilt
ill Nano

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Il riconoscimento da parte dell’OMS della caratteristica di pandemia per l’infezione da Covid-19 e l’elevato numero di casi e l’alta letalità nel territorio italiano, configurano un’emergenza importante. Questa però, in Sardegna, ha assunto prerogative assolutamente peculiari che preoccupano ancora di più per la riuscita del contenimento della diffusione dell’infezione e del numero di morti: la percentuale dei sanitari colpiti è intorno al 50% del totale, contro un 8% delle altre aree.»

Lo scrive, in una nota, Antonello Murgia, presidente del Comitato provinciale ANPI.

«Inizialmente il problema è stato sottovalutato, ma questo è successo ad altri prima di noi, in Italia e all’estero, anche se l’esperienza altrui avrebbe potuto consentirci di ridurre gli errori – aggiunge Antonello Murgia -. Se inizialmente poteva esserci stata un po’ di sfortuna, è difficile pensare alla stessa quando, dichiarato lo stato di emergenza ed assunti i provvedimenti del caso, gli ospedali continuano ad essere un luogo privilegiato di diffusione della malattia: ai nosocomi di Sassari e Nuoro si sono anzi aggiunti in questi giorni quelli di Alghero ed Olbia, nel mentre che gli operatori gridavano, ben poco ascoltati, la necessità di adeguare con urgenza le dotazioni di protezione individuale e le misure igieniche. La metà dei colpiti dal virus è costituita da operatori della salute dipendenti pubblici: con questo triste record la Sardegna ha conquistato la ribalta nazionale e internazionale. E’ una tragedia che mette a nudo le carenze dell’Amministrazione e, mentre la stampa impietosamente evidenzia per sovrappiù i tagli dell’Amministrazione regionale sulla sicurezza ed il Presidente non trova di meglio che invocare la benevolenza di Sant’Antioco, Madonna di Bonaria e Sant’Efisio, l’assessore della Sanità cerca di bloccare le notizie sul fenomeno mettendo il bavaglio ai dipendenti del Servizio sanitario. E’ una vicenda dolorosa soprattutto per l’alto indice di letalità della malattia ed è un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione che diventa meno esigibile per cause che vengono certamente da lontano, ma che l’attuale amministrazione regionale sta acuendo con le sue negligenze. E’ necessaria una rapida e netta inversione di rotta: le istituzioni non devono combattere le cattive notizie adoperandosi affinché le stesse e le loro cause non arrivino alla consapevolezza dei cittadini, ma predisponendo quanto necessario perché si realizzino le buone pratiche. Ed è evidente a tutti – conclude Antonello Murgia – che un impegno corretto ed efficace delle istituzioni è indispensabile anche come esempio di quella correttezza e di quell’impegno nell’osservanza delle norme antivirus che vengono giustamente richiesti agli operatori sanitari e ad una popolazione impaurita e spaesata.»

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Un confronto in occasione del Mese dei diritti umani e nel giorno del 71esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu: ASARP presenta la Conferenza Nazionale “Il diritto di avere diritti”, che si terrà il 10 dicembre presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Cagliari, dalle 9.00 alle 19.00.

«Questi nostri anni, sono caratterizzati da pesanti e inaccettabili disuguaglianze sociali e territoriali – spiega Gisella Trincas, presidente nazionale dell’UNASAM – che determinano, in una sempre maggiore fascia di persone, la violazione dei più essenziali diritti umani.»

Quattro momenti di dibattito, quattro occasioni di incontro per mettere a fuoco le criticità esistenti e indicare nuove strade da percorrere per il benessere di una collettività solidale. Giovanna Del Giudice presidente Conferenza Basaglia, portavoce Campagna Nazionale “E tu slegalo subito”, coordinerà la prima sessione dal tema “Salute mentale, dipendenze e autodeterminazione, Antonello Murgia, medico e portavoce del Mese dei Diritti Umani, invece coordinerà la seconda sessione dal tema “Stato Sociale, Uguaglianza, Democrazia e Partecipazione”. Nella terza sessione relatori e relatrici si confronteranno sulla questione delle “Persone private della libertà e percorsi alternativi alla detenzione”, coordinati da Stefano Cecconi portavoce nazionale dell’Osservatorio Nazionale OPG/REMS. L’ultima sessione, coordinata da Roberto Loddo ASARP, verterà su “Migrazioni, cittadinanza, questione minorile”.

Saranno presenti in veste di relatori: Mauro Carta, Vito D’Anza, Alessandro Coni, Gilberto Ganassi, Maria Mura, Giangiacomo Pisotti, Nerina Dirindin, Marco Espa, Don Marco Lai, Lilli Pruna, Caterina Cocco, Gavino Carta, Maria Francesca Ticca, Cristina Ornano, Dario Sarigu, Angela Lai, Lucia Mastino, Riccardo Curreli, Ettore Cannavera, Antonella Calcaterra, Ilham Mounssif, Antonello D’Elia, Silvana Tilocca, Valentina Brinis, Giorgio Altieri, Anna Cau. L’apertura dei lavori sarà presieduta da Gisella Trincas presidente nazionale dell’UNASAM e da Maria Grazia Giannichedda presidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia. Sono stati invitati per i saluti istituzionali Gemma Cucca presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Mauro Grandesso Silvestri presidente del Tribunale di Cagliari, Maria Alessandra Pelegatti procuratore Capo della Repubblica di Cagliari, Mario Nieddu assessore regionale della Sanità Regione Sardegna, Paolo Truzzu sindaco di Cagliari e Aldo Luchi presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari.

Parteciperanno studentesse, studenti e insegnanti dell’Istituto Professionale Sandro Pertini di Cagliari. Saranno riconosciuti i crediti formativi dall’Ordine degli Avvocati di Cagliari e sarà rilasciato attestato di partecipazione.

 

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L’Asarp, associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica, in collaborazione con la rassegna di letteratura sociale Storie in Trasformazione 2019, “le vie della gentilezza” presenta “SquiLibri” due giornate dedicate alla salute mentale e ai diritti delle persone con esperienze di sofferenza in occasione della settima edizione del Mese dei Diritti Umani.

Venerdì 8 novembre alle ore 17.00 all’Hostel Marina a Cagliari in Piazza San Sepolcro n°2 si svolgerà la presentazione del libro “La realtà non è per tutti” di Antonello D’Elia (Villaggio Maori Edizioni). «Non rimane che prendere atto che quella minoranza che ha permesso la riforma psichiatrica italiana non sia mai diventata vera maggioranza se non in una dimensione illusoria. La rivoluzione basagliana non ha intaccato alla radice una psichiatria che, al di là dei pronunciamenti espliciti, nei fatti ha continuato a coltivare i suoi miti scientisti e le sue prassi escludenti». Presenta Gisella Trincas, presidente Asarp e conversano con l’autore: Roberto Loddo, Alessandro Coni, Antonello Murgia, Ettore Cannavera, la redazione di Radio Onde Corte. Letture di Doriano Ferrari e Paolo Fenocchio, allievi della scuola di arti sceniche della compagnia “Cada die teatro”.

Sabato 9 novembre, alle ore 17.00, nella Comunità “Franca Ongaro Basaglia”, in Piazza San Giacomo n° 7, a Cagliari, si svolgerà la presentazione del libro “Le scarpe dei matti” di Antonio Esposito (ad est dell’equatore editore). «Un pomeriggio d’inverno, tra i seminterrati dell’ex manicomio civile di Aversa, come epifania, si danno allo sguardo centinaia di scarpe accatastate, impolverate, rotte, rosicate dai topi, spesso spaiate. Cumulo di scarpe senza lacci, pezzi di storie smarrite, testimonianza di sentieri interrotti e cammini traditi, abbandonate in quell’Altrove, “Le Reali Case dei Matti”, spazio di potere, di esclusione, di dolore». Presenta Roberto Loddo dell’Asarp e conversano con l’autore Gisella Trincas, Alessandro Coni, Angelica Piras, Ettore Cannavera, Antonello Murgia, la redazione di Radio Onde Corte. Letture poetiche a cura di Alessandra Fanti.

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La rassegna “Teatro ragazzi”, organizzata dall’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, che ha l’obiettivo di promuovere e divulgare la cultura teatrale presso le giovani generazioni, riparte dopo uno stop di alcuni anni e vede per questa edizione aderire ben sette Amministrazioni: Siurgus Donigala, Maracalagonis, Sinnai, Pula, San Gavino Monreale, Iglesias e Carbonia.

La rassegna verrà ospitata nelle sale teatrali dei Comuni che hanno aderito e prevede sette titoli selezionati fra le maggiori produzioni del settore in ambito regionale e nazionale per un totale di 21 recite. Si parte domani, 17 ottobre, a Iglesias, al Teatro Electra, con “I canti di tutte storie”, Teatro dell’armadio.

I giovani spettatori potranno assistere a spettacoli ispirati alle fiabe tradizionali come Cappuccetto Rosso ed il Brutto anatroccolo realizzati con l’utilizzo di diversi linguaggi.

– La danza. Dedicato al linguaggio artistico della danza è stato proposto in cartellone Cappuccetto Rosso, con la regia e la scenografia di Michelangelo Campanale e le coreografie Vito Cassano, realizzato dalla compagnia pugliese La luna nel letto (spettacolo pluripremiato). Ancora la danza è protagonista del lavoro Perseo e Medusa prodotto da ASMED Balletto di Sardegna, con la regia di Senio Dattena, le coreografie di Cristina Locci ed ispirato alla mitologia greca.

– La musica. E’ il linguaggio utilizzato dalla compagnia cagliaritana Teatro dall’armadio per lo spettacolo “I canti di tutte storie” su testi dello scrittore Bruno Tognolini con le musiche originali di Antonello Murgia.

– La narrazione. “Di segno in segno” è lo spettacolo di narrazione che si avvale di un attore e un video – di e con Vania Pucci della compagnia toscana Giallo Mare Minimal Teatro – spettacolo originale che viene distribuito con successo da oltre 20 anni. Ancora, si usano gli oggetti per il teatro di narrazione che sta intorno allo spettacolo de I brutti anatroccoli di Silvano Antonelli, della compagnia Stilema di Torino.

– Musica dal vivo. E’ invece la tecnica usata dalla compagnia cagliaritana Cada Die Teatro che, con lo spettacolo “Più veloce di un raglio“, di e con Mauro Mou e Silvestro Ziccardi, con la collaborazione alla drammaturgia e alla messa in scena di Alessandro Lay, è liberamente tratto dal racconto “L’asino del gessaio” di Luigi Capuana.

– La magia delle bolle di sapone. E’ lo spettacolo “Ouverture des saponettes” dell’artista milanese Michele Cafaggi, attore e autore, che realizza un vero e proprio concerto di bolle di sapone di tutte le dimensioni.

Tutti gli spettacoli previsti sono adatti agli studenti delle scuole primarie mentre alcuni si rivolgono anche ai bambini della scuola dell’infanzia.