29 March, 2024
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Un concerto in omaggio a un grande autore di musiche per film: domenica sera (15 dicembre), con inizio alle 21.00, l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari ospita il “Trovajoli Project”, con la pianista Rita Marcotulli alla testa di un eccezionale ensemble che vede in scena Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso, Israel Varela alla batteria e, a far da sfondo, immagini tratte dai film e le commedie musicati da Armando Trovajoli. Si tratta di una produzione originale di Creuza de Mà, il festival dedicato alla musica per il cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, che ha debuttato due anni fa a Carloforte (con il titolo “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”), nel centenario della nascita del compositore romano, e che ora viene riproposta come appuntamento extra della tredicesima edizione della stessa manifestazione (che si è tenuta in settembre a Carloforte e poi a Cagliari il mese dopo). I biglietti, a 15 euro (compresi i diritti di prevendita) si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070 657428).

Scomparso nel 2013, Armando Trovajoli ha legato il suo nome e la sua arte a centinaia di film diretti da registi del calibro di Vittorio De Sica, Ettore Scola, Mario Monicelli, Dino Risi, Alberto Lattuada, Luciano Emmer, Steno, Sergio Corbucci, Mario Mattoli, Luigi Magni (tra gli altri), ma anche a memorabili commedie musicali: su tutte quelle di Garinei e Giovannini, come “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy”, “Vacanze romane”, “Rugantino” con lo straordinario successo di “Roma nun fa’ la stupida stasera”.

Da questo vasto e straordinario repertorio, Rita Marcotulli, nome di primissimo piano della scena jazzistica italiana, ha attinto, trascritto e arrangiato musiche e canzoni per il “Trovajoli Project”, affidandone l’esecuzione ai musicisti che la affiancheranno anche domenica sera a Cagliari: artisti di area jazzistica, perlopiù, in omaggio alla passione di Armando Trovajoli per quella musica che lui stesso ha frequentato, anche rappresentando l’Italia al Festival Internazionale del Jazz alla Salle Playel, a Parigi, nel 1949.

Ideato da Gianfranco Cabiddu per il suo festival Creuza de Mà, il “Trovajoli Project” vede a ragione Rita Marcotulli alla direzione musicale anche per un vissuto personale che la lega al grande compositore: il papà della pianista, Sergio Marcotulli, ha infatti ha avuto un lungo rapporto di amicizia e di lavoro come ingegnere del suono negli studi Forum di Roma, fondati nel 1970 da Armando Trovajoli con Ennio Morricone e Luis Bachalov, dove sono nate tante colonne sonore del cinema italiano. “(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine”, racconta Rita Marcotulli: “Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo”.

Premio Ciak d’oro e premio “Nastro d’argento” nel 2010 per la colonna sonora del film “Basilicata coast to coast”, David di Donatello per il miglior musicista nel 2011, Rita Marcotulli è stata insignita quest’anno dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica.

 

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Appuntamento extra con Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema che lo scorso settembre a Carloforte, e il mese dopo a Cagliari, ha vissuto la sua tredicesima edizione: domenica 15 dicembre, alle 21.00, all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, la manifestazione ideata e diretta dal regista Gianfranco Cabiddu, rende omaggio a un grande compositore che ha legato il suo nome e la sua arte a centinaia di film, Armando Trovajoli; e lo fa attraverso un cine-concerto, “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”, una produzione originale di Creuza de mà che ha visto il suo debutto a Carloforte, nell’edizione di due anni fa del festival, in occasione del centenario della nascita del musicista romano (e poi una replica, nell’aprile 2018, al Bari International Film Festival), e che ora approda per una sera a Cagliari, all’Auditorium del Conservatorio.

Autore di colonne sonore per il cinema di molti tra i più importanti registi italiani (Vittorio De Sica, Ettore Scola, Mario Monicelli, Dino Risi, Alberto Lattuada, Luciano Emmer, Steno, Sergio Corbucci, Mario Mattoli, Luigi Magni, tra gli altri), ma anche per memorabili commedie musicali (su tutte quelle di Garinei e Giovannini, come “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy”, “Vacanze romane”, “Rugantino” con lo straordinario successo di “Roma nun fa’ la stupida stasera”), Armando Trovajoli (scomparso il primo marzo 2013) avrebbe compiuto cento anni il 2 settembre 2017; un mese dopo, a Carloforte, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu l’ha voluto ricordare e raccontare attraverso la sua musica con un concerto corredato da immagini dei suoi film e delle sue commedie musicali, affidandone la direzione a Rita Marcotulli.

Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, la pianista romana ha trascritto e arrangiato le musiche di Armando Trovajoli, le sue canzoni, riunendo intorno a sé, per l’esecuzione, altri jazzisti di spicco, in omaggio alla passione del compositore per quella musica; gli stessi musicisti che saranno accanto a lei al pianoforte, anche domenica 15 dicembre, alle 21.00: Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax e Ares Tavolazzi al contrabbasso, con la novità di Israel Varela alla batteria (al posto di Alessandro Paternesi).

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E’ stato inaugurato questa mattina, nei locali de La Fabbrica del Cinema, presso l’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, è stato ufficialmente inaugurato il primo corso dedicato a “Sceneggiatura e paesaggio”.

Si tratta di un’iniziativa di alta formazione articolata in 12 masterclass, per lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle storie delle sue comunità.

Il corso è stato presentato da Michele Casula, esperto in ricerche nel settore audiovisivo e rappresentante della società Clapbox, e dalla direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission Nevina Satta, a cui si deve l’ideazione e l’organizzazione dell’iniziativa. Gli incontri si svolgeranno fra novembre e febbraio, con il sostegno del comune di Carbonia, rappresentato al taglio del nastro dall’assessore alla cultura Sabrina Sabiu, insieme alla Fondazione di Sardegna e dal Centro Servizi Culturali, rappresentato dal Direttore Paolo Serra. Era presente anche Alberto Zonchello, segretario particolare dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.

A Carbonia l’avventura inizia con la prima lezione della produttrice esperta di sviluppo Daniela Masciale. In squadra anche il regista e sceneggiatore Andrea Magnani che terrà la masterclass di domenica 24 novembre e che, insieme a Daniela Masciale, svolgerà un ruolo da story coach, con la gestione di altri 4 appuntamenti cui si legherà il tutoring dei progetti sviluppati dai partecipanti.

Le altre 6 masterclass vedranno il coinvolgimento di professionisti di spicco del panorama audiovisivo nazionale, chiamati a condividere le esperienze creative del dialogo fra “sceneggiatura e paesaggio”.

Fra questi lo scenografo Giancarlo Basili, che raggiungerà Carbonia a metà dicembre dopo l’esperienza sul set della seconda stagione de “L’amica geniale”. Giancarlo Basili sarà accompagnato anche dal regista Marco Cruciani, che legherà alla tappa sarda una fase di location Scouting per il documentario sul cinema italiano visto dagli occhi della scenografia.

Terranno una lezione anche il regista Paolo Zucca, reduce dal successo de “L’uomo che comprò la luna”, lo sceneggiatore Filippo Gravino (“Veloce come il vento”, “Il primo re” e la serie in lavorazione “Romulus”), la regista Laura Lucchetti, che ha firmato e diretto in Sardegna il pluripremiato “Fiore gemello”, e lo sceneggiatore Salvatore De Mola, cui si devono gli adattamenti de “Il Commissario Montalbano”, il recente successo della fiction Rai “Imma Tataranni” e la scrittura, insieme a Gianfranco Cabiddu ed Ugo Chiti, de “La stoffa dei sogni”.

Il percorso si completerà con la condivisione dei risultati di un concept test – gestito dal team Clapbox con la collaborazione della società Ergo research – che misurerà il potenziale dei progetti sviluppati dai partecipanti presso campioni rappresentativi degli spettatori di film e serie tv.

Sono 18 gli autori finalisti, selezionati fra 33 candidati: Lucio Aru, Roberta Balestrucci, Maria Vittoria Durante, Marcello Lasio, Fabrizio Lo Bianco, Maria Elena Mallei, Luigi Manca, Pietro Martinetti, Elisa Meloni, Daniele Mocci, Andrea Pau, Simone Petrucci, Giovanni Davide Piras, Vanessa Podda, Alessandra Pusceddu, Andrea Rosas, Luca Sotgiu, Gabriele Tanda. Arrivano da diverse località della Sardegna e i progetti originali con i quali si sono candidati hanno ambientazioni che spaziano da Portoscuso al villaggio minerario di Ingurtòsu, all’isola de l’Asinara, a Tandalò, al complesso nuragico di Malchittu, da Siniscola alle spiagge della Baronia, ad Orgosolo, fino al colle di San Michele, con storie che attraversano generi ed epoche diverse: il banditismo dei primi del ‘700, lo sviluppo dei collegamenti interni all’isola dell’inizio dell’800, le lotte sindacali della prima parte del secolo scorso, il dopoguerra, il ’68 isolano, fino ai giorni nostri gettando uno sguardo verso il futuro prossimo.

                                               

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Fanfara Station - foto di Gianfilippo Masserano

La Fanfara Station (formata da musicisti provenienti da Tunisia, Italia ed USA) con il brano “Rahil”, in lingua tunisina, ha vinto il 12° Premio Andrea Parodi, l’unico contest in Italia riservato alla world music. Al gruppo va anche il premio della critica e quello per il migliore arrangiamento.

In una Cagliari ancora estiva, l’evento, in programma dal 10 al 12 ottobre, è stato ospitato per la prima volta dall’Auditorium del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, gremito in tutte tre sere.

Resta il Sardegna il premio per il miglior testo con Federico Marras Perantoni e la sua “Canzona di mari n. 2 – Fóggu e fiàra”, in lingua sarda. La miglior musica va invece ad Elliott Morris (Regno Unito) con “The End of The World Blues”, in lingua inglese; quello per l’interpretazione a Suonno D’Ajere (Campania) con “Suspiro”, in lingua napoletana, come anche la Menzione della Giuria Internazionale. Il premio per la miglior interpretazione di un brano di Andrea Parodi se lo sono aggiudicati i Setak (Abruzzo).

Ad Arsene Duevi (Togo) con “Agamà”, in lingua ewè, vanno sia il Premio degli artisti in gara che la Menzione dei Ragazzi, mentre la Fondazione Andrea Parodi ha deciso di assegnare una menzione speciale ai Krzikopa (Polonia) con “Hasiorki”, in lingua silesiana.

Il concorso, che quest’anno ha registrato una folta presenza di artisti stranieri, ha visto confrontarsi anche A.T.A. – Acoustic Tarab Alchemy (provenienti da Tunisia e Lazio) con il brano “Fattouma”, in lingua araba; Saly Diarra (Senegal) con “Musow” in lingua bambara; Maribop (Spagna) con “Un munnu dintra un munnu” in lingua siciliana e basca;

Il Premio Albo d’oro è andato a Daniela Zedda, fotografa e fotogiornalista di rilievo internazionale. Tutti i premi sono realizzati da Maria Conte, artista orafa sarda apprezzata in tutto il mondo.

Nella manifestazione sono saliti sul palco anche ospiti di grande rilievo come Moni Ovadia ed AdoRiza (venerdì), Simone Cristicchi, Tosca e La Maschera, gruppo vincitore del concorso dello scorso anno (sabato). Sabato c’è stato anche un estratto dello spettacolo “Lingua Madre, il canzoniere di Pasolini”, con Duo Bottasso, Elsa Martin, Davide Ambrogio. Si tratta di una produzione originale del Premio Città di Loano, del festival Mare e Miniere e del Premio Andrea Parodi, da un’idea di Enrico de Angelis.

Inoltre, in tutte tre le serate, si sono esibite alcune formazioni artistiche del Conservatorio di Cagliari. Il tutto con la direzione artistica di Elena Ledda e la conduzione di Gianmaurizio Foderaro ed Ottavio Nieddu.

La serata finale è stata trasmessa in diretta sulla pagina facebook di Rai Radio Tutta Italiana.

Il festival è nato per omaggiare e valorizzare l’arte di un cantante e musicista di spiccato talento come Andrea Parodi, passato dal pop d’autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music.

Alle serate di venerdì e sabato, hanno partecipato uditori del festival Crêuza de mä – Musica per cinema, organizzato dall’Associazione Backstage, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e Sardegna Film Commission.

I vincitori sono stati decretati da tre diverse giurie. La giuria tecnica, che ha assegnato il premio assoluto e le menzioni, era formata da Gianfranco Cabiddu (regista e musicista), Gigi Camedda (musicista), Lia Careddu (attrice), Gaetano d’Aponte (Partner/Premio Bianca D’Aponte), Gesuino Deiana (musicista ed operatore culturale), Andrea Del Favero (Partner/Folkest), Tiziana Tosca Donati (musicista ed attrice), Giovanni Gianluca Floris (presidente del Conservatorio di Cagliari, musicista), Pippo Rinaldi Kaballà (musicista), Elena Ledda (direttrice artistica, musicista), Silvano Lobina (musicista), Annamaria Loddo (operatore culturale), Gino Marielli (musicista), Nicola Meloni (operatore culturale), Michele Palmas (produttore S’ard Music), Diego Pani (Memorial University of Newfoundland, Canada, e musicista), Simone Pittau (musicista), Andrea Ruggeri (musicista), Simonetta Soro (musicista ed attrice), Stefano Starace (Partner / Mo’l’estate spirit festival), Jacopo Tomatis (partner / Premio Città di Loano), Gisella Vacca (musicista ed attrice), Dario Zigiotto (Partner, Negro Festival).

La giuria del Premio della critica comprendeva Claudio Agostoni (Popolare Network), Simone Cavagnino (Unica Radio), Flavia Corda (Rai3 Sardegna), Tore Cubeddu (Eja TV), Enrico De Angelis (giornalista, operatore culturale), Ciro De Rosa (Songlines), Max De Tomassi (Rai Radio 1 Stereonotte), Daniela Deidda (Sardegna Eventi 24), Daniela Esposito (Ufficio Stampa musicale), Salvatore Esposito (Blogfoolk), Enzo Gentile (Il Mattino), Elisabetta Malantrucco (Rai Radio Techetè), Marco Mangiarotti (QN / Il Giorno ), Maria Grazia Maxia (Federazione degli Autori), Luca Mirarchi (Unione Sarda), Claudia Mura (Tiscali.it), Duccio Pasqua (Rai Radio 1, Un giorno da gambero / Centocittà), Andrea Musio (La Nuova Sardegna), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Timisoara Pinto (Rai Radio 1, In Viva Voce), Walter Porcedda (Musica Jazz), Andrea Marco Ricci (NUOVOIMAIE), Claudio Scaccianoce (Linkiesta.it), Paolo Talanca (Il fatto quotidiano), Mario Tasca (Sardegna 1), John Vignola (Radio 1 Music Club).

La giuria internazionale era composta da Sergio Albertoni (RSI, Svizzera), Thorsten Bednarz (Deutschlandfunk Kultur Radio, Germania), Edyta Magdalena Łubińska (Università’ di Varsavia, Istituto di Etnologia e Antropologia Culturale), Piotr Pucylo (Globaltica Festival, Polonia), Bastiaan Springer (Koncertzender, Radio Netherlands, Olanda).

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Ultimi appuntamenti per la parte cagliaritana della tredicesima edizione di Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, in corso da venerdì al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino: un fine settimana che, dopo le sei giornate di metà settembre a Carloforte, propone anche nel capoluogo sardo un denso programma di masterclass, incontri, proiezioni di film e documentari.
Domani (domenica 13 ottobre), la giornata conclusiva si apre alle 10.30, con l’ultima masterclass sulla musica per il cinema, rivolta agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari: al centro dell’incontro, aperto anche al pubblico, Paolo Zucca, Jacopo Cullin ed Andrea Guerra, rispettivamente regista, protagonista e autore delle musiche del film “L’uomo che comprò la luna”, in visione il giorno prima, sempre al Cineteatro Nanni Loy.
Tutti all’insegna del binomio Cinema e Sardegna gli appuntamenti del pomeriggio e della serata. Si comincia alle 16.00, con il documentario di Sergio Naitza “L’ultimo piazzaiolo”, un viaggio nelle sale cinematografiche dell’isola, chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva attraverso i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti e del “pizzaiolo”, appunto, lo storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola.
Presente alla proiezione, Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – sarà anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30 sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, al cinema e al teatro. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, che verrà proiettato in serata con inizio alle 20.00: un’opera di taglio neorealista, diretta nel 1949 dal regista sardo Mario Sequi (nato a Monserrato nel 1913 e morto a Roma nel 1992) con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.
 

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Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua edizione numero tredici, vive domani (sabato 12 ottobre) la seconda giornata della sua tranche cagliaritana (dopo quella di metà settembre a Carloforte), in corso fino a domenica al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino.
Il programma della mattinata propone alle 10.30 il consueto appuntamento con la masterclass sulla musica per il cinema dedicata agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari: protagonisti dell’incontro, aperto anche al pubblico, Agostino Ferrente, Letizia Caudullo, Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis, rispettivamente regista, montatrice e autori delle musiche di “Selfie”, il film in visione il giorno prima.
Due lungometraggi “made in Sardegna” caratterizzano le proiezioni del pomeriggio. Si comincia alle 16 con il docufilm di Davide Melis (presente all’appuntamento) “A Bolu”: un racconto corale, un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali dell’isola dei nuraghi, il Canto a Tenore, inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità. Un film in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti, nei diversi scenari dove questa tradizione è ancora viva e genuina, lontana dalle manifestazioni prettamente folkloristiche.
A seguire, un successo della recente stagione cinematografica: “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio (dopo “L’arbitro”) di Paolo Zucca: un road movie sardo per una commedia stralunata, con Jacopo Cullin nei panni del protagonista e le musiche firmate da Andrea Guerra, entrambi presenti alla proiezione, con inizio alle 18.30, insieme al regista cagliaritano, così come, l’indomani mattina, alla terza ed ultima masterclass di musica per cinema, in programma alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Il binomio Cinema e Sardegna caratterizza anche gli ultimi appuntamenti di domenica 13, nel pomeriggio e in serata. Il primo è la proiezione, alle 16.00, del documentario “L’ultimo Pizzaiolo“; presente alla proiezione, il regista Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – sarà anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30, sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, al cinema e al teatro, in rapporto alla tradizione sarda. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra: un film di taglio neorealista, diretto nel 1949 da Mario Sequi, con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.

Prosegue, per avviarsi poi alla conclusione lunedì 7, la seconda edizione del Festival del Passato Remoto, Sorgono al Centro del Primo Centro del Mondo, diretto dal giornalista e scrittore Sergio Frau. La mattinata di domani, domenica 6 ottobre, si apre alle 9.30 con l’inaugurazione della Fiera dei Maestri Artigiani dei lavori all’antica: nel Cortile del Museo di Sorgono e a Funtana Lei l’arte del Sapere e dei saperi lontani. Dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, nella Palestra Comunale di Sorgono sarà ancora il Planetario ad accompagnare i visitatori, grandi e piccoli, alla scoperta dell’Universo e dei suoi pianeti. Dalle 10.00 alle 13.00, si rinnovano le visite guidate ai Musei di Sorgono (che dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00 ospiterà anche i laboratori didattici per le scuole), Laconi e alla Tomba dei Giganti di Aiòdda a Nurallao. E dalle 10.00 alle 13.00 riprenderanno le visite guidate al Parco Archeologico di Biru ‘e Concas. Così come dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00 sarà ancora visitabile al Centro Polifunzionale di Sorgono la mostra, con i suoi laboratori, Sardinian Warriors. Ma il fulcro della ricca giornata di domani sarà al Teatro Murgia di Sorgono, che a partire dalle 10.30 ospiterà 40° Parallelo Nord: primo equatore?, un convegno internazionale di geografia antica, organizzato in collaborazione con la Società Geografica Italiana. Con Sergio Frau sul tema interverranno Franco Farinelli, dell’Università di Bologna, Claudio Giardino, dell’Università del Salento, Rossella Belluso, Gianfederico Pietrantoni ed Orazio Lagreca, della Società Geografica Italiana, gli archeologi greci Kostas e Bozena Soueref, lo studioso e scrittore Ciriaco Offeddu. “Omero, Esiodo, Eschilo, Platone… Almeno 15 Grandi Testimoni Greci giurano che Atlante sorreggeva la volta celeste dal Centro del Mondo”, così presenta il convegno Frau.”In tutte le culture si ricorda una storia parallela: un Mulino (di Amleto & Kronos) che dal Centro del Mondo ordinava spazio e tempo nell’Età dell’oro. Sia Atlante che il Mulino verranno feriti a morte dal mare. Non sono il primo, quindi, a dire che Atlante e la sua Isola sono stati il Centro del Mondo. Sono il primo a credere agli Antichi e a verificare su una mappa quel che dicevano. E, a quel punto, la geografia parla: esattamente a metà del 40° parallelo, spaccata in due da quella linea che i classici definivano la Linea degli Olimpi, c’è la Sardegna. A oriente – prosegue Frau – la Linea passa per il Salento (zona piú ricca d’Italia di menhir dopo la Sardegna), poi per il monte Olimpo e Lemnos, l’“isola dei Tirreni”, in Grecia, quindi per Hattuša, capitale degli Ittiti, infine per il Caucaso di Prometeo, fratello di Atlante, da cui parte la via della seta fino a Pechino. Verso occidente, invece, tocca le isole Baleari e Toledo, nota come l’ombelico di Spagna. Nel cuore dell’Isola – esattamente nel Centro Geografico dell’Isola – i 200 menhir di Biru ‘e Concas segnano e segnalano questa centralità. Ma se è così, rispettando davvero quel che ci raccontano gli Antichi, se Atlante stava al Centro del Mondo – conclude il direttore artistico del Festival del Passato Remoto – dovrebbe anche aver segnato con la sua posizione il primissimo equatore”. Nel pomeriggio, alle 15.30, si riprende con la visita al sito archeologico di Biru ‘e Concas con una guida d’eccezione, Francesco Manca, che quei duecento menhir 31 anni ha scoperto. Alle 16.00 una delegazione di ospiti del festival visiterà il Museo dei Menhir di Laconi. Sergio Frau, alle 17.00, racconterà la sua ricerca Omphalos: la Sardegna di Atlante, Primo Centro del Mondo, facendo visitare le sale del Museo di Sorgono, di cui è curatore. Alle 18.00 l’appuntamento con Aperitivi Letterari: gli autori Giancarlo Casula e Antonangelo Liori presenteranno, rispettivamente, “Desula” e “I Templi del Sonno”. Alle 18.30 si torna al Teatro Murgia di Sorgono per la proiezione, a cura della Fondazione Sardegna Film Commission, di Faber in Sardegna, alla presenza del regista Gianfranco Cabiddu. Un film documentario che racconta un Fabrizio De André privato, immortalato nella sua residenza dell’Agnata, e il suo amore per la Sardegna, la terra nella quale ha vissuto gli anni della sua maturità artistica. Il viaggio è accompagnato dalle immagini e la musica dell’ultimo storico concerto del cantautore genovese, al Teatro Brancaccio di Roma nel 1998. Alle 21.30, sarà ancora l’ora dello Star Party, l’osservazione della Luna nell’area archelogica di Biru ‘e Concas con il grande telescopio Boldrini, a cura dell’Associazione Astronomica Nuorese Rodolfo Calanca, direttore scientifico dell’Associazione “Borgo di Urania”, terrà una breve conferenza introduttiva su: “Le costellazioni, miti e asterismi”. Dalle 22.00, scatterà il party astronomico Osserviam i piu’ begli oggetti del cielo. La giornata conclusiva della seconda edizione del Festival del Passato Remoto, lunedì 7 ottobre, comincerà alle 10.00 con le visite guidate ai Musei di Sorgono, Laconi e al sito Aiòdda di Nurallao. Alle 11.00 l’Educational Tour per geografi e archeologi di livello nazionale e internazionale. Guida d’eccezione sarà Sergio Frau, e l’itinerario, questa volta, si articolerà nel Nord Sardegna: guest star sarà la ziqqurat di Monte d’Accoddi, un monumento unico nel bacino del Mediterraneo, massima espressione sacra della civiltà prenuragica, a pochi chilometri da Sassari. Il tempio di Monte d’Accoddi (dall’arcaico kodi, ‘pietra’) risale a cinquemila anni fa, è unico in Europa per la singolarità della tipologia architettonica. Fu scoperto a metà del XX secolo.

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Giunge all’approdo questo fine settimana la prima parte di Creuza de Mà, il festival di musica per cinemaideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, che tra sabato e domenica propone gli ultimi appuntamenti a Carloforte, in attesa della seconda tranche, in programma a Cagliari dall’11 al 14 del mese prossimo.

Oggi, sabato 14, la giornata prende il via come di consueto alle 10.30, al Cinema Mutua, dove Igort, reduce dalla proiezione – la sera prima – del suo esordio alla regia con “5 è il numero perfetto”, sarà al centro dell’incontro giornaliero con il pubblico e gli allievi in residenza del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema, per raccontare il lavoro del regista con musicisti, montatori e tecnici del suono.

Alle 19.00, Creuza de Mà esce dal paese per uno dei suoi eventi più suggestivi e attesi: il consueto concerto al tramonto nella cornice mozzafiato dell’oasi naturale di Capo Sandalo che impreziosisce ogni edizione del festival; protagonisti, quest’anno, l’arpista Marcella Carboni e il sassofonista Simone Alessandrini, che si esibiranno in acustico, accompagnati solo dai suoni del mare, del vento e della natura, che per l’occasione saranno registrati dal tecnico del suono Stefano Campus, in un’operazione di “scouting sonoro“.

Scese le ombre della sera, il festival torna in paese, al cinema Cavallera, dove, alle 21.30, il “padrone di casa”, Gianfranco Cabiddu, presenta il suo ultimo lavoro, “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio” (2018), di cui ha curato la regia insieme a Mario Tronco, con musiche dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Insieme ai due registi, sarà presente alla proiezione la cantante Petra Magoni, tra i protagonisti del film, interpretato dai musicisti-attori della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio secondo le rispettive tradizioni e culture musicali.Un musical sorprendente, libero riadattamento della celebre opera mozartiana, immaginata come un racconto orale tramandato di generazione in generazione e di paese in paese, “Il Flauto Magico” segue le gesta del principe Tamino, accompagnato dal suo factotum Papageno, deciso a liberare la bella Pamina, trattenuta dal crudele padre Sarastro.

Alle 23.00 consueto appuntamento ai Giardini di Note con Round Midnight, la sezione notturna del festival, che domani (sabato 14) si apre con il ricordo di due grandi figure del cinema italiano in altrettanti video di cinque minuti: dal festival La Valigia dell’Attore, che si tiene in un’altra delle quattro Isole del Cinema sarde, arriva “Gian Maria Volonté a 25 anni dalla scomparsa” (2019), dedicato al grande protagonista di film come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, A ciascuno il suo, La classe operaia va in paradiso, Il caso Mattei; a seguire, “Ennio Fantastichini, un attore tra teatro e cinema” (2019), un omaggio di Gianfranco Cabiddu all’attore che ci ha lasciati lo scorso dicembre, con cui il regista sardo ha lavorato nel film “La Stoffa dei Sogni” (2016).

L’ultima serata di musica dal vivo ai Giardini di Note punta i riflettori sull’attore Michele Riondino, questa volta nelle vesti di cantante e chitarrista, alla guida dei Revolving Bridge: la band tarantina è nata dalla passione comune per il rock ‘n’ roll delle origini, con uno scoppiettante repertorio di brani come Johnny B. Goode, Hound dog e altre pietre miliari della storia del r&r. Insieme a Michele Riondino, saranno in scena Vincenzo De Giorgio (chitarra e voce), Walter Pulpito (contrabbasso e voce) ed Antonio Intermite (batteria).

Domenica 15 il festival si avvia alle sue battute conclusive con gli ultimi tre appuntamenti in cartellone.

Al Cinema Mutua, alle 11.00, gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema, al termine della residenza a Carloforte, presenteranno, in un incontro aperto anche al pubblico, i loro progetti sonori (di montaggio e scelta di suoni e musiche) ai docenti del corso.

In serata, alle 19, al Cinema Cavallera si ricorda un altro grande artista che non c’è più: Fabrizio De André, strettamente legato a Carloforte, enclave genovese di Sardegna, e al festival che ha preso in prestito il proprio titolo dalla sua nota canzone. A vent’anni dalla scomparsa del grande cantautore, Creuza de Mà gli dedica un incontro tra immagini, musica e parole, presentando “Faber in Sardegna”, un recentissimo cofanetto edito da Castelvecchi che contiene il dvd dell’omonimo film di Gianfranco Cabiddu ed il libro “Faber in Sardegna raccontato da amici e colleghi” con testi del giornalista musicale Enzo Gentile.

Nel corso della presentazione, saranno proiettati ampi spezzoni tratti dal documentario di Vittorio Nevano “Creuza de Mà”, ambientato proprio a Carloforte, e dal film “Faber in Sardegna” in cui Gianfranco Cabiddu ha raccolto anche momenti dei diversi concerti dedicati a Fabrizio De André nella sua residenza a L’Agnata, vicino a Tempio Pausania, che si sono tenuti in sette edizioni del festival Time in Jazz con artisti come Paolo Fresu, Ornella Vanoni, Danilo Rea, Lella Costa, Morgan, Cristiano De André, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli.

Alle 21.30, l’ultimo appuntamento in cartellone a Carloforte è la proiezione di “Fiore gemello”, uscito l’anno scorso per la regia di Laura Luchetti. Nel film, con musiche di Francesco Cerasi, la Sardegna fa da sfondo alla fuga dei due protagonisti, un immigrato clandestino e la figlia di un trafficante di migranti, interpretata dall’attrice Anastasya Bogach che sarà presente in sala insieme alla regista.

Poi, sui titoli di coda, l’arrivederci a Cagliari per la seconda parte del festival, in programma dall’11 al 14 del mese prossimo.

Tutti gli appuntamenti in programma sono a ingresso gratuito.

Per raggiungere Carloforte, la compagnia Delcomar offre una tariffa scontata sui biglietti di andata /ritorno da Portovesme e 3,90 euro e da Calasetta a 3,50 euro (cui sarà sempre da aggiungere il contributo di sbarco di 2,50 euro).

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Creuza de Mà ai blocchi di partenza: da domani – martedì 10 – e fino a domenica, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, per l’organizzazione dell’associazione culturale Backstage, pianta le tende a Carloforte per la prima parte della sua edizione numero tredici (la seconda, come annunciato, è in programma a Cagliari, dall’11 al 14 ottobre).

Per sei giorni, il paese sull’Isola di San Pietro – davanti alla costa sudoccidentale sarda – con le sue piazze, i suoi carrugi e gli splendidi scorci marini che lo circondano – farà ancora una volta da cornice a questo festival interamente focalizzato sul rapporto fra l’arte dei suoni e l’ottava Musa, tra immagini in movimento e suono. Un rapporto da esplorare, e gustare, secondo una formula ben collaudata nelle precedenti dodici edizioni, attraverso proiezioni di film e documentari, masterclass, concerti e incontri con musicisti, registi, attori: ecco dunque, tra i protagonisti, autori di colonne sonore come il duo Pivio e Aldo De Scalzi, gli attori Angela Fontana e Michele Riondino (qui anche nella veste di cantante e musicista), registi come Marco Danieli ed i sardi Antonello Grimaldi e Bonifacio Angius, fresco della partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, così come Igort, il fumettista cagliaritano all’esordio alla regia con “5 è il numero perfetto”, in concorso alle Giornate degli Autori. Da Venezia sbarca a Carloforte anche la giovane Veronica Spedicati, cinta dell’alloro per la Migliore Regia alla Settimana Internazionale della Critica con il suo corto “Il nostro tempo”. E poi ancora, tra i sardi, lo stesso Gianfranco Cabiddu, reduce dal successo di “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio”, da lui diretto assieme a Mario Tronco, anche questi presente a Creuza de Mà così come la cantante Petra Magoni, che nel film indossa i panni della Regina della Notte; mentre nel “cast” del festival un ruolo d’eccezione è affidato a Neri Marcorè: spetterà infatti al poliedrico artista marchigiano il compito di introdurre le proiezioni, piatto forte del cartellone.

La sei giorni nel paese dove il festival è nato nel 2007 e in cui affonda le sue radici, si snoderà principalmente tra i due cinema carlofortini, il “Mutua” ed il “Cavallera”, e nello spazio del “Giardino di Note” per gli appuntamenti di tarda sera. Ma il primo appuntamento in agenda – domattina (martedì 10) alle 10.30, è a Villa Aurora per l’incontro metodologico degli allievi del secondo anno del Centro Sperimentale di Cinematografia – classi di Suono, Montaggio, Regia e CSCLab Musica in residenza anche quest’anno al festival. Creuza de Mà prosegue così la sua missione formativa, avviata in occasione della sua decima edizione con il Corso di scrittura di musica per cinema dedicato a Sergio Miceli, guidato da Franco Piersanti e che vede come presidente onorario Ennio Morricone. Nei giorni successivi, gli incontri (tutti con inizio alle 10.30) si sposteranno al Cinema Mutua: aperti anche al pubblico, racconteranno il lavoro del regista con musicisti, montatori e suono attraverso le testimonianze e i contributi degli ospiti del festival.

Domani pomeriggio (martedì 10) tiene banco Bonifacio Angius nelle proiezioni – introdotte da Neri Marcorè – in programma al cinema “Cavallera” a partire dalle 18.30. Il regista sassarese porta in dote a Carloforte “Destino”, il cortometraggio presentato nei giorni scorsi come evento speciale di chiusura dello Short Italian Cinema alla Settimana Internazionale della Critica, la sezione organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia. A seguire “Ovunque proteggimi”, il suo lungometraggio dello scorso anno, con Alessandro Gazale e Francesca Niedda, e le musiche di Carlo Doneddu.

La prima serata porta sul palco del cinema “Mutua”, con inizio alle 21.30, un appuntamento immancabile di Creuza de Mà: il concerto della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste” che farà gli onori di casa con un programma di brani tratti da famose colonne sonore appositamente arrangiati.

Poi, a chiudere la giornata inaugurale, alle 23, primo appuntamento nello spazio all’aperto dei “Giardini di Note”; a inaugurare la sezione notturna del festival, intitolata Round Midnight, sarà uno speciale omaggio a un grande maestro di musiche per il cinema: “Ryuichi Sakamoto: Coda” (2017), per la regia di Stephen Schible, è un ritratto del famoso compositore e musicista giapponese che permette di fare il punto sulla sua arte, sul suo lavoro nel mondo del cinema e sul suo particolare rapporto con la natura.

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Musica e cinema tornano ad abbracciarsi a Carloforte sotto l’insegna di Creuza de Mà. Dal 10 al 15 settembre, il paese tabarchino accoglie la tredicesima edizione del festival diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, per l’organizzazione dell’associazione culturale Backstage: una delle rare manifestazioni – la prima in Italia – interamente dedicate al rapporto fra l’arte dei suoni e l’ottava Musa. Un terreno di indagine da esplorare, e gustare, attraverso proiezioni di film e documentari, masterclass, concerti, incontri con musicisti, registi, attori, e altro ancora, secondo una formula ben collaudata. Una formula che il festival svilupperà ancora, dopo Carloforte, nella sua seconda parte, in programma, come è ormai consuetudine, a Cagliari, dall’11 al 14 ottobre, il cui cartellone verrà presentato prossimamente in un’apposita conferenza stampa.
Si comincia, dunque, martedì 10 settembre nel paese dove il festival è nato nel 2007 e in cui affonda le sue radici. Tra gli ospiti più attesi, gli attori Angela Fontana e Michele Riondino (qui anche nelle vesti di musicista), autori di colonne sonore come il duo Pivio ed Aldo De Scalzi, registi come Marco Danieli, Antonello Grimaldi, Bonifacio Angius, Igort e lo stesso Gianfranco Cabiddu, reduce dal successo di “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio”, il film musicale da lui diretto assieme a Mario Tronco, presente anch’egli con la cantate e attrice Petra Magoni. Un ruolo d’eccezione è affidato a Neri Marcorè: sarà proprio il poliedrico artista – attore, conduttore, comico ma anche cantante e musicista – il “maestro di cerimonie” della tredicesima edizione di Creuza de Mà, presente a Carloforte, per introdurre proiezioni e serate.Il programma della sei giorni sull’isola di San Pietro si snoderà principalmente tra i due cinema, il “Mutua” ed il “Cavallera”, e nello spazio del Giardino di Note, con un’apertura a Villa Aurora e con il consueto concerto al tramonto nella cornice mozzafiato dell’oasi naturale di Capo Sandalo: uno degli eventi più suggestivi e attesi, quest’anno affidato (nella penultima serata, sabato 14) all’arpa di Marcella Carboni e al sax di Simone Alessandrini, con le suggestioni dello scouting sonoro di Stefano Campus.