26 April, 2024
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«E nostra intenzione valutare con la massima attenzione le proposte dei Sindaci e proseguire un confronto di merito, sia nella fase di presentazione degli emendamenti che in quella del loro esame da parte della commissione, prima dell’ingresso della legge in Consiglio.»

Lo ha dichiarato il capogruppo del Pd Pietro Cocco, raccogliendo una proposta del presidente dell’Anci Emiliano Deiana, al termine della riunione congiunta fra la commissione sanità, i capigruppo consiliari, l’Anci ed una delegazione di Sindaci, cui hanno preso parte anche i presidenti della Giunta Francesco Pigliaru e del Consiglio Gianfranco Ganau e l’assessore della Sanità Luigi Arru.

A nome dei Comuni, il presidente dell’Anci Deiana aveva sollecitato in particolare una riflessione più approfondita su alcuni punti della riforma ritenuti ancora non sufficientemente definiti: ruolo delle strutture ospedaliere nelle zone svantaggiate, mantenimento dei presidi chirurgici e delle unità di pronto soccorso. Le ragioni di questa richiesta, ha chiarito, “derivano non da interessi particolari ma dalla necessità di arginare il profondo malessere delle nostre comunità legato all’ulteriore taglio dei servizi essenziali”.

Dopo l’intervento dei rappresentanti di tutti i Comuni, l’assessore Luigi Arru ha ribadito la disponibilità a migliorare il testo, che ritiene comunque aderente alle esigenze dei territori, anche per le numerose deroghe introdotte rispetto alla normativa nazionale. «Puntiamo ad una sanità – ha proseguito – dove tutti i professionisti e gli operatori lavorino al meglio in una rete efficiente in grado di potenziare le cure primarie extra ospedaliere e di contenere al massimo la mobilità sanitaria (circa 5.000 sardi vanno fuori dall’Isola soprattutto per le patologie tumorali)». Sui punti nascita, argomento sollevato con forza dal sindaco di La Maddalena Luca Montella, l’assessore ha affermato che non si dà nulla per scontato auspicando la prosecuzione di un confronto sui dati reali: uno di questi è che «per strutture al di sotto dei 100 parti l’anno non è stata concessa alcuna deroga in Italia».

Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Emilio Usula (Misto-Rossomori) e Michele Cossa (Riformatori). Emilio Usula ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla riforma della rete ospedaliera della Regione Puglia che, pur essendo una realtà non sovrapponibile alla Sardegna, soprattutto, per il dato popolazione, prevede una “copertura” molto ampia delle strutture sanitarie sul territorio.

Il consigliere Michele Cossa, invece, ha raccomandato la ricucitura dello “strappo” fra Regione e Sindaci, perché «il semplice ascolto non basta e non si può fare una riforma contro le autonomie locali».

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«I piccoli ospedali non chiudono – ha ribadito l’assessore Arru -, non è mai stata nostra intenzione ridurre l’assistenza ma vogliamo riorganizzarla e riqualificarla per dare una risposta assistenziale soprattutto nell’emergenza urgenza. La riforma della rete ospedaliera, all’esame del Consiglio regionale, è una garanzia di sopravvivenza per quegli ospedali che sono fuori dai parametri nazionali e che la rete fa salvi come strutture di zona disagiata.»
Soddisfatti i sindaci e i consiglieri comunali della comunità montana, che hanno viste accolte sostanzialmente le proprie richieste e che hanno sottolineato il particolare disagio del territorio montano per il quale chiedono attenzione. L’assessore della Sanità si è impegnato a informare di ciò la commissione Salute del Consiglio regionale.

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Una nuova richiesta di conclusione dell’iter di trasferimento delle risorse spettanti ai Comuni gravati da servitù militari in Sardegna previsti dalla legge 104 del 1990 e dalle successive modifiche ed integrazioni, è stata avanzata dai sindaci Antonello Ecca di Arbus, Anna Paola Marongiu di Decimomannu, Luca Montella di La Maddalena, Mariano Carta di Perdasdefogu, Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi, Daniele Serra di Teulada, Gian Luigi Serra di Ulassai, Giuseppe Loi di Villanova Strisaili e Sandro Porcu di Villaputzu, al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al ministro della Difesa Roberta Pinotti, al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru e, per conoscenza, al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana.

«Nel mese di marzo i sindaci dei comuni sardi interessati da servitù militari hanno scritto una lettera al ministro della Difesa, al presidente della giunta regionale e al presidente dell’ANCI Sardegna per significare gli interminabili ritardi nell’erogazione dei fondi a ristoro dei disagi e dei vincoli per la presenza dei poligoni e delle esercitazioni. Risorse destinate ai Comuni e da questi utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche e politiche sociali a beneficio dell’intera comunità – scrivono i sindaci -. In data 9 maggio un comunicato a firma della Presidenza della Giunta regionale riportava la notizia dell’avvenuta sottoscrizione da parte del ministro Padoan del decreto che quantifica i parametri per l’erogazione del contributo ai Comuni e si stimava un tempo di conclusione dell’iter pari a circa un mese. Ad oggi però non si hanno notizie dell’effettiva conclusione dell’iter e questo è oggetto di forte preoccupazione dei sindaci scriventi visto il termine ultimo del 15 luglio quale obbligo per tutti i comuni di trasmissione della richiesta di acquisizione o di cessione degli spazi finanziari annuali (di cui all’art. 4 del D.P.C.M. 21/02/2017, n. 21). Un ulteriore ritardo nell’erogazione dei fondi in oggetto non solo rischia di compromettere la corretta programmazione delle risorse entro tale data, ma in caso di trasferimento tardivo essi rischiano di finire in avanzo di amministrazione rendendoli di fatto inutilizzabili.»

«Per questi motivi, considerati anche i tempi tecnici necessari per il trasferimento dei fondi dallo Stato alla Regione e da questa ai Comuni è assolutamente necessario concludere l’iter nei prossimi giorni, in caso contrario tali risorse saranno di fatto del tutto vane. Oltre al danno, la beffa. Chiediamo quindi notizie sull’avanzamento dell’iter procedurale necessario e, nel caso in cui questo non sia di immediata conclusione, chiediamo una pronta e decisa presa di posizione – concludono i sindaci – per scongiurare il sopraccitati rischi e dare finalmente seguito agli impegni presi, nell’esclusivo interesse delle nostre comunità.»

 

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I sindaci dei Comuni oberati dalle servitù militari, Antonello Ecca di Arbus, Anna Paola Marongiu di Decimomannu, Luca Montella di La Maddalena, Mariano Carta di Perdasdefogu, Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi, Daniele Serra di Teulada, Gian Luigi Serra di Ulassai, Giuseppe Loi di Villagrande Strisaili, Sandro Porcu di Villaputzu e Walter Marongiu di Villasor, hanno inviato una lettera al ministro della Difesa Roberta Pinotti e al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru e, per conoscenza al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, contenente la richiesta di un incontro urgente sul tema degli indennizzi ai Comuni gravati da servitù militari, legge 104/90 e successive modifiche e integrazioni.

«I sindaci dei comuni di Arbus, Decimomannu, La Maddalena, Perdasdefogu, Sant’Anna Arresi, Teulada, Ulassai, Villagrande Strisaili, Villaputzu e Villasor rimarcano il forte e non più sostenibile ritardo nei trasferimenti dallo Stato delle risorse previste dalla legge 104/90 e successive modifiche e integrazioni (Dlgs 66/2010) – si legge nella lettera -. Tali disposizioni di legge prevedono per i Comuni oberati da servitù militari dei fondi a ristoro dei disagi e dei vincoli per la presenza dei poligoni e delle esercitazioni. Risorse destinate ai Comuni e da questi utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche e politiche sociali a beneficio dell’intera comunità.

Gli ultimi versamenti risalgono ormai al lontano 2012 e riguardavano le annualità 2005-2009, il ritardo accumulato e quindi di 8 annualità per una cifra che, a solo titolo di esempio, ammonta a circa 1,3 milioni di euro Arbus, 600mila euro Decimomannu, 2,4 milioni di euro La Maddalena, 450mila euro Sant’Anna Arresi, 3 milioni di euro Teulada, 2,2 milioni di euro Villaputzu, 1,3 milioni di euro Villasor, etc. Risorse fresche, importanti e quanto mai utili in un periodo di forte crisi e difficoltà come quello che stiamo attraversando, che consentirebbero l’immediato avvio di opere e cantieri con indubbi benefici anche per l’occupazione.»

«La problematica non è nuova e negli anni è più volte stata sollevata dai Sindaci e dalla Regione Sardegna sia attraverso l’invio di documenti ufficiali e delibere di consiglio votate all’unanimità, sia durante incontri a vari livelli, in tutte le sedi possibili – aggiungono i sindaci -. Tutte le richieste indirizzate sono rimaste inascoltate. Oltre al versamento del pregresso e alla puntualità nei pagamenti abbiamo sempre chiesto la corresponsione delle cifre per annualità e non più per quinquennio e il fatto che siano stralciate dai vincoli di bilancio affinché tali risorse siano effettivamente e facilmente programmabili e spendibili per il territorio e per le comunità con tempistiche certe. Ci preme ricordare che la tematica non può essere ritenuta oggetto di negoziazione tra le varie vertenze sulle servitù militari. Essa, infatti, è già disciplinata da una legge dello Stato e in quanto tale va applicata senza indugio.»

Ritenendo non più rinviabile la conclusione della vicenda, i sindaci chiedono al ministro della Difesa la convocazione di un incontro urgente per affrontare e risolvere la problematica e l’autorevole intervento della Regione Sardegna, nella persona del presidente della Giunta, affinché si faccia portavoce e promotore di quanto possa occorrere per la tematica in oggetto.

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Parte dalla nomina dell’ingegner Gian Nicola Cossu nuovo dirigente apicale dell’Ente Parco, una nuova stagione di collaborazione con l’Amministrazione comunale di La Maddalena: un percorso condiviso per rilanciare e costruire il futuro dell’Arcipelago. La richiesta del commissario straordinario Leonardo Deri di individuare il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune come direttore a scavalco dell’Ente Parco, favorevolmente raccolta dal Sindaco Luca Montella e dall’amministrazione, evidenzia una comune volontà di collaborazione tra le due istituzioni. L’impegno specifico rivolto al perseguimento di obiettivi condivisi trova una sintesi operativa nell’individuazione di un dirigente comune che possa raggiungere risultati utili a entrambe le amministrazioni. Il superamento del difficile rapporto tra Parco e Comune è la base di partenza necessaria per la valorizzazione del Parco come soggetto motore di sviluppo e come valore aggiunto offerto alla comunità locale.

«Appena insediatomi – spiega il comandante Deri – ho affermato che fosse necessario in primis una riorganizzazione dell’Ente Parco. C’era pertanto la necessità di nominare un manager pubblico per superare tutte le inefficienze che hanno caratterizzato in questi anni il funzionamento di questa amministrazione. Pur ringraziando i dipendenti e in particolare coloro che hanno ricoperto fino ad oggi il ruolo di direttore facente funzioni – sottolinea il commissario dell’Ente Parco – era corretto nominare una figura professionalmente qualificata per rivedere la macchina amministrativa e la capacità di spesa di un Ente che può essere un motore per l’economia maddalenina nel rispetto delle norme di tutela ambientale e della missione attribuitagli per legge. È evidente – aggiunge il commissario dell’Ente Parco – che il dirigente non potrà incorrere in alcun conflitto d’interesse nel momento in cui gli organismi di indirizzo sono, per il comune il Sindaco e il Consiglio comunale mentre per l’Ente Parco il Commissario, pertanto lo stesso dovrà necessariamente rispondere alle indicazioni ricevute da questi organi. Il sacrificio chiesto al Comune potrà essere senz’altro un investimento per il futuro cercando di superare criticità annose.»

Un’esplicita volontà di collaborazione manifestata pubblicamente anche dal sindaco Luca Montella che ha espresso, in una nota inviata al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e all’assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, l’importanza del passaggio amministrativo.

«E’ un messaggio chiaro alle superiori e onorevoli istituzioni regionali e nazionali, una occasione storica per questa comunità – scrive il sindaco Luca Montella – sostituire anni di inutile conflitto con l’opportunità di consentire al Comune e al Parco di lavorare finalmente in sinergia negli interessi reciproci. Una linea di partenza superata la quale si entra in quel percorso che consiste nella corsa a risolvere i problemi assieme e definitivamente.»

L’incontro con i giornalisti è stato inoltre l’occasione per concludere la vicenda rappresentata dal Piano di gestione Sic – Zps “Arcipelago di La Maddalena” e del suo regolamento. Lo scorso 15 Febbraio a firma del Commissario straordinario, è stata pubblicata la deliberazione che rettifica la precedente n. 31 del 22 novembre 2016 approvata dal Consiglio direttivo stralciando dal testo le Schede d’azione recanti la “Regolamentazione degli usi e delle attività nel sito” e gli ambiti di applicazione del regolamento stesso. Il superamento del regolamento SIC- ZPS non condiviso con la comunità locale rimanda la discussione rispetto alle norme da osservare all’interno del perimetro del Parco nazionale all’approvazione del Piano del Parco e del relativo regolamento: strumenti fondamentali e indispensabili di governo del territorio, previsti dalla legge quadro delle aree protette e dai quali non si potrà assolutamente prescindere.

L’impegno del commissario Leonardo Deri lo ha portato dapprima ad un confronto con i tecnici del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, successivamente con quelli dell’assessorato regionale all’Ambiente per individuare una soluzione positiva rispetto ad una vicenda che aveva creato fortissimi malumori in seno alla comunità maddalenina. A risultato ottenuto il Commissario ha voluto esprimere la soddisfazione per essere riusciti a superare un problema di non poco conto:

«La disponibilità dei tecnici del ministero dell’Ambiente prima e di quelli della Regione Sardegna in una fase successiva ci ha consentito di superare l’impasse legata all’approvazione del Piano SIC – ZPS con all’interno un regolamento non condiviso con la comunità – spiega Leonardo Deri -. Abbiamo lavorato intensamente in queste settimane per trovare una soluzione riuscendo a superare le diverse difficoltà di natura amministrativa che abbiamo incontrato. La discussione rispetto agli strumenti di gestione del territorio del Parco non è chiusa, ma semplicemente rinviata al momento di stesura del Piano e del regolamento del Parco. Una discussione che dovrà essere il più possibile aperta e partecipata.»

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Per sopraggiunti impegni istituzionali che obbligano il comandante della Capitaneria Leonardo Deri nella duplice veste di Commissario straordinario dell’Ente Parco a presenziare a Cagliari presso gli Uffici della Regione Sardegna, il primo incontro con gli operatori delle Società di noleggio e locazione imbarcazioni, inizialmente previsto per domani, è stato rinviato a venerdì 17 febbraio, alle ore 15.00, presso la sala del Consiglio comunale.

Il commissario Deri sarà impegnato insieme al sindaco di La Maddalena, Luca Montella, in alcune importanti riunioni operative che lo coinvolgono nel ruolo di commissario straordinario del Parco e di Comandante della Capitaneria di Porto di La Maddalena.

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Tutto in 17 giorni: il 9 gennaio la chiusura del progetto a Tempio Pausania, martedì scorso il via libera della Giunta e ieri sera la firma dell’accordo di programma da parte del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci con i presidenti delle Unioni di Comuni Alta Gallura (Toni Stangoni) e Gallura (Luca Montella). “La città di paesi della Gallura”, progetto territoriale da 56 milioni di euro decolla, forte anche dei 133 milioni destinati alle strade e a interventi per La Maddalena e ai 750mila euro per la valorizzazione degli edifici di culto con particolare valore storico e culturale. Il progetto è stato firmato anche dall’amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Guido Sechi. «È il secondo accordo di programmazione territoriale che viene chiuso e finanziato in poco più di un mese. Si tratta di una prova evidente della grande voglia di rinascita che c’è in tutte le zone della Sardegna e che noi sosteniamo con forza», dice il presidente Pigliaru.

«Abbiamo voluto una programmazione territoriale che avesse come protagonisti assoluti i Comuni, che hanno pienamente colto il messaggio rielaborandolo in progetti validi e impostati secondo le loro esigenze e la loro visione di crescita. La Gallura rilancia il ruolo dei Paesi, che conservano e valorizzano memoria e tradizioni ma allo stesso tempo sanno guardare al futuro facendo rete e ampliando così gli orizzonti di uno sviluppo comune. Un progetto importante e ambizioso che contribuirà in modo decisivo al rilancio dell’economia e dell’occupazione.»

L’Accordo prevede l’individuazione di un soggetto attuatore unico (Unione di Comuni Alta Gallura) che sarà responsabile del coordinamento e dell’attuazione degli interventi, del monitoraggio e del controllo e che opererà come centrale unica di committenza: questo significa meno burocrazia e dunque tempi più brevi. É un progetto plurifondo (FESR – FEASR – FSE) e plurifonte: comunitaria e nazionale (FSC – PAC), che integra nuovi interventi di sviluppo con ulteriori interventi già valorizzati nell’ambito di altre politiche della Regione e prevede bandi territorializzati per 7 milioni di euro destinati alle imprese.

“La Città di Paesi della Gallura” è un percorso virtuoso nel territorio per valorizzarne tutte le potenzialità, un progetto che coinvolge 16 Comuni e 70mila abitanti e che porterà sul territorio 56 milioni di euro (32,5 di nuova finanza e 23,5 per perfezionare e valorizzare interventi regionali già programmati per esempio con Iscol@ e il mutuo infrastrutture) oltre ai finanziamenti per strade, infrastrutture e edifici di culto. «Tanti Comuni hanno sviluppato insieme un progetto importante, che vede la valorizzazione piena del territorio, dei percorsi naturalistici, delle vie dell’acqua, dei progetti culturali, del trenino verde. Un progetto di sviluppo che vuole legare la costa con l’interno, ed è questa la strategia vincente: il mare e la costa, uniti all’agroalimentare e alle tradizioni, assicurano un’offerta assolutamente unica e potenzialità enormi per la Sardegna in termini di sviluppo», sottolinea Raffaele Paci.

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Domani, giovedì 15 settembre, alle ore 15.00, presso il CEA – Centro di educazione del Parco a Stagnali sull’Isola di Caprera, è in programma un momento di accoglienza dei giovani studenti della Scuola media di Mosso promotori dell’iniziativa: “Non si s-Budelli l’Italia” campagna di crowdfunding attivata dai ragazzi a supporto dell’acquisizione al patrimonio pubblico dell’Isola di Budelli e a tutela del patrimonio ambientale dell’Arcipelago. Interverranno alla manifestazione di benvenuto il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena Giuseppe Bonanno, il sindaco di La Maddalena Luca Montella, il direttore FF Yuri Donno, il vice sindaco Fabio Lai.

Isola di Budelli 2

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La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi), ha proseguito le audizioni sulla riforma della rete ospedaliera ascoltando i sindaci dei Comuni sede di strutture sanitaria.

Il sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu, ha sottolineato fra l’altro che l’ospedale di Tempio «è l’unica struttura fra Olbia e Sassari con particolari caratteristiche geografiche e demografiche che si sommano ad una rete viaria del tutto insufficiente e in parte impraticabile a causa dell’alluvione; ciò comporta tempi di percorrenza superiori a 60 minuti incompatibili con il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza». Andrea Biancareddu si è poi espresso in modo critico sulla chiusura del punto nascita ricordando che, in base ai parametri fissati dalla legge, Tempio poteva ottenere una deroga che gli è stata negata, mentre è stata concessa ad Alghero, «da dove si può raggiungere Sassari in appena 20/30 minuti».

Il sindaco di Tempio ha inoltre richiamato l’attenzione della commissione sul fatto che la presenza del nuovo carcere, dove sono presenti soltanto detenuti “a lunga pena” richiede necessariamente il supporto di una struttura sanitarie efficiente.

Luca Montella, sindaco di La Maddalena, ha messo l’accento «sullo svantaggio dell’insularità che, per quanto riguarda il servizio sanitario, ha un peso insostenibile per la comunità maddalenina dove, in base alla riforma, sarebbe impossibile garantire l’assistenza nelle 24 ore». «Non chiediamo compassione – ha concluso – ma l’autorevolezza del Consiglio regionale».

Per Luigi Mastino, sindaco di Bosa sede di un ospedale classificato come “di zona disagiata”, è indispensabile che la riforma garantisca almeno tre cose: «Una chirurgia autonoma con reperibilità dei medici nelle 24 ore, un pronto soccorso indipendente dall’entrata in vigore della nuova Agenzia di emergenza-urgenza (Areus), l’eliminazione della scadenza temporale del 2018 per la sostituzione delle strutture locali con quelle di Areus». «Siamo favorevoli all’impianto della riforma – ha concluso Luigi Mastino – ma chiediamo che sia applicata la normativa nazionale sulle zone svantaggiate e non quella regionale, di gran lunga peggiorativa».

Marco Falchi, sindaco di Muravera, ha proposto che l’ospedale del paese sia riclassificato come “presidio ospedaliero di base”, in considerazione sia delle particolari caratteristiche geografiche e dei relativi tempi di percorrenza che del grande afflusso turistico nei mesi estivi.

«Mentre a Cagliari discutono – ha protestato il sindaco di Isili Orlando Carcangiu – il reparto di chirurgia del nostro ospedale è chiuso, con grande sofferenza del pronto soccorso, ed il laboratorio di analisi è stato smantellato; e la cosa più grave è che quanto avvenuto non sta scritto in nessuna legge nazionale o regionale.»

Profondo dissenso nei confronti della riforma è stato manifestato dal sindaco di Sorgono Giovanni Arru, «perché con questo provvedimento si riducono i diritti, non si risparmia niente e si aumenta il disagio delle zone interne». Giovanni Arru ha poi proposto che l’ospedale di Sorgono sia riclassificato come “ospedale di base”, istanza condivisa anche da Angelo Nocco, sindaco di Meana Sardo.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Conferenza stampa Bonanno Pignatelli

Si è svolta presso il Centro di educazione del Parco a Stagnali sull’isola di Caprera la conferenza stampa di fine anno della struttura dirigente del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Alla presenza del presidente Giuseppe Bonanno e del direttore Ciro Pignatelli è stato tracciato un bilancio delle attività svolte durante il corso dell’anno e sono state definite le nuove linee di indirizzo per il 2016. Per tutto il 2015 la vicenda relativa all’acquisizione al patrimonio pubblico dell’isola di Budelli ha orientato le energie dell’Ente, catalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica in un ampio e complesso dibattito tuttora in corso e sul quale sono attesi ulteriori sviluppi nei primi mesi del nuovo anno.

«La vicenda Budelli – ha spiegato il presidente Bonanno, ribadendo la sua posizione fortemente critica rispetto alle ultime evoluzioni dell’asta fallimentare – ha sicuramente occupato parte delle energie dell’Ente. Qualsiasi tentativo di speculazione sull’isola deve essere bloccato attraverso l’utilizzo di strumenti di pianificazione e tutela integrale che rendano Budelli un patrimonio da restituire intatto alle generazioni future. Budelli rappresenta la chiave di volta di un sistema complesso che coinvolge le isole a nord dell’Arcipelago. Le nostre isole, vera ricchezza devono rimanere intatte mentre quanti vogliano investire sul territorio lo devono fare dove esiste un tessuto economico e sociale senza depauperare le risorse del territorio e perciò sull’isola madre o per  valorizzare il patrimonio demaniale dismesso sulle isole maggiori.»

Il presidente Bonanno ha rilevato la diversità di posizioni all’interno del nuovo Consiglio Direttivo dell’Ente insediato lo scorso giugno: «Le posizioni divergenti rispetto al contesto Budelli in seno al Consiglio direttivo non rappresentano un problema, posta la buona fede da parte dell’assemblea di avere come obiettivo prioritario la tutela ambientale del nostro territorio – ha spiegato Bonanno –. Nel corso dei mesi abbiamo avviato un intenso confronto che riguarda la necessità di chiudere rapidamente il percorso di adozione degli strumenti di pianificazione necessari affinché si definiscano i perimetri di intervento legittimi su ciascuna area all’interno dei confini del Parco.»

L’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo ha impegnato l’Ente in un lungo lavoro di comunicazione, verifica, confronto e ratifica rispetto a tutti gli atti riguardanti l’attività pregressa. A questo, si è aggiunto il cambio della guardia all’interno dell’Amministrazione comunale di La Maddalena con l’elezione del nuovo sindaco Luca Montella e del nuovo Consiglio comunale «Abbiamo sicuramente assistito ad un cambio di passo rispetto alla precedente amministrazione avviando un’interlocuzione attiva con il Sindaco e con il nuovo esecutivo, un’interlocuzione concreta – ha sottolineato il presidente – che ha determinato immediati risvolti operativi, tra tutti ricordiamo la sottoscrizione del protocollo di intesa per la manutenzione e l’allestimento del decoro urbano con un investimento di 40 mila euro da parte dell’Ente. Un impegno questo che speriamo di far crescere nei prossimi anni compatibilmente con gli obiettivi prioritari assegnati dalle finalità istitutive dell’Ente Parco: non siamo un bancomat ma siamo al servizio della comunità e delle sue esigenze nel rispetto del mandato che la legge ci assegna.»