29 April, 2024
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L’importante patrimonio archeologico di età nuragica raccolto in “Ritratto di Nuraghe, eredità di un’isola”, è in programma da sabato 22 settembre (inaugurazione con vernissage alle 19.00) al 14 ottobre al Mab, al Museo archeologico Ferruccio Barreca, per rendere omaggio all’illustre cittadino antiochense dotato di autentica passione per la cultura e la storia dell’isola, Francesco Rombi, professore di Italiano e Latino e tra coloro che si impegnarono per ottenere l’autonomia scolastica dello storico liceo antiochense “Emilio Lussu”.

Le immagini scattate al principio degli anni Sessanta da Francesco Rombi, nell’ambito della sua tesi di laurea in archeologia discussa con il prof. Giovanni Lilliu, immortalano le monumentali costruzioni di pietra dell’isola regalandoci un reportage in bianco e nero di panorami mozzafiato, scorci e importanti dettagli dei numerosi monumenti dell’isola, in alcuni casi oggi non più visibili. Pioniere delle ricerche archeologiche in aree extra-urbana, a lui si deve un primo censimento delle strutture nuragiche dell’intera isola di Sant’Antioco, solo parzialmente aggiornato nel corso dei successivi decenni. Gli scatti storici consentiranno di immergerci in un affascinante itinerario archeologico dell’isola, arricchito dalle immagini contemporanee provenienti dall’ultimo censimento delle evidenze archeologiche presenti nel territorio di Sant’Antioco.

Curata dall’archeologa Sara Muscuso, l’esposizione raccoglie oltre sessanta ingrandimenti degli scatti storici uniti ad immagini contemporanee delle torri di pietra. Il percorso, inoltre, sarà arricchito dalla videoproiezione di ulteriori scatti: «Questa mostra – commenta Sara Muscuso –  vuole essere un’occasione per recuperare le conoscenze dell’importante patrimonio archeologico nuragico del territorio, meravigliarsi davanti all’opera monumentale dell’uomo e trasmettere queste informazioni ad un vasto pubblico».

Grazie alla generosità della famiglia Rombi, a distanza di settant’anni le immagini del professore torneranno a raccontare la storia e la cultura millenaria dell’isola di Sant’Antioco. L’assessore alla cultura Rosalba Cossu ha voluto ricordare il prof. Francesco Rombi con queste parole: «Rendere omaggio al caro Professor Rombi è un contributo dovuto nei confronti di chi, nella vita professionale, si è distinto per le competenze, la passione, l’empatia con cui ha guidato i suoi allievi. E’ stato per noi maestro di vita, non solo di disciplina. Le torri di pietra delle sue preziose foto, suggestive testimonianze della nostra storia, oggi si confrontano con immagini contemporanee e ci consegnano l’eco, mai spenta, della sua presenza».

Il vernissage della mostra è fissato per le 19.00 di sabato 22 settembre presso il MAB. Si fa presente che durante le Giornate Europee del Patrimonio 2018 l’ingresso al museo e alle aree archeologiche sarà gratuito.

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Sant’Antioco e Calasetta fanno rete all’insegna della promozione culturale e del potenziamento dell’offerta turistica. Nasce il “Biglietto unico”, un innovativo sistema di bigliettazione integrata che, con un solo ticket al costo di 10 Euro, consentirà al visitatore di accedere al MAB – Museo Archeologico Ferruccio Barreca – e al Tofet di Sant’Antioco, nonché al MACC – Museo d’arte contemporanea – e alla Torre sabauda di Calasetta. Un’offerta variegata, dunque, che spazia dalle ricchezze archeologiche presenti nel Comune di Sant’Antioco, all’arte contemporanea del museo calasettano, senza dimenticare la Torre sabauda che domina sulla cittadina dai toni bianchi e celesti. La presidente della Fondazione MACC di Calasetta, Maricarla Armeni, spiega le finalità del progetto: «La Direzione della Fondazione MACC, insieme alla Direzione del Museo MAB, hanno trovato un accordo per proporre ai visitatori un biglietto integrato per i Musei dell’Isola di Sant’Antioco, che non è solo un’opportunità di riduzione dei costi che diamo ai visitatori, ma anche  un’occasione che scegliamo di darci come territorio».

Sulla stessa linea la curatrice del MAB, Sara Muscuso: «Per valorizzare e promuovere l’offerta culturale del territorio è opportuno prevedere azioni specifiche che consentano una maggiore attrattività degli istituti culturali del luogo, attraverso l’avvio di collaborazioni intercomunali che favoriscano la creazione di una rete e la messa a sistema di un’offerta articolata e differenziata». 

Per l’assessore della Cultura e dei Beni archeologici di Sant’Antioco, Rosalba Cossu, «questo è solo il primo tassello di una proficua collaborazione tra i due comuni dell’isola di Sant’Antioco, finalizzata alla valorizzazione delle nostre rispettive ricchezze». Un primo passo, appunto, sui cui frutti certi pone l’accento Efisio Carbone, Direttore del MACC: «L’Isola di Sant’Antioco è un piccolo gioiello su cui si concentra una storia lunghissima e straordinaria: dall’archeologia all’arte contemporanea circondati da un mare cristallino. L’intesa tra la Fondazione MACC e il MAB segna una precisa direzione che, come tutte le cose belle, produrrà ottimi risultati».

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Un Workshop Internazionale sul tema della “Multiculturalità nel Mediterraneo fenicio“. Questa settimana una serie di appuntamenti arricchiscono la XII Summer School di Archeologia fenicio-punica, in corso di svolgimento a Sant’Antioco. Dopo le conferenze di Hassan Badawi e di Michele Guirguis svoltesi ieri al MAB, domenica 22 luglio, a partire dalle 10.30 e sempre al Museo archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, si terrà un Workshop Internazionale sul tema della “Multiculturalità nel Mediterraneo fenicio“, con gli importanti aggiornamenti provenienti da tre siti chiave dell’espansione levantina verso Occidente: Cadice, Utica, Sulky. Parteciperanno il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ed il direttore Dissuf Uniss Marco Milanese per i saluti istituzionali; presenterà il professor Piero Bartoloni, nonché direttore del MAB, e introdurranno gli archeologici Michele Guirguis e Sara Muscuso; previsti, fino alle 17.30, tutta una serie di interventi tesi ad approfondire il tema oggetto del workshop.

I relatori, che dirigono le ricerche archeologiche nei tre siti, illustreranno le ultime novità provenienti dagli scavi nei livelli più antichi di fondazione e in relazione ai territori circostanti. Sono previsti ulteriori approfondimenti tematici da parte di specialisti della materia che tratteranno il tema dei contatti con le differenti realtà autoctone del Mediterraneo centro-occidentale.

L’incontro è organizzato nell’ambito del “Phoenician & Nuragic Id. Project. Identities in the Mediterranean Iron Age (9th-6th centuries BC): Innovations and Cultural Integration in Sardinia between Phoenician and Nuragic People“, dell’Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Storia, scienze dell’uomo e della formazione, finanziato da Sardegna Ricerche nell’ambito della L.R. 7/2007, Bando Capitale ad Alta Qualificazione-annualità 2015. Si tratta, nello specifico, di un finanziamento di 50mila euro per un progetto che, diretto da Michele Guirguis, mira a una più approfondita conoscenza del Sulcis e delle dinamiche di relazione tra Fenici e Nuragici nel I mill. A.C..

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«Il gemellaggio tra Sant’Antioco e la Municipalità di Tiro (Libano) non è soltanto la mera sottoscrizione di un protocollo ufficiale, quanto semmai un concreto progetto di condivisione culturale destinato a durare nel tempo, in un reciproco scambio di professionalità, competenze e conoscenza. Quel ponte ideale tra Sant’Antioco e Tiro, rinsaldato a distanza di millenni il 22 agosto scorso in Libano con la firma dell’accordo d’intesa, verrà ricostruito con i mattoni della conoscenza, della cultura, delle occasioni di crescita e sviluppo, sia economico che sociale.»

Lo scrivono, in una nota, Ignazio Locci, sindaco del comune di Sant’Antioco, e Rosalba Cossu, assessore della Cultura del comune di Sant’Antioco.

«Siglato il gemellaggio – aggiungono Ignazio Locci e Rosalba Cossu – si apre adesso una fase di ricerca fondi con particolare riferimento a specifiche linee di finanziamento rivolte alla cooperazione transfrontaliera. Il primo passo sarà quello di predisporre una congiunta programmazione delle attività di valorizzazione che potranno riguardare la mobilità di studenti per attività di ricerca scientifica da e verso i territori coinvolti; lo scambio di collezioni librarie relative al patrimonio archeologico di ciascun territorio e di best pratics da applicare nel campo della didattica e dell’archeologia sperimentale, con particolare riferimento ai laboratori rivolti alle scuole. E ancora, l’accordo favorirà la creazione e lo scambio di realtà virtuali e immersive relative ai monumenti archeologici Fenici di entrambi i siti. L’obiettivo comune, appunto, è promuovere la conoscenza, favorire il dialogo interculturale e la collaborazione transfrontaliera attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico, sulla scorta del legame antico e profondo che lega Sant’Antioco e Tiro: furono i Fenici, provenienti da Tiro, tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., infatti, a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco.»

«L’accordo tra le due realtà istituzionali – concludono Ignazio Locci e Rosalba Cossu – è stato patrocinato dal contingente militare italiano impiegato nella missione UNIFIL, in particolare dal generale di Brigata “Granatieri di Sardegna” Francesco Olla, illustre cittadino antiochense, comandante della Joint Task Force – Lebanon Sector West. La delegazione antiochense è stata ospitata proprio negli spazi militari gestiti dal contingente militare. Per noi è stata l’occasione per toccare con mano la grande professionalità con cui, quotidianamente, le Forze militari si prodigano con grande umanità per garantire la pace in un territorio per niente semplice.»

La delegazione italiana era composta dal sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, dall’assessore alla Cultura Rosalba Cossu, dal dottor Piero Bartoloni, già professore ordinario di archeologia fenicio-punica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari e direttore del Museo archeologico “Ferruccio Barreca” di Sant’Antioco, e dalla dottoressa Sara Muscuso, curatrice del Museo. In rappresentanza della Municipalità di Tiro, il sindaco Hassan Dbouk, il prof. Hassan Baddahui, docente all’Università di Beirut e la dottoressa Helen Sader, docente di archeologia presso l’American University of Beirut. Era presente alla firma anche Randa Assi Berri, moglie dello speaker della Camera libanese Nabih Berri e promotrice di innumerevoli iniziative culturali e sociali per i libanesi.

 

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Verrà sancito martedì 22 agosto il gemellaggio tra il comune di Sant’Antioco e la municipalità di Tiro, due centri separati da un ampio tratto di Mediterraneo, ma intimamente legati da radici comuni. Furono, infatti i Fenici, provenienti da Tiro, in Libano, tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco. Un legame antico e profondo che verrà rafforzato nelle date del 21 e del 22 agosto, quando una delegazione dell’Amministrazione comunale di Sant’Antioco (composta dal sindaco Ignazio Locci e dall’assessore della Cultura Rosalba Cossu, accompagnati dalla dottoressa Sara Muscuso e dal professor Piero Bartoloni, rispettivamente Curatore e Direttore scientifico del Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco) si troverà a Tiro per la sottoscrizione di un accordo di collaborazione istituzionale. Obiettivo: sviluppare la conoscenza, intesa come fattore di crescita socio-economica, sia attraverso l’investimento in capitale umano capace di valorizzare le competenze e le abilità presenti delle due comunità, sia attraverso azioni di governo del territorio in grado di mettere in giusta luce l’identità, la specificità e la qualità dei beni culturali locali. 

Il gemellaggio tra le due realtà istituzionali è stato promosso dall’antiochense Francesco Olla, Generale di Brigata “Granatieri di Sardegna”, comandante della missione UNIFIL in Libano (operazione Leonte), che ha inoltre offerto la disponibilità del Contingente militare ad accogliere e gestire la visita della nostra delegazione in territorio libanese.

Il comune di Sant’Antioco e la municipalità di Tiro, oltre a poter vantare entrambi un notevole complesso di beni archeologici (il sito di Tiro è stato peraltro riconosciuto Patrimonio Unesco), condividono molteplici finalità: dalla realizzazione di programmi finalizzati al miglioramento della qualità della vita, alla promozione di progetti applicati al territorio che possano garantire un duraturo sviluppo sociale, economico e culturale. Ed è proprio sulla base di questi presupposti che verrà avviato un proficuo rapporto di collaborazione istituzionale.

«Siamo certi che azioni come queste si inseriscano nel solco della promozione culturale attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico antiochense che definisce la nostra identità – spiegano il sindaco Ignazio Locci e l’assessore della Cultura Rosalba Cossu -. E in quest’ottica, sulla scorta del legame creato dai Fenici, l’incontro tra le comunità di Sant’Antioco e Tiro rappresenta un ponte tra Italia e Libano idealmente ricostruito, rinsaldato a distanza di millenni.»

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collezione Biggio - Copia

Sabato 27 agosto, alle ore 19.00, presso il MAB Museo archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, verrà presentato il volume Sardinia Corsica et Baleares Antiquae XII, relativo alla più importante e ampia collezione archeologica privata dell’antico centro urbano di Sulci, di proprietà della famiglia Biggio. La formazione della collezione archeologica risale al principio del secolo scorso, grazie alla fruttuosa collaborazione tra Giuseppe Biggio, Luigi Biggio e Antonio Taramelli, l’allora Soprintendente delle antichità della Sardegna, i quali hanno tentato di limitare lo smembramento e la dispersione dell’enorme patrimonio archeologico antiochense. Tale opera è stata poi perseguita nell’ambito della stessa famiglia, dai fratelli Iosto e Ortensio. A distanza di un secolo, lo studio scientifico dei reperti inediti della raccolta, ad opera degli studiosi Piero Bartoloni, Francesca Cenerini e Sara Muscuso, consente di ampliare ed arricchire le conoscenze relative all’antica storia della città favorendo la divulgazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico locale.

Atteso appuntamento, questa mattina, a Sant’Antioco, in occasione delle #Giornate Europee del Patrimonio, verrà aperta in via straordinaria la #necropoli punica di Is Pirixeddus.

Dalle 10.00 alle 11.00, nell’Aula consiliare, si è svolto un incontro per la presentazione del sito e del percorso di visita, con una breve cerimonia che è stata aperta dai saluti del Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Sardegna, Maria Assunta Lorrai, e del sindaco, Mario Corongiu.

Sono intervenuti.

Piero Bartoloni, Paolo Bernardini e Carlo Tronchetti si sono intrattenuti sul tema “La necropoli di Is Pirixeddus: storia degli scavi e delle scoperte”;

Sara Muscuso su “La necropoli di Is Pirixeddus e il Museo Ferruccio Barreca”;

e infine, Sabrina Cisci, particolarmente apprezzata, su “La necropoli di Is Pirixeddus: il progetto del percorso di visita”;

Poco dopo le 11.00 e fino alle 15.00, si sono svolte visite guidate presso la necropoli di #Is Pirixeddus.

Con questa importante giornata, Sant’Antioco prosegue il lavoro di valorizzazione del suo immenso patrimonio archeologico che pone l’Isola in primo piano a livello regionale e nazionale. L’obiettivo dichiarato degli amministratori è la sua valorizzazione legata a doppio filo con la promozione turistica della cittadina e del territorio.

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Sabato 20 settembre 2014, alle ore 10,00, in occasione delle #Giornate Europee del Patrimonio, verrà aperta in via straordinaria la necropoli punica di Sant’Antioco.

Alle 10.00, nell’Aula consiliare, si svolgerà la presentazione del sito e del percorso di visita, con una breve cerimonia che verrà aperta dai saluti del Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Sardegna, Maria Assunta Lorrai, e del sindaco, Mario Corongiu.

Sono previsti alcuni interventi.

Piero Bartoloni, Paolo Bernardini e Carlo Tronchetti si intratterranno sul tema “La necropoli di Is Pirixeddus: storia degli scavi e delle scoperte”;

Sara Muscuso sul tema “La necropoli di Is Pirixeddus e il Museo Ferruccio Barreca”;

Sabrina Cisci, infine, su “La necropoli di Is Pirixeddus: il progetto del percorso di visita”;

Dalle 11.00 alle 15.00 sono previste visite guidate presso la necropoli di Is Pirixeddus.

Danis Bashirov-Mario Corongiu 1Danis Bashirov 2Danis Bashirov 3MaladroxiaCala Sapone copia

Sant’Antioco punta ad un nuovo sviluppo nel campo del turismo, alcuni gruppi imprenditoriali russi sono interessati ad investire nel campo del turismo nel Sud Sardegna e proprio nell’Isola di Sant’Antioco potrebbero incontrarsi i due interessi nel breve e medio termine. E’ emersa questa prospettiva, questa mattina, nel corso della conferenza stampa convocata dal sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, alla presenza di una delegazione russa, guidata da Danis Bashirov, terzo segretario dell’Ambasciatore Russo in Italia, invitato ufficialmente a partecipare alla 655° edizione della Sagra di Sant’Antioco Martire.

Il sindaco ha spiegato di aver conosciuto il rappresentante dell’ambasciata russa in Italia quindici giorni fa a Roma e di averlo invitato per la Sagra del Santo ma anche per valutare i termini della collaborazione che si sta instaurando tramite l’Ambasciata Russa in Italia, per favorire investimenti nell’Isola di Sant’Antioco. Danis Bashirov ha aderito all’invito ed è arrivato a Sant’Antioco per una visita istituzionale che potrebbe aprire le porte a sviluppi molto importanti per il comune di Sant’Antioco e l’intera area del Sud Ovest Sardo.

«Per noi questo invito è stato una bella sorpresa – ha esordito Danis Bashirov -, abbiamo trovato che la città di Sant’Antioco si trova all’incrocio dei nostri interessi strategici in Sardegna, prima di tutto per il grande patrimonio culturale, storico e spirituale, ma soprattutto perché, se si guarda all’indietro, si vede che i nostri investimenti più grandi sono stati effettuati proprio nel Sud dell’Isola, parlo prima di tutto di Eurallumina e poi di Sarroch. Oltre all’interesse dei nostri operatori economici nel settore industriale – ha aggiunto Danis Bashirov – vediamo un grande potenziale per lo sviluppo del turismo. Oggi il turismo russo sta cambiando, si sta passando dal settore del turismo di alto livello a quello della classe media che è molto interessata a fare conoscenza con tutta l’Italia ma anche con la Sardegna, molto famosa per il suo clima, per le sue spiagge, il suo mare e il suo grande patrimonio storico e culturale. Spero che questo invito possa costituire solo il primo passo di un percorso di amicizia che porterà a ottimi risultati e quindi all’arrivo di tanti turisti russi nel Sud Sardegna e in particolare a Sant’Antioco.»

«Dopo la processione, in programma domani – ha concluso Danis Bashirov – spero di incontrare le autorità regionali, di visitare Portovesme, per vedere con i miei occhi com’è la situazione del posto e poi riferire a Mosca.»

La delegazione ha concluso la mattinata con una visita al museo archeologico Ferruccio Barreca, accompagnata dal sindaco e dall’archeologa Sara Muscuso.