5 December, 2025
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Da oggi Carbonia ha un altro centenario, Giovanni Cancedda, fondatore dell’omonimo panificio di via Sardegna. Si sono ritrovati in tanti, questa sera, per tributargli i meritati festeggiamenti: sei figli, il settimo, Carlo, morì 19 anni fa, con l’amico Sergio Usai (ex segretario della Camera del Lavoro CGIL), in un incidente stradale durante una biciclettata lungo la SP2; i nipoti, i pronipoti, tanti amici, il medico di famiglia, la banda Vincenzo Bellini che ha intrattenuto i presenti e, soprattutto, il festeggiato, con l’esecuzione di alcuni brani musicali.

Qualche tempo fa Giovanni Cancedda ricostruì in un breve scritto, il suo arrivo a Carbonia e la sua esperienza lavorativa.

«1936 – Serbariu mi accolse quando Carbonia ancora non esisteva: avevo 11 anni. Carbonia stava appena nascendo quando ebbe inizio la mia carriera da fornaio. Proprio di fronte a casa mia, il parroco di Serbariu, don Nicolino Mei, fece costruire un panificio. Io, curioso com’ero, andavo spesso a osservare come si faceva il pane. Il titolare, il signor Guala, un giorno mi invitò ad aiutarli nella distribuzione del pane ai negozi, portandolo in delle cestine, in cambio di qualche panino.

Poco alla volta, giorno dopo giorno, cominciai a imparare il mestiere, fino a quando, era il 1950, mi consideravo ormai un bravo operaio, con 25 anni di esperienza.

In quell’anno, per ragioni diverse, il gestore del panificio decise di lasciarlo e mi propose di prenderne in mano la gestione. Accettai, e così divenni il titolare del Panificio Don Mei. Dal 1950 al 1954 gestii quel panificio, e nel frattempo ne costruii uno mio, a Carbonia, in via Sardegna.

Nel frattempo mi sono sposato, ho creato una famiglia, e io e mia moglie, con tanti sacrifici, abbiamo cresciuto sette figli.»

Giovanni Cancedda è nato il 7 agosto 1925, figlio di Michele, originario di Arbus, sorvegliante in miniera, deceduto tragicamente nel 1931 in sella al suo cavallo mentre attraversava il rio Cannas in piena, e di Crisanta Sabiu, deceduta nel 1976, che ebbero anche altri tre figli: Annetta, Peppuccio e Michele.

Sposato con Rina Piga, deceduta due anni e mezzo fa all’età di 92 anni, ha avuto sette figli (Cisa, Lollo, Carlo, Paola, Roberto, Rita, Marcello), dieci nipoti e quattro pronipoti.

La presenza di tanti ospiti alla festa per il suo centesimo compleanno, lo ha rallegrato, al punto che un paio di volte ha accompagnato con il gesto del braccio destro le note dei brani eseguiti per lui dalla banda musicale Vincenzo Bellini diretta dalla maestra Caterina Casula.

Giampaolo Cirronis

 

Giovedì 26 giugno, dalle ore 9.30, presso la sala proiezioni della Società Umanitaria, in piazza Sergio Usai – Grande Miniera di Serbariu, si svolgerà l’incontro territoriale intitolato “Ricerca, innovazione e sviluppo per la Sardegna del futuro” al fine di presentare le azioni affidate a “Sardegna Ricerche” nell’ambito del PR FESR Sardegna 2021-2027.
Il programma PR FESR SARDEGNA 2021-2027 è distribuito su sei priorità principali:
– Competitività intelligente;
– Transizione digitale;
– Transizione verde;
– Mobilità urbana e sostenibile;
– Sardegna più sociale e inclusiva;
– Sviluppo integrato urbano e territorio.
Si tratta di un’occasione importante per presentare tutte le opportunità di finanziamento inerenti il PR FESR SARDEGNA 2021-2027, stimolando la partecipazione di imprese, associazioni di categoria, aziende sanitarie, consorzi industriali e turistici, amministratori pubblici.

Domani, sabato 7 giugno, sarà una serata di grande musica per la città di Carbonia. Si comincia con il cantautore Al Bano, icona della musica italiana, in piazza Roma e si prosegue alla Grande Miniera di Serbariu – piazza Sergio Usai – con il “Mine Summer Fest” che vedrà protagonisti Emis Killa, Zona Trap, Mattia Cerrito, Lucco e Dj Set.
Due spettacoli in grado di intercettare i gusti di adulti e giovani e di valorizzare sia il centro cittadino (piazza Roma) che la Grande Miniera di Serbariu, sito attualmente interessato da importanti interventi di riqualificazione e valorizzazione.
Il sindaco, l’assessora dello Spettacolo e l’assessore del Turismo esprimono soddisfazione per l’organizzazione di due importanti eventi in luoghi simbolo del nostro Comune (Grande Miniera di Serbariu e piazza Roma) che proiettano la città di Carbonia come epicentro della musica per tutti i gusti e per tutte le età. In particolare, il “Mine Summer Fest”, evento inedito per la città di Carbonia, sarà un punto di incontro e ritrovo per centinaia di giovani appassionati di musica Rap e Trap provenienti da tutto il Sud Sardegna.
Al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza degli spettacoli pubblici in piazza Roma e in piazza Sergio Usai, il sindaco Pietro Morittu con ordinanza n. 55 del 4.06.2025, ha disposto il divieto di vendita e utilizzo di bevande in contenitori di vetro o metallo nell’area prossima agli 800 metri dalla piazza Roma, dalle ore 18.00 alle ore 2.00 del giorno successivo, e dalla piazza Sergio Usai, dalle ore 18.00 alle ore 6.00 del giorno successivo.

Carbonia è oggi, forse, la città sarda a maggior vocazione cinematografica, grazie all’intensa attività di promozione della settima arte in tutte le sue dimensioni, messa in campo dalla Società Umanitaria attraverso il Centro Servizi Culturali e la Fabbrica del Cinema.

Il ritorno in Sardegna del docufilm “Le Cicogne di Chernobyl” dopo Napoli, Sorrento e l’anteprima svizzera di Lugano, non poteva, quindi, non toccare una piazza prestigiosa come Carbonia, l’appuntamento su iniziativa del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria è per giovedì 30 maggio ore 18.30 presso La Fabbrica del Cinema (Grande Miniera di Serbariu, Piazza Sergio Usai Carbonia)

Presente regista Karim Galici, il produttore esecutivo Giuseppe Carboni e una parte del cast (Andrei Pinna, Mimma Perra, Ielena Todde, Cinzia Guaita, Sergio Todde) l’introduzione sarà a cura della Società Umanitaria, previsti i saluti dell’Amministrazione Comunale di Carbonia.

 L’iniziativa si tiene nell’ambito de “Gli incontri del Cinema per il sociale” di Cittadini del Mondo con il sostegno della Fondazione di Sardegna.

Fra i protagonisti del film anche la famiglia del compianto Giampiero Pinna, fondatore del Cammino di Santa Barbara, che ha legato la sua vita a tante battaglie sociali del mondo minerario. Una occasione per scoprire un lato meno conosciuto di un uomo che tanto ha dato al territorio del Sulcis Iglesiente

Il 3 giugno 2010 una tragedia colpì l’intera comunità di Carbonia, con la prematura scomparsa, a causa di un fatale incidente stradale, della giovane Tiziana Scontus, una ragazza che aveva un’innata passione per le moto. Nella giornata di domani i familiari, gli amici e l’Amministrazione comunale la ricorderanno con affetto attraverso un evento che si annuncia molto partecipato. Si tratta del 7° Motomemorial Tiziana Scontus,
organizzato dall’A.S.D. Eracle con il patrocinio del comune di Carbonia.
Il motomemorial si svolgerà domenica 4 giugno, dalle ore 9.30 alle ore 18.00, presso la piazza dedicata a Sergio Usai, all’ingresso della Grande Miniera di Serbariu.

Di seguito pubblichiamo il programma dettagliato dell’evento:

ore 9.30 inizio manifestazione;
ore 10.00 prenotazione pranzi;
ore 11.30 aperitivo offerto dalla ASD organizzatrice;
ore 12.30 partenza per il cimitero di Carbonia;
ore 13.30 inizio pranzo;
ore 15.00 intrattenimento e giochi a squadre;
ore 18.00 fine della manifestazione.

Valentina Cossu aveva 41 anni. Ed è in sua memoria e di tutte le persone che hanno combattuto fino alla fine la loro battaglia per la vita che è stata organizzata per la prima volta a Carbonia la “Pittarosso Pink parade – insieme per Vale”, che avrà luogo domenica 16 ottobre, con inizio alle ore 9.30, in piazza Roma.

Si tratta di una camminata dedicata alla Fondazione Umberto Veronesi, ed in particolare a Valentina Cossu, volontaria della stessa Fondazione, nostra concittadina prematuramente scomparsa nel maggio scorso per “quel male” che fa sempre paura nominare: un cancro maligno al seno.

La manifestazione, patrocinata dal comune di Carbonia, ha l’obiettivo di continuare a sostenere il progetto “Pink is good”, a favore della ricerca scientifica sui tumori femminili. Al termine della camminata è stato organizzato un momento di ritrovo per i partecipanti.

Per permettere lo svolgimento della manifestazione è prevista la chiusura temporanea al traffico veicolare esclusivamente per il tempo necessario al passaggio della camminata nelle seguenti strade: via Fosse Ardeatine, via Gramsci, via Costituente, Piazza Sergio Usai, bretella di collegamento tra la Grande Miniera di Serbariu e via Costituente, via Costituente e via Roma.

«Sarà un momento molto bello e significativoha sottolineato l’assessora dello Sport, Giorgia Meli in ricordo di Valentina che resta un esempio di coraggio per tutte le donne che hanno affrontato o stanno affrontando la dolorosa esperienza della malattia, ma anche l’occasione per evidenziare il ruolo lodevole e fondamentale della ricerca scientifica.»

Si è svolta domenica scorsa a Carbonia, la decima edizione del Trofeo Città di Carbonia di Mountain bike, organizzata dai DIMONIOS BIKE TEAM di Carbonia, con il patrocinio del comune di Carbonia, dedicata al ricordo di Sergio Usai e Carlo Cancedda, grandi appassionati di ciclismo, morti in un tragico incidente stradale il 7 maggio 2006.

La prova era valida per il campionato regionale ASI.

Il circuito molto impegnativo, ha messo a dura prova i corridori, ma alla fine tutti hanno terminato la gara e nessuno ha avuto problemi fisici.

«La nostra grande soddisfazionehanno detto gli organizzatoriè stata organizzare il tutto con pochissime risorse ed arrivare all’obiettivo di non fare mancare un evento così importante per il ciclismo nella nostra città.»

La gara è stata vinta da un ciclista di Carbonia, Emiliano Murtas, che difende i colori la Donori MTB, atleta non più giovanissimo, con i suoi 48 anni, ma sempre competitivo. Alle sue spalle, nell’ordine, Gelo Willie Lillu dell’Ajo Cycling Team; Daniele Uccheddu della Pul Sar; Simone Corda della Bike Shop Iglesias e Simone Sardu della Linas Bike.

«Naturalmente ringraziamo gli sponsor che in un momento di grave difficoltà economiche, hanno collaborato, l’assessore Giorgia Meli ed il dirigente della polizia municipale, che hanno collaborato per la riuscita di questa manifestazionehanno concluso gli organizzatori -. L’appuntamento è all’anno prossimo con la promessa di mantenere da parte nostra lo stesso impegno e fare sempre meglio.»

Ci sono tanti motivi per ricordare l’impegno di Maria Marongiu nella sua attività politica, istituzionale e sociale. Io ne ho impresso uno nella memoria e riguarda il completamento del percorso a ricordo del compianto Sergio Usai, con l’intitolazione della Piazza antistante la Grande Miniera di Serbariu. Ed è con questo che la voglio ricordare. Lei, come ha detto in quell’occasione per Sergio, «fa parte della storia di Carbonia, una parte significativa che non si deve mai dimenticare».
Ciao Maria, che questa nostra amata terra ti sia Lieve.
Roberto Puddu

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Per il Sulcis Iglesiente Maggio è un mese di ricorrenze di grandissima rilevanza per quanto riguarda avvenimenti che hanno tracciato la sua Storia e insieme anche il ricordo di Grandi Uomini e donne, lavoratori, lavoratrici, attivisti sindacali e politici che hanno avuto un ruolo che rimane indelebile nel tempo.

Il 7 maggio del 2006 la prematura scomparsa di Sergio Usai, amatissimo ex segretario generale CGIL Sulcis Iglesiente, in un tragico incidente che con lui ha portato via un imprenditore di Carbonia, Carlo Cancedda.

Un fatto recente che anticipa di pochi giorni il ricordo dei Moti di Iglesias dell’11 maggio del 1920, con 5 minatori Raffaele Serrau, Pietro Castangia, Emmanuele Cocco, Attilio Orrù, Efisio Madeddu, Salvatore Melas e Vittorio Collu, uccisi nella piazza del Municipio ad opera delle forze dell’ordine, chiamate dai Padroni delle miniere per sedare la rivolta in atto per migliori condizioni di lavoro e per una vita più dignitosa. Fatti terribili, di cui quest’anno ricorre il centenario che è stato fortemente limitato nelle celebrazioni, per la situazione di lockdown dovuto alla Pandemia.

Si prosegue con i moti di Gonnesa e Nebida del 1920, che nel 1970 corrisponde all’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, e il 21 maggio del 1906, dove a capo della rivolta popolare c’era una donna, nei quali per la lotta del caropane persero la vita Federica Pilloni, Giovanni Pili, Angelo Puddu, Efisio Ariu e Carlo Lecca.

Infine, il 30 maggio del 2014, la scomparsa dopo una lunga e debilitante malattia, dell’on.le Daverio Giovannetti.

Per molti di noi “Su segretariu”, per il suo lunghissimo operato prima nella Federazione dei Minatori, di cui è stato segretario generale dal 1958 al 1964, quando ha assunto il ruolo di segretario generale della Camera del Lavoro della provincia di Cagliari (che aveva sede ad Iglesias), fino al 1968, per poi essere eletto nel 1970 (ed il 20 maggio di quell’anno ricorre la nascita dello Statuto dei Lavoratori), segretario generale della CGIL della Sardegna. Incarico che ha lasciato per la candidatura alle elezioni politiche nel 1972, nelle quali è stato eletto senatore della Repubblica nelle file del PCI. Ruolo nel quale è stato poi rieletto per altre 2 legislature, terminando quell’esperienza istituzionale nel 1983.

Della sua lunga attività prima nel sindacato e poi al Senato, rimangono tantissimi passaggi memorabili che possono essere riassunti nella sua grande determinazione e nel suo  operato negli anni delle durissime lotte per la dignità di lavoratrici e lavoratori nel luogo di lavoro; dell’equità del salario; per la salvaguardia del settore minerario; il periodo caldissimo della fine di quel ciclo con l’avvento dell’industria e, infine, l’inizio della sua crisi.

Un Uomo che ha vissuto 70 anni di lotte; la Guerra; gli sfruttamenti; le repressioni; la liberazione; la rinascita ed i cambiamenti fra il privato, il pubblico e viceversa; il Piano del Lavoro della CGIL di Di Vittorio e tanto, davvero tanto altro. Con soddisfazioni, rammarichi, anche delusioni, di cui ha lasciato traccia con i risultati e con i suoi scritti.

Nella sua carriera ha incrociato grandi uomini e donne, minatori, tecnici, titolari di società, sindacalisti, politici, rappresentanti delle istituzioni.

Per tutti, credo sia il caso di citare Luciano Lama, per il forte legame, per lo stesso anno, il 1970, della loro elezione, Giovannetti segretario generale regionale, Lama segretario generale nazionale, perché anche lui è stato eletto senatore e, infine, perché ci ha lasciato nel mese di maggio: precisamente il 31/05/1996.

“Su Segretariu” ha pubblicato 3 libri che narrano parte di quella storia, che rispondono a quanto hanno scritto di lui e su quei fatti, altri sindacalisti, studiosi, storici, giornalisti, come Marco Corrias (coadiuvato da Franco Farci) nel suo “Pozzo Zimmerman”, nel quale racconta fin nei particolari l’inusuale battaglia dei minatori che occuparono il Municipio di Fluminimaggiore, trattenendo forzatamente 2 sindacalisti arrivati da Iglesias, il Sindaco, il Prete ed il già senatore Daverio Giovannetti: «Un personaggio noto a Flumini (…) perché molti anni prima era stato minatore e sindacalista. E che sindacalista. Una specie di leggenda vivente (…) intelligente e intransigente, sempre primo nelle battaglie più difficili con i dirigenti che avevano nei suoi confronti un misto di paura e rispetto. Il senatore non riusciva a capacitarsi che gli operai, figli di compagni di tante battaglie lo volessero rinchiudere in una stanza insieme». 

Tentava di andare via e la sua mole quasi glielo permetteva, fino a che alcuni gli urlarono «non ti dimenticare Daverio Giovannetti, che i minatori ti hanno comprato le scarpe perché tu potessi fare il sindacalista, quando venivi a piedi a Montevecchio». Non si sa se fu quella frase ma il Senatore rientrò nella stanza e ci resto fino alla fine della vertenza che, anche grazie al suo contributo, ebbe un esito positivo.

Da sindacalista e da segretario, come ricordato da Marco Corrias (oggi sindaco di Fluminimaggiore), era più che rispettato sia dalle controparti che dai vertici della CGIL nazionale, per la sua capacità nella trattativa, nell’organizzazione delle rivendicazioni e mobilitazioni che non si fermavano certo al contingente ma che badavano alla costruzione di politiche di lungo periodo e nel guardare in faccia la realtà delle cose. A partire dal fatto «che le miniere si esauriscono, hanno una fine, i giacimenti non si ricostituiscono ed i minerali, una volta strappati alla terra, non si riproducono», come scrive nel suo libro “E le sirene smisero di suonare”.  Un libro da leggere e rileggere per capire meglio l’epoca in cui ha operato il Giovannetti sindacalista ed il Giovannetti senatore. Con i colleghi onorevoli che, non a caso, l’avevano ribattezzato “il Minatore d’Italia”.

Un libro, scritto nel periodo in cui era già colpito dalla malattia e che contiene, dunque, ancora più sofferenza nel raccontare le vicissitudini di 70 anni di lotte, analisi, produzione sindacale e politica nel quale ricorda, orgogliosamente, come la battaglia per l’eliminazione delle gabbie salariali partì, fu pensata ed organizzata proprio dalla CGIL della Sardegna. E ricorda bene «la paradossale ostilità della FIOM di Bruno Trentin, perché convinta che la sua eliminazione avrebbe creato scompensi con gli industriali che non avrebbero più investito nel mezzogiorno, come se lo avessero fatto fino a quel momento».

Una lotta della Sardegna principalmente mineraria, che fece strada con scioperi regionali e conquistando i primi accordi, che poi si estese e pian piano diventò di tutti a seguito di un altro forte episodio, che avvenne in un convegno organizzato dalla CGIL a Napoli, per discutere sulle sue strutture meridionali.

Il clima era teso perché non vi era grande convinzione sul portare avanti quella rivendicazione, finché in quella tribuna «un rappresentante della Sardegna dichiarò, che se non veniva presa una forte decisione, nell’Isola si sarebbe dovuto dar ragione a chi sosteneva che la CGIL non comprendeva il problema perché il più meridionale della segreteria nazionale era bolognese». Fu una dichiarazione pesante e certamente ingenerosa, quanto provocatoria, ma fu utile perché provocò la giusta scossa e da quella riunione scaturì la decisione di iniziative nazionali di lotta che poi portarono il risultato rivendicato.

Ma “Su segretariu ” nato e cresciuto nelle grandi lotte del settore minerario che lo hanno permeato nella sua lunga attività, ha utilizzato questa sua formazione per ragionare nei termini generali sul lavoro, sui diritti, sulla dignità, sui temi dello sviluppo equilibrato fra i vari settori dell’economia. E, allo stesso tempo, attento cultore dei processi innovativi, nelle produzioni, nella politica e nella cultura. Il tutto, con una verve critica sul capitalismo quanto sul privato e ancora di più sul pubblico.

Ci ha lasciato 6 anni ad oggi, ma chi ha avuto il piacere e l’onore di conoscerlo, sia direttamente che nei racconti dei compagni, dei colleghi, dei suoi famigliari e dei suoi libri, sa bene che il suo lavoro e il suo pensiero, testardo ma sempre propenso al confronto, all’innovazione e rispettoso delle diverse opinioni, è un patrimonio di tutti gli uomini e le donne del Sulcis Iglesiente, della Sardegna e del Paese.

Roberto Puddu

 

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L’attività del nuovo anno sociale di UNISULKY Università Popolare del Sulcis prevede lunedì 10 febbraio, alle ore 16.00, la presentazione del libro “Sanluri 1409. La battaglia per la libertà della Sardegna”, a cura dell’autore, il prof. Franciscu Sedda, professore associato di Filosofia e Teoria dei Linguaggi presso l’Università di Cagliari.
L‘incontro, in partenariato con la Società Umanitaria, si svolgerà nella Sala Cinema della Società Umanitaria, presso la Grande Miniera di Serbariu in piazza Sergio Usai, a Carbonia.
Ingresso libero.