28 March, 2024
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Più acqua in arrivo a Olai e Govossai grazie alle abbondanti nevicate che stanno consentendo un maggior apporto di acqua verso i due bacini al servizio di Nuoro e del Nuorese. Dopo aver tolto le restrizioni a Fonni in virtù delle ultime piogge e nevicate che hanno rigenerato le sorgenti del Monte Spada, Abbanoa è ora nelle condizioni di sospendere le interruzioni serali dell’erogazione a Nuoro, Bolotana, Mamoiada, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Silanus, Sarule, Gavoi; Comuni che fino a oggi erano soggetti a sospensione dalle 19.00 alle 6.00 del mattino.

«Si tratta di un’ottima notizia, anche se non possiamo definirla definitiva, dopo un anno riconosciuto come tra i più siccitosi, che ci ha costretto a porre in essere tutte quelle misure utili per gestire al meglio la risorsa disponibile, comprese le restrizioni – spiega l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti -. Già nel corso delle festività abbiamo cercato di andare quanto più possibile incontro alle esigenze dei Comuni interessati posticipando l’orario delle interruzioni notturne, oggi grazie al miglioramento dei livelli dei due bacini siamo nelle condizioni di sospenderle. L’auspicio è che piogge e nevi continuino per stabilizzare le quote degli invasi di Olai e Govossai e scongiurare il rischio di nuove restrizioni.»

Il miglior apporto verso Olai e Govossai. L’innalzamento dei livelli è merito, soprattutto, dello scioglimento delle nevi, accelerato dal vento e dalle temperature piuttosto miti; la neve rappresenta una importante fonte idrica perché a lento rilascio. Sciogliendosi gradualmente garantisce un apporto costante verso le falde acquifere, sorgenti e bacini.

Il miglior apporto registrato nei due bacini, quantificabile nell’ordine di diversi centinaia di litri di acqua in più al secondo, consente ad Abbanoa di sospendere le restrizioni che fino a oggi – a causa della siccità – avevano interessato il nuorese. Il potabilizzatore di Jann ‘e Ferru tornerà quindi a coprire l’intero fabbisogno.

Abbanoa sta monitorando in continuo i livelli dei due invasi. Da giorni sono inoltre in corso le verifiche analitiche sull’acqua in ingresso e in uscita dal potabilizzatore, necessarie per scongiurare eventuali fuori norma dettati dall’intorbidimento dell’acqua in arrivo. Le ultime analisi, pervenute questa mattina, garantiscono il rispetto di tutti i parametri. Abbanoa può quindi procedere con l’interruzione delle restrizioni già da questa sera.

Perché non si può gridare alla fine dell’emergenza idrica. Sebbene le condizioni meteo dell’ultimo mese abbiamo migliorato i livelli, permane una situazione di emergenza legata alla siccità che interessa tutta la Sardegna. Abbanoa si augura che la sospensione delle restrizioni nel nuorese sia duratura, auspicando in un migliore apporto idrico da piogge e nevi anche nei mesi a venire, ma resta l’enorme differenza rispetto all’anno scorso quando i due bacini misuravano complessivamente 10 milioni di metri cubi d’acqua disponibili, contro i 4 milioni di oggi (erano 1,5 appena un mese fa) frutto delle condizioni meteo favorevoli.

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Con il “Progetto Oliena” Abbanoa ha definito una “buona pratica” nell’ambito della Gestione attiva delle reti, l’ha “standardizzata”, ovvero l’ha resa applicabile ad altre situazioni e ora, sulla base di quel modello, sta avviando la fase operativa, che comincia naturalmente con i 30 Comuni della Sardegna caratterizzati dal più alto livello di perdite e le maggiori ripercussioni di servizio, a cui ne seguiranno altri 100 (entro il 2018). Il piano di lavoro del Gestore è stato presentato oggi a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti, e del direttore generale Sandro Murtas.

Parte quindi, con l’affidamento dei servizi tecnici specialistici per l’ingegnerizzazione delle reti, il progetto di “Gestione attiva delle reti” in 130 Comuni della Sardegna entro il 2018 (primo appalto per i 30 centri con una percentuale di perdite che supera il 50% diviso in 3 lotti, finanziato con fondi FSC 2014-2020 per € 3.580.000). Progressivamente, e sempre con gare a evidenza pubblica, Abbanoa tratterà con questa metodologia altri 100 Comuni (entro il 2019).

«Abbiamo cambiato il paradigma: non si può pensare di sostituire tutte le reti con risorse infinite – spiega il direttore generale Sandro Murtas -. Si deve pensare a rendere intelligenti le reti esistenti adottando tecnologia e strumenti evoluti, anche innovativi. La metodologia che ha sviluppato Abbanoa è stata già considerata buona pratica a livello internazionale.»

In novembre la metodologia Abbanoa ed i risultati conseguiti a Oliena – dimezzamento delle perdite idriche –  sono stati infatti citati sulla stampa britannica, in  un lungo articolo pubblicato sul Telegraph la metodologia Abbanoa è stata presa come esempio da seguire. Realizzato con la collaborazione del player internazionale Hitachi, il progetto è anche rientrato tra i migliori progetti italiani raccolti in “Utili all’Italia”, la banca dati che contiene i risultati del primo censimento delle migliori pratiche nei Servizi Pubblici realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali.

Reti idriche intelligenti, le fasi di lavoro. Indagine sulla rete ammalorata (analisi) con installazione di misuratori portatili (diagnosi); adozione di sistemi innovativi di regolamento delle pressioni e delle portate, che sono la vera causa delle perdite, finalizzati ad ottimizzare il funzionamento idraulico delle reti (stabilizzazione del malato). Sono queste la fasi principali che consentono ad Abbanoa di intervenire in maniera “intelligente” sulle cause che provocano le dispersioni.

Nello specifico, il piano di lavoro che sottintende la metodologia segue una precisa programmazione:

• Analisi, ovvero esame critico del funzionamento della rete

• Diagnosi, ovvero definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento

• Prognosi, ovvero l’indicazione delle soluzioni da adottare, finalizzata a raggiungere il target previsto di aumento della efficienza della rete

Nella fase di “analisi” si procede quindi con la  verifica della rete e l’individuazione degli snodi principali, con la misura ed il monitoraggio delle portate, delle pressioni nelle condotte e dell’aria. Il monitoraggio sui flussi d’acqua, soprattutto nelle ore notturne quando i consumi delle utenze sono minimi, consente di individuare anche le dispersioni nelle reti che spesso non emergono direttamente in superficie (a questo scopo vengono utilizzati anche sistemi di rilevazione acustica e gas traccianti). Ma è nella fase di “diagnosi” che si definiscono meglio le criticità e le cause con le ipotesi di soluzione. La “prognosi” consiste invece nella scelta, tra le decine di combinazioni di soluzioni possibili, di quella più idonea in termini di efficienza, efficacia, economicità e stabilità.

 

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La tutela delle coste sarde passa anche per la depurazione, con gli impianti della Sardegna ai primi posti in Italia, guidati da Is Arenas (Cagliari) e Su Tuvu (Nuoro). Lo ha annunciato questa mattina l’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, a Cagliari, nel corso del suo intervento inserito nelle iniziative “Climathon 2017”, organizzate dal comune di Cagliari in collaborazione con la Regione Sardegna – Assessorato della difesa dell’ambiente.

Un tema, quello della risorsa trattata e restituita in natura in condizioni eccellenti, che si sposa perfettamente con la tutela dell’ambiente. L’impianto di Is Arenas – eccellenza a livello nazionale insieme al depuratore di Nuoro – oltre a garantire la qualità dell’acqua del litorale cagliaritano (dagli ultimi campionamenti di Goletta Verde il Poetto si conferma mare pulito e sicuro), contribuisce al mantenimento dell’equilibrio idro-salino degli stagni di Molentargius. Una parte di acqua depurata, infatti, viene reimmessa nel Parco, area umida di valore internazionale per la presenza dell’avifauna.

I dati verranno presentati lunedì 30 ottobre, a Milano, alla presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e sono il  frutto del report annuale sulle performance ambientali dei Comuni capoluogo, “Ecosistema urbano”, realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Tenuto conto della percentuale di abitanti allacciati alla rete fognaria, dei giorni di funzionamento dell’impianto e della capacità di abbattimento degli inquinanti (Cod), Is Arenas e Su Tuvu (che però tratta una quantità di reflui nettamente inferiore rispetto a Is Arenas), sono classificati  tra i migliori d’Italia. E’ invece elevato il bacino d’utenza dell’impianto di Cagliari poiché oltre agli scarichi provenienti dal capoluogo accoglie anche quelli dell’hinterland. Seguono Cagliari e Nuoro le città di Oristano e Sassari, entrambe comunque con percentuali alte (rispettivamente 97% e 94%).

Abbanoa attraverso la gestione di 13mila km di reti e con i suoi oltre 340 impianti depura gli scarichi per rilasciarli puliti nell’ambiente e preservare le coste dell’Isola, premiate ogni anno con le bandiere blu e richiamo turistico per milioni di visitatori.

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Trenta tirocini per aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro. Abbanoa ha aderito al progetto “Garanzia giovani” promosso dalla Regione tramite l’Agenzia sarda per le politiche attive del Lavoro Aspal. Il Gestore del servizio idrico integrato vuole dare il suo contributo nel creare nuove opportunità a chi è alle prime armi nella ricerca di opportunità occupazionali, offrendo un tirocinio retribuito con un’iniziale attività formativa seguita da tutor dell’Azienda.

«Credo sia giusto, essendo Abbanoa la prima azienda sarda – commenta l’amministratore unico Alessandro Ramazzotti – dare un segnale positivo e indicare un metodo valido anche per le altre imprese, offrendo preziose opportunità ai più giovani che hanno necessità di fare esperienze utili nel mercato del lavoro per arricchire il proprio curriculum.» 

Il settore dove saranno impiegati è quello dei servizi alla clientela “Clients”: un settore strategico per l’Azienda perché rappresenta l’interfaccia con i propri clienti e dove sono impegnati i maggiori sforzi nel miglioramento e potenziamento dei servizi offerti. Venti tirocinanti saranno inseriti al contact center per gestire sia le richieste telefoniche sia quelle via mail. Gli altri dieci verranno impegnati nella gestione delle anagrafiche: registrazione dei contratti, regolarizzazione di utenze fuori ruolo e resi postali.

Complessivamente i tirocinanti resteranno in forza all’Azienda per sei mesi. Il tirocinio non costituisce un rapporto di lavoro, ma è un’esperienza pratica che consente il contatto diretto con il mondo del lavoro e offre l’opportunità di acquisire competenze e conoscenze specifiche, tecniche, relazionali e trasversali tali da agevolare le scelte professionali e favorire l’ingresso nel mercato del lavoro.

La selezione dei tirocinanti viene effettuata attraverso le candidature presenti nel sito www.sardegnalavoro.it dell’Agenzia regionale Aspal. La linea di intervento è quella del programma “Garanzia giovani” che è rivolta a ragazze e ragazzi di età compresa tra i 18 e i 29 anni compiuti. Sono richiesti diploma di scuola media superiore e conoscenza del pacchetto Office. Ogni tirocinante riceverà un contributo mensile di 450 euro, oltre che la copertura assicurativa.

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Due intere lottizzazioni di Budoni allacciate alla rete idrica attraverso un unico punto di fornitura abusivo, così come un noto caseificio del centro Sardegna, privo di contratto, e un chiosco del Poetto che per ben tre volte, una volta sospesa la fornitura perché colto in fragranza di reato, si è riallacciato alla rete pubblica. Ancora, la Gallura: una villa di lusso in Costa Smeralda, con suite, giardino interno ed esterno e piscina, intestata a una società con sede in Lussemburgo che, nonostante i consumi abnormi di acqua, non pagava quanto consumato. Un camping di San Teodoro è risultato invece allacciato abusivamente alla rete fognaria: gli scarichi dell’intera struttura finivano direttamente nella rete comune senza la possibilità per Abbanoa di addebitare il pagamento del canone di depurazione.

Quella degli allacci abusivi è una grave irregolarità diffusa in tutta l’Isola, che Abbanoa persegue con fermezza. Sono quasi 500 le denunce presentate da gennaio a oggi, frutto dell’intensificarsi dei controlli a tappeto su tutta la Sardegna. Spesso al posto dei contatori vengono installati dei tubi flessibili che consentono di fornire l’acqua direttamente dalla rete.

Non sono rari neanche gli episodi in cui vengono installati dei contatori irregolari, un escamotage per cercare di mascherare il furto d’acqua facendo credere che si tratti di un allaccio regolare. Espediente inutile, perché i tecnici di Abbanoa sono muniti di palmari elettronici che consentono di verificare in tempo reale i numeri di matricola dei misuratori e le coordinate georeferenziate che consentono di appurare l’esatto punto di fornitura.

«Irregolarità ed abusivismo sono purtroppo la triste eredità, che Abbanoa ha raccolto, di un sistema nel quale il controllo della risorsa e la correttezza contrattuale erano totalmente trascurati, generando anche una fascia diffusa di abusivismo che oggi si manifesta con i furti d’acqua e con l’alta morosità – spiega l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti –  Fenomeni che rappresentano comunque un’esigua minoranza della popolazione perché, voglio ricordarlo, 8 sardi su 10 pagano regolarmente il servizio idrico.»

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2014

2015

2016

Investimenti da tariffa

14,37 (M€)

20,11 (M€)

33,85 (M€)

Opere finanziate

7,81 (M€)

18,66 (M€)

19,45 (M€)

TOTALE

22,18 (M€)

38,77 (M€)

53,3 (M€)

Oltre 50 milioni di euro di investimenti nel 2016 in Sardegna ad opera di Abbanoa, di cui 33,85 milioni da tariffa (frutto dei ricavi da bolletta) e 19,45 milioni relativi a opere finanziate (frutto di finanziamenti pubblici).

Per quanto riguarda il 2017, ai 2 maxi appalti per 100 milioni di euro i cui bandi sono stati pubblicati a fine giugno – interventi di manutenzioni ordinarie e straordinarie sulle reti idriche e fognarie – si aggiungono 98 milioni di euro da destinare a interventi volti a ridurre le perdite di rete e altri 70 milioni per gli appalti di conduzione degli impianti di depurazione in scadenza a fine ottobre.

Con un valore complessivo di oltre 250 milioni di euro Abbanoa anche nel 2017 si conferma, quindi, primo investitore della Sardegna e tra i primi 10 a livello nazionale: Abbanoa, Smat, MM, Iren, Hera, Acquedotto Pugliese, Gruppo CAP, Acea, Abc Napoli e Veritas sono infatti i 10 principali attori del settore idrico in Italia, rappresentano circa il 50% del mercato e nel 2016 hanno investito oltre 900 milioni di euro.

Oltre un quarto dei ricavi generati da queste aziende è stato destinato agli investimenti, cifra destinata a crescere ulteriormente in futuro (fonte Agici per il Workshop Annuale sul Servizio Idrico Integrato).

Un trend che per quanto riguarda Abbanoa si conferma positivo anche nel primo semestre del 2017. A testimoniarlo anche i dati della Cna, Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e  Media impresa, resi noti appena qualche giorno fa, secondo cui «nel corso dell’estete il mercato regionale dei lavori pubblici mostra segnali di ripresa». A tenere banco, si legge sempre nel dossier della Cna, sono i maxi appalti banditi dai grandi committenti, Abbanoa e Anas. I segnali positivi riguardano infatti la fascia superiore ai 5 milioni di euro.

«In Sardegna reti e impianti sono vecchi e in molti casi sottodimensionati. Ancora oggi in alcune zone manca la conoscenza precisa dei tracciati delle reti idriche e fognariespiega l’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro RamazzottiAbbanoa  sta facendo fronte a queste emergenze mettendo in campo le tecnologie più avanzate, accelerando gli investimenti e chiamando alla collaborazione imprese e professionisti. Abbiamo riattivato investimenti che dal 2008 non erano ancora arrivati alla soglia della procedura di gara e attraverso importanti interventi di efficientamento stiamo mettendo ordine in un sistema precario ed obsoleto.»

Le principali criticità lungo il cammino che porta dallo stanziamento della risorsa alla realizzazione dell’opera, sono appunto legate all’ottenimento delle autorizzazioni e approvazioni di legge che coinvolgono spesso numerosi Enti con tempi di riscontro che vanno ben oltre quelli stabiliti dalla normativa vigente in materia. In particolar modo in caso di opere a rete di elevata estensione, le aree oggetto di intervento ricadono in zone sottoposte a numerosi vincoli (PAI, PPR, SIC, ZPS, Archeologici, ecc.) con conseguente allungamento dei tempi autorizzativi.

Tra i progetti più innovativi, realizzati e in fase di realizzazione, ne rientrano sicuramente tre: la manutenzione straordinaria (progettazione esecutiva) di due tratti dell’adduttrice per Bosa dello schema acquedottistico “Temo” nei rami Barasumene-Monte Contra e Monte Contra-Bosa Centro con tecniche di relining no-dig (senza scavo); la realizzazione di impianti di fitodepurazione (depurazione degli scarichi attraverso le piante); il “Progetto Oliena” già realizzato con Hitachi di efficientamento idraulico, energetico e gestionale (ingegnerizzazione) della rete orientato alla lotta alle perdite idriche, a cui seguiranno progetti in 30 comuni che verranno scelti fra quelli che  hanno le percentuali di perdite più elevate e che faranno da apripista ad un progetto ambizioso che coinvolgerà 230 Comuni.  

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L’assemblea degli azionisti di Abbanoa ha approvato ha approvato il Bilancio 2016 del Gestore idrico, con oltre il 99% dei voti favorevoli. All’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea figurava anche la nomina dell’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti, a cui è stato rinnovato l’incarico alla guida della società per un altro anno. Alessandro Ramazzotti ha accettato la guida della società fino all’approvazione del prossimo Bilancio a titolo gratuito (previsto il solo riconoscimento delle spese sostenute nello svolgimento del ruolo).

«Mi è stato chiesto dalla Regione Sardegna di restare per proseguire un progetto ambizioso che riguarda la più importante impresa dell’Isola – ha commentato l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti – Lo faccio nell’interesse della mia terra, a sostegno di chi in questi anni ha concepito e reso possibile l’idea  di una grande impresa pubblica del servizio idrico  e per tutti coloro che anche in anni difficili si sono spesi con impegno e dedizione per difenderla, rafforzarla e rilanciarla. Ringrazio i soci che hanno dimostrato di credere nel progetto e che mi hanno confermato la loro fiducia in modo così ampio

Abbanoa, con un utile pari a 8,6 milioni, un fatturato di 396 milioni di euro (+11% rispetto al 2015), investimenti in crescita (+33,85 milioni  rispetto al 2015) e trend degli incassi positivo (che si conferma tale anche nel 2017), si conferma primo soggetto industriale della Sardegna, motore economico e finanziario per le aziende del comparto. Il 2016 è l’anno che senza dubbio testimonia il consolidamento del processo di ristrutturazione e di ampliamento delle attività a favore del cliente: sono stati contenuti i costi a livelli inferiori al 2002 ed è stato raggiunto un margine operativo di esercizio positivo per 81 milioni, con una differenza abissale in rapporto al 2002, quando con la somma delle precedenti gestioni il margine operativo di esercizio risultava negativo per 66,5 milioni di euro.

Impegnata in un salto tecnologico che punta sull’innovazione e l’efficientamento di impianti e reti, Abbanoa rappresenta una realtà caratterizzata da un forte profilo industriale, pronta a cogliere le sfide della quarta rivoluzione industriale, che attraverso l’industria 4.0 porterà alla produzione del tutto automatizzata e interconnessa. Per quanto riguarda il panorama nazionale, il Gestore del servizio idrico integrato della Sardegna è una delle principali società in house del servizio idrico integrato in Italia ed è – con Acquedotto Pugliese e Smat – terza per valore della produzione tra i soggetti pubblici.

Il bilancio 2016 all’attenzione dell’assemblea degli azionisti del 28 luglio 2017, presenta un risultato d’esercizio chiuso in positivo per 8,6 milioni grazie a una incisiva azione di contenimento dei costi operativi con un’attenta programmazione e monitoraggio dei budget previsti per gli interventi di manutenzione.

Il margine operativo della Società, sottraendo i costi operativi ai ricavi da vendita, è positivo per 81 milioni di euro. Significativo il dato del totale delle gestioni preesistenti alla nascita di Abbanoa, che macinavano un margine operativo negativo di meno 66,5 milioni di euro nel 2002.

Abbanoa gestisce 13mila chilometri di reti, circa 900 impianti di sollevamento, 347 depuratori e 42 potabilizzatori (su un totale di 47, di cui 3 con semplice filtrazione) che nel 2016 hanno prodotto oltre 250 milioni di metri cubi d’acqua potabilizzata, utilizzata dai clienti di tutta la Sardegna e successivamente depurata per essere restituita all’ambiente.

Abbanoa spende di meno garantendo il doppio dei servizi delle gestioni passate: i costi operativi di questa immensa industria dell’acqua sono pari a 200 milioni di euro mentre nel 2002 le precedenti gestioni avevano costi operativi di 177,7 milioni di euro. Importo che, adeguato all’inflazione, è pari agli attuali 220 milioni di euro.

Nonostante una congiuntura economica ancora sfavorevole per l’intera economia della Sardegna, la politica industriale fin qui seguita da Abbanoa ha consentito di ottenere risultati positivi sul fronte degli investimenti nel settore idrico: nel corso del 2016 sono aumentati di oltre 33 milioni. Le migliorie sui depuratori sono cresciute di 5 milioni; quelle sui potabilizzatori di oltre 3 milioni; quelle su condutture e opere fognarie di quasi 6 milioni; quelle su condutture e opere idriche di quasi 14 milioni.

Nel corso del 2016 l’azienda ha consolidato l’utilizzo della metodologia della balanced scorecard che ha consentito alle varie strutture aziendali di operare per processi e per progetti in una logica di costante miglioramento. L’esecuzione di piani di azione rispondenti agli obiettivi strategici approvati dalla Direzione generale, interpretati e tradotti proprio dalla metodologia della balanced scorecard, ha consentito una programmazione e un monitoraggio costante e dettagliato dell’avanzamento dei piani di azione stessi.

L’azienda ha puntato sulla digitalizzazione e sulle nuove tecnologie. Sul fronte delle letture, Abbanoa ha rivoluzionato completamente la rilevazione dei consumi delle utenze. Dopo aver introdotto le letture certificate tramite palmari elettronici e la fatturazione esclusivamente a saldo (salvo i casi di contatori interni alle abitazioni) trimestrale nei grandi centri e quadrimestrale in tutti gli altri Comuni, il 2016 segna l’aumento delle letture certificate da fotografia, che ha consentito la riduzione del quantitativo di letture con verbale per l’avvio dell’importante progetto di digitalizzazione – Work Force management. Le letture certificate sono passate da 2.048.304 (2015) a 2.398.422 (2016). Di notevole importanza è anche il dato sui nuovi contatori installati: dagli 85.457 del 2015 si è passati ai 96.846 del 2016.

Importante anche il risultato ottenuto sul fronte dei debiti. Gli oneri con il sistema bancario sono scesi: dagli 82.260.770 milioni nel 2015 a 69.040.741 nel 2016, con una differenza di oltre 13 milioni. Drastico taglio anche ai debiti con i fornitori: si è passati da 159,6 milioni di euro nel 2015 a 137,9 milioni al 31 dicembre 2016 con una differenza di oltre 21 milioni di euro.

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Dopo la Sardegna e alcune altre regioni più interessate dalla siccità, l’emergenza idrica investe tutta l’Italia. Il bacino idrografico del Po è a secco e il lago di Bracciano, riserva idrica di Roma, risulta un metro e quaranta centimetri sotto la sua soglia. «E’ emergenza siccità in tutta Italia. In condizioni di scarsità, come dimostra l’esempio di Roma, sono necessarie le interruzioni della fornitura», ha scritto via Twitter l’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti. Si tratta di sospensioni dell’erogazione programmate, quindi pianificate nel dettaglio dai tecnici di Abbanoa al fine di limitare quanto più possibile disagi e disservizi, pur tenendo presente il fine ultimo, ovvero garantire il servizio durante le ore del giorno in situazioni di forte criticità come quelle attuali. 

Secondo gli esperti il 2017 si classifica, infatti, ai primi posti degli anni più caldi da oltre due secoli, con riflessi drammatici non solo rispetto al comparto agricolo ma anche negli usi civili. Sassari è già in emergenza, così come il Sulcis, con la città di Iglesias sotto restrizioni. Anche ad Alghero non è stato più possibile garantire l’acqua h24. Abbanoa – impegnata in un salto tecnologico che punta sull’innovazione e l’efficientamento di impianti e reti – sta anche portando avanti un massiccio piano di manutenzioni straordinarie per l’ammodernamento ed efficientamento del sistema (obsoleto e datato) di reti della Sardegna (12 milioni di metri cubi di acqua in meno immessi in rete nel 2016, risultato del lavoro di Abbanoa contro le perdite idriche). Obiettivo: arrestare le dispersioni – causate da rotture delle condotte – quindi risparmiare risorsa.

Bidighinzu (Ss): 15 Comuni sotto restrizione. In Sardegna soffre soprattutto il sassarese. A causa delle condizioni dell’invaso del Bidighinzu (i dati del Distretto idrografico della Regione segnano al 30 giugno una disponibilità inferiore al 15 per cento rispetto alla capienza massima) l’Enas – Ente acque della Sardegna – ha imposto ad Abbanoa una riduzione di 70 litri al secondo (dai 450 litri si passerà a 380 litri) sulla portata prelevata dal lago e lavorata dall’omonimo potabilizzatore del Bidighinzu. 

Il Gestore ha già sollecitato l’Enas a eseguire l’intervento programmato che consentirà di potenziare il passaggio di acqua grezza dall’invaso del Temo al Bidighinzu tramite un impianto di sollevamento per avere maggiore risorsa in quest’ultimo invaso ma in attesa che vengano effettuati questi lavori, Abbanoa ha dovuto attuare un piano di emergenza. A partire da mercoledì 19 luglio l’erogazione è stata sospesa dalle 20 fino alle 6 del mattino successivo nei quartieri di Sassari dipendenti dal serbatoio di via Milano: Luna e Sole, Monte alto e medio, Monserrato, centro storico alto (da piazza Castello fino via Duca degli Abruzzi), Porcellana, Tingari, Valle Gardona e Gioscari. Il resto della città sarà approvvigionato dal potabilizzatore di Truncu Reale che tratta l’acqua grezza proveniente dal Coghinas, ma le chiusure notturne dell’erogazione (h. 21.00 – 6.00) riguardano anche gli altri Comuni alimentati esclusivamente dal Bidighinzu: Ittiri, Tissi, Ossi, Uri, Olmedo, Sorso, Sennori, Osilo, Muros, Codrongianos, Ploaghe, Chiaramonti, Nulvi e Thiesi.

Iglesias, poca acqua dalle fonti. Calata anche la quantità di risorsa a disposizione di  Iglesias. Per ripristinare nuovamente i livelli nei serbatoi e stabilizzare il servizio in città, dal 13 luglio è stato necessario procedere con chiusure serali dell’erogazione a partire dalle 19.00 e fino alle 5.00 del giorno seguente. Ad oggi la portata prelevata da Igea risulta ridotta a circa 60 litri al secondo a causa dei lavori conseguenti l’incendio del 26 giugno. Questa riduzione (anche se in parte compensata dal prelievo di 30 litri al secondo dall’invaso di Punta Gennarta) unita all’aumento dei consumi dovuti alle alte temperature e alla riduzione di acqua in arrivo dalle sorgenti, diminuita del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sta determinando l’esaurimento delle scorte idriche.

Alghero, meno acqua in arrivo a Monte Agnese. In sofferenza risulta anche Alghero. A causa di una ulteriore riduzione di fornitura di acqua grezza da parte dell’Enas – Ente acque della Sardegna – nel potabilizzatore di Monte Agnese al servizio di Alghero si è registrata una diminuzione dell’acqua potabile prodotta e di conseguenza la riduzione dei livelli nei serbatoi. Per assicurare adeguate scorte e far fronte all’aumento dei consumi di questi giorni, Abbanoa sta procedendo con chiusure programmate dell’erogazione, sempre nelle ore serali.

Abbanoa ha già sollecitato l’Enas al ripristino della portata necessaria per il potabilizzatore di Alghero che è di circa 420 litri al secondo: una quantità sufficiente che eviterebbe di effettuare le restrizioni. Il Gestore ha anche sottolineato come le chiusure e le riaperture comportino sbalzi di pressione che generano problemi nelle reti.

Il lago di Punta Gennarta al 30 maggio 2017.

Il lago Bidighinzu al 30 maggio 2017.

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«Non c’è nessuna ripercussione sulla operatività dei depuratori affidati in conduzione alla società Acciona relativamente allo stato d’agitazione annunciato da un’unica sigla sindacale, l’Ugl, per problemi che riguarderebbero tra l’altro l’organizzazione lavorativa in un unico impianto. Su questa iniziativa c’è anche la presa di distanze da parte di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil che ribadiscono di non aver proclamato lo stato d’agitazione per le maestranze di Acciona e che ritengono un errore dichiarare che esistono problemi sindacali nella maggior parte dei depuratori sardi.»

Abbanoa conferma la piena operatività di tutti i depuratori come conferma su Twitter l’amministratore unico Alessandro Ramazzotti. «Depuratori Abbanoa presidiati h24 a salvaguardia delle coste sarde. In queste ore il servizio è pienamente garantito, senza variazioni». E’ stato aumentato il presidio e il controllo costante degli impianti al servizio delle località costiere per far fronte alle necessità di una stagione turistica che si sta delineando molto intensa, forse anche oltre i livelli della stagione precedente.

Anche di fronte alla dichiarazione di stati d’agitazione più ampi (per esempio uno sciopero nazionale di categoria), la legge garantisce la continuità dei servizi essenziali come appunto la depurazione dei reflui fognari: attività che non può essere sospesa.

 

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Impianti spinti oltre le loro potenzialità, processi di potabilizzazione adattati alla domanda crescente (aumento consumi dovuti all’estate) e alla scarsa qualità dell’acqua in arrivo, sorveglianza massima sui dosaggi dei reagenti. L’estate è il momento di massimo sforzo per Abbanoa, che in Sardegna gestisce oltre 40 potabilizzatori, vere “fabbriche dell’acqua” proprio perché – in mancanza di acque sotterranee – trattano per l’85 la risorsa proveniente dagli invasi rendendola potabile. Uno sforzo che si traduce in operatività h24 e presidio costante degli impianti e della rete di distribuzione con uomini e mezzi sparsi sui territori.

Da un lato il boom di presenze turistiche e quindi l’aumento esponenziale dei consumi, dall’altro la qualità dell’acqua, condizionata dai bassi livelli dei bacini (più si pesca sul fondo e più l’acqua è di cattiva qualità). Un mix deleterio che spinge il Gestore ad avviare piani emergenziali che riguardano tutti gli impianti dell’Isola. Sulla base dei dati resi noti dall’Assessorato al Turismo della Regione, il 2016 ha generato 13 milioni e mezzo di presenze nelle strutture ricettive. Nel 2016 Abbanoa ha quindi fatto fronte a un fabbisogno enorme: un trend di presenze record che secondo le previsioni verrà addirittura superato dai dati 2017.

«Aumenti generalizzati dei consumi dovuti alle presenze turistiche, una pessima condizione dell’acqua, unita a condizioni climatiche eccezionali hanno richiesto un impegno tecnico-organizzativo straordinario per affrontare l’onda d’urto estiva che quest’anno è arrivata in anticipo rispetto agli anni scorsi – spiega l’amministratore Unico Alessandro Ramazzotti -. Stiamo garantendo un impegno enorme in condizioni difficilissime. Non tutti sanno che il periodo siccitoso peggiora notevolmente l’acqua degli invasi rendendo sempre più difficile la produzione di acqua potabile. Questo, unito all’aumento dei consumi, ci costringe  a spingere oltre le loro potenzialità i nostri impianti, già oggi vecchi e sottodimensionati. Impiegare nuove tecnologie di trattamento e adottare tecniche di gestione degli impianti che ottimizzassero il funzionamento è stata la strada scelta dal Gestore: oggi gli impianti maggiori della Sardegna sono stati efficientati e, proprio in virtù degli interventi di manutenzione effettuati, possono essere spinti oltre le loro potenzialità».

La stagione 2017 fa presagire un boom di vacanzieri addirittura maggiore rispetto al 2016. Una condizione che già Abbanoa riscontra sul fronte dei consumi: paragonando i dati sull’erogazione di acqua potabile è evidente una richiesta che già al momento va oltre quella dello scorso anno.

Dai primi monitoraggi è già possibile evidenziare variazioni tendenziali nell’ordine di un +10%. Gli impianti di potabilizzazione al servizio delle zone costiere hanno aumentato la produzione di acqua potabile distribuita in rete in virtù della domanda crescente (aumento dei consumi). In Gallura l’impianto dell’Agnata (che alimenta Arzachena, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Monti, Sant’Antonio, e Telti) ha registrato un aumentato del 9 per cento rispetto all’anno scorso. Si è già attestato al 7 per cento l’aumento per l’altro potabilizzatore al servizio della Sardegna nord-orientale, Pedra Majore (La Maddalena, Palau, Santa Teresa, Trinità d’Agultu, Badesi, Aglientu, Valledoria e Santa Maria Coghinas). Un +17 per cento è stato registrato nei potabilizzatori di Monte Agnese al sevizio di Alghero e in quello di Sarroch che serve anche Villa San Pietro, Pula e fascia costiera fino a Chia, +40% per il potabilizzatore Marfili di Siniscola.

L’aumento delle temperature ha fatto impennare i consumi anche nei centri dell’interno della Sardegna. Il potabilizzatore di Torrei (Tonara, Aritzo, Austis, Belvì, Desulo, Meana Sardo, Ortueri, Ovodda, Sorgono e Tonara) sta marciando con una produzione aumentata dell’11 per cento mentre quello di Jann’e Ferru (Nuoro, Mamiada, Orgosolo e altri 15 comuni della provincia) ha superato il 10 per cento.

Per quanto riguarda le aree più densamente abitate si registra un +12 per cento di acqua prodotta nel potabilizzatore Truncu Reale (Sassari, Porto Torres e Stintino) e un +3 per cento nell’impianto di Simbirizzi (Cagliari e area metropolitana)

Abbanoa ha intensificato l’attività di potabilizzazione per continuare a garantire acqua di qualità, contestualmente il Gestore ha aumentato i controlli sull’acqua in arrivo agli impianti e in distribuzione nelle reti. Nelle acque dei bacini, già a livelli bassissimi per la siccità, a causa del caldo e della luce proliferano le alghe e microalghe (anche invisibili all’occhio umano) che si stratificano formando un “velo” che non consente all’ossigeno di penetrare negli strati sottostanti. E’ proprio in mancanza di ossigeno che si sviluppano particolari composti che alterano le caratteristiche organolettiche dell’acqua e che richiedono uno sforzo enorme per trasformare fanghiglia in acqua potabile.

L’ultima emergenza ha riguardato l’invaso del Cixerri: a causa del netto peggioramento dell’acqua grezza in arrivo è stato addirittura necessario sospendere la produzione nel potabilizzatore di Sarroch che alimenta l’acquedotto sud-occidentale al servizio di Sarroch, Villa San Pietro, Pula e tutta la fascia costiera fino a Chia. Proprio a causa delle condizioni della risorsa (torbida e altamente maleodorante) l’Enas, Ente acque della Sardegna, ha provveduto a disconnettere il Cixerri e aprire l’alimentazione dall’invaso del Mulargia, che garantisce acqua di migliore qualità. Sebbene la risorsa presente al momento nel potabilizzatore sia migliorata, serviranno però ancora diverse ore per consentire il ricambio dell’acqua nella condotta: già domani la situazione dovrebbe migliorare.

Sono 45 gli impianti attualmente in esercizio (11 al Nord Sardegna; 18 al centro di cui 3 stagionali; 16 nella macroarea Sud), un vero sistema di produzione industriale che garantisce la potabilizzazione e distribuzione delle acque potabili in una regione la cui risorsa proviene per l’85% da laghi artificiali. Uno sforzo che in circostanze come quella attuale richiede livelli di attenzione massima. Grazie alle competenze tecnico-specialistiche e operative del personale, Abbanoa sta comunque garantendo il massimo impegno per ripristinare, laddove necessario, le condizioni ottimali di trattamento e garantire la potabilizzazione dell’acqua. L’operatività nei territori è inoltre garantita dalla presenza costante degli operatori in tutti gli impianti.

Abbanoa gestisce in proprio i potabilizzatori della Sardegna solo dal 2010: l’impianto dell’Agnata, per esempio, è stato il penultimo (maggio 2010) a passare sotto la gestione di Abbanoa.  Dopo l’Agnata, il cerchio si è chiuso con l’impianto di Simbirizzi, al servizio di tutto il cagliaritano.

La produzione dell’acqua potabile è ottenuta dal trattamento nella quasi totalità di acque superficiali, pertanto risente di diversi fattori legati anche alle oscillazioni della richiesta nell’arco dell’anno e alle variazioni climatiche. La Sardegna non ha risorse proprie e deve potabilizzare l’85 per cento dell’acqua immessa in rete, con costi altissimi, resi ancora più gravosi  dal livello di dispersione.

Con le acque di superficie accumulate negli invasi distribuiti nel territorio Abbanoa garantisce  una produzione di risorsa idrica pari a circa 250 milioni di mc d’acqua. Esiste  un minimo prelievo di acque sotterranee che, con esclusione di alcuni sistemi sorgentizi di origine carsica e di alcuni campi pozzi, sono costituiti da oltre un centinaio di piccole sorgenti e pozzi: il prelievo annuo da questo tipo di acque non supera però i 45 milioni di metri cubi e  la loro capacità di produzione è legata agli andamenti climatici.