15 December, 2025
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«Per Eurallumina soli sei mesi di ossigeno da parte del Mimit. Un primo passo, sicuramente, ma serve fare di più.»
Lo scrive in una nota la senatrice M5s Sabrina Licheri, capogruppo in commissione Industria e attività produttive.

«Ci troviamo, infatti, di fronte a un provvedimento che intervieneaggiungesu una situazione emergenziale ma che non guarda al futuro dell’azienda né alla salvaguardia dei livelli occupazionali. La Rusal di cui fa parte Euallumina continua a essere bloccata e non basteranno i 9,6 milioni di euro messi sul piatto dal Governo per garantire la produzione di una delle aziende leader nel nostro Paese.»

«Per questo motivo alcuni operai erano saliti sul silos dell’azienda dove sono rimasti 13 giorni, per difendere il loro lavoro e uno degli asset strategici del settore. I lavoratori chiedevano che la loro situazione fosse affrontata e risolta come è accaduto nei siti della società in Svezia, Germania e Irlanda. Ma su questo nessun passo avanti da parte dell’esecutivo. Le loro richieste non possono essere ignorate. A loro e alle loro famiglie il governo deve delle risposte concrete e progetti per il futuro», conclude Sabrina Licheri.

«È stato emozionante assistere alla discesa da silo a 40 metri d’altezza degli operai di Eurallumina dopo 12 giorni di protesta a difesa del loro posto di lavoro.»

Lo scrive in una nota la senatrice M5S Sabrina Licheri capogruppo in commissione Industria e attività produttive a Palazzo Madama.

«La decisioneaggiunge Sabrina Licheriè stata presa dopo l’incontro avuto con la ministra del Lavoro Marina Calderone, ma non finisce qui. La mobilitazione dei lavoratori andrà avanti almeno fino al 10 dicembre quando si terrà l’incontro al ministero.»

«La Sardegna paga già un prezzo altissimo in termini di crisi industriale. Eurallumina è un’esperienza di eccellenza che non può sparire con un colpo di spugna. Su questo non si transige e si continuerà a lottare al loro fianco per tutelare lavoro e occupazione», conclude Sabrina Licheri.

«Non c’è pace per i lavoratori di Eurallumina di Portovesme nel Sulcis che questa mattina hanno dato vita a una drammatica protesta, con un gruppo di operai salitI sul silo 3 a 40 metri d’altezza.»
Lo scrive in una nota la senatrice M5S Sabrina Licheri, capogruppo in commissione Industria e attività produttive.
«Dopo l’approvazione del Dpcm Energia Sardegna dello scorso settembreaggiunge Sabrina Licheri – gli operai sono ancora in attesa dei 300 milioni di euro di investimenti per la continuità produttiva a causa della mancata revoca delle sanzioni a carico della Rusal la società russa proprietaria del sito. Il governo deve intervenire quanto prima per consentire il pagamento dei salari, delle fatture delle imprese terze nonché delle utenze per assicurare le bonifiche ambientali previste. Non è pensabile che i lavoratori mettano a rischio la loro vita per veder riconosciuto il loro diritto al lavoro. La Regione Sardegna e tutto il Movimento 5 stelle sono accanto agli operai in questa situazione che si trascina da troppo tempo. Dobbiamo evitare che tutto questo si trasformi nel rischio di una liquidazione o, peggio, il fallimento», conclude Sabrina Licheri.

Sostegno unanime e piena disponibilità a essere in prima linea con i lavoratori e le lavoratrici in tutti i passaggi della vertenza. E’ questo ciò che è emerso oggi pomeriggio a Uta nell’incontro organizzato dall’amministrazione comunale per discutere la crisi della Bekaert, il colosso olandese produttore di cordicelle per pneumatici che a settembre ha annunciato la volontà di vendere la sua fabbrica di Macchiareddu, mettendo a rischio 300 lavoratori tra dipendenti e indotto.

All’appuntamento protagonisti assoluti sono stati i lavoratori con le loro rappresentanze sindacali, che hanno ripercorso la storia della Bakaert (quella di Macchiareddu è l’unica sede rimasta in Italia) dal suo insediamento più di cinquant’anni fa, nella zona industriale di Cagliari, a oggi, con la decisione di vendere a causa della crisi del settore automotive e della concorrenza cinese, ma hanno ribadito anche ansie e preoccupazioni per il futuro loro e delle loro famiglie.

Pieno appoggio da parte degli amministratori e rappresentanti istituzionali intervenuti: sindaci della Città Metropolitana di Cagliari e non solo, i consiglieri regionali Giuseppe Frau, Luca Mandis e Walter Piscedda, la senatrice Sabrina Licheri, il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, e l’assessore regionale all’industria Emanuele Cani. Presente anche la presidente del Cacip, il Consorzio industriale provinciale di Cagliari, Barbara Puddu.

«Quello posto oggi un ulteriore tassello che dimostra quanto tutta la Sardegna sia unita nel sostenere questa battaglia e quanto le istituzioni siano al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici afferma il sindaco di Uta, Giacomo Porcu -. Se la politica non si interessa dei lavoratori non può chiamarsi tale.»

 

 

«Su Sider Alloys fin dall’inizio ho chiesto attenzione e concretezza, oggi la Lega si sveglia e si accorge che c’è una crisi industriale a Portovesme?»
Lo afferma la senatrice M5s in commissione Industria Sabrina Licheri.
«La crisi dell’industria sarda si trascina da anniaggiungecosa hanno fatto loro, e soprattutto dove erano quando le lavoratrici e i lavoratori chiedevano aiuto? La Regione Sardegna e la presidente Todde si sono impegnati fin dall’inizio della legislatura per trovare uno spiraglio e garantire il lavoro ai dipendenti Sider Alloys.»
«Parliamo di un sito per la produzione dell’alluminio  strategico per l’Italia e non solo. Non ci siamo mai fermati e stiamo continuando a lavorare per dare le risposte che servono al territorio e ai lavoratori», conclude Sabrina Licheri.

«Bene la convocazione del tavolo al Mimit. La situazione di Portovesme è di tutto l’indotto deve essere affrontata con serietà per garantire un futuro all’impianto, alle lavoratrici e ai lavoratori.»
Lo scrive in una nota la senatrice del M5s in commissione Industria Sabrina Licheri.
«La Regione Sardegna è la Presidente Alessandra Todde hanno fatto tutto quanto in loro potere per affrontare la crisi aziendale ora serve la volontà politica per assicurare la continuità produttiva di Portovesme», conclude Sabrina Licheri.

«La situazione della Portovesme srl richiede risposte immediate e concrete per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e lo sviluppo sostenibile dello stabilimento. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi o incertezze: servono atti tangibili che mettano al centro i lavoratori e il futuro del territorio. Chiediamo con fermezza che Glencore riconsideri la scelta di interrompere la produzione di piombo e zinco, attività strategiche e pilastri fondamentali per il tessuto industriale della zona.»
Lo scrive, in una nota, Sabrina Licheri, senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione industria, attività produttive.
«Positivo, in tal senso, l’incontro di questa mattina tra i ministri Urso e Calderone, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e i rappresentanti sindacaliaggiunge Sabrina Licheri -. Solo attraverso un impegno condiviso, infatti, sarà possibile rilanciare lo stabilimento, salvaguardare l’occupazione e far sì che Glencore si assuma le proprie responsabilità. Auspico che le parole pronunciate dai ministri durante l’incontro con i sindacati abbiano un seguito concreto e che l’impegno delle istituzioni si traduca in azioni realiconclude Sabrina Licheri -. Le promesse devono diventare fatti, e noi ci impegneremo affinché questo accada.»

«La fermata anticipata della linea zinco nello stabilimento Portovesme, comunicata senza preavviso e in assenza di confronto con le istituzioni, rappresenta un fatto gravissimo. Questa decisione, annunciata senza attendere l’incontro con i tecnici del ministero programmato nello stabilimento, evidenzia una totale mancanza di rispetto nei confronti del Governo, della Regione Sardegna e, soprattutto, dei lavoratori e delle loro famiglie. La Portovesme Srl è da tempo al centro di una crisi che non riguarda solo un’azienda, ma l’intero futuro economico e sociale del territorio. La Presidente Todde si è già confrontata con il Ministro Urso e, come Movimento 5 Stelle, chiediamo al Governo di reagire con urgenza e fermezza al fine di mettere in campo soluzioni concrete per tutelare l’occupazione e garantire il futuro del polo industriale. Non possiamo permettere che la Portovesme diventi l’ennesimo esempio di abbandono industriale. La Sardegna merita rispetto, impegno e visione. Il Movimento 5 Stelle è pronto a fare la propria parte per garantire che Portovesme torni a essere un simbolo di sviluppo e opportunità, e non di crisi e abbandono.»

Lo ha scritto, in una nota, la senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione industria, attività produttive, Sabrina Licheri.

«Oggi è stato convocato un tavolo di lavoro tra il Ministro Urso, sindacati, regione e il gruppo Glencore per fare il punto sulla situazione di Portovesme. Sembra una buona notizia ma anche questa volta si è tradotto tutto in un nulla di fatto.»
Lo afferma in una nota la senatrice Sabrina Licheri del Movimento 5Stelle.
«Ancora una volta i lavoratori del gruppo si troveranno a non avere certezza sul proprio futuro, perchéprosegue la senatrice del M5S si sta parlando di una manifestazione d’interesse per evitare lo spegnimento dell’impianto che potrebbe non arrivare mai. Insomma, ad oggi non esiste un piano per il futuro dello stabilimento. Anche oggi il Ministro Urso, la crisi di Portovesme la risolve domani», conclude.

Si è svolta ieri sera, a Carbonia, una seduta del Consiglio comunale aperta, convocata dal presidente Federico Fantinel su sollecitazione del gruppo consiliare del Partito democratico per discutere in merito alla crisi del settore industriale di Portovesme.
«L’incontro ha rappresentato un importante momento di riflessione collettiva per generare una mobilitazione consapevole e forte, a partire dalla città di Carbonia, con la partecipazione di interlocutori che a vario livello hanno dato il loro sostegno e la loro vicinanza ai lavoratori, presentando nel contempo proposte costruttive per il rilancio del polo industriale di Portovesme», ha sottolineato il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.
E’ stata un’occasione di condivisione, partecipazione e dibattito, che ha visto la presenza in aula, tra gli altri, del cardinale Arrigo Miglio, amministratore apostolico della diocesi di Iglesias, dell’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani, dei consiglieri regionali Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu, della senatrice Sabrina Licheri, dei sindaci e dei rappresentanti di diversi comuni del Sulcis, delle organizzazioni sindacali, datoriali e dei lavoratori.
Dal Consiglio comunale di Carbonia è arrivato un messaggio forte e chiaro, improntato sull’importanza dell’unità di intenti e di obiettivi da parte di tutte le parti per risolvere le principali vertenze del polo industriale, dalla Portovesme Srl all’Eurallumina, dalla Sider Alloys all’Enel, remando tutti nella stessa direzione e – come ha richiamato il cardinale Arrigo Miglio – esternando sempre la verità, anche quando questa può essere amara.
Un primo importante incontro, cui ne seguiranno altri, per tenere sempre alta l’attenzione sulla necessità di salvaguardare i posti di lavoro attualmente presenti nel settore industriale del territorio del Sulcis Iglesiente, disegnando anche una nuova traiettoria di sviluppo per il futuro, all’insegna della diversificazione dei comparti produttivi.