20 December, 2025
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L’8 ottobre scorso, antivigilia dell’insediamento ufficiale nella sala consiliare del comune di Iglesias, il presidente della provincia del Sulcis Iglesiente, Mauro Usai, ha inviato una lettera durissima all’amministratore delegato della Portovesme srl, ingegner Davide Garofalo, e per conoscenza al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, alla Regione Autonoma della Sardegna, al comune di Portoscuso, al Dipartimento Sulcis dell’Arpas e al dirigente dell’Area Ambiente della provincia del Sulcis Iglesiente.

«L’insediamento produttivo della Soc. Portovesme srl opera, in regime di autorizzazione integrata ambientale, presso lo stabilimento di Portovesme nel Comune di Portoscuso, con la esclusiva gestione dell’impianto di messa in riserva dell’impianto Waelz per il trattamento al fine del recupero di rifiuti specialiha scritto Mauro Usai -. L’attività di recupero svolta dalla Portovesme srl presso gli impianti Waeltz è costituita dal trattamento di residui di altre lavorazioni, contenenti metalli pesanti. Tali materiali risultano sostitutivi, per i cicli prodotti della Portovesme srl di minerali (galene, blende e misti) e sono considerati rifiuti pericolosi e non pericolosi, costituiti da fumi di acciaieria prodotti dai forni elettrici ad arco per la produzione dell’acciaioha aggiunto il presidente della provincia del Sulcis Iglesiente -. Nei provvedimenti autorizzativi succedutisi nel tempo a partire dalla delibera della Giunta regionale n. 7/3 del 22/02/2005, la società Portovesme srl è stata vincolata alla conferma del piano industriale per la continuazione dell’attività produttiva, compreso il raddoppio della sezione elettrolitica dell’impianto, oltre che ad opere di bonifica (es. capannone del porto di Portovesme e fanghi nelle vasche dello stabilimento). Ad oggi l’impianto Waelz risulta, all’interno dello stabilimento di Portovesme srl, l’unica struttura industriale operante, peraltro in piena attività come risulta dal monitoraggio delle spedizioni transfrontaliere di rifiuti. Si richiama, a questo proposito, quanto dichiarato dal gestore, relativamente alla produzione di ossido Waelz, secondo cui il piano industriale non prevede disponibilità di materiale da destinarsi alla vendita.»

«E’ pertanto necessario che codesta Società presenti esaustiva relazione sulla programmazione di ripresa delle attività indicate nel piano industriale o, in caso di dismissione degli impianti, del piano aggiornato di ripristino dei luoghi richiesto anche in caso di dismissione parziale dell’impianto, comprensivo degli interventi necessari al ripristino e alla riqualificazione ambientale delle aree liberate e del piano di indagini atte a caratterizzare la qualità dei suoli e delle acque sotterranee delle aree dismesse e definire gli eventuali interventi di bonifica. Si chiede, in merito alla presente, di riscontrare, con massima sollecitudine, alla competente Area Ambiente di questo Ente», ha concluso Mauro Usai.

La provincia del Sulcis Iglesiente, come tutte le Province, è l’autorità competente nel territorio per il rilascio dell’autorizzazione AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per gli impianti di medie dimensioni e per la gestione dei rifiuti.

Questo pomeriggio la Commissione Attività Produttive della Camera ha audito l’Amministratore delegato della Glencore Garofalo sul progetto litio previsto per il sito sardo di Portoscuso – uno dei 4 progetti italiani sulle materie prime critiche ritenuto strategico dalla Commissione europea (su un totale di 47), che si prevede di avviare a partire dal 2028.
Il progetto ha destato forti preoccupazioni in un territorio segnato negli anni da industrie pesanti, inquinamento e abbandono, che ha visto progressivamente chiudere nello stesso stabilimento di Portoscuso due importanti linee produttive, prima quella del piombo e poi quella dello zinco, e la cassa integrazione per tanti lavoratori. Glencore prevede un nuovo ciclo industriale per la Portovesme srl, con la realizzazione di un hub di trasformazione di 50 mila tonnellate di materiale (corrispondente a circa 600 mila batterie), di cui sarà reciclato circa il 95% con il recupero di litio, nichel, cobalto e manganese. La grafite sarà utilizzata per alimentare i forni Waelz, per i quali al momento viene importato carbone dall’estero, con una ottimizzazione dei processi e la possibilità di sviluppare sottoprodotti chimici che potrebbero generare nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali. Un progetto di economia circolare per un investimento di 400 milioni di euro in attesa delle autorizzazioni del Mase.
L’AD Garofalo ha ribadito che il nuovo progetto rispetterà a pieno i vincoli ambientali e della sicurezza, consentirà di accedere a nuovi finanziamenti europei, consumerà quote di energia nettamente inferiori alle linee piombo e zinco, produrrà emissioni di anidride carbonica molto più contenute, prevedendo di rifunzionalizzare gli impianti già esistenti grazie alle competenze della forza lavoro della Portovesme srl e, sino all’attivazione del progetto, l’azienda si è impegnata a garantire continuità occupazionale. Vigileremo sull’evoluzione di questo importante progetto e sulla continuità operativa della Portovesme srl.
Il link del video dell’audizione: https://webtv.camera.it/evento/28714
Francesca Ghirra
Deputata Progressisti

Lunedì 14 novembre, alle 10,00, presso lo stabilimento della Portovesme srl, si terrà un confronto tra parlamentari sardi, consiglieri ed esponenti della Giunta regionale, rappresentanti delle imprese e del sindacato, sul tema: “Per non spegnere l’industria del Sulcis”, sulle misure urgenti ed i provvedimenti da varare per assicurare il mantenimento e la ripresa delle attività produttive della Portovesme srl e del relativo indotto.

Apriranno i lavori, alle 10.00, i saluti del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, e del presidente di Confindustria Sardegna Meridionale Antonello Argiolas. Alle 10.20 interverrà l’ingegner Davide Garofalo, amministratore delegato della Portovesme srl. Seguiranno gli interventi di rappresentanti sindacali, di parlamentari e consiglieri regionali. Chiuderà i lavori, alle 12.45, l’intervento dell’assessore regionale dell’Industria Anita Pili.

L’incontro dibattito è stato organizzato dalla Confindustria Sardegna Meridionale – Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano.

Il gruppo PD, prima firmataria la consigliera Rossella Pinna, ha presentato un’interrogazione urgente condivisa e sottoscritta da tutte le forze di minoranza del Consiglio regionale, per conoscere nel dettaglio quali azioni la Giunta e gli assessori preposti hanno intrapreso o intendano intraprendere, per scongiurare l’ennesima crisi industriale in un territorio, il Sud Sardegna, già sfinito da una deindustrializzazione che lo ha impoverito come mai prima. L’annunciato fermo anche solo temporaneo dello stabilimento di proprietà della Portovesme S.r.l. di San Gavino Monreale e la conseguente cassa integrazione dei dipendenti oltre che gettare nello sconforto i lavoratori e le loro famiglie, rende estremamente probabile una chiusura definitiva dello storico stabilimento.
Preoccupa il fatto che nei piani industriali della società che prevedono una riconversione dal piombo alla nuova frontiera del litio, lo stabilimento del Medio Campidano non sia compreso.
A seguito delle comunicazioni dell’Azienda e delle reazioni di sindacati e della politica, si è tenuto stamane un incontro tra i rappresentanti dell’esecutivo regionale, l’AD dell’azienda Portovesme S.r.l, la Confindustria e, in rappresentanza del territorio coinvolto, la consigliera Rossella Pinna per la minoranza ed il consigliere Michele Ennas per la maggioranza.
La preoccupazione emersa, oltre il dato della richiesta di CIGS per gli operai della Fonderia di San Gavino Monreale, riguarda da un lato l’annuncio di blocco della linea produttiva piombo per gli elevati costi energetici e dall’altra l’ipotesi, per ora in fase di studio da parte della proprietà, della riconversione della lavorazione del piombo ad altri metalli. Nulla però lascia intravedere al momento quale il destino riservato dalla Portovesme S.r.l allo stabilimento del Medio Campidano. La consigliera Rossella Pinna, al termine dell’incontro condividendo la posizione espressa dagli assessori presenti ha ribadito la richiesta all’AD Davide Garofalo di attendere l’esito delle interlocuzioni col Mise e l’insediamento del nuovo Parlamento, nonché la necessità di vigilare sul piano di riconversione industriale che assicuri gli attuali livelli occupativi in un territorio fin troppo sofferente.

Gli elevatissimi costi dell’energia, ridotti in misura insufficiente dal recente Dpcm sull’Energy Release, fanno precipitare la crisi alla Portovesme srl.

L’Arera ieri ha annunciato un aumento del 59% dei costi in bolletta e nel corso di una riunione tra la Rsu ed i vertici dell’azienda l’amministratore delegato, ingegner Davide Garofalo, ha annunciato la fermata del Kss e di San Gavino Monreale nei mesi tra novembre e marzo, impianti che impiegano più di 200 persone. Elemento che sancisce definitivamente l’abbandono della produzione di piombo.
La Rsu manifesta la sua totale contrarietà rispetto alla fermata imminente di questi impianti se non è garantito un piano per la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori diretti e terzi, mentre la Confindustria ha fissato per lunedì 3 ottobre, alle 14.00 un incontro con le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil e i sindacati dei chimici che, insieme alle Rsu, hanno convocato, a loro volta, per lunedì alle 7.00 l’assemblea di tutti i lavoratori, nel corso della quale verranno decise le iniziative di lotta.

Questa mattina, nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme srl, l’amministratore delegato ingegner Davide Garofalo ha presentato il Report di Sostenibilità dell’azienda, la cui stesura è stata avviata nel marzo del 2021 con una consultazione pubblica, avente come fine ultimo la definizione di un percorso funzionale alla realizzazione di una serie di valori compartecipati, che si potessero tradurre in benefici utili, non solo per l’Azienda, ma anche per le Comunità Locali ed il Territorio regionale che ospita le attività. Stamane erano presenti, tra gli altri, i sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori e di San Gavino Monreale Carlo Tomasi. Abbiamo intervistato l’amministratore delegato della Portovesme srl, ingegner Davide Garofalo.

Lo scorso 26 luglio, presso lo stabilimento di Portovesme, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori della decima edizione del concorso “Borse di Studio” della Società Portovesme srl intitolato “Giovani, scuola e futuro”. Si sono aggiudicati la borsa di studio di 3.500 euro, 5 ragazzi/e figli di dipendenti in forza e che hanno raggiunto il diploma con votazione di almeno 95/100: Valentina Cocco, Francesco Latte, Marco Ollasci, Alba Granella ed Elena Boccini. Quest’ultima non era presente perché in vacanza con la famiglia. Allegata, l’intervista realizzata con l’ingegner Davide Garofalo, amministratore delegato della Portovesme srl.

 

E’ stato inaugurato la scorsa settimana il sovrappasso sulla SS 126, infrastruttura che rientra negli itinerari del Cammino Minerario di Santa Barbara. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza delle autorità locali con alcuni sindaci dei comuni del territorio e di tanti pellegrini a piedi, in bici e a cavallo che hanno assistito alla benedizione della struttura da parte del parroco don Giampaolo Cincotti. Con il sindaco Pietro Morittu, l’assessore Stefano Mascia e l’ex vicesindaco Gian Luca Lai, erano presenti l’Ad Davide Garofalo della Portovesme srl che ha stanziato le risorse per la realizzazione dell’opera, Giampiero Pinna e Ponziana Ledda alla guida della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Pietro Morittu ha ringraziato la Portovesme srl e la Fondazione del Cammino per il lavoro di squadra che ha portato a questo risultato, col progetto avviato dalla precedente Amministrazione comunale guidata da Paola Massidda.

 

 

 

La gravissima crisi internazionale condiziona pesantemente le produzioni industriali ed in Sardegna la Portovesme SrL, già in forte difficoltà per gli elevatissimi costi dell’energia, è tra le realtà produttive che ne risente maggiormente.
«Il nostro stabilimentospiega l’Amministratore delegato Davide Garofalo della Portovesme Srl -, sta proseguendo la sua attività, tra grandi difficoltà. Il nuovo processo produttivo denominato “arrostimento” ci ha consentito di richiamare dalla CIG, una cinquantina di dipendenti, un segnale indubbiamente positivo. Resta il problema dei costi delle tariffe dell’energia e del gas e se il conflitto russo-ucraino dovesse proseguire, valuteremmo la situazione. Le iniziative del Governo non sono sufficienti e a tal proposito vorrei anche sottolineare che per quanto attiene la superinterrompibilità Sardegna-Sicilia, non è stata presa in considerazione e questo non è per niente positivo. Sarebbe auspicabile che altri produttori di energia potessero esseri messi a disposizione delle industrie ma con un prezzo calmierato.»
«Anche dalla Regione Sardegna, da noi investita della grave situazione aggiunge Davide Garofalo non abbiamo ricevuto riscontri soddisfacenti. Nonostante tutto, proseguiamo con gli investimenti che sono estremamente importanti e ci si augura, in una prospettiva futura, un ulteriore rilancio dell’apparato produttivo.»
«Per garantire una maggiore sicurezza produttiva per il personale – ha concluso l’amministratore delegato della Portovesme srlil 29 marzo ci sarà un lancio importante sulla sicurezza con l’INAIL, con la presentazione del “Primo Progetto in Sardegna sulla sicurezza dei lavoratori”.»
Armando Cusa

Nell’ultimo incontro con il ministro Giancarlo Giorgetti la Confindustria ha manifestato al rappresentante del Governo la grave e drammatica situazione che attraversa l’apparato produttivo della Sardegna, in particolare per l’aumento vertiginoso subito dalle tariffe di energie elettrica e gas, per fronteggiare la quale sono necessari interventi urgenti e strutturali di politica industriale.
«La situazionedice Giuseppe Toia, vicepresidente Assometha subito un’evoluzione drammatica. E’ interessante l’iniziativa portata avanti dall’amministratore delegato della Portovesme Srl, Davide Garofalo, che ha evidenziato gli effetti prodotti sulla produzione industriale dagli aumenti delle tariffe elettriche e del gas, con un primo impatto sull’occupazione, con il blocco della produzione di zinco ed il conseguente ed il collocamento in cassa integrazione guadagni di oltre 400 lavoratori. Le iniziative della Portovesme Srlha aggiunto Giuseppe Toiasono importanti, perché fra le proposte portate sul tavolo del Governo, c’è la richiesta della superinterrompibilità per la Sardegna e la Sicilia.»
«La crisi attualeha aggiunto Giuseppe Toiapuò per certi versi essere accostata a quella del 1973, quando la crisi petrolifera creò un trauma al sistema produttivo. Oggi la situazione si è aggravata anche a causa delle tensioni europee ma non va nemmeno sottovalutato che alla base di tutto ci sono interessi di altra natura e speculazioni.»
«A supportare ciòha concluso il vicepresidente Assometsono necessarie soluzioni immediate, sulla falsariga di quanto hanno già fatto i governi di Francia e Germania e gli incontri avvenuti tra Confindustria, Assomet e Governo, e l’istituzione di una task-force coordinata da palazzo Chigi al fine di dare attuazione a misure adeguate, è stato un passo importante.»
Armando Cusa